2009 DD45

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Il titolo di questa pagina non è corretto per via delle caratteristiche del software MediaWiki. Il titolo corretto è 2009 DD45.
2009 DD45
Stella madreSole
Scoperta27 febbraio 2009
ScopritoreSiding Spring Survey[1]
ClassificazioneNEA,
asteroide Apollo
Classe spettraleS[2]
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2455000,5
18 giugno 2009[2])
Semiasse maggiore1,2408 au
Perielio0,9866 au
Afelio1,495 au
Periodo orbitale504,896 giorni
(1,38 anni)
Inclinazione
sull'eclittica
13,743°
Eccentricità0,2048
Longitudine del
nodo ascendente
161,965°
Argom. del perielio13,848°
Anomalia media67,657°
Par. Tisserand (TJ)5,122 (calcolato)
Dati fisici
Dimensioni20[3] - 40[4] m (diametro)
Periodo di rotazione1,2 ore
Dati osservativi
Magnitudine app.
  • 10,5 - 13[5] (max)
Magnitudine ass.25,8[2]

2009 DD45 è un meteoroide Apollo del Sistema solare[2] che il 2 marzo 2009 alle 13:44 UTC è transitato a circa 72.000 km dalla Terra (circa 1/5 della distanza lunare).[2][4][6] L'asteroide è stato scoperto il 27 febbraio 2009 nel corso del Siding Spring Survey,[1] un programma per la ricerca di oggetti near-Earth gestito dall'Osservatorio di Siding Spring, in Australia.

2009 DD45 è transitato ad una distanza dieci volte maggiore del meteoroide 2004 FU162 di 6 m di diametro, che il 31 marzo 2004 è transitato a 6400 km dalla superficie terrestre. Se avesse colpito la superficie del nostro pianeta, avrebbe potuto generare un'esplosione equivalente ad un migliaio di bombe atomiche. Infatti è stato stimato che l'oggetto fosse di circa 40 m di diametro,[4] confrontabili con quelle di 2004 FH. Alcuni studiosi ritengono che un oggetto di simili dimensioni sia stato all'origine dell'evento di Tunguska nel 1908.[6]

Secondo altre stime, proposte da alcuni studiosi dell'Osservatorio di Mauna Kea, il meteoroide potrebbe avere un diametro di 19 ± 4 m.[3][7] Questo dato è stato estrapolato interpretando la misurazione della luminosità massima raggiunta dall'oggetto con un valore per l'albedo caratteristico per un asteroide near-Earth di tipo S, pari a 0,36.[3][7]

Scoperto come un oggetto della 19ª magnitudine, durante il massimo avvicinamento ha raggiunto per qualche ora magnitudini superiori alla 13ª. È stato stimato che nel momento di massimo potrebbe aver raggiunto una luminosità confrontabile con una stella di magnitudine 10,5.[5]

Alcuni studiosi hanno osservato che l'orbita percorsa dal meteoroide potrebbe portarlo in futuro ad avvicinarsi al nostro pianeta, costituendo un potenziale pericolo.[8] In effetti, l'orbita calcolata ha permesso di stimare che l'oggetto era già passato nelle vicinanze del nostro pianeta il 1º marzo 1948, sebbene ad una distanza dieci volte maggiore, 758.0000 km, pari a circa 2 volte la distanza lunare.[2]

  1. ^ a b (EN) Minor Planet Electronic Circular (MPEC) n. 2009-D80, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center, 28 febbraio 2009. URL consultato il 21 dicembre 2014.
  2. ^ a b c d e f (EN) (2009 DD45), su JPL Small-Body Database Browser, Jet Propulsion Laboratory. URL consultato il 16 marzo 2009.
  3. ^ a b c (EN) Daniel W. E. Green, International Astronomical Union Circular (IAUC) n. 9024: 2009 DD45 [collegamento interrotto], su lists.ipac.caltech.edu, Unione Astronomica Internazionale, 4 marzo 2009. URL consultato il 17 marzo 2009.
  4. ^ a b c Franco Foresta Martin, Ore 14,44: sfiorati dall'asteroide, su corriere.it, 2 marzo 2009. URL consultato il 16 marzo 2009.
  5. ^ a b (EN) Kelly Beatty, Space Rock 2009 DD45 Buzzes Earth, su skyandtelescope.com, Sky and Telescope, 1º marzo 2009. URL consultato il 16 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2009).
  6. ^ a b (EN) Space rock makes close approach, su news.bbc.co.uk, BBC News Online, 3 marzo 2009. URL consultato il 16 marzo 2009.
  7. ^ a b (EN) Cosmic Thoughts Roundup [collegamento interrotto], su i.twp.com, the Washington Post. URL consultato il 17 marzo 2009.
  8. ^ (EN) Ben Sandilands, Sky Not Falling, Just Passing Quite Close, su crikey.com.au, Crikey, 2 marzo 2009. URL consultato il 16 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2009).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Sistema solare: accedi alle voci di Wikipedia sugli oggetti del Sistema solare