Adolfo Mabellini

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Adolfo Mabellini (Livorno, 24 dicembre 1862Fano, 10 dicembre 1939) è stato un bibliotecario, letterato e stampatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Suo padre, Torquato Mabellini, era fratello del musicista Teodulo.

Si laureò in lettere all'Istituto di Studi Superiori di Firenze nel 1885 e nello stesso anno ottenne la cattedra di italiano e latino nel Regio Ginnasio Liceo “Guido Nolfi” di Fano[1].

Durante l'insegnamento, durato un decennio (1885-1895), il Mabellini coltivò la propria preparazione filologica e letteraria, dando alle stampe diversi saggi letterari e collaborando con varie riviste (Il Marzocco, La Fanfulla della domenica, La Gazzetta Letteraria, Il Pungolo Letterario, Studia Picena)[2].

La sua produzione letteraria fu molto ricca; apprezzate furono le sue edizioni critiche di rimatori classici e rinascimentali e le traduzioni dall'inglese e dal francese (da Shakespeare, De Vigny e Haraucourt)[3].

Nel 1895 accettò con entusiasmo l'incarico a Direttore della storica Biblioteca Federiciana affidatogli dal Comune di Fano, che svolse per i successivi 44 anni, fino alla sua morte.

Nominato bibliotecario “honoris causa”, sotto la sua direzione la biblioteca superò i 100 000 volumi (senza contare i manoscritti, le miscellanee, l'archivio storico e moderno comunale)[4] e divenne una tra le maggiori delle Marche.

Il Mabellini continuò a farsi apprezzare come erudito e studioso di letteratura e storia ed iniziò ad occuparsi anche dello studio e della catalogazione dei fondi manoscritti e a stampa della Biblioteca.

Sotto la sua direzione, la Federiciana “fino ad allora raramente aperta al pubblico, inaccessibile per il disordine e la mancata identificazione del patrimonio librario posseduto”[5] fu, infatti, incrementata e, soprattutto, descritta. Principale frutto del suo lavoro furono l'opera Manoscritti, incunaboli, edizioni rare del secolo XVI esistenti nella Biblioteca Comunale Federiciana di Fano (Fano, Società Tipografica Cooperativa, 1905) e l'Inventario dei manoscritti della Biblioteca Comunale Federiciana di Fano, in due volumi (Firenze, Olschki, 1928 e 1932).

La prima marca tipografica usata dalla Tipografia Letteraria di Adolfo Mabellini
La marca tipografica con la sigla T L A M (Tipografia Letteraria Adolfo Mabellini)

Appassionato di arte tipografica, allestì nella sua casa di via Montevecchio a Fano un'officina tipografica, la Tipografia Letteraria, nella quale dal 1892 al 1939 stampò oltre 50 volumi, contraddistinti dapprima da un fregio con le lettere "T L" e il motto Vivitur ingenio, poi da un altro fregio con le abbreviazioni "T L" e "AM".

Aderì all'Associazione Italiana Biblioteche sin dalla sua fondazione, nel 1930, e fece parte anche della Sezione Bibliotecari dell'Associazione Fascista della Scuola[6].

Durante la direzione della Biblioteca Federiciana il Mabellini si appassionò alla storia locale e pubblicò numerosi saggi, anche all'interno di pubblicazioni periodiche, raccolti nel volume Fanestria: uomini e cose di Fano, stampato da lui stesso nel 1937.

