Agnes Chow

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Agnes Chow nel 2019

Agnes Chow (周庭; Hong Kong, 3 dicembre 1996) è un'attivista e politica hongkonghese, che ha fatto parte del partito politico Demosistō ed è stata uno dei massimi esponenti del Movimento degli Ombrelli, durante le proteste a Hong Kong del 2014. Presentatasi alle elezioni suppletive di Hong Kong del 2018, nel campo pro-democrazia, le è stato impedito di candidarsi in base all'accusa mossa al suo partito di sostenere l'autodeterminazione di Hong Kong.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Agnes Chow ha raccontato di essere cresciuta in una famiglia apolitica.[2] Il suo attivismo sociale è iniziato intorno ai 15 anni, dopo essere stata ispirata da un post di Facebook in cui migliaia di giovani manifestavano la propria volontà di cambiamento.[3]

Nel 2014 ha iniziato a frequentare la Hong Kong Baptist University, dove ha studiato relazioni internazionali.[4] Nel 2018, però, ha dovuto rinviare il suo ultimo anno di studi universitari per partecipare alle elezioni suppletive di Hong Kong.[5] Ha anche rinunciato alla sua nazionalità britannica, in base ai requisiti imposti dalla Legge fondamentale dell'isola.[6]

Agnes parla fluentemente il cinese cantonese, l'inglese e il giapponese,[7] Ha imparato il giapponese da sola guardando gli show televisivi.[6] È apparsa più volte sui media giapponesi, in interviste e notiziari,[8][9] e i media in Giappone l'hanno definita la "Dea della Democrazia" (民主 の 女神) a causa del suo ruolo di guida all'interno del movimento pro-democrazia di Hong Kong.[10][11][12]

Nel febbraio del 2020 ha lanciato il proprio canale YouTube, dove ha caricato vlog in cantonese e giapponese.[13] Nel luglio 2020, il canale aveva oltre 185.000 iscritti.

Primo attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Agnes Chow e Joshua Wong fotografati il 23 settembre 2014, mentre indossano bende rosse per simboleggiare gli studenti accecati dal potere politico cinese.

Agnes Chow è salita alla ribalta per la prima volta nel 2012, come fondatrice, insieme a Joshua Wong, del gruppo studentesco Scholarism. All'epoca studiava al Collegio Canossiano della Sacra Famiglia e stava protestando contro l'insegnamento nelle scuole della cosiddetta "educazione patriottica", voluta da Pechino. Durante una dimostrazione, ha incontrato i compagni attivisti Joshua Wong e Ivan Lam .[14][15] Il movimento ha attirato con successo migliaia di manifestanti[16]

Nel 2014 ha collaborato insieme agli altri attivisti per riformare il sistema elettorale di Hong Kong. Il governo centrale cinese, infatti, aveva deciso di imporre forti restrizioni alle elezioni di Hong Kong, limitando il numero di candidati e imponendo che venissero pre-approvati da un'apposita commissione nominata da Pechino.[17] Ne seguirono le massicce proteste di Occupy Central, soprannominate "Rivoluzione degli ombrelli".[18]

Demosistō[modifica | modifica wikitesto]

Agnes Chow insieme a Nathan Law durante una campagna elettorale, in vista delle elezioni suppletive di Hong Kong del 2018.

Nell'aprile del 2016, la Chow è stata tra i membri fondatori del partito politico pro-democrazia Demosistō, insieme a Josua Wong e Nathan Law. È stata la prima vice-segretaria generale del partito dal 2016 al 2017.[19] Ha condotto una campagna elettorale insieme al presidente del partito Nathan Law, che alle elezioni del 2016 è stato eletto, diventando il membro più giovane del Consiglio legislativo nella storia.[20] Nel 2017, ha partecipato alle proteste durante la visita del segretario generale del Partito Comunista Xi Jinping. In tale occasione, insieme ad altri manifestanti ha coperto la statua dorata di Bauhinia con striscioni, venendo poi arrestata.[21]

Il 30 giugno 2020, Agnes Chow, Nathan Law e Joshua Wong hanno dichiarato di aver sciolto Demosistō.[22] L'annuncio è arrivato poche ore prima che Pechino approvasse la discussa legge sulla sicurezza nazionale, che ha sollevato preoccupazioni per la detenzione politica nei confronti degli attivisti.[23][24]

Candidatura al Consiglio legislativo[modifica | modifica wikitesto]

