Wikipedia:Oracolo/Archivio/luglio 2021

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La logica (matematica) in una dimostrazione

Sera a tutti i lettori. Sto vagando in lungo e in largo per capire una implicazione in logica su cui mi sono incagliato e che vorrei capire, cercando sulle note pagine di wikipedia sono qui giunto per provare a porre la mia domanda.
Vorrei dimostrare che una relazione simmetrica e antisimmetrica è una uguaglianza dati a e b in relazione R tra loro.
La dimostrazione segue la via:
aRb (ma essendo simmetrica) => aRb e bRa (ed essendo antisimmetrica) => a=b, in definitiva: aRb =>a=b

Provo ad esplicitare il mio dubbio, siccome l'implicazione in logica ha una tavola di verità pensai di risolvermela così: prendendo la tavola di verità notiamo che

aRb bRa aRb =>bRa


V-----V------V

V-----F------F

F-----V------V

F-----F------V


Poiché l'implicazione aRb =>bRa è sempre vera (dall'hp di R simmetrica) abbiamo che la seconda riga non vale mai, quindi ci riduciamo ai casi


aRb bRa

V-----V

F-----V

F-----F


Se studiamo aRb e bRa con i tre casi sopra garantiti dalla prima implicazione avremo


aRb e bRa

V

F

F


Infine


(aRb e bR a=> a=b)

V

V

V

Sempre vera poiché antisimmetrica, ho pensato.

Mi è però stato fatto notare da gente più competente di me che questo metodo è errato in quanto non posso "levare" a paicere una riga dalla tavola di verità. Questo è verissimo, ma il senso mi sembra corretto: io voglio dire che (data l'ipotesi da cui parto, cioè di simmetria) non si verificherà mai presa aRb vera che bRa sia falsa e quindi che l'implicazione lo sia falsa (quindi aRb =>bRa mai falsa e ho dimostrato quel pezzettino).

Mi rendo conto delle scempiaggini, ma mi sembra che intuitivamente sia questo quel che sto facendo. Ma come renderlo più rigoroso?

scusate il muro di testo :) e grazie per l'aiuto --Abusminumuz (msg) 19:34, 30 giu 2021 (CEST)

