Aldo Aymonino (generale)

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Aldo Aymonino
NascitaNapoli, 20 aprile 1880
MorteRoma, 16 gennaio 1946
Luogo di sepolturaTorino
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
Guardia di Finanza
ArmaCavalleria
Anni di servizio1899-1945
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Comandante diReggimento "Savoia Cavalleria" (3º)
101ª Divisione motorizzata "Trieste"
2ª Divisione Celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro"
VII Corpo d'armata
Guardia di Finanza
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Aldo Aymonimo[1]
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Aldo Aymonino (Napoli, 20 aprile 1880Roma, 16 gennaio 1946) è stato un generale italiano, che fu l'undicesimo Comandante generale della Regia Guardia di Finanza, ricoprendo tale incarico dal 26 gennaio 1941 al 12 marzo 1945.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Napoli il 20 aprile 1880, figlio di Carlo e Matilde Stefani. Iniziò la carriera nel 1899, arruolandosi nel Regio Esercito assegnato all'arma di cavalleria in forza al presso il Reggimento "Lancieri di Novara" (5º). Frequentata la Scuola di guerra, prestò servizio di Stato maggiore presso il Corpo di Stato Maggiore, il IX Corpo d'armata e la Divisione militare di Milano. Partecipò quindi al guerra italo-turca ed alla prima guerra mondiale, nel corso della quale fu successivamente in servizio presso la 4ª Divisione di cavalleria, Sottocapo di Stato maggiore del IX Corpo d'armata e addetto al Comando Supremo.

Colonnello nel 1918, comandò dapprima il Reggimento "Savoia Cavalleria" (3º), assumendo poi la carica di capo di Stato Maggiore del Corpo d'armata di Roma.

Generale di Brigata, resse il 3º Comando Supremo di Cavalleria e fu capo del Servizio Ippico e Veterinario del Ministero della Guerra; Generale di Divisione, comandò la 101ª Divisione motorizzata "Trieste" e la 2ª Divisione Celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro", finché fu nominato 1° aiutante di campo del Principe di Piemonte. Promosso generale di corpo d'armata, tenne il comando del Corpo d'armata di Firenze, dal quale passò a quello del VII Corpo d'armata, mobilitato per le operazioni di guerra alla frontiera occidentale.

Il 26 gennaio 1941 assunse il comando della Regia Guardia di Finanza che tenne fino al 12 marzo 1945. Il periodo del suo comando coincise con l'epoca più travagliata della storia d'Italia di questi ultimi anni, sicché soltanto un comandante dotato di larghe risorse poteva adeguare l'azione della Guardia di Finanza alle penetranti influenze esercitate dalla situazione sul complesso organismo, di cui ogni settore fu oggetto delle sue cure e della sua opera sagace ed accorta. Si spense a Roma il 16 gennaio 1946.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In varie giornate di aspri combattimenti, efficacemente coadiuvò il comando di divisione nella svariate funzioni direttive, dimostrando, anche nei momenti più critici, serenità d'animo, chiara visione degli avvenimenti e prontezza di decisione. Fu esempio di valore e di intelligente cooperazione. Monfalcone, 14-17 maggio 1916
Medaglia Mauriziana - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Guardia di Finanza.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.43 del 21 febbraio 1936, p.482.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.43 del 21 febbraio 1936, p.483.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Comandante generale della Guardia di Finanza Successore
Ugo Pignetti 26 gennaio 1941 - 12 marzo 1945 Giovanni Battista Oxilia