Coordinate: 44°17′40.7″N 7°54′32.04″E

Conca delle Turbiglie

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Conca delle Turbiglie
Stato
Regione  Piemonte
Provincia  Cuneo
Comune  Pamparato
Profonditàcirca xxx m
Data scopertaancestrale
Coordinate44°17′40.7″N 7°54′32.04″E
Mappa di localizzazione: Italia
Conca delle Turbiglie
Conca delle Turbiglie

La Conca delle Turbiglie è una dolina carsica situata nelle propaggini settentrionali delle Alpi Liguri, in comune di Pamparato (CN).

Affioramento di roccia calcarea sulle pendici della conca
Dettaglio dell'inghiottitoio

La depressione carsica, senza emissari superficiali, si trova nella vallata del torrente Roburentello, a breve distanza dallo spartiacque con la Val Casotto. Sul suo fondo è collocato un antico inghiottitoio dal quale si può accedere, con la dovuta esperienza speleologica, ad un sistema di cavità naturali. L'inghiottitoio è tuttora parzialmente attivo nel drenare le precipitazioni meteoriche. La zona delle Turbiglie è caratterizzata da una serie di rilevi con quote superiori ai mille metri, il principale dei quali (Monte Savino) domina la conca da nord.[1] Oltre alla conca principale sono presenti altre cavità chiuse e varie forme delle morfologia superficiale carsica.[2] La zona ospita numerose cavità naturali e forme superficiali della morfologia carsica e appartiene all'"Area carsica del Monte Savino".[3]

La Conca delle Turbiglie, con l'omonima grotta, venne visitata e studiata a fine Ottocento dal geologo Federico Sacco.[4] La Grotta delle Turbiglie è considerata, assieme alle Grotte di Bossea e alla Tana del Forno, tra le cavità naturali storiche e meglio conosciute del Piemonte.[5]

Una depressione secondaria poco a nord del punto più asso della conca

La conca si presenta come una ampia depressione erbosa, parzialmente circondata da rigogliosi boschi[2] con prevalenza di latifoglie. La vegetazione si sviluppa su una copertura eluviale e colluviale non troppo permeabile e piuttosto spessa che ricopre il basamento calcareo.[2]

La cavità della zona ospitano una interessante fauna cavernicola, come l'aracnide Holoscotolemon oreophilum[6] e tre endemismi: i coleotteri Duvalius morisii (fam. Carabidae) e Bathysciola monregalensis (fam. Catopidae) e il chilopode Lithobius alpicosiensis [5] (fam. Lithobiidae).

  1. ^ Fraternali, carta 1:25.000.
  2. ^ a b c M. Vigna, Grotta delle Turbiglie - una nuova via, in Grotte, n. 87, Gruppo speleologico piemontese - CAI-UGET, gennaio-aprile 1985. URL consultato il 20 dicembre 2023.
  3. ^ AA.VV., Atlante delle aree carsiche piemontesi (PDF), vol. 1, Torino, Associazione gruppi speleologici piemontesi, 2020, p. 382. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  4. ^ Federico Sacco, Nuove caverne ossifere e non ossifere nelle Alpi Marittime, in Bollettino, vol. 18-19, Club alpino italiano, 1885, p. 242. URL consultato il 20 dicembre 2023.
  5. ^ a b La rete NATURA2000 in Piemonte, capitolo: FAGGETE DI PAMPARATO, TANA DEL FORNO, GROTTA DELLE TURBIGLIE E GROTTE DI BOSSEA.
  6. ^ Enrico Lana, Holoscotolemon oreophilum, su digilander.libero.it, Biospeleologia del Piemonte. URL consultato il 20 dicembre 2023.
Cartografia

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