È semplicemente irrilevante: intendi usare (aRb e bRa) come antecedente dell'implicazione finale, e quando l'antecedente è falso l'implicazione è sempre vera (ovvero non ti dice assolutamente nulla di utile), quindi che tu tenga o escluda quella seconda riga non cambia nulla: falso implica quello che ti pare.
A conferma di ciò, in realtà anche la terza riga si sarebbe potuta escludere per lo stesso identico motivo della seconda (la simmetria è biunivoca: aRb se e solo se bRa, quindi non potrà mai succedere che bRa=vero ma aRb=falso); non te ne sei accorto, ci hai lavorato sopra lo stesso, e non ti ha fatto la benché minima differenza. :-)
Ha quindi ragione chi ti dice che i casi non possono essere "levati" a piacimento: deve essere la logica che ci applichi sopra, se corretta, a fare in modo che si confermino (come ti aspetteresti) irrilevanti ai fini del ragionamento. -- Rojelio (dimmi tutto) 00:32, 1 lug 2021 (CEST)
Ciao e grazie per la risposta :).
Vorrei aggiungere due domande per completare meglio la mia comprensione, se ti va...
1) Prima una piccola domanda per capire meglio: io in realtà ho "levato" quella riga proprio per via dell'ipotesi, forse mi ero spiegato male ma dato che non può sussistere quella riga data la nostra ipotesi allora l'ho "tolta" come opzione dalla mia logica (infatti ho scritto sotto la prima riga "poiché l'implicazione aRb =>bRa è sempre vera (dall'hp di R simmetrica) abbiamo che la seconda riga non vale mai, quindi ci riduciamo ai casi"). Quello che non ho capito bene è che all'inizio mi sembrava mi avessi dato ragione, però poi dici "ha quindi ragione chi ti dice che i casi non possono essere "levati" a piacimento", nel senso che io non l'ho tolta a piacimento, ma per via dell'ipotesi.
2) Un secondo esempio:
Vorrei dimostrare che A,B⊆I. Dimostrare che: se (I\B)⊆(I\A) allora A⊆B
io ho preso la definizione di inclusione e scritto (x∈I ∧ x∉B)=>(x∈I ∧ x∉A), considerata la controniminale:
(x∉I ∨ x∈A)=>(x∉I ∨ x∈B) (1)
Per ipotesi inoltre x∈B=>x∈I e x∈A=>x∈I (2)
quindi avrei per le (2) che la (1) diventa x∉I ∨ x∈A ∧ x∈I nell'antecedente e quindi si nota che la tavola di verità è identica alla tavola di x∈A (questo perché D:=(x∉I∧ x∈I) restituiscono tutti falsi dunque
D ∨ x∈A<=>x∈A in quanto una colonna tutta falsa di D collegata con "or" a x∈A ha stesso valore di verità di x∈A stesso); un ragionamento identico vale per il conseguente e ottengo che x∉I ∨ x∈B ∧ x∈I si riduce a x∈B.
Insomma la (1) diventa (x∉I ∨ x∈A ∧ x∈I)=>(x∉I ∨ x∈B ∧ x∈I) che è equivalente per quanto detto qui sopra a x∈A=>x∈B
e questo dovrebbe mostrare che se (I\B)⊆(I\A) allora A⊆B proprio perché da (I\B)⊆(I\A) unita alle ipotesi giungo a x∈A=>x∈B definizione di sottoinsieme, che era quanto cercato.
Il punto è sempre lì, il ridurre (x∉I ∨ x∈A ∧ x∈I) ad x∈A è una operazione che svolgo ragionando sulla tavola di verità, in un certo senso "elimino delle opzioni" perché mentre (x∉I ∨ x∈A ∧ x∈I) ha molte righe, x∈A ne ha solo una; ma il senso logico è pur sempre quello, quindo trovo una x che renda vera (x∉I ∨ x∈A ∧ x∈I) rende vera anche x∈A.
Come ragionamento mi sembra corretto tu cosa ne pensi a riguardo? E poi, come renderlo in modo formale più corretto?
Grazie ancora per il chiarimento, ci ho ragionato molto sopra e avevo bisogno di un confronto per capire. non so davvero come ringraziarti. --Abusminumuz (msg) 08:27, 1 lug 2021 (CEST)
1) Temo che tu continui a mischiare due "piani" diversi.
Ogni teorema è un'implicazione "ipotesi"=>"tesi", e per essere un teorema corretto dev'essere una tautologia (sempre vero). I casi in cui l'ipotesi è falsa esistono eccome, ma in quei casi l'implicazione è "banalmente vera" (in quei casi il teorema non ci ha promesso nulla), quindi la parte interessante è solo quella corrispondente all'ipotesi vera, l'unica in cui il teorema ha una possibilità di mostrarsi errato.
Però il punto è questo: ogni volta che "trascuri" dei casi come non interessanti stai prendendo una scorciatoia, rinunciando a valutare la tabella di verità del teorema su quelle righe, non perché quelle righe non esistano, o perché il loro valore di verità non importi, ma perché il tuo ragionamento ti suggerisce che ciò che sai fino a quel momento sia sufficiente per garantire che quella riga deve necessariamente essere vera.
Quindi bisogna essere chiari: le righe non spariscono, esistono tutte e vanno tutte valutate; puoi legittimamente decidere di trascurarne alcune, ma è un rischio (calcolato) che ci si prende, un'operazione che trova ha una precisa giustificazione nelle caratteristiche delle tabelle di verità, ma dietro cui si possono celare anche degli errori, che invece la valutazione della tabella di verità nella sua interezza avrebbe fatto emergere. Quindi sì, la tua rimozione era corretta e quindi "giustificata", ma se vuoi vedere la prova del perché fosse giustificata devi lasciare la riga nella tabella di verità e consentire alla formula di mostrarti che avevi ragione.
La principale scorciatoia è ovviamente quella che deriva da "falso -> x = vero" per qualsiasi x, ma rientrano nella medesima categoria anche altre "semplificazioni" come "x e vero = x", "x o falso = x", "x e falso = falso", "x o vero = vero"; nel tuo secondo esempio hai per l'appunto usato una di queste per trasformare una formula logica in una più semplice ed equivalente (in modo non dissimile da come, nel risolvere un'equazione, la trasformiamo in altre equazioni diverse, ma che hanno la caratteristica di avere le stesse soluzioni dell'originale). -- Rojelio (dimmi tutto) 16:39, 1 lug 2021 (CEST)

(rientro)
1) Credo ora di aver afferrato l'errore che intendi nel "mischiare diversi piani". Resta però un ultimo dubbio su quelle semplificazioni di cui parli, tornando al primo esempio

aRb => aRb e bRa => a=b, come devo renderlo a livello di tabelle facendo si che le ipotesi inserite mi portino a tabelle che conducano a tautologia? Non riesco cioè a rendere in tabelle l'ipotesi e giungere alla tesi.