Adolfo Mabellini morì a Fano il 10 dicembre 1939 e lasciò i suoi volumi (circa 6000) e l'archivio musicale dello zio Teodulo (Maestro compositore e Direttore del Conservatorio di Pistoia) alla Biblioteca Federiciana.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Una similitudine di C. Valerio Catullo imitata da Ludovico Ariosto, Firenze, in “Letture di Famiglia”, 1881.
  • Delle rime di Benvenuto Cellini, Firenze: Alla libreria Dante, 1892.
  • I promessi Sposi di Alessandro Manzoni nelle due edizioni del 1825 e del 1845, con osservazioni sulle varianti e con brevi commenti estetici e storici, in “Letture di famiglia”, 1883.
  • Vita nuova, Firenze, Tip. Bencini, 1883.
  • Alcuni sonetti di Ser Ventura Monaci, rimatore fiorentino del sec. XV, in “Letture di famiglia”, 1883.
  • Intermezzo macabro, Firenze, Loescher et Seeber, 1889.
  • I poemetti di Shakespeare (versioni), Bologna, Zanichelli - Fano, Tip. Letteraria, 1893.
  • Un poeta d'amore (Edmondo Haraucourt). Appunti e versioni, Fano, Tip. Letteraria, 1894.
  • Sedici epigrammi latini di Iacopo Sannazzaro, Fano, Tip. Letteraria, 1899.
  • Una canzone di Benedetto Menzini ripubblicata con l'aggiunta di tre stanze inedite, Fano, Tip. Letteraria, 1904.
  • Lettere inedite di Cesare Cantù, Bologna, Zanichelli – Fano, Tip. Letteraria, 1906.
  • D'un carteggio inedito di terenzio Mamiani con Filippo Luigi Polidori (nozze Zanni-Urbani), Fano, Tip. Letteraria, 1909.
  • La statua della Fortuna in Fano. Curiosità storiche, Fano, Tip. Letteraria, 1911.
  • I poemetti di Shakespeare tradotti in versi italiani, Bologna, Zanichelli – Fano, Tip. Letteraria, 1914.
  • Una lettera inedita di Cesare Cantù, Fano. Tip. Letteraria, 1915.
  • Per la buona fama di Teodulo Mabellini (1817-1897). Ultima polemica, Fano, Tip. Letteraria, 1916.
  • La più antica filodrammatica di Fano, in “Studia Picena”, 2(1926).
  • L'Accademia fanese degli Scomposti, in “Studia Picena”, 4(1928).
  • Inventario dei manoscritti della Biblioteca Federiciana di Fano, vol. 1, Firenze, Leo S. Olschki, 1928.
  • Cristina Regina di Svezia in Fano, in “Studia Picena” 5(1929).
  • Le navi rotate di fr. Antonio Torelli (sec. XVII), in “Studia Picena” 6(1930).
  • La macchina per volare di P. Niccolò Betti, Fano, Tip. Letteraria 1930.
  • L'antico teatro della Fortuna in Fano. Il suo architetto Giacomo Torelli e Ferdinando Galli Bibbiena, in “Studia Picena”, 7(1931).
  • La rivoluzione del 1831 a Fano, Fano, Tip. Letteraria, 1932.
  • Inventario dei manoscritti della Biblioteca Federiciana di Fano, vol. 2, Firenze, Leo S. Olschki, 1932.
  • Giovanni Pierpaoli pittore fanese dell'Ottocento, in “Studia Picena”, 9(1933).
  • Una fabbrica di maioliche in Fano nel secolo XVIII, Fano, in “Studia Picena”, 8(1934).
  • Fanestria. Uomini e cose di Fano, Fano, Tip. Letteraria, 1937.
  • Una lettera inedita di Giacomo Leopardi, in “Studia Picena”, 13(1938).
  • Istanza di un'ebrea fanese per l'esercizio della medicina, in “Studia Picena”, 14(1939).
  • La costruzione del nuovo Teatro della Fortuna, in “Studia Picena”, 14(1939).
  • Michelangelo Lanci, Fano, Tip. Letteraria, 1940 (pubblicazione postuma).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alfredo Servolini, Adolfo Mabellini: un umanista a Fano, in Marco Ferri (a cura di), Edizioni del XVI secolo nel Fondo Mabellini, Biblioteca Comunale Federiciana di Fano, Regione Marche Beni Culturali, 1998, p. 29.
  2. ^ Anna Lia Bonella, Mabellini, Adolfo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 66, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006, pp. 759-761.
  3. ^ Franco Battistelli, Origini e vicende storiche della Federiciana, in Biblioteca Federiciana Fano, Fiesole, Nardini, 1994.
  4. ^ Piercarlo Borgogelli Ottaviani, Necrologio: Adolfo Mabellini, in Studia Picena, vol. 15, 1940, p. 192.
  5. ^ Anna Lia Bonella, Mabellini, Adolfo, p. 760.
  6. ^ Giorgio De Gregori, Mabellini Adolfo, in Per una storia dei bibliotecari italiani del XX secolo: dizionario bio-bibliografico 1900-1990, Roma, Associazione Italiana Biblioteche, 1999, pp. 114-115.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Battistelli, Origini e vicende storiche della Federiciana in Biblioteca Federiciana Fano, Fiesole, Nardini, 1994.
  • Anna Lia Bonella, Mabellini, Adolfo in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 66. Roma. Istituto della Enciclopedia Italiana, 2006.
  • Giorgio De Gregori, Mabellini Adolfo in Per una storia dei bibliotecari italiani del XX secolo: dizionario bio-bibliografico 1900-1990, pp. 114–115
  • Piercarlo Borgogelli Ottaviani, Necrologio: Adolfo Mabellini in Studia Picena, 15(1940). Fano, Seminario Marchigiano Pio XI, pp. 191–193.
  • Alfredo Servolini, Adolfo Mabellini: un umanista a Fano in Edizioni del XVI secolo nel Fondo Mabellini, Biblioteca Comunale Federiciana di Fano, a cura di Marco Ferri, Regione Marche-Beni Culturali, 1998, pp. 29–34.
  • Fabio Tombari, Adolfo Mabellini: l'amico in Studia Picena, 15(1940). Fano, Seminario Marchigiano Pio XI, pp. 174–176.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN30379013 · ISNI (EN0000 0000 6136 1695 · SBN RAVV067532 · BAV 495/204928 · LCCN (ENn99012889 · GND (DE12090439X · J9U (ENHE987007290223905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n99012889
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