Zuiderzeemuseum

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Zuiderzeemuseum
Zuiderzeemuseum: attrezzi per la pesca
Ubicazione
StatoBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
LocalitàEnkhuizen
IndirizzoWierdijk 12-22
Coordinate52°42′24.49″N 5°18′01.41″E / 52.706803°N 5.300392°E52.706803; 5.300392
Caratteristiche
TipoMuseo all'aperto
Periodo storico collezioni18801932
Istituzione1º luglio 1950
Sito web

Lo Zuiderzeemuseum è un museo – in gran parte museo all'aperto – situato ad Enkhuizen, nella Frisia Occidentale (Olanda Settentrionale, Paesi Bassi), che illustra com'era la vita prima del 1932 (anno in cui terminò la costruzione dell’ Afsluitdijk , la “Grande Diga”)[1] nelle aree sviluppatesi attorno a quello che un tempo era lo Zuiderzee (= “Mare meridionale”, l'odierno Ijsselmeer) e dove sono esposti ca. 130 edifici (del 18801932)[2] della zona e delle località circostanti.

La struttura è stata premiata nel 1984 come migliore museo europeo dell'anno.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il museo è diviso in due parti: il Buitenmuseum (= "museo all'aperto") e il Binnenmuseum ("museo al coperto"), raggiungibile solo in battello ed allestito in edifici del XVII secolo. Nel museo si trovano: un porto, una chiesa del XIX secolo (proveniente dall'isola di Wieringen), una scuola, un mulino, una fabbrica di zoccoli, una farmacia (proveniente da Hoorn), un negozio di dolciumi, un affumicatoio per le anguille, la bottega di un velaio, una collezione di barche antiche (ospitata nella Peperhuis, un vecchio magazzino della Compagnia Olandese delle Indie Orientali), dei forni per la calce, varie abitazioni (tra cui quelle provenienti da Urk e da Zoutkamp), ecc.[3]

Da aprile a novembre vengono mostrati ai visitatori gli antichi mestieri e le tipiche attività dell'artigianato olandese.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ cfr. p. es. Birgit Borowski – Achim Bourmer – Karin Reitzig – Reinardt Strüber, Amsterdam, trad. italiana di Valentina Giuliani e di Sonja Liebhardt, introduzione all'edizione italiana a cura di Carlo Unnia, Karl Baedecker, Stuttgart - Istituto Geografico De Agostini, Novara, 2004, p. 120
  2. ^ cfr. p. es. ib., p. 120
  3. ^ cfr. p. es. A.A.V.V., Amsterdam, Dorling Kidersley, London - Mondadori, Milano, 1998 - 2008
    Birgit Borowski – Achim Bourmer – Karin Reitzig – Reinardt Strüber, op. cit., p. 120

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN144127391 · ISNI (EN0000 0004 1784 7259 · LCCN (ENn88054145 · GND (DE819528-6 · BNF (FRcb12400958x (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n88054145
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