Adriano Mazzoletti

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Adriano Emilio Mazzoletti

Adriano Emilio Mazzoletti (Genova, 19 giugno 1935Roma, 18 giugno 2023) è stato un giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e produttore discografico italiano. Viene considerato uno dei padri della diffusione della musica jazz in Italia[1][2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Adriano Mazzoletti nel 2008

Fu assunto come conduttore alla Rai nel 1957, per presentare il programma L'angolo del jazz: il jazz era infatti la sua passione da sempre. Nel corso degli anni riuscì a recuperare moltissime incisioni di jazz italiano degli anni '10, '20 e '30, costruendo un vero e proprio archivio sonoro[3] che gli consentì di pubblicare, qualche anno dopo, Quarant'anni di jazz in Italia, il primo di una serie di volumi di storia del jazz italiano, che vinse il Premio della Critica Discografica[4].

Nel 1960 fu tra gli autori del Dizionario del jazz, di cui curò in particolare l'appendice discografica.

Condusse poi negli anni '60 altri programmi radiofonici, tra cui Rotocalco musicale, Disc-Jockey e Jazz concerto; in seguito fu l'ideatore di Svegliati e canta, programma mattutino in diretta con presentazione di cantanti di musica leggera.

Negli anni '70 fu autore di Adesso musica[2], programma televisivo del venerdì sera condotto dal 1972 al 1976 da Vanna Brosio e Nino Fuscagni.

Negli anni '80 come funzionario di Radio 1 della RAI curò diversi programmi di jazz. Tra questi il più importante fu senza dubbio Professione Jazz, originali radiofonici sulla vita dei grandi del jazz come Mezz Mezzrow, Bix Beiderbecke, Benny Goodmann, Louis Armstrong, Jelly Roll Morton. I testi dell'intera trasmissione, durata per due stagioni consecutive, erano di Marco Di Tillo e Serena Dandini.

Per trent'anni fece parte della direzione dell'Uer (Unione Europea di Radiodiffusione), come vicepresidente e poi presidente del Dipartimento jazz e musica leggera[4].

Nel 1982 fu direttore editoriale della Grande Enciclopedia del Jazz pubblicata dalla Armando Curcio Editore, con cui ebbe l'occasione di ristampare nei 33 giri allegati ai fascicoli molte esecuzioni introvabili; sempre nello stesso anno scrisse il libretto allegato al disco antologico di Franco Battiato SuperStar[5].

Nel 1993 e 1994 si occupò della direzione artistica del festival Fano Jazz by the Sea[6].

Pubblicò vari volumi monografici sul jazz, tra cui uno dei più importanti è Eddie Lang - Stringin' The Blues, che ha fatto conoscere in Italia il chitarrista italo-americano Eddie Lang contribuendo alla nascita dell'Eddie Lang Jazz Festival; collaborò inoltre con la casa editrice EDT di Torino per varie pubblicazioni.

A partire dalla fine degli anni '90 creò, coadiuvato dalla moglie Anna Maria Pivato, la Riviera Jazz Records, che ristampò in digitale artisti degli albori del jazz italiano, pubblicando quindi cd di musicisti come Michele Ortuso, Gorni Kramer, Pippo Starnazza e Tullio Mobiglia.

Nel 2008 fece uscire il volume Lelio Luttazzi - Il giovanotto matto, allegato all'omonimo DVD curato da Pupi Avati e dedicato al noto musicista triestino Lelio Luttazzi, che aveva anche sostituito in un paio di occasioni nella conduzione della Hit Parade radiofonica.

Mazzoletti è morto il 18 giugno 2023, alla vigilia dell'88º compleanno.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco Martinelli, Adriano Mazzoletti, il jazz italiano. Un ricordo dello studioso e divulgatore, morto a 87 anni, su giornaledellamusica.it, 23 giugno 2023.
  2. ^ a b Adriano Mazzoletti a Torre Alfina Archiviato il 9 dicembre 2013 in Internet Archive.
  3. ^ Jazzitalia - Articoli: JAZZ ITALIANO: Adriano Mazzoletti
  4. ^ a b http://www.edt.it/shop/autori.php?ikey=456[collegamento interrotto]
  5. ^ Franco Battiato - Gli anni sessanta - SuperStar Franco Battiato: note di Adriano Mazzoletti
  6. ^ Adriano Pedini: Organizzatore di Fano Jazz by the Sea, su allaboutjazz.com. URL consultato il 12 marzo 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN164150329 · ISNI (EN0000 0003 8530 3774 · SBN SBLV089452 · LCCN (ENn78075959 · GND (DE1048540863 · WorldCat Identities (ENlccn-n78075959