Dal momento che nel luglio del 2017 Nathan Law era stato espulso dal Consiglio legislativo per la controversia sul giuramento e incarcerato nell'agosto dello stesso anno, la Chow è diventata il candidato di Demosistō alle elezioni suppletive.[25] In base alla legge, ha dovuto perciò rinunciare alla cittadinanza britannica.[6] Il 27 gennaio 2018, però, la sua candidatura è stata rifiutata dalla Commissione per gli affari elettorali, poiché accusata di sostenere l'autodeterminazione di Hong Kong.[26][27]

Il membro del Comitato del diritto fondamentale Albert Chen Hung-yee ha affermato a tal proposito che il sistema elettorale non è trasparente se i membri del Consiglio hanno il potere di escludere i candidati in base alle loro opinioni politiche. La governatrice Carrie Lam invece ha commentato che "qualsiasi allusione all'indipendenza, all'autodeterminazione, o all'autonomia auto-dichiarata non è in linea con i requisiti della Legge fondamentale di Hong Kong e si discosta dall'importante principio un Paese due sistemi".[28]

Se fosse stata eletta, Chow sarebbe stata la più giovane legislatrice nella storia di Hong Kong.[29]

Arresti[modifica | modifica wikitesto]

Agnes Chow è stata arrestata il 30 agosto 2019 nella sua abitazione, per presunta partecipazione e istigazione a un'assemblea non autorizzata presso il quartier generale della polizia, il 21 giugno di quell'anno.[30] Nell'arco della giornata sono state arrestate molte figure di alto profilo pro-democrazia di Hong Kong, tra cui Joshua Wong.[31] È stata liberata lo stesso giorno su cauzione, ma il suo smartphone, così come i telefoni di altri detenuti, sono stati sequestrati dalla polizia.[32] Inoltre lei stessa ha dichiarato che durante l'interrogatorio è stata costretta a togliersi i pantaloni, senza un apparente motivo.[33]

Amnesty International ha definito gli arresti "un oltraggioso attacco" alla libertà di espressione.[34][35]

A seguito dell'emanazione della legge sulla sicurezza nazionale, il 10 agosto 2020 la Chow è stata nuovamente arrestata, con l'accusa di aver violato la suddetta legge.[36][37] Lo stesso accade ad altri esponenti del movimento pro-democrazia cittadino, tra cui il magnate dei media Jimmy Lai. Il giorno successivo sono stati rilasciati su cauzione.[38]

Il 2 dicembre 2020 è tornata in carcere dopo essere stata condannata a dieci mesi di reclusione, a causa di una manifestazione illegale davanti al quartier generale della polizia risalente al 21 giugno 2019. Assieme a lei, anche gli attivisti Joshua Wong e Ivan Lam hanno subìto una pena, rispettivamente a tredici mesi e mezzo e sette mesi di reclusione.[39][40] Un giudice del processo, il magistrato di West Kowloon Wong Sze-lai, ha pronunciato l'accusa: "Gli imputati hanno invitato i manifestanti ad assediare il quartier generale e hanno cantato slogan che minano le forze di polizia". Amnesty International ha condannato la sentenza, affermando che le autorità cinesi "mandano un avvertimento a chiunque osi criticare apertamente il governo".[41][42]

Agnes Chow dopo aver lasciato il csrcere

Il 12 giugno 2021, Chow è stata rilasciata dal carcere dopo aver scontato la sua condanna a 6 mesi.[43][44] Alcuni sostenitori si sono radunati all'esterno per accoglierla vestiti di nero e con maschere gialle, gridando slogan in cantonese.[45]

Reazioni internazionali alla condanna[modifica | modifica wikitesto]

Stati Uniti[modifica | modifica wikitesto]

La portavoce della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, ha definito "spaventosa" la brutale condanna della Cina nei confronti di questi giovani campioni della democrazia a Hong Kong.[46] Ha inoltre invitato il mondo a denunciare "questa ingiusta condanna e il diffuso assalto della Cina agli abitanti di Hong Kong".[47] La senatrice degli Stati Uniti Marsha Blackburn ha dichiarato che la sentenza distrugge "ogni parvenza di autonomia a Hong Kong".[48]

Regno Unito[modifica | modifica wikitesto]

Il ministro degli esteri britannico Dominic Raab ha esortato "le autorità di Hong Kong e Pechino a porre fine alla loro campagna per soffocare l'opposizione".[49]

Giappone[modifica | modifica wikitesto]

Il portavoce del governo giapponese Katsunobu Kato in una conferenza stampa ha espresso le "preoccupazioni sempre più gravi per la recente situazione di Hong Kong, come le sentenze contro tre studenti, tra cui Agnes Chow".[50]

Taiwan[modifica | modifica wikitesto]

