Wikipedia:Pagina principale/Rinnovamento 2011/Pagina principale dal 2008

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Logo della sezione Comunità
Logo della sezione Comunità

Comunità

Logo della sezione Vetrina
Logo della sezione Vetrina

Vetrina

La chiesa di Santo Stefano è un luogo di culto cattolico di Verona, prevalentemente realizzata in stile romanico, situata nel quartiere di Veronetta, lungo l'Adige e non lontano dalla chiesa di San Giorgio in Braida, da porta San Giorgio e da ponte Pietra. Le sue origini sono antichissime e, nonostante alcuni rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli, parte della struttura rimane quella edificata intorno al V secolo, rendendola un esempio quasi unico di architettura paleocristiana in territorio veronese. I ritrovamenti in loco di altari riconducibili al culto di Iside ha dimostrato come sia stata fondata in un luogo considerato sacro fin dall'antichità.

Il primo edificio paleocristiano qui sorto dovrebbe essere posteriore, seppur di poco, al 415 ovvero al ritrovamento delle reliquie di Stefano protomartire, e doveva essere ad un'unica navata con un ampio transetto e un'abside. L'entrata era anticipata da un atrio, probabilmente un nartece. Di questa primitiva costruzione è rimasta solamente l'impostazione generale e il fianco meridionale in muratura a sacco. Durante il regno di Teodorico il Grande l'edificio venne parzialmente distrutto ma poi prontamente ricostruito. Il fatto che nella chiesa sia conservata una sedia episcopale in pietra e che vi siano le spoglie di alcuni vescovi veronesi, ha fatto supporre che nell'Alto Medioevo Santo Stefano fosse la sede vescovile della diocesi. Si suppone che tra il VI secolo e la fine dell'VIII l'aula venne trasformata da una a tre navate e vennero realizzati dei matronei a cui si accedeva attraverso due scale poste sulla facciata. Nell'XI secolo venne aggiunta la cripta. A differenza di moltissimi edifici veronesi, Santo Stefano venne solo parzialmente danneggiata in occasione del terremoto del 1117. La successiva ricostruzione comportò modifiche all'abside, alle finestre e alla facciata, che venne spostata fino a comprendere il nartece allungando così di fatto la chiesa. Queste trasformazioni portarono la chiesa ad assumere l'aspetto romanico che tutt'oggi la contraddistingue. Tra il 1618 e il 1621 il parroco, monsignor Varalli, fece costruire sul muro meridionale la barocca cappella Varalli (o cappella degli Innocenti). Nei secoli successivi vi furono diverse iniziative volte al restauro e alla conservazione della chiesa e al contestuale ripristino dell'aspetto originario per quanto possibile.

La chiesa di Santo Stefano si presenta dunque come una somma di elementi architettonici di secoli e stili diversi. Il muro meridionale e l'impostazione generale risalgono al primo edificio paleocristiano, la cripta e la facciata rappresentano un chiaro esempio di architettura romanica veronese, mentre la cappella Varalli è di stampo squisitamente barocco. Menzione a parte si deve fare per l'imponente tiburio che si innalza all'incrocio tra transetto e piedicroce, unico di questo genere a Verona ma tipico del romanico lombardo. Un'altra caratteristica praticamente unica nel suo genere è la presenza, nella zona absidale, di due ambulacri (o deambulatori) sovrapposti, forse utilizzati dai pellegrini per avvicinarsi alle reliquie. All'interno della chiesa sono conservare numerose opere d'arte. Sulle pareti si trovano numerosi affreschi che vanno da quelli basso medioevali di autori ignoti a quelli di Giacomo da Riva e Martino da Verona a quelli, di epoca manierista, di Domenico Brusasorzi. Altri pittori veronesi contribuirono alla dotazione artistica della chiesa con le loro pale d'altare, tra essi vi furono Paolo Farinati, Marcantonio Bassetti, Pasquale Ottino, Alessandro Turchi e Giovanni Francesco Caroto.

Leggi la voce · Tutte le voci in vetrina
Logo della sezione Lo sapevi che...
Logo della sezione Lo sapevi che...

Lo sapevi che...

Perè Golon (o Golom) o anche Berhè Golon, detto Alì (Cheren, 1904 circa – ...) è stato un fantino eritreo. Secondo alcune fonti il suo vero nome era Bathà Golom.

Fu il primo fantino straniero nella storia plurisecolare del Palio di Siena, ed è ancora oggi l'unico fantino di colore ad aver preso parte alla corsa senese.

Leggi la voce  · Proponi un'altra voce
Logo della sezione Citazione del giorno
Logo della sezione Citazione del giorno

Citazione del giorno

La maldicenza rende peggiore chi la usa, chi la ascolta, e talora anche chi n'è l'oggetto.
Cesare Cantù
Logo della sezione Immagine del giorno
Logo della sezione Immagine del giorno

Immagine del giorno

Un'ara giacinto (Anodorhynchus hyacinthinus) fotografata nel Pantanal, Brasile. È un pappagallo della famiglia Psittacidae, originario del Sudamerica centrale e orientale. La sua popolarità tra gli animali da compagnia è una delle cause principali alla base del declino delle popolazioni selvatiche.

Logo della sezione Oltre Wikipedia
Logo della sezione Oltre Wikipedia

Oltre Wikipedia

Wikipedia è gestita da Wikimedia, fondazione senza fini di lucro, su cui si basano diversi altri wiki progetti dal contenuto aperto e multilingue:

Wikizionario
Dizionario e lessico
Wikibooks
Manuali e libri di testo liberi scritti ex-novo
Wikisource
Documenti digitalizzati di pubblico dominio già pubblicati
Wikiquote
Raccolta di citazioni
Wikispecies
Catalogo delle specie
Wikinotizie
Fonte di notizie a contenuto aperto
Commons
Risorse multimediali condivise
Wikiversità
Risorse e attività didattiche
Meta-Wiki
Progetto di coordinamento per le altre wiki
Logo della sezione Ricorrenze del giorno
Logo della sezione Ricorrenze del giorno

Ricorrenze del giorno

Pietro il Grande

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: la Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Columba di Iona, Efrem il Siro e Riccardo di Andria.
Logo della sezione Tutte le lingue
Logo della sezione Tutte le lingue

Tutte le lingue

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:

Le 10 maggiori (al 9 giugno 2024): English (inglese) (6 833 068) · Binisaya (cebuano) (6 117 256) · Deutsch (tedesco) (2 916 934) · Français (francese) (2 616 718) · Svenska (svedese) (2 587 169) · Nederlands (olandese) (2 159 905) · Русский (russo) (1 983 472) · Español (spagnolo) (1 958 374) · Italiano (1 867 314) · مصرى (Maṣrī, arabo d'Egitto) (1 623 786)

Dal mondo di Wikipedia:

中文 (cinese) · Volapük (volapük) · فارسی (persiano) · हिन्दी (hindi) · ইমার ঠার/বিষ্ণুপ্রি (bishnupriya manipuri) · Aragonés (aragonese) · Žemaitėška (samogitico) · Gàidhlig (gaelico scozzese) · Hornjoserbsce (sorabo superiore) · 吴语 (wu) · ދިވެހިބަސް (maldiviano) · भोजपुरी (bihari) · Deitsch (tedesco della Pennsylvania) · မ္ရန္‌မာစာ (birmano) · Chavacano (chavacano) · ଓଡ଼ିଆ (oriya) · Словѣ́ньскъ ѩꙁꙑ́къ (antico slavo ecclesiastico) · Mìng-dĕ̤ng-ngṳ̄ (min dong) · SiSwati (swati)