Alexandre do Nascimento

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Alexandre do Nascimento, O.P.
cardinale di Santa Romana Chiesa
Il cardinale do Nascimento il 19 agosto 2020.
Turres fortissima nomen Domini
 
TitoloCardinale presbitero di San Marco in Agro Laurentino
Incarichi attualiArcivescovo emerito di Luanda (dal 2001)
Incarichi ricoperti
 
Nato1º marzo 1925 (99 anni) a Malanje
Ordinato presbitero20 dicembre 1952 dall'arcivescovo Luigi Traglia (poi cardinale)
Nominato vescovo10 agosto 1975 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo31 agosto 1975 dall'arcivescovo Giovanni De Andrea
Elevato arcivescovo3 febbraio 1977 da papa Paolo VI
Creato cardinale2 febbraio 1983 da papa Giovanni Paolo II
 

Alexandre do Nascimento (Malanje, 1º marzo 1925) è un cardinale e arcivescovo cattolico angolano, dal 23 gennaio 2001 arcivescovo emerito di Luanda.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alexandre do Nascimento è nato il 1º marzo 1925 a Malanje, omonima provincia e diocesi (oggi arcidiocesi), nella parte settentrionale dell'Africa Occidentale Portoghese (oggi Repubblica di Angola).

Formazione e prima fase di sacerdozio[modifica | modifica wikitesto]

All'età di dodici anni, nel 1937, si è iscritto presso il Seminario di Bangalas, frequentando successivamente quello della città natale e infine il Seminario maggiore di Luanda. Nel 1948, all'età di ventitré anni, è stato mandato a studiare a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana, dove ha conseguito il Baccellierato in filosofia e la Licenza in teologia.

Ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale il 20 dicembre 1952, a Roma, per imposizione delle mani di Luigi Traglia, arcivescovo titolare di Cesarea di Palestina e vicegerente della diocesi di Roma nonché futuro cardinale; si è incardinato, ventisettenne, come presbitero della diocesi di Malanje. Ritornato in Angola nel 1953, è stato nominato professore di teologia dogmatica presso il Seminario maggiore di Luanda e direttore principale del giornale cattolico O apostolado. In seguito, dal 1956 al 1961 ha svolto l'incarico di predicatore della Cattedrale di Nostra Signora dei Rimedi di Luanda. Durante quegli anni, inoltre, ha svolto al contempo gli incarichi di direttore aggiunto di Radio Católica, assistente dei gruppi familiari ed assistente spirituale degli operai del porto.

Esilio in Portogallo e rientro in Patria[modifica | modifica wikitesto]

Assieme a molti altri sacerdoti nel 1961 è stato costretto all'esilio in Portogallo, essendo simpatizzante della causa nazionalista, mal vista dalle autorità portoghesi sotto il quale l'Angola ancora si trovava. Sbarcato a Lisbona, ivi rimase per una decade, fino al 1971. Nella capitale portoghese ha svolto ad ogni modo il suo ministero pastorale in diverse parrocchie, ricoprendo inoltre l'incarico di consigliere del Movimento delle Squadre di Nostra Signora. In questo periodo ha anche studiato diritto civile presso l'Università di Lisbona.

Dopo il ritorno in patria, dal 1971 al 1975, in ambito dell'allora diocesi di Lubango (oggi arcidiocesi), è stato professore di morale e teologia nonché consigliere presso l'Istituto di Scienze Sociali Pio XII, nonché membro della curia diocesana. È stato anche segretario generale della Caritas angolana, presidente del Tribunale ecclesiastico di Luanda, membro del consiglio presbiterale e della commissione diocesana per l'Anno Santo 1975 e infine assistente speciale agli studenti e agli ex prigionieri politici. Nel 1975 finalmente l'Angola ha ottenuto l'indipendenza dal Portogallo, come molti altri Paesi africani sotto loro dominio.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 agosto 1975 papa Paolo VI lo ha nominato, cinquantenne, vescovo di Malanje; è succeduto ad Eduardo André Muaca, trasferito contestualmente all'ufficio di arcivescovo coadiutore di Luanda con la sede titolare di Tagarbala. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 31 agosto seguente, presso la Cattedrale di Nostra Signora dei Rimedi a Luanda, per imposizione delle mani di Giovanni De Andrea, arcivescovo titolare di Acquaviva e delegato apostolico in Angola, assistito dai co-consacranti Manuel Nunes Gabriel, arcivescovo metropolita di Luanda, e monsignor Muaca, suo predecessore. Come suo motto episcopale, il neo vescovo do Nascimento ha scelto Turres fortissima nomen Domini, che tradotto vuol dire Il nome del Signore è una forte torre (Libro dei Proverbi 18, 10). Ha preso possesso della sua sede durante una cerimonia svoltasi presso la Cattedrale di Nostra Signora Assunta a Malanje. Nello stesso 1975 è stato anche eletto vicepresidente della Conferenza Episcopale di Angola e São Tomé, incarico terminato nel 1981.