Il Consiglio per gli affari della comunità d'oltremare (OCAC) di Taiwan ha dichiarato che "la decisione di incarcerare Joshua Wong, Agnes Chow e Ivan Lam rappresenta un fallimento del governo di Hong Kong nel proteggere i diritti politici e la libertà di parola".[51] La presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha incoraggiato gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong a rimanere forti sui suoi social media.[52]

Germania[modifica | modifica wikitesto]

Maria Adebahr, portavoce del ministero degli esteri tedesco, ha affermato che le pene detentive sono "un altro elemento costitutivo di una serie di sviluppi preoccupanti che abbiamo visto in relazione ai diritti umani e civili a Hong Kong durante lo scorso anno".[53]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Brian Wong, Election ban on Hong Kong pro-democracy activist Agnes Chow overturned, in South China Morning Post, 2 settembre 2019.
  2. ^ (EN) Benjamin Haas, Enemy of the state? Agnes Chow, the 21-year-old activist who has China worried, in The Guardian, 4 febbraio 2018, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 17 luglio 2020.
  3. ^ (EN) Kate Lyons, Who are the arrested Hong Kong activists?, in The Guardian, 30 agosto 2019, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 17 luglio 2020.
  4. ^ (EN) Hong Kong Free Press HKFP, https://hongkongfp.com/2018/01/25/interview-pro-democracy-election-candidate-agnes-chow-want-vote/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  5. ^ (EN) Tom Phillips, Hong Kong authorities block pro-democracy candidate from byelection, in The Guardian, 27 gennaio 2018, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 17 luglio 2020.
  6. ^ a b c https://www.hongkongfp.com/2018/01/25/interview-pro-democracy-election-candidate-agnes-chow-want-vote/
  7. ^ (EN) The Japan Times, https://www.japantimes.co.jp/news/2020/06/04/national/politics-diplomacy/hong-kong-pro-democracy-activists-press-tokyo-rethink-xis-visit-japan/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  8. ^ (EN) JAPAN Forward, https://japan-forward.com/hong-kongs-pro-democracy-vote-is-blood-shed-by-citizens-activist-agnes-chow-ting/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  9. ^ (JA) Copia archiviata, su テレビ東京ビジネスオンデマンド. URL consultato il 17 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2020).
  10. ^ (EN) Unseen Japan, https://unseenjapan.com/agnes-chow-ting-fluent-japanese/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  11. ^ (JA) TOKYO VOICE WEB, https://tokyo-voice.jp/articles/agneschowting-hongkong/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  12. ^ (EN) FRONTLINE, https://www.pbs.org/wgbh/frontline/article/inside-the-battle-for-hong-kong-were-now-at-war/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  13. ^ 零 陳, 周庭講日文做 YouTuber:希望日本人提起香港時,不再諗起成龍陳美齡, 14 marzo 2020. URL consultato il 16 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2020).
  14. ^ (EN) The Irish Times, https://www.irishtimes.com/news/world/asia-pacific/who-are-the-arrested-hong-kong-activists-1.4004173. URL consultato il 17 luglio 2020.
  15. ^ (FR) France 24, https://www.france24.com/fr/20200710-joshua-wong-le-visage-du-combat-pour-la-démocratie-à-hong-kong. URL consultato il 17 luglio 2020.
  16. ^ Study and Society, in Varsity, 14 novembre 2013.
  17. ^ Hong Kong, le ragioni della protesta, in ANSA, 30 settembre 2014.
  18. ^ (EN) Newsroom, https://www.newsroom.co.nz/page/long-read-the-boy-who-took-on-beijing. URL consultato il 17 luglio 2020.
  19. ^ (EN) Quartz, https://qz.com/800804/hong-kongs-pro-democracy-activist-joshua-wong-has-been-detained-in-thailand/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  20. ^ Time, https://time.com/4479970/hong-kong-nathan-law-legislature-demosisto-democracy/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  21. ^ Hong Kong police arrest democracy activists ahead of Xi Jinping visit, CNBC, 28 giugno 2017.
  22. ^ (EN) Joshua Wong, Nathan Law and Agnes Chow quit Demosisto, in The Standard, 30 giugno 2020. URL consultato il 30 giugno 2020.
  23. ^ (EN) Hong Kong Free Press HKFP, https://hongkongfp.com/2020/06/30/breaking-hong-kong-activists-joshua-wong-nathan-law-and-agnes-chow-withdraw-from-pro-democracy-demosisto-group-as-security-law-passes/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  24. ^ (EN) Copia archiviata, su The Japan Times. URL consultato il 17 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2020).
