Sketches of Spain

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Sketches of Spain
album in studio
ArtistaMiles Davis
Pubblicazione18 luglio 1960[1]
Durata41:33 (60:33 in CD)
Dischi1
Tracce5 (8 in CD)
GenereJazz
Musica spagnola
Musica da camera
EtichettaColumbia Records
ProduttoreTeo Macero, Irving Townsend
Registrazione20 novembre 1959, 10 marzo 1960
Certificazioni
Dischi d'oro1
Miles Davis - cronologia

Sketches of Spain è un album di Miles Davis; registrato in due sessioni il 20 novembre 1959 ed il 10 marzo 1960, è stato pubblicato nel 1960.

Sketches of Spain è uno degli album nati dalla collaborazione tra Miles Davis e l'amico e compositore Gil Evans. L'album, come annunciato dal titolo (Schizzi di Spagna) si basa su un programma costruito su musiche spagnole, sia tradizionali sia colte (il disco contiene un arrangiamento del secondo movimento del Concierto de Aranjuez di Joaquín Rodrigo[2] e un brano, intitolato Will o' the Wisp, da un balletto di Manuel de Falla).

Nell'autobiografia, Davis dice che l'idea del disco gli venne dopo aver ascoltato il Concierto de Aranjuez. Evans curò gli arrangiamenti e introdusse gli altri pezzi, tra cui Saeta, un brano popolare di cante hondo andaluso per la processione del Venerdì Santo, tratto e riarrangiato dal volume Spanish Folk Music di Alan Lomax, e Solea, un brano peruviano.

Davis, nell'autobiografia, ricorda che gli arrangiamenti erano così densi che il trombettista Bernie Glow diventò paonazzo per lo sforzo di seguire la scrittura, e che dovette parlare a Evans perché semplificasse un po' la scrittura.

In effetti, la situazione minacciò di degenerare: l'orchestra trovava gli arrangiamenti di Evans troppo difficili e il produttore, Teo Macero, prese le parti dei musicisti[3]. Davis non fu di molto aiuto ad Evans, anzi non si presentò alla prima prova, probabilmente perché sconvolto da alcune vicende private[4]. Sketches of Spain è considerato uno degli album più rifiniti e accessibili mai registrati da Miles Davis, e il giudizio su di esso non è uniforme: la Penguin Guide to Jazz on CD ne parla come di "musica leggera d'alto bordo". All'uscita dell'album, Davis fu accusato di piegarsi a compromessi commerciali, e si disse che Sketches of Spain non era jazz. Secondo la rivista Rolling Stone Davis avrebbe reagito dichiarando: «È musica, e a me piace».[5]

L'album è stato pubblicato in CD dalla stessa Columbia nel 1997 con l'aggiunta di un brano non incluso nell'LP originale e di due registrazioni alternative di altrettante parti del Concierto de Aranjuez.

Nel 1961 Davis ed Evans sono stati premiati con il Grammy Award for Best Original Jazz Composition per l'album.

La rivista Rolling Stone ha inserito Sketches of Spain al 356º posto della sua lista dei 500 migliori album.

  1. Concierto de Aranjuez (Adagio) (Joaquín Rodrigo) - 16:19
  2. Will o' the Wisp (Manuel de Falla) - 3:47
  3. The Pan Piper (Gil Evans) - 3:52
  4. Saeta (Evans) - 5:06
  5. Solea (Evans) - 12:15

Tracce addizionali sulla riedizione del 1997 e del 2000

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  1. Song of Our Country (Evans) - 3:23
  2. Concierto de Aranjuez (presa alternativa; parte 1) (Rodrigo) - 12:04
  3. Concierto de Aranjuez (presa alternativa; parte 2 fine) (Rodrigo) - 3:33

In ordine alfabetico

  1. ^ (EN) Miles Davis' The Original Mono Recordings Collects Nine Of Miles' Earliest Columbia Albums, Recorded 1956 To 1961, su sony.com, Sony Music Entertainment, 4 settembre 2013. URL consultato il 19 settembre 2013.
  2. ^ Secondo Davis, Rodrigo disse che il disco non gli piaceva per come era stata suonata la sua composizione. Nell'autobiografia, Miles osserva con una certa malignità che questo non bastò a far rifiutare a Rodrigo le royalty che gliene derivarono.
  3. ^ Vedi, oltre all'autobiografia, [1] Archiviato il 4 febbraio 2007 in Internet Archive..
  4. ^ Pochi mesi prima era stato picchiato da un poliziotto, mentre fumava una sigaretta fuori da un locale, e in quei giorni stava affrontando il processo (che fu annullato in cambio del ritiro, da parte di Davis, delle denunce che egli aveva sporto contro la polizia).
  5. ^ Citato nella recensione Archiviato il 17 febbraio 2009 in Internet Archive. all'album sul sito di Rolling Stone.

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