Alberto Spadolini

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Alberto Spadolini, detto Spadò (Ancona, 19 dicembre 1907Parigi, 17 dicembre 1972), è stato un danzatore, attore e pittore italiano.

Artista tra i più eclettici del XX secolo, attivo negli anni '30 nel panorama della scena d'avanguardia italiana ed europea.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di Ancona, a dodici anni Alberto Spadolini Archiviato il 22 ottobre 2017 in Internet Archive. si trasferisce a Roma. Negli anni '20 collabora, in qualità di aiuto-scenografo, col "Teatro degli Indipendenti", diretto da Anton Giulio Bragaglia, luogo di riferimento della avanguardie artistiche italiane. È allievo di Giorgio De Chirico, conosce artisti ed intellettuali come Alberto Moravia e Ivo Pannaggi, insieme a numerosi esponenti del Movimento Futurista. In qualità di attore debutta nella commedia Scalari e Vettori di Umberto Barbaro (1928), per la regia di Anton Giulio e Carlo Ludovico Bragaglia.

Successivamente opera come decoratore presso il Vittoriale degli Italiani, ove si lega d'amicizia con Gabriele D'Annunzio. Dotato di una straordinaria bellezza e di grande personalità, negli anni '30 Spadolini si trasferisce a Parigi dove si fa conoscere come pittore (apprezzato da Max Jacob e da Jean Cocteau), danzatore (con Serge Lifar, Mistinguett, Joséphine Baker), attore (con Jean Marais e Jean Gabin) e coreografo (stimato da Maurice Ravel e da Paul Valéry). Sarà anche scultore, cantante, illustratore, sceneggiatore e regista di documentari, restauratore, giornalista, poeta, e persino agente segreto.

In Francia Spadolini ha una tempestosa storia d'amore con Joséphine Baker. I due artisti hanno molti punti in comune: un'infanzia segnata dalla sofferenza e dalla povertà; emigrati in Francia, senza aver mai studiato nelle Accademie, diventano celebri danzatori; rivoluzionano la scena parigina con una ventata di novità; operano nella Resistenza anti-nazista nel corso della Seconda Guerra Mondiale; per tutta la vita si battono contro la segregazione razziale. Secondo alcune testimonianze Spadolini continua nel dopoguerra la sua attività di spionaggio a favore dei servizi segreti occidentali. Secondo Il Granduca Alex Wolfson l'eclettico artista Spadolini aveva il compito di trasportare codici cifrati nascosti nelle intercapedini dei suoi dipinti [1].

Nei suoi dipinti sono visibili numerosi riferimenti alla danza, all'esoterismo e alla sua terra natale: spesso appaiono infatti Ancona, il Monte Conero, Fermo, Porto San Giorgio ed altre località marchigiane.

Negli anni '60 Alberto Spadolini restaura il night-club del Grand Hotel di Rimini ed inaugura un Atelier a Riccione[2]. Continuerà fino all'ultimo ad esporre i suoi dipinti in tutto il mondo (le ultime mostre si tengono al Salon des Indépendants di Parigi nell'aprile 1972 e a Stoccolma nel maggio 1972).

Riscoperta[modifica | modifica wikitesto]

La figura di Spadò resta semi-sconosciuta fino al 2005, quando viene ritrovato il suo archivio e presentata, in varie rassegne, una raccolta delle sue opere e del materiale a lui collegato.

Fra le iniziative dedicate ad Alberto Spadolini si ricordano:

