Coordinate: 41°14′27.53″N 16°30′11.93″E

Palazzo Tupputi

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Voce principale: Bisceglie.
Palazzo Tupputi
Palazzo Tupputi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBisceglie
Indirizzovia Cardinale Dell'Olio, 34
Coordinate41°14′27.53″N 16°30′11.93″E
Informazioni generali
Condizioniin restauro
Costruzioneseconda metà XVI secolo
Usosala conferenze, uffici istituzionali
Realizzazione
ProprietarioComune di Bisceglie

Ubicato in Bisceglie, palazzo Tupputi rappresenta un prestigioso esempio di architettura rinascimentale in Puglia. È stato sede di sala conferenze e mostre. Attualmente è sottoposto a lavori di restauro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo, di cui si ignora l'autore, fu fatto edificare nei pressi dell'antica porta di Zappino verso la seconda metà del XVI secolo, con molta probabilità dai conti Frisari originari del salernitano[1].
L'edificio cambiò denominazione verso la metà del XVIII secolo, quando fu venduto ai marchesi Tupputi, originari del piacentino, che lo destinarono a dimora familiare[2].
Con l'insediamento dei nuovi proprietari le grandi finestre del piano nobile vennero trasformate in balconi.
Durante il periodo risorgimentale l'edificio fu sede della carboneria. Il 5 luglio del 1820, a seguito dei moti liberali scoppiati nelle guarnigioni militari di Nola e di Avellino e all'insurrezione di Foggia, si svolse nei locali, a pianterreno del palazzo, la Dieta delle Puglie, una storica riunione presieduta dal marchese Domenico Antonio Tupputi. In questa sede i carbonari pugliesi concordarono un'azione congiunta a sostegno della Repubblica Partenopea.
Nel dopoguerra, l'edificio venne acquisito dal Comune di Bisceglie che, dopo lunghi anni di abbandono, lo destinò a sede di mostre d'arte ed a sala per conferenze.
Attualmente l'intero edificio è sottoposto a restauro, al termine del quale dovrebbero insediarvisi alcuni uffici istituzionali fra i quali l'ufficio di rappresentanza del sindaco[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Tupputi. Pianta

Palazzo Tupputi si sviluppa ad angolo fra via Cardinale dell'Olio[4] e via Ottavio Tupputi (Centro storico)[5]. L'ingresso principale a portale rettangolare è disposto nel mezzo della facciata di via Cardinale Dell'Olio n. 34.
Le facciate dell'edificio, simmetriche e prive di ordini architettonici, sono caratterizzate solo dalla trattazione differente delle superfici che ne delineano orizzontalmente il piano terra con i due piani successivi.
La superficie inferiore, afferente al piano terra, è caratterizzata da un bugnato disposto a filari e realizzato con blocchi di pietra sbozzati grossolanamente. In essa si aprono l'ingresso e le botteghe, anche queste ultime a portale rettangolare.
Il piano nobile viene sottolineato da una cornice orizzontale marcapiano interrotta dalle mensole dei piccoli balconi, mentre la caratteristica principale è data dalle circa 2000 bugne di pietra locale tagliate a punta di diamante[6], che si sviluppano, sui livelli successivi delle due facciate, e si concludono con una trabeazione suggellata da un cornicione aggettante.
Gli eleganti balconcini in ferro battuto, disposti al piano nobile, furono aggiunti nel XVIII secolo per ingrandire le finestre rinascimentali. Sia i balconi che le finestre del secondo piano sono inquadrate da raffinate cornici.
Tra i rimaneggiamenti attuati sotto la proprietà dei marchesi Tupputi è da ricordare la ristrutturazione del cortile interno, a cui si accede attraverso un androne ed in cui è riconoscibile, sotto una volta a botte lunettata, lo stemma della famiglia proprietaria.
Il fronte del cortile si sviluppa su tre piani di arcate, separate da pregiate colonne di granito numidico[7].
Nell'interno vi sono splendide sale finemente decorate.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Prima dell'inizio dei lavori di restauro nell'edificio si sono tenute le seguenti attività culturali:

  • Mostre di Architettura[8]
  • Mostre di Pittura
  • Mostre di Fotografia
  • Presentazione di libri nell'ambito della rassegna "I libri nel borgo antico"
  • Mostre di antichi strumenti musicali nell'ambito del festival dedicato a Mauro Giuliani

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A tal proposito è possibile stabilire un parallelo tra il palazzo Tupputi ed il coevo palazzo Frisari che l'omonima famiglia, di origini salernitane, fece costruire sulla muraglia a poco meno di 100 m, con gli stessi caratteri architettonici
  2. ^ Per maggiori approfondimenti sui marchesi Tupputi vedasi la scheda approntata dal Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche al seguente indirizzo http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=43957&RicLin=en
  3. ^ Provvedimento della Giunta Comunale del 20 luglio 2012
  4. ^ L'antico asse nord – sud che collegava la porta Zappino con la porta di Mare
  5. ^ Strada della muraglia verso il castello
  6. ^ Alla stessa maniera del vicino palazzo Frisari. A tal proposito, tenuto conto delle origini salernitane della famiglia Frisari, è opportuno richiamare il palazzo di Roberto Sanseverino, principe di Salerno a Napoli. Qui di seguito si riporta una considerazione comparativa [. si deve ritenere il palazzo Sanseverino come l'esempio più importante di architettura non religiosa quattrocentesca dell'intero Regno di Napoli, dopo Castel Nuovo. Il bugnato a punta di diamante della facciata, più che risentire di esempi rinascimentali, deriva probabilmente da prototipi iberici e precorre quello del Palazzo dei Diamanti a Ferrara e forse quello del palazzo Santacroce a Roma: potrebbe anzi essere ipotesi di studio una influenza del palazzo napoletano sugli esempi accennati.], pagg. 426 – 427, in Autori Vari, LINEAMENTI DI STORIA DELL'ARCHITETTURA, Roma, Sovera editore, 2004
  7. ^ [...acquistate nel XVI secolo, le quali ornavano il duomo di Giovinazzo ed erano avanzi di un distrutto tempio pagano che sorgeva nei pressi di quella città …] così scriveva Mario Cosmai in STORIA DI BISCEGLIE, pag. 63, Bisceglie, edizioni il Palazzuolo, 1960
  8. ^ A tal proposito è utile richiamare l'ultima rassegna denominata Architettura in con/corso inserita nell'ambito del piano Qualità Italia. Vedasi la scheda al seguente indirizzo http://www.undo.net/it/mostra/125890

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfranco Borraccetti, Guida ai luoghi del centro storico di Bisceglie, Terlizzi, cooperativa culturale RTS, 2003
  • Mario Cosmai, Storia di Bisceglie, Bisceglie, edizioni il Palazzuolo, 1960
  • Mario Cosmai, Bisceglie nella storia e nell'arte, Bari, Levante editore, 1968

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale Comune di Bisceglie [collegamento interrotto], su comune.bisceglie.bt.it.
  • Associazione Turistica Pro Loco Bisceglie, su prolocobisceglie.it. URL consultato il 14 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2019).
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