Alessandro Caselli

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Alessandro Caselli
NascitaPenne, 18 febbraio 1920
MorteCoriza, 18 novembre 1940
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaSacrario dei caduti d'oltremare di Bari
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Reparto255ª Squadriglia, 105º Gruppo, 46º Stormo
GradoSottotenente a.a.r.n. in s.p.e
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Alessandro Caselli (Penne, 18 febbraio 1920Coriza, 18 novembre 1940) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Penne, provincia di Pescara, il 18 febbraio 1920.[3] Conseguito il diploma presso l'Istituto magistrale di Roma, nel gennaio 1939 iniziò a frequentare la Scuola di pilotaggio di Pescara in qualità di allievo ufficiale pilota.[1] Divenuto primo aviere pilota nel mese luglio, conseguì poi il brevetto di pilota militare, la promozione a sottotenente di complemento nell’ottobre dello stesso anno.[1] Assegnato al 7º Stormo Bombardamento Terrestre, frequentò la Scuola di bombardamento sull'aeroporto della Malpensa ottenendo l'abilitazione al pilotaggio degli apparecchi Caproni Ca.310, Fiat B.R.20 Cicogna e Savoia-Marchetti S.79 Sparviero.[1] Nell'aprile 1940 fu assegnato al 105º Gruppo Autonomo Bombardamento Terrestre venendo mobilitato all'inizio delle ostilità con la Francia e la Gran Bretagna.[1] Trasferito sull'aeroporto di Catania con la 255ª Squadriglia, 105º Gruppo, 46º Stormo prese parte ad azioni di bombardamento su formazioni navali nemiche per cui fu proposto per il passaggio in servizio permanente effettivo.[1] Nell’ottobre 1940 raggiungeva col suo reparto il fronte greco-albanese dove compì numerose missioni di ricognizione e bombardamento e sostenne duri e vittoriosi scontri con la caccia nemica.[1] Cadde in combattimento sul cielo di Coriza il 18 novembre 1940, dopo aver messo in salvo i cinque uomini del suo equipaggio.[4] Aveva abbattuto due aerei nemici.[4] Sepolto nel cimitero di Tirana, il suo corpo fu successivamente traslato nel Sacrario dei caduti d'oltremare di Bari.[4] Per onorarne il coraggio fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovanissimo capo equipaggio, già vittoriosamente provato in duri scontri con la caccia nemica, in una rischiosa azione di bombardamento, veniva attaccato da preponderanti forze che riuscivano ad incendiargli il velivolo. Con calma ammirevole e sereno sprezzo del pericolo, noncurante delle fiamme, portava l’apparecchio sulle nostre linee e solo allora ordinava al personale di bordo, che con audacia aveva respinto l’attacco abbattendo due assalitori, di lanciarsi col paracadute. Rimasto solo e ritenuto vano il tentativo di portare in salvo la preziosa macchina che le fiamme avevano tramutato in rogo ardente, tentava, in condizioni ormai impossibili, il proprio lancio, che concludeva col sacrificio di una giovane vita che va additata ad esempio della più pura ed eroica abnegazione. Cielo di Koritza, 18 novembre 1940.[5]»
— Regio Decreto 25 luglio 1941.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emilio Brotzu, Michele Caso e Gherardo Cosolo (a cura di), Dimensione Cielo, Aerei Italiani nella 2ª Guerra Mondiale Vol.4, Bombardieri-Ricognitori, Roma, Edizioni Bizzarri, luglio 1972.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units of the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 686.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]