Ahmed Benchemsi

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Ahmed Reda Benchemsi

Ahmed Reda Benchemsi (in arabo أحمد رضا بنشمسي?; Casablanca, 19 maggio 1974) è un giornalista marocchino, fondatore della rivista TelQuel.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ahmed Benchemsi nasce a Casablanca nel 1974. Compie gli studi liceali nella città natale, per poi trasferirsi a Parigi, dove consegue alla Sorbona una laurea in economia e un master in scienze politiche all'Istituto di studi politici di Parigi. Tornato a Casablanca, lavora come giornalista e corrispondente per La Vie économique e per Jeune Afrique.[1][2]

Fonda nel 2001 la rivista TelQuel,[3] la quale si è resa protagonista di vari scandali mediatici e che si è concentrata nel creare un dibattito relativamente a temi controversi come l'omosessualità e la corruzione. Nell'agosto 2007 Benchemsi viene incriminato per irriverenza al sovrano, in seguito alla pubblicazione di un articolo nel quale si è rivolto al re Muhammad VI in arabo dialettale. Il processo, fissato inizialmente per il 24 agosto 2007, è stato posticipato più volte fino a che Benchemsi viene sanzionato con una piccola multa. Nel 2010 Benchemsi abbandona la direzione della rivista per lavorare come ricercatore all'Università di Stanford.[4]

Nel 2015 viene nominato dallo Human Rights Watch direttore delle comunicazioni e della difesa per il MENA.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Boum-Park, p. 93.
  2. ^ (FR) Dominique Lagarde e Myriem Khrouz, La fracture morale, in L'Express, 18 giugno 2008.
  3. ^ Gershovich, p. 93.
  4. ^ Gershovich, pp. 102-105.
  5. ^ (FR) Nizar Bennamate, Ahmed Benchemsi nommé directeur de la communication de Human Rights Watch, in TelQuel, 24 luglio 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN307477592 · ISNI (EN0000 0004 5309 3562 · Europeana agent/base/90703 · LCCN (ENns2014001629 · WorldCat Identities (ENlccn-ns2014001629