Adriano Paroli

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Adriano Paroli

Sindaco di Brescia
Durata mandato17 aprile 2008 –
12 giugno 2013
PredecessoreLuigi Gaffurini
(vicesindaco f.f.)
SuccessoreEmilio Del Bono

Senatore della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato23 marzo 2018
LegislaturaXVIII, XIX
Gruppo
parlamentare
XVIII: Forza Italia Berlusconi Presidente-UDC
XIX: Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE
CoalizioneXVIII: Centro-destra 2018
XIX: Centro-destra 2022
CircoscrizioneLombardia
CollegioXVIII: 14 (Brescia)
Incarichi parlamentari
XVIII legislatura:

XIX legislatura:

Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato9 maggio 1996 –
17 gennaio 2012
LegislaturaXIII, XIV, XV, XVI
Gruppo
parlamentare
XIII-XV: Forza Italia
XVI: Popolo della Libertà
CoalizioneXIII: Polo per le Libertà
XIV-XV: Casa delle Libertà
XVI: Centro-destra 2008
CircoscrizioneLombardia 2
CollegioXIII-XIV: 27 (Desenzano del Garda)
Incarichi parlamentari
XIV legislatura:
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoForza Italia (dal 2013)
In precedenza:
DC (fino al 1994)
FI (1994-2009)
PdL (2009-2013)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Milano
ProfessioneAvvocato

Adriano Paroli (Brescia, 30 marzo 1962) è un politico italiano, dal 23 marzo 2018 senatore della Repubblica per Forza Italia, dopo essere stato deputato alla Camera dal 9 maggio 1996 al 17 gennaio 2012 e sindaco di Brescia dal 17 aprile 2008 al 12 giugno 2013.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Brescia, fin da giovane si è avvicinato al movimento cattolico di Comunione e Liberazione, si è laureato in giurisprudenza all'Università degli Studi di Milano, dove durante gli studi universitari fu tra i fondatori della Cooperativa Universitaria Studio e Lavoro (poi diffusasi in tutte le università), e ha svolto le professioni di consulente aziendale e avvocato.[1]

Gli inizi in politica[modifica | modifica wikitesto]

Iniziò la sua carriera politica nelle file della Democrazia Cristiana, per la quale fu eletto consigliere comunale di Brescia nel 1991. Fu anche assessore all'urbanistica sino al 1994.

Avendo aderito a Forza Italia nel 1994, l'anno successivo fu candidato presidente della Provincia di Brescia sostenuto dal centro-destra, ma senza la Lega Nord. Fu sconfitto al ballottaggio dal candidato di centro-sinistra Battista Andrea Lepidi. Fu comunque eletto al Consiglio provinciale, dove fu capogruppo di Forza Italia-Polo popolare.

In Forza Italia, continuò ad avere incarichi a livello locale: nel 1998 e nel 2003 fu rieletto consigliere comunale (il più votato nella lista di Forza Italia). Ha presieduto anche la Commissione Bilancio.

Elezione a deputato[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 1996 si candida alla Camera dei deputati nel collegio elettorale di Desenzano del Garda, sostenuto dalla coalizione di centro-destra Polo per le Libertà in quota forzista, risultando eletto deputato con il 34,32% dei voti (l'unico in provincia di Brescia) e superando i candidati della Lega Nord Luciana Bocchio (34,16%) e dell'Ulivo Riccardo Marchioro (31,51%)[2]. Nella XIII legislatura della Repubblica è stato componente della 6ª Commissione Finanze (1996-1997; 1998), della Commissione speciale per le politiche comunitarie prima e 14ª Commissione Politiche dell'Unione europea poi (1996-1998), della 3ª Commissione Affari esteri e comunitari (1997-1998) e dell'8ª Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici (1998-2001).[1]

Vice-capogruppo di Forza Italia alla Camera[modifica | modifica wikitesto]

