Adriano Graziano

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Adriano Sebastiano Graziano (Quindici, 4 febbraio 1967) è un criminale italiano a capo del clan camorristico Graziano di Quindici.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Noto alle forze dell'ordine fin dal 1985, è stato soprannominato 'O Professore e più volte arrestato per associazione a delinquere, estorsione, tentato omicidio e altri reati. Figlio di Salvatore Luigi Graziano e Chiara Manzi (che furono entrambi tra gli autori della "Strage delle Donne"), è stato anch'egli accusato di essere uno dei responsabili dell'eccidio, successo a Lauro nel 2002, considerato l'episodio culmine della faida che vede il clan Graziano, da oltre 30 anni, in guerra con il clan Cava.

Sfuggito ad un blitz dei carabinieri il 5 maggio 2008 che portò all'arresto di altri 22 affiliati alla cosca Graziano, viene arrestato in un centro commerciale a Valmontone, mentre fa shopping con un imprenditore di Moschiano, il 27 luglio dello stesso anno.[1]

Prosciolto dall'accusa di aver partecipato alla cosiddetta "Strage delle Donne" e dopo l'annullamento di una condanna a 10 anni di reclusione per associazione camorristica, è stato scarcerato nel 2014, dopo aver scontato circa 6 anni di detenzione in regime del 41 bis.[2]

"Villa Alta Chiara", la masseria bunker del boss, sita in Quindici, alla via Eduardo De Filippo, è oggi un maglificio[3]. Contro le cancellate del maglificio, il 20 ottobre del 2015, due giorni prima della sua inaugurazione, ignoti hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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