  • maggio 2005: la rassegna Bolero-Spadò. Cinema, danza, musica, pittura nella Parigi anni Trenta, allestita presso il Castello degli Agolanti di Riccione, col patrocinio dell'Ambasciata di Francia e dell'Ambasciata di Svezia;
  • 30 giugno - 30 settembre 2012: mostra celebrativa dal titolo Spadò. L'artista eclettico che incantò l'Europa. Organizzata dal Comune di Ancona organizza, allestita presso la Mole Vanvitelliana;
  • 2015: esposizione virtuale nel Castello di Brignac, in Francia, dal titolo Spadolini alla corte di Joséphine Baker (nel 40º anniversario della scomparsa della "Venere Nera");
  • 2019: nato da un'idea di Pupi Avati, il documentario Spadò, il danzatore nudo, diretto da Riccardo De Angelis e Romeo Marconi. Viene presentato nel 2019 al Vittoriale degli Italiani, finalista del Bellaria Film Festival 2020 e del <<Los Angeles-Italia Film Fashion and Art Festival>> 2021;
  • 2022: in occasione del 50º anniversario della scomparsa di Spadolini, è stato riaperto al pubblico l'Atelier Alberto Spadolini di Riccione;
  • 2023: la rassegna Arte, amori e spionaggio nella Parigi anni '30, con visita guidata alla mostra fotografica e proiezione del documentario "Spadò, il danzatore nudo", allestita al Fellini Museum di Rimini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ cfr. la conferenza Alberto Spadolini, un anconetano nel mondo, promossa da Italia Nostra il 20 aprile 2015 nel relativo comunicato ANSA
  2. ^ L'atelier viene riaperto al pubblico per il 40º anniversario della scomparsa di Spadolini.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Travaglini, Bolero-Spadò. Alberto Spadolini, una vita di tutti i colori, Modigliana, Studiostampa Fabbri, 2007;
  • Marco Travaglini, Bolero-Spadò. Alberto Spadolini nel 100º anniversario dei Balletti Russi, Modigliana, Studio Stampa Fabbri, 2009;
  • Marco Travaglini, Spadò il danzatore nudo. La vita segreta dell'eclettico artista Alberto Spadolini, Fermo, Andrea Livi Editore, 2012;
  • Augusto Scano, Il Gioco di Spadò, Edizioni Youcanprint 2015;
  • Ignazio Gori, Alberto Spadolini. Danzatore, pittore, agente segreto, Roma, Castelvecchi, 2015;
  • Marco Travaglini, Alberto Spadolini, galeotto fu il lenzuolo, Youcanprint, 2019;
  • Marco Travaglini, Alberto Spadolini, alla scuola di Gabriele d'Annunzio, Edizioni Atelier A. Spadolini 2019
  • Marco Travaglini, Il campione e l'alchimista, Youcanprint, 2020;
  • Marco Travaglini, Alberto Spadolini, danzatore e coreografo, Edizioni Atelier A. Spadolini, 2020;
  • Marco Travaglini, Alberto Spadolini, nella storia del cinema francese, Edizioni Atelier A. Spadolini, 2020;
  • Rosella Simonari Alberto Spadolini, Apollo della danza, Edizioni Affinità Elettive, 2021;
  • A. Chiaretti /A. Lotey/ M. Travaglini, "Alberto Spadolini: arte e spionaggio (anche l'Italia ha il suo James Bond)", Ed. Atelier Spadolini, 2021;
  • A. Chiaretti / A. Lotey / M. Travaglini "Alberto Spadolini: Art et Espionnage" (trad. francese Antonella Angelini Rota), Ed. Atelier Spadolini 2021;
  • A. Chiaretti / A. Lotey / M. Travaglini "Alberto Spadolini: Art & Espionage" (trad. inglese Simonetta Allder), Ed. Atelier Spadolini, 2021;
  • Riccardo Gresta "Alberto Spadolini pittore", Atelier Spadolini, dicembre 2022;
  • A cura Atelier A. Spadolini "Alberto Spadolini. Cronologia essenziale", ottobre 2023;
  • A cura Atelier A. Spadolini "Arte, Amori e Spionaggio. Bibliografia di Alberto Spadolini", ottobre 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

È stato inaugurato nel 2022 l'Atelier "Alberto Spadolini" di Riccione visitabile gratuitamente previa prenotazione telefonica al 347 8481443.

Si potranno ammirare:

- dipinti consacrati alla danza, al paesaggio e all’ermetismo, opere che hanno affascinato Jean Cocteau e Max Jacob;

- documenti che raccontano l’amicizia di Spadolini con D’Annunzio e l’apprendistato artistico al “Teatro degli Indipendenti” accanto a De Chirico e Marinetti. Emigrato in Francia all’inizio degli anni ’30, Spadò è danzatore con Joséphine Baker, coreografo apprezzato da Maurice Ravel, attore con Jean Marais, regista con Django Reinhardt, cantante con Mistinguett, agente segreto nella Resistenza antinazista;

- fotografie del danzatore Spadolini opera di Dora Maar, Willy Maywald, Harcourt (Parigi), George Hoyningen-Huene (Vogue - Londra), Cayeb (Bruxelles), Siegfried Enkelmann (Berlino), Maurice Seymour (Chicago), Joe Pazen (Life - New York), G. R. Aldò (Aldo Rossano Graziati – Roma);

- il filmato del 1933, ritrovato negli archivi della Gaumont Pathé, con una danza di Joséphine Baker e Spadolini nel corso di uno spettacolo di beneficenza. Fra gli spettatori l’attrice Marlene Dietrich;

- il documentario del regista Spadolini “Rivage de Paris” (1950), con musiche di Django Reinhardt e Suzy Solidor, restaurato dagli Archives Français du Film;

- il documentario del regista e danzatore Spadolini “Nous, les gitans” (1951), restaurato dalla Cinémateque Française, e presentato dal regista Martin Scorsese nell’ambito della Rassegna “Toute la mémoire du Monde” (Parigi 2012).

- il documentario "Spadò, il danzatore nudo" (2019, 46') dei registi Riccardo De Angelis e Romeo Marconi, registrato a Riccione, al Vittoriale di Gabriele d'Annunzio, a Fermo, ad Ancona, a Porto Sant'Elpidio.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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