Adriano Ghione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Adriano Ghione (Castellamonte, 8 febbraio 1926Rivarolo Canavese, 25 settembre 1944) è stato un partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frequentava a Torino l'Istituto tecnico, ma dopo l'8 settembre 1943, lasciata la scuola, si unì alle prime formazioni partigiane dell'alto Canavese. Partecipò, così, a molti combattimenti e, per il coraggio dimostrato, fu soprannominato "Bataia". Nominato comandante di distaccamento della 7ª Brigata Garibaldi, il ragazzo era stato catturato al termine di un conflitto a fuoco con soldati tedeschi. Fu ucciso dopo aver tentato di fuggire mentre, su un camion con altri compagni, veniva trasportato al carcere.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Studente diciassettenne, animato da vivo amore di Patria, subito dopo l'armistizio si prodigava nella lotta di liberazione riunendo, sin dai primi giorni, altri giovani volonterosi ed arruolandosi, con loro, nelle fila (sic) partigiane. Durante tredici mesi di dura lotta forniva ripetute e belle prove di decisione e di coraggio particolarmente distinguendosi nei combattimenti di Pont, di Cuorgnè, di Ozegna e di Noasca. Sorpreso e catturato insieme ad alcuni suoi partigiani nel corso di un'azione e deciso a sacrificarsi per liberare i dipendenti, mentre veniva trasportato in autocarro ingaggiava improvvisamente lotta contro la scorta tedesca. Disarmato un militare, feriva a morte un ufficiale e dava, così, modo ai suoi uomini di fuggire. Passato per le armi sul posto cadeva da prode, nel nome d'Italia.»
— Alto Canavese, settembre 1943 - 25 settembre 1944[1].

A Ghione sono dedicate una via e una targa commemorativa a Castellamonte, suo comune di nascita. Proprio la targa è stata inaugurata nel 2016 alla presenza del nipote Jimmy Ghione[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ghione Adriano, su Quirinale.it. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  2. ^ Magda Bersini, Anche Jimmy Ghione alla cerimonia in memoria dello zio, su ObiettivoNews, 12 febbraio 2016. URL consultato il 28 gennaio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]