Alle politiche del 2001 viene ricandidato alla Camera nel medesimo collegio elettorale, sostenuto dalla coalizione di centro-destra Casa delle Libertà in quota Forza Italia, venendo rieletto a Montecitorio con il 56,22% dei voti e superando i candidati dell'Ulivo, in quota Verdi, Francesco Bortolotto (35,59%), della Lista Di Pietro Marco Tisi (5,47%) e di Democrazia Europea Fabio Rocca (2,72%)[3]. Nel corso della XIV legislatura ha fatto parte della 3ª Commissione Affari esteri e comunitari, in sostituzione del ministro della difesa nei governi Berlusconi II e III Antonio Martino, della 8ª Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici e del Gruppo di cooperazione parlamentare italo-egiziano, oltre a ricoprire l'incarico di vice-capogruppo del gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera.[4]

Rielezione alla Camera[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2006 viene candidato alla Camera dei deputati, tra le liste di Forza Italia nella circoscrizione Lombardia 2 in decima posizione, risultando eletto deputato come penultimo degli eletti. Nella XV legislatura della Repubblica è stato componente della 8ª Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici e della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO, oltreché consigliere del gruppo parlamentare di Forza Italia a Montecitorio.[5]

È rieletto deputato alle politiche del 2008 per Il Popolo della Libertà.

Sindaco di Brescia[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni amministrative del 2008 viene candidato a sindaco di Brescia, sostenuto dalla coalizione di centro-destra formata da: Il Popolo della Libertà, Lega Nord, Unione di Centro, Partito Pensionati, Partito Socialista Democratico Italiano e le liste civiche "Lista Civica con lo Sport e il Volontariato", "Basta Tasse" e "Brescia Insieme", venendo eletto sindaco al primo turno con il 51,39% dei voti contro il 35,77% del candidato del centro-sinistra Emilio Del Bono[6].

A causa di una sentenza della Corte Costituzionale che stabilisce l'incompatibilità tra il mandato parlamentare e quello di sindaco di un comune sopra 20.000 abitanti[7], il 17 gennaio 2012 Paroli opta per la carica di sindaco e rassegna quindi le dimissioni da deputato[8]; gli subentra Antonio Giuseppe Maria Verro.

Secondo il sondaggio annuale per Il Sole 24 Ore sul gradimento agli amministratori locali, Paroli si posiziona al 87º posto con il 49% di opinioni favorevoli, 4% in meno rispetto al 2010.[9]

Alla tornata amministrativa del 2013, al ballottaggio, viene sconfitto dal candidato sindaco del centro-sinistra Emilio Del Bono.

L'8 febbraio 2017 viene nominato da Berlusconi come commissario regionale di Forza Italia in Veneto, al posto dell'uscente Marco Marin[10][11], rimanendo in carico fino al 31 ottobre 2018 quando gli succede Davide Bendinelli.[12]

Elezione a senatore[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2018 viene candidato al Senato della Repubblica nel collegio uninominale Lombardia - 14 (Brescia), sostenuto dalla coalizione di centro-destra in quota Forza Italia, venendo eletto senatore con il 47,86% dei voti e superando i candidati del centro-sinistra, in quota Civica Popolare, Ignazio Messina (25,22%) e del Movimento 5 Stelle Tommaso Sila (20,22%)[13]. Nella XVIII legislatura della Repubblica è stato vicepresidente della 10ª Commissione Industria, commercio, turismo (2018-2020) e della 8ª Commissione Lavori pubblici, comunicazioni (2020-2022), oltreché membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO.[14]

Ad agosto 2019, in seguito al passaggio del commissario regionale di Forza Italia in Emilia-Romagna Galeazzo Bignami a Fratelli d'Italia, viene nominato da Silvio Berlusconi al suo posto come coordinatore[15], rimanendo in carica fino a maggio 2021 quando subentra Enrico Aimi.

Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) per il referendum confermativo sulla riduzione dei parlamentari: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l'aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale.[16]

Vice-capogruppo di Forza Italia al Senato[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene ricandidato al Senato, tra le liste di Forza Italia nel collegio plurinominale Lombardia - 01 in quarta posizione[17], venendo rieletto a Palazzo Madama. Nella XIX legislatura è vice-capogruppo vicario del gruppo parlamentare di Forza Italia "Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE" al Senato, presidente del Consiglio di garanzia e componente della 9ª Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa, della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO, delle Commissioni parlamentari d'inchieste sul ciclo illecito dei rifiuti e sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Camera dei Deputati - XIII legislatura - Deputati - La scheda personale, su leg13.camera.it. URL consultato il 29 marzo 2024.
  2. ^ Archivio storico elezioni: Collegio elettorale di Desenzano del Garda, su Ministero dell'interno.
  3. ^ Archivio storico elezioni: Collegio elettorale di Desenzano del Garda, su Ministero dell'interno.
  4. ^ Camera dei Deputati - XIV legislatura - Deputati - La scheda personale, su leg14.camera.it. URL consultato il 29 marzo 2024.
  5. ^ Camera dei Deputati - XV legislatura - Deputati - La scheda personale, su leg15.camera.it. URL consultato il 29 marzo 2024.
  6. ^ Archivio storico elezioni: Amministrative del 2008 a Brescia, su Ministero dell'interno.
  7. ^ Adriano Paroli costretto a lasciare la carica di parlamentare, su BresciaToday. URL consultato il 29 marzo 2024.
  8. ^ Il sindaco Adriano Paroli consegna le dimissioni da parlamentare, su BresciaToday. URL consultato il 29 marzo 2024.
  9. ^ Gradimento amminisratori locali: Paroli 87esimo, Molgora 69esimo, su BresciaToday. URL consultato il 29 marzo 2024.
  10. ^ AGI-Agenzia Italia, Fi: Adriano Paroli nuovo coordinatore Veneto, su www.agi.it, 8 febbraio 2017. URL consultato il 28 marzo 2024.
  11. ^ Forza Italia: Paroli al posto di Marin, nuovo coordinatore regionale del Veneto, su PadovaOggi. URL consultato il 28 marzo 2024.
  12. ^ Davide Bendinelli nuovo coordinatore regionale del Veneto, su La Notizia.news, 31 ottobre 2018. URL consultato il 28 marzo 2024.
  13. ^ Camera e Senato, ecco chi sono gli eletti bresciani, in BsNews, 6 marzo 2018.
  14. ^ Scheda di attività di Adriano PAROLI - XVIII Legislatura | Senato della Repubblica, su www.senato.it. URL consultato il 28 marzo 2024.
  15. ^ Redazione Online, Adriano Paroli nuovo coordinatore dell'Emilia Romagna per Forza Italia, su Corriere della Sera, 28 agosto 2019. URL consultato il 19 novembre 2019.
  16. ^ Taglio parlamentari, Forza Italia guida la coalizione dei salva-poltrone. Firmano per il referendum pure 7 Pd, 3 M5S e due renziani, su ilfattoquotidiano.it, 18 dicembre 2019. URL consultato il 23 dicembre 2019.
  17. ^ Candidati alle elezioni politiche: tutti i nomi, su la Repubblica, 23 agosto 2022. URL consultato il 28 marzo 2024.
  18. ^ Scheda di attività di Adriano PAROLI - XIX Legislatura | Senato della Repubblica, su www.senato.it. URL consultato il 28 marzo 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente del Consiglio di garanzia Successore
Luigi Vitali dall'11 luglio 2023 In carica
Predecessore Vice-capogruppo vicario di Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE al Senato della Repubblica Successore
Lucio Malan dall'8 novembre 2022 In carica
Predecessore Coordinatore regionale di Forza Italia in Emilia-Romagna Successore
Galeazzo Bignami 28 agosto 2019 – 8 maggio 2021 Enrico Aimi
Predecessore Coordinatore regionale di Forza Italia in Veneto Successore
Marco Marin 8 febbraio 2017 – 31 ottobre 2018 Davide Bendinelli
Predecessore Sindaco di Brescia Successore
Luigi Gaffurini (vicesindaco f.f.) 17 aprile 2008 – 12 giugno 2013 Emilio Del Bono