Il 3 febbraio 1977, papa Paolo VI lo ha promosso, cinquantunenne, arcivescovo metropolita di Lubango; è succeduto ad Eurico Dias Nogueira, che verrà trasferito il 3 novembre seguente alla sede metropolitana di Braga in Portogallo. Al contempo, monsignor do Nascimento è stato anche nominato amministratore apostolico ad nutum Sanctae Sedis di Pereira de Eça, diocesi che assumerà nome in Ondjiva il 16 maggio 1979 in forza del decreto Cum Excellentissimus della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli. In seguito ha preso possesso dell'arcidiocesi durante una cerimonia svoltasi nella Cattedrale di San Giuseppe a Lubango. Il 27 giugno 1977, durante un concistoro presieduto dal papa, ha personalmente richiesto il pallio, simbolo di comunione tra il metropolita e la Santa Sede.[1] Il 15 ottobre 1982, durante una visita pastorale, è stato sequestrato da un gruppo di militari. Papa Giovanni Paolo II ha implorato la sua liberazione durante l'Angelus di domenica 31 ottobre e dopo il suo intervento finalmente è stato rilasciato il 16 novembre successivo.

Cardinale[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 gennaio 1983, al termine dell'Udienza generale, papa Giovanni Paolo II ha annunciato la sua creazione a cardinale nel concistoro del 2 febbraio seguente[2]; cinquantasettenne, è stato il primo angolano a ricevere la porpora cardinalizia nella storia della Chiesa. Durante la cerimonia, svoltasi presso la Basilica di San Pietro in Vaticano, gli sono stati conferiti la berretta, l'anello ed il titolo cardinalizio di San Marco in Agro Laurentino, vacante dal 23 marzo 1977, giorno dell'assassinio del cardinale congolese Emile Biayenda, arcivescovo metropolita di Brazzaville.

Sempre nel 1983 è stato nominato presidente di Caritas Internationalis, subentrando a monsignor Georg Hüssler; ha ricoperto tale incarico fino al 1991, quando gli è succeduto Affonso Felippe Gregory, vescovo di Imperatriz. Per volere dello stesso papa, il cardinale do Nascimento ha scritto e pronunciato gli esercizi spirituali per il papa e la Curia romana in occasione della Quaresima del 1984.

Il 16 febbraio 1986 papa Giovanni Paolo II lo ha trasferito, sessantenne, alla sede metropolitana di Luanda; è succeduto al sessantenne Eduardo André Muaca, dimessosi per motivi di salute il 31 agosto 1985. Ha preso possesso dell'arcidiocesi durante una cerimonia svoltasi presso la Cattedrale di Nostra Signora dei Rimedi a Luanda. Il 29 giugno successivo si è di nuovo recato nella Basilica Vaticana per ricevere il pallio. Ha preso parte alla VIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi, tenutosi nella Città del Vaticano dal 30 settembre al 28 ottobre 1990.

Nel 1990 è stato eletto presidente della Conferenza Episcopale di Angola e São Tomé, succedendo a Manuel Franklin da Costa, arcivescovo metropolita di Lubango; ha ricoperto tale incarico fino al 1997, quando gli è succeduto Zacarias Kamwenho, arcivescovo metropolita di Lubango. Ha partecipato anche alla I Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi, anche questa svoltasi nella Città del Vaticano dal 10 aprile all'8 maggio 1994.

