Ziba Mir-Hosseini

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Ziba Mir-Hosseini (in persiano زیبا میرحسینی‎; 3 aprile 1952) è un'antropologa e regista iraniana, specializzata in diritto islamico, questioni di genere e sviluppo.[1][2] Ha conseguito il dottorato in antropologia presso l'Università di Cambridge[3] ed è autrice di numerosi libri sull'Islam, sul genere e sulla famiglia.[4][5][6]

Ha diretto i due documentari Runaway e Divorce Iranian Style.[7]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mir-Hosseini parla fluentemente inglese, francese e persiano e ha familiarità con l'arabo e il curdo. Si è laureata in sociologia all'Università di Teheran nel 1974 e ha completato il suo dottorato di ricerca in antropologia sociale nel 1980 presso l'Università di Cambridge. La sua tesi di dottorato è stata scritta durante un lavoro in campo etnografico nel 1977 a Kalardasht, un distretto turistico dell'Iran. L'opera si intitola Changing Aspects of Economic and Family Structures in Kalardasht, a District of Northern Iran e analizza l'impatto del turismo e dell'economia sulla tradizionale vita familiare iraniana. Mir-Hosseini è specializzata in diritto islamico, questioni di genere e sviluppo ed è membro del Consiglio delle donne che vivono secondo le leggi musulmane.

Si occupa di affari iraniani, di diritto familiare islamico e di donne nel mondo musulmano.[8] Frequenta programmi radiofonici e televisivi in tutto il mondo ed è stata oggetto di molti documentari televisivi sull'Iran. Partecipa inoltre a tavole rotonde e progetti negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altri paesi.

Nel 2000 è stata membro della giuria del San Francisco International Film Festival ed è diventata membro della giuria dell'International Human Rights Documentary Film Festival. Nel 2003 è stata membro della giuria dell'Amnesty International DOEN Award per il miglior film sui diritti umani e dell'International Documentary Film Festival Amsterdam (IDFA). Nel 2015 ha ricevuto il Martin E. Marty Award per la comprensione pubblica della religione.[9]

Opere parziali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ted Shen, ZIBA MIR-HOSSEINI [collegamento interrotto], in Chicago Tribune, 1º maggio 2013, p. 3.
  2. ^ Sabrina Tavernise, Islamic women seek recognition of their rights, in New York Times, 15 febbraio 2009.
  3. ^ (EN) Hamid Naficy, A Social History of Iranian Cinema, Volume 4: The Globalizing Era, 1984–2010, Duke University Press, 2011, pp. 151-, ISBN 978-0-8223-4878-8. URL consultato il 22 novembre 2022.
  4. ^ (EN) Haleh Afshar, Women and Politics in the Third World, Taylor & Francis, 7 marzo 1996, p. 144, ISBN 978-0-203-99240-1. URL consultato il 22 novembre 2022.
  5. ^ Nikki R. Keddie, Women in the Middle East : past and present, Princeton University Press, 2007, p. 260, ISBN 0-691-11610-5, OCLC 64771011. URL consultato il 22 novembre 2022.
  6. ^ Fereydoun Safizadeh, Book: Islam and gender, in The Iranian, 4 dicembre 2001. URL consultato il 22 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ (EN) Shahnaz R. Nadjmabadi, Conceptualizing Iranian Anthropology: Past and Present Perspectives, Berghahn Books, 15 luglio 2013, p. 189, ISBN 978-0-85745-652-6. URL consultato il 22 novembre 2022.
  8. ^ Alain Gresh, Un féminisme musulman, et pourquoi pas?, 2017, ISBN 978-2-8159-2149-7, OCLC 1002113522. URL consultato il 22 novembre 2022.
  9. ^ Ziba Mir-Hosseini to Receive 2015 Martin E. Marty Award for the Public Understanding of Religion, su Religious Studies News. URL consultato il 22 novembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN59299245 · ISNI (EN0000 0001 0906 229X · LCCN (ENn94018265 · GND (DE170659313 · BNE (ESXX4955897 (data) · BNF (FRcb14413843t (data) · J9U (ENHE987007265586705171 · NSK (HR000607943 · NDL (ENJA00968630 · CONOR.SI (SL165306211 · WorldCat Identities (ENlccn-n94018265