Alberto Costa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando il calciatore argentino, vedi Alberto Facundo Costa.
Alberto Costa
vescovo della Chiesa cattolica
Crux in littore fulget
 
Incarichi ricoperti
 
Nato15 marzo 1873 a Santa Croce di Zibello
Ordinato presbitero19 settembre 1896 dal vescovo Giovanni Battista Tescari
Nominato vescovo4 gennaio 1912 da papa Pio X
Consacrato vescovo28 aprile 1912 dal vescovo Leonida Mapelli
Deceduto2 agosto 1950 (77 anni) a Lecce
 

Alberto Costa (Santa Croce di Zibello, 15 marzo 1873Lecce, 2 agosto 1950) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque in provincia di Parma in località Santa Croce nel comune di Zibello, oggi diventata frazione del comune di Polesine Zibello, in una famiglia contadina, da Giovanni e Angela Bonelli.[1]

Entrò in seminario nel 1885 e il 19 settembre 1896 fu ordinato sacerdote dal vescovo di Fidenza Giovanni Battista Tescari.[1]

Inizialmente nominato curato a Castellina ricoprì anche l'incarico di docente di lettere e latino in seminario. Giornalista e scrittore fu tra i fondatori nel 1899 del settimanale diocesano Il Risveglio.[1]

Nel 1907, dopo la morte del vescovo Pietro Terroni, venne nominato vicario capitolare e, in seguito, vicario generale del vescovo Leonida Mapelli.[1]

Nel 1908 papa Pio X lo volle tra i suoi camerieri segreti e il 4 gennaio 1912 lo elesse vescovo di Melfi e Rapolla che, il 30 aprile 1924, ebbe unita in persona episcopi la diocesi di Venosa.[1][2]

Fu consacrato il 28 aprile 1912 nel duomo di Fidenza dal vescovo Leonida Mapelli assistito da Andrea Righetti, vescovo di Carpi, e da Angelo Antonio Fiorini, vescovo di Pontremoli.[2] All'epoca, con i suoi 39 anni, fu il vescovo più giovane d'Italia.[1]

Nel 1919 venne inviato dalla Santa Sede a San Giovanni Rotondo per verificare la situazione nei confronti dell'allora trentaduenne Padre Pio da Pietrelcina. Scrisse per primo della santità di Padre Pio e a seguito del loro incontro divennero amici.[1]

Il 7 dicembre 1928 venne trasferito alla diocesi di Lecce, dove entrò il 30 giugno 1929, succedendo al vescovo Gennaro Trama.[1]

Nel 1937 papa Pio XI lo nominò vescovo assistente al Soglio Pontificio e conte palatino.[1]

Già in precarie condizioni di salute durante periodo bellico, morì a Lecce il 2 agosto 1950, all'età di 77 anni. Venne sepolto nel duomo di Lecce.[1][2]

Particolarità[modifica | modifica wikitesto]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Paolo Panni, La diocesi di Fidenza ricorda S.E. mons. Alberto Costa che fu vescovo dal 1912 prima a Melfi e poi a Lecce (intervista ad Aldo Magnani), in Il Risveglio, 17 settembre 2010, p. 3.
  2. ^ a b c d Sito Arcidiocesi di Lecce - Vescovi del passato - Alberto Costa [collegamento interrotto], su diocesilecce.org. URL consultato il 23-09-2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Melfi e Rapolla Successore
Giuseppe Camassa 4 gennaio 1912 – 7 dicembre 1928 Luigi Orabona dell'Aversana
Predecessore Vescovo di Venosa Successore
Angelo Petrelli 30 aprile 1924 – 7 dicembre 1928 Luigi Orabona dell'Aversana
Predecessore Vescovo di Lecce Successore
Gennaro Trama 7 dicembre 1928 – 2 agosto 1950 Francesco Minerva
Controllo di autoritàVIAF (EN88923104 · ISNI (EN0000 0000 6213 7142 · SBN IEIV066546 · BAV 495/88225 · LCCN (ENno2018127701