Il 23 gennaio 2001 papa Giovanni Paolo II ha accettato la sua rinuncia dal governo pastorale dell'arcidiocesi di Luanda per raggiunti limiti d'età, ai sensi del can. 401 § 1 del Codice di diritto canonico, divenendone arcivescovo emerito all'età di settantacinque anni[3]; gli è succeduto il cinquantenne Damião António Franklin, trasferito dall'ufficio di vescovo ausiliare della medesima arcidiocesi e dalla sede titolare di Falerone.

Il 1º marzo 2005, al compimento dell'ottantesimo genetliaco, ha perso il diritto di entrare in conclave ed ha cessato di essere membro dei dicasteri della Curia romana, in conformità all'art. II § 1-2 del motu proprio Ingravescentem Aetatem, pubblicato da papa Paolo VI il 21 novembre 1970; dopo la morte di papa Giovanni Paolo II, per solo un mese non ha potuto prendere parte al conclave del 2005, che si è concluso con l'elezione al soglio pontificio del cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, con il nome di Benedetto XVI. Successivamente, ha preso parte alla II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi, dal 4 al 25 ottobre 2009, sul tema "La Chiesa in Africa, al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace: tu sei il sale della terra, tu sei la luce del mondo". Il 24 ottobre 2011 ha fatto parte della delegazione di vescovi angolani ricevuti dal papa per la visita ad limina.

Il 19 luglio 2010, a Luanda, è stato decorato dal presidente della Repubblica portoghese, Aníbal Cavaco Silva, con la Gran Croce dell’Ordem de Cristo per il suo impegno per la realizzazione della pace e della riconciliazione tra gli angolani[4].

Dopo la rinuncia di papa Benedetto XVI, non ha potuto prendere parte neppure al conclave del 2013, che si è concluso con l'elezione al soglio pontificio del cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo metropolita di Buenos Aires, con il nome di Francesco.

Infine il 5 giugno 2015, ormai novantenne, è stato accolto nell'Ordine dei frati predicatori: padre Rui Carlos Lopes, che ha presieduto la celebrazione, ha dichiarato di sentirsi onorato di accogliere tra i domenicani il porporato, descritto come un grande uomo di fede[5].

Dall'8 agosto 2022, in seguito al decesso del cardinale Jozef Tomko, è il membro più anziano del Collegio cardinalizio.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze portoghesi[modifica | modifica wikitesto]

Ordem de Cristo - nastrino per uniforme ordinaria
— Ambasciata del Portogallo di Luanda, 19 luglio 2010

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AAS 68 (1977), p. 369.
  2. ^ Annuncio di Giovanni Paolo II di un Concistoro unico il 2 febbraio per la nomina di 18 Cardinali
  3. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia dell'Arcivescovo Metropolita di Luanda (Angola) e nomina del successore, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 8 febbraio 2001. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  4. ^ (PT) Presidente condecorou Cardeal D. Alexandre do Nascimento, in Presidência da Repúublica Portuguesa, 19 luglio 2010. URL consultato l'11 settembre 2015.
  5. ^ (PT) Cardeal Alexandre ingressa para as fraternidades sacerdotais dos Dominicanos, in Rádio Ecclesia, 5 giugno 2015. URL consultato l'11 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Malanje Successore
Eduardo André Muaca 10 agosto 1975 – 3 febbraio 1977 Eugénio Salessu
Predecessore Arcivescovo metropolita di Lubango Successore
Eurico Dias Nogueira
(vescovo)
3 febbraio 1977 – 16 febbraio 1986 Manuel Franklin da Costa
Predecessore Amministratore apostolico di Pereira de Eça Successore
Eurico Dias Nogueira 3 febbraio 1977 – 16 maggio 1979 -
Predecessore Amministratore apostolico di Ondjiva Successore
- 16 maggio 1979 – 16 febbraio 1986 Fernando Guimarães Kevanu
Predecessore Cardinale presbitero di San Marco in Agro Laurentino Successore
Emile Biayenda dal 2 febbraio 1983 in carica
Predecessore Presidente di Caritas Internationalis Successore
Georg Hüssler 19831991 Affonso Felippe Gregory
Predecessore Arcivescovo metropolita di Luanda Successore
Eduardo André Muaca 16 febbraio 1986 – 23 gennaio 2001 Damião António Franklin
Predecessore Presidente della Conferenza Episcopale di Angola e São Tomé Successore
Manuel Franklin da Costa 19901997 Zacarias Kamwenho
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