Abele Damiani

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Abele Damiani

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXX
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaIX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX
Incarichi parlamentari
  • Vicepresidente della Camera (1894-1895)
Sito istituzionale

Abele Damiani (Marsala, 2 giugno 1835Marsala, 20 marzo 1905) è stato un patriota e politico italiano. Fu Vicepresidente della Camera, sottosegretario agli Esteri e senatore del Regno d'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Marsala nel 1835 da Giuseppe, (1798 - 1855) discendente da un patrizio genovese e Giacoma Curatolo (1803 - 1851). Abele studiò al seminario di Mazara del Vallo e nel 1852 si spostò a Palermo per frequentare l'università. Qui collaborò con giornali letterari come Il Segesta, La Lira, il Mondo Comico[1].

Durante gli anni universitari, nonostante l'educazione ricevuta mentre studiava in seminario, ebbe una vita amorosa abbastanza dissoluta avendo due figli da una o più donne sconosciute: Giuseppe che si laureò in giurisprudenza e divenne un celebre avvocato e Giacoma che sposò l'ingegnere Pasquale Gallo [1]

Si oppose ai Borboni e fu tra coloro che in Sicilia prepararono il terreno alla rivoluzione del 1860, che permise la spedizione dei Mille. Insieme a Nicolò Fabrizi sbarcò da Malta nel sud est dell'isola, e combatté a Milazzo e fu ufficiale di Stato maggiore nell'Esercito meridionale. Poi fu con Giuseppe Garibaldi sull'Aspromonte.

Dopo l'unità d'Italia, deputato per undici legislature[1] eletto nel 1865 e restando parlamentare fino al 1897. Nel 1882, alla morte di Garibaldi, fece confezionare il grande drappo con la scritta "Marsala" in cui venne avvolto il corpo del Generale.

Fu seguace di Francesco Crispi che, nel 1888 lo pose a capo della diplomazia, conferendogli le funzioni di Segretario generale del Ministero degli Esteri; successivamente, a seguito della riforma amministrativa crispina che introdusse i sottosegretari di Stato, tale carica fu soppressa e Damiani fu nominato sottosegretario di Stato agli Esteri nel primo e nel secondo governo Crispi dal febbraio 1888 al febbraio 1891.[2] Fu poi vicepresidente della Camera dei deputati dal febbraio 1894 al maggio 1895.

Il 17 novembre del 1898 venne nominato senatore del Regno durante la XX legislatura, e giurò il 14 dicembre dello stesso anno. Nel 1904 fu membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'organizzazione e amministrazione della Regia marina[3].

Nella sua attività politica propose e fece realizzare l'Istituto tecnico Agrario di Marsala che oggi porta il suo nome[4].

I cimeli e la divisa da garibaldino di Damiani sono conservati presso il Museo garibaldino di Marsala, nel centro polifunzionale San Pietro.

È sepolto nel cimitero urbano di Marsala, in una tomba-monumento a forma di piramide.

Massoneria[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 luglio 1862 fu iniziato in Massoneria nella Loggia di Palermo I Rigeneratori del 12 gennaro 1848 al 1860 Garibaldini, dipendente dal Supremo consiglio di Palermo, su proposta dello stesso Garibaldi, prima della sfortunata spedizione di Aspromonte. Fu tra i fondatori della Loggia Marsala di Caprera e nel 1896 fu uno dei consiglieri delegati dal Supremo consiglio presso il Grande Oriente dal Supremo Consiglio, del quale fu eletto primo Gran sorvegliante nel 1902, essendo Gran maestro Ernesto Nathan[5].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1864 ha pubblicato un libro intitolato "Andrea D'Anna da Marsala"[6], sulle gesta del cospiratore marsalese.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b DBI.
  2. ^ http://storia.camera.it/deputato/abele-damiani-18350602/governi#nav
  3. ^ http://storia.camera.it/organi/commissione-d-inchiesta-sull-organizzazione-e-amministrazione-della-regia-marina-21#nav
  4. ^ Istituto Statale D'Istruzione Secondaria "Abele Damiani" Marsala, su agrariodamiani.it. URL consultato il 22 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2012).
  5. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, pp. 90-91.
  6. ^ Google libri

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Astuto, Abele Damiani e la Sicilia post-unitaria, Catania, 1984.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri Successore
carica vacante 2 gennaio 1888 - 4 marzo 1888 carica soppressa
Controllo di autoritàVIAF (EN172362979 · ISNI (EN0000 0001 2255 7596 · SBN CFIV058599 · BAV 495/209477 · GND (DE1013898621 · WorldCat Identities (ENviaf-172362979