Agitu Ideo Gudeta

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Agitu Ideo Gudeta nel 2016

Agitu Ideo Gudeta (in oromo: Aggituu Ida'o Guddataa; in amarico: አጊቱ ጉደታ; Addis Abeba, 1º gennaio 1978Frassilongo, 29 dicembre 2020) è stata un'imprenditrice e ambientalista etiope.

Emigrata in Italia a causa del suo attivismo politico contro l'accaparramento di terre in Etiopia da parte dei militari per le società internazionali, è diventata un simbolo nazionale dell'ambientalismo e dell'integrazione dei rifugiati nella società italiana.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver conseguito la laurea in sociologia all'Università di Trento, tornò nel suo paese di origine, dove fu coinvolta nelle proteste ad Addis Abeba contro l'industrializzazione non regolamentata e l'accaparramento di terre da parte del governo etiope per conto di società internazionali.

Nel 2010 fuggì dal conflitto ed emigrò in Italia come rifugiata in Trentino-Alto Adige, dove apprese sul campo le metodiche dell'agricoltura locale. Grazie alle conoscenze ricevute dalla nonna materna, fondò, prima in Val di Gresta e poi in Valle dei Mocheni, "La Capra Felice", un allevamento di capre su un terreno comunale precedentemente abbandonato.

La sua azienda agricola produceva latticini con metodi naturali e prodotti di bellezza a base di una razza autoctona, la capra Pezzata Mòchena. Nel 2015 vinse il premio della resistenza casearia.[2]

Il 29 dicembre 2020 è morta all'età di 42 anni nel suo appartamento a Plankerhoff, una frazione di Frassilongo,[3] a seguito delle martellate ricevute alla testa da parte di Adams Suleiman, un lavoratore stagionale ghanese da lei precedentemente assunto.[4]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

La tomba nel cimitero di Frassilongo

Nel 2019 Gudeta fu nominata per il premio Luisa Minazzi come ambientalista dell'anno di Legambiente.[5]

L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha espresso rimorso ed ha affermato che Gudeta: "Ha dimostrato come i rifugiati possono contribuire alle società che li ospitano... Nonostante la sua tragica fine, l'UNHCR spera che Agitu Ideo Gudeta sia ricordata e celebrata come un modello di successo e di integrazione, e che ispiri i rifugiati che lottano per ricostruire le loro vite".[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Donatella Parisi, Gudeta un simbolo dell'integrazione dei rifugiati, su ilriformista.it, 30 dicembre 2020.
  2. ^ Annalisa Camilli, La ragazza etiope che alleva capre felici in Trentino, su internazionale.it, 7 marzo 2017.
  3. ^ (EN) Ethiopian migrant who became symbol of integration in Italy killed on her goat farm, su reuters.com, 30 dicembre 2020.
  4. ^ Gianfranco Piccoli, Trento, omicidio Agitu: Suleiman Adams condannato a 20 anni. La sorella della vittima: "Pena inquietante: meritava l'ergastolo", su repubblica.it, 14 febbraio 2022.
  5. ^ (EN) Andrea Vogt, Ethiopian farmer and celebrated conservation figure murdered in Italy, su telegraph.co.uk, 30 dicembre 2020.
  6. ^ (EN) Lorenzo Tondo, Tributes paid to Ethiopian refugee farmer who championed integration in Italy, su theguardian.com, 1º gennaio 2021.

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