  25. ^ 周庭出戰港島補選! 「學民女神」有望成最年輕立法會議員, in HK01, 1º novembre 2017.
  26. ^ Hong Kong activist Agnes Chow banned from Legco by-election, in South China Morning Post, 27 gennaio 2018.
  27. ^ Tom Phillips, "Hong Kong authorities block pro-democracy candidate from byelection", The Guardian, 27 January 2018 (page visited on 27 January 2018).
  28. ^ Kimmy Chung, Tony Cheung, "Political storm in Hong Kong as activist Agnes Chow banned from by-election over party’s call for city’s 'self-determination'." Additional reporting by Emily Tsang. South China Morning Post. 27 January 2018. Retrieved 4 February 2018.
  29. ^ "Hong Kong pro-democracy activist Agnes Chow banned from March by-election." Shanghaiist on Medium. 28 January 2018. Retrieved 4 February 2018.
  30. ^ Tom Grundy e Kris Cheng, Hong Kong activist Agnes Chow arrested, as pro-democracy leaders rounded up, in Hong Kong Free Press, 29 agosto 2019.
  31. ^ Taiwan News, https://www.taiwannews.com.tw/en/news/3769949. URL consultato il 17 luglio 2020.
  32. ^ Quartz, https://qz.com/1844937/hong-kongs-mass-arrests-give-police-access-to-phones/. URL consultato il 27 maggio 2020.
  33. ^ Pro-democracy activist Agnes Chow claims police forced her to take off her clothes [collegamento interrotto], in Sky News, 3 settembre 2019.
  34. ^ (EN) amnesty.org, https://www.amnesty.org/en/latest/news/2019/08/hong-kong-joshua-wong-arrest/. URL consultato il 17 luglio 2020.
  35. ^ (EN) Hong Kong police arrest top pro-democracy figures, in BBC News, 30 agosto 2019. URL consultato il 17 luglio 2020.
  36. ^ 據報前眾志成員周庭涉違國安法被捕 一批便衣抵大埔住所, in Stand News, 10 agosto 2020. URL consultato il 10 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2020).
  37. ^ Hong Kong activist Agnes Chow arrested, says fellow activist, Reuters, 10 agosto 2020. URL consultato il 10 agosto 2020.
  38. ^ Filippo Santelli, Hong Kong, rilasciati su cauzione il magnate Jimmy Lai e l'attivista Agnes Chow, in Repubblica.it, 11 agosto 2020.
  39. ^ Hong Kong, Joshua Wong condannato a 13,5 mesi di carcere, su HuffPost, 2 dicembre 2020. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  40. ^ Il noto attivista di Hong Kong Joshua Wong è stato condannato a 13 mesi e mezzo di carcere, su il Post, 2 dicembre 2020. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  41. ^ (EN) Hong Kong: Joshua Wong and fellow pro-democracy activists jailed, su BBC, 2 dicembre 2020. URL consultato il 2 dicembre 2020.
  42. ^ (EN) Chris Lau, Hong Kong activists Joshua Wong, Ivan Lam, Agnes Chow jailed over 2019 Wan Chai police HQ siege, su South China Morning Post, 2 dicembre 2020. URL consultato il 2 dicembre 2020.
  43. ^ (EN) Hong Kong activist Agnes Chow released from prison after serving six months, in South China Morning Post, 12 giugno 2021. URL consultato il 12 giugno 2021.
  44. ^ (EN) Hong Kong activist Agnes Chow released from prison, in BBC News, 12 giugno 2021. URL consultato il 13 giugno 2021.
  45. ^ (EN) Hong Kong activist Agnes Chow released on protest anniversary, in Al Jazeera, 12 giugno 2021. URL consultato il 12 giugno 2021.
  46. ^ (EN) Pelosi Statement on Sentencing of Hong Kong Pro-Democracy Leaders, su Speaker Nancy Pelosi, 2 dicembre 2020. URL consultato il 3 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2020).
  47. ^ (EN) U.S. Congress 'seriously concerned' about Hong Kong activist Joshua Wong - Pelosi, in Reuters, 2 dicembre 2020. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  48. ^ (EN) Hong Kong activist Joshua Wong jailed for anti-government protest, su NBC News. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  49. ^ (EN) Sentencing of 3 Hong Kong activists: Foreign Secretary's statement, su GOV.UK. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  50. ^ (EN) Japan voices 'grave concerns' about jailing of Hong Kong activists, in Reuters, 3 dicembre 2020. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  51. ^ (EN) Detail, su ocac.gov.tw. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  52. ^ (EN) Government Slams Prison Sentences for HK Activists, su icrt.com.tw. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  53. ^ (EN) Key Hong Kong activists jailed over police HQ protest, su AP NEWS, 2 dicembre 2020. URL consultato il 3 dicembre 2020.

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