Alberto Rizzoli

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Alberto Rizzoli bambino, primo a sinistra, con il padre Andrea e il fratello Angelo Jr.

Alberto Rizzoli (Como, 18 febbraio 1945Pavia, 22 febbraio 2019) è stato un imprenditore e editore italiano.

Figlio secondogenito di Andrea Rizzoli e Lucia Solmi, fu amministratore delegato dell'omonima casa editrice, creata dal nonno Angelo, negli anni settanta il primo gruppo editoriale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rizzoli Editore.

Iniziò a diciannove anni la sua attività nella casa editrice Rizzoli. Dopo avere svolto compiti di crescente responsabilità, nel 1974 ne divenne amministratore delegato; nello stesso periodo fu anche presidente della cartiera di Marzabotto.

Nel 1979 abbandonò la società, in disaccordo con la gestione espansiva del fratello Angelo e di Bruno Tassan Din[1]. Nel 1980 fondò la casa editrice Quadratum, che rilanciò riviste come La Cucina Italiana, Successo e Weekend.

Nel 1983, entrata in amministrazione controllata la RCS, venne arrestato e dopo 21 giorni rilasciato, infine fu prosciolto in istruttoria.

Lasciata l'attività editoriale, passò a gestire la sua azienda agricola alle porte di Milano[2].

Si è suicidato il 22 febbraio 2019 con un colpo di pistola mentre si trovava nella sua oasi naturale di Garzaia della Cascina Villarasca a Rognano[3][4]. È stato trovato da un guardiacaccia e trasportato immediatamente all'ospedale di Pavia, dove è deceduto un'ora dopo.[5]. È stato tumulato nella cappella di famiglia del Cimitero Monumentale di Milano[6].

Legami familiari[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1970, Alberto Rizzoli si era sposato con Stellina Fabbri, figlia unica di Giovanni Fabbri,[7] uno dei tre fratelli proprietari della Fabbri Editore.

Dal matrimonio due figlie, Eleonora e Giovanna. La coppia ha divorziato nel 1976.

Alberto era cugino di Nicola Carraro[4] ed aveva una sorella, Annina. Nel 1987 un'altra sorella, Isabella, figlia di Andrea e Ljuba, seconda moglie di Andrea, morì suicida a Montecarlo[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dino Messina, L’amore per i cani, i ricordi di nonno Angelo e quell’addio al gruppo di famiglia: la vita di Alberto Rizzoli, su corriere.it, 23 febbraio 2019. URL consultato il 24 febbraio 2019 (archiviato il 24 febbraio 2019).
  2. ^ Nicola Carraro e Alberto Rizzoli, Rizzoli - La vera storia di una grande famiglia italiana, Mondadori, 2015
  3. ^ Morto Alberto Rizzoli, nipote del fondatore della casa editrice, su lastampa.it, 22 febbraio 2019. URL consultato il 22 febbraio 2019.
  4. ^ a b Si è ucciso Alberto Rizzoli, nipote del fondatore della casa editrice, su milano.repubblica.it, 22 febbraio 2019. URL consultato il 22 febbraio 2019.
  5. ^ Morto Alberto Rizzoli è morto. Sì è suicidato sparandosi con la sua pistola, su topicnews.it, 23 febbraio 2019. URL consultato il 23 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2019).
  6. ^ Comune di Milano, applicazione di ricerca defunti '”Not2 4get”.
  7. ^ Alberto Mazzuca, La erre verde, op-cit. pp.258-259

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nicola Carraro e Alberto Rizzoli, Rizzoli - La vera storia di una grande famiglia italiana, Milano, Mondadori, 2015
  • Alberto Mazzuca, La erre verde. Ascesa e declino dell'impero Rizzoli, Milano, Longanesi & C, 1991 ISBN 88-304-0999-5

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