Acacia aneura

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Acacia aneura
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaCaesalpinioideae
(clade)Mimosoide
GenereAcacia
SpecieA. aneura
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineFabales
FamigliaMimosaceae
GenereAcacia
SpecieA. aneura
Nomenclatura binomiale
Acacia aneura
F.Muell. ex Benth., 1855

La mulga (Acacia aneura F.Muell. ex Benth., 1855) è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae, endemica dell'Australia[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ha la'aspetto di un arbusto o di un piccolo albero, con altezza variabile da 1 a 10 m.[1]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Acacia aneura è diffusa nelle aree interne dell'Australia (Queensland, Australia Occidentale, Australia Meridionale, Nuovo Galles del Sud e Territorio del Nord).[1]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Gli aborigeni australiani utilizzano i rami e la corteccia della mulga per costruire lance e scudi. La pianta è anche una importante risorsa alimentare per le popolazioni aborigene: i semi e i baccelli vengono utilizzati per realizzare una pasta edibile e la linfa è utilizzata come bevanda. È inoltre utilizzata nella medicina tradizionale per trattare raffreddori e sindromi influenzali.[1] Il legno è tossico.

I coloni europei in passato la hanno sfruttata intensivamente per la realizzazione di recinzioni e come combustibile.[1]

È attualmente utilizzata in apicultura come pianta mellifera.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Malcolm P. 2012, Acacia aneura, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 31 maggio 2023.
  2. ^ (EN) Acacia aneura, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 31 maggio 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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