2) Ma anche per il secondo, pur avendoti capito, ho dei dubbi... infatti avevamo: (x∉I ∨ x∈A ∧ x∈I) ad x∈A questo è il caso di cui parli "x e falso = x", ho inteso, però non capisco come far combaciare le due tabelle dato che (x∉I ∨ x∈A ∧ x∈I) ha 4 righe mentre x∈A solo 2 v o F.

Capite queste due cose direi che sono a cavallo! :D --Abusminumuz (msg) 17:23, 1 lug 2021 (CEST)

Le "variabili" in gioco sono 3:
  • a=b
  • aRb
  • bRa
Ciascuna di esse può essere vera o falsa, per 8 possibilità. In realtà sono solo 6, perché due le dobbiamo eliminare in quanto impossibili (non per ipotesi: proprio perché non possono esistere), ovvero i due casi in cui aRb e bRa sono diversi quando a=b (sono due modi di scrivere la stessa relazione, aRa).
Abbiamo poi le varie tipologie di relazione: simmetrica (S), anti-simmetrica (AS), eguaglianza (ID), e il nostro teorema, che afferma che essere contemporaneamente S e AS implica ID.
a=b aRb bRa S
aRb <-> bRa
AS
aRb ∧ bRa -> a=b
ID
aRb <-> bRa <-> a=b
S ∧ AS -> ID
V V V V V V V
V F F V V F F
F V V V F F V
F V F F V F V
F F V F V F V
F F F V V V V
Curiosamente, la seconda riga è venuta falsa... e infatti il teorema è sbagliato (ha sorpreso anche me, non me n'ero accorto): è vero che la relazione di uguaglianza è sia simmetrica che antisimmetrica, ma non è detto il contrario: una relazione può benissimo essere sia simmetrica che antisimmetrica e comunque non essere una relazione di uguaglianza. È infatti garantito che gli elementi possono essere in relazione solo con sé stessi, ma non è detto che tutti gli elementi siano in relazione con sé stessi.
Infatti tu avevi usato una "definizione" di uguaglianza più rilassata: "aRb -> a=b" (implicazione semplice, non doppia), che corrisponde proprio a dire che gli elementi in relazione sono uguali, ma non è garantito che gli elementi uguali siano in relazione. Con questa modifica, il valore di ID in seconda riga è "V" e il teorema è una tautologia. -- Rojelio (dimmi tutto) 00:20, 2 lug 2021 (CEST)
Non importa che le tabelle abbiano un numero di righe diverse, devi confrontare la colonna "finale" dell'intera espressione con quella della singola variabile (x∈A, in questo caso): se i valori coincidono sempre, in ogni riga, significa che quella singola variabile contiene l'intera informazione e le altre sono irrilevanti. Se invece qualche riga non corrisponde, non era vero che si potesse semplificare e hai sgamato un errore di ragionamento. -- Rojelio (dimmi tutto) 00:40, 2 lug 2021 (CEST)
Direi che il secondo dubbio è del tutto chiarito. A patto di tenere conto che non ho commutatività quindi la tavola x∉I ∨ x∈A ∧ x∈I è diversa dalla x∉I ∧ x∈I ∨ x∈A cosa di cui inizialmente non mi ero accorto.
Per il primo vorrei tirare un attimo le fila dato che ho imparato molti concetti, lo faccio in 4 punti:
1) Ho capito ora che ogni dimostrazione si può rendere con le tavole logiche, in fin dei conti però quando dimostriamo => sfruttiamo una "scorciatia" e dimostriamo che se A è vero e B è vero quando A lo era allora è valido il teorema. In questo modo snelliamo il ragionamento saltandoci tutte le tabelle logiche giusto? :)
2) Hai detto che due righe della tua tavola le eliminiamo in quanto non esistenti. Mi aspettavo però che, in quanto non valide, mantenendole sarebbe comunque funzionato invece in ultima riga ho provato e verrebbe falso. Quindi devo stare attento: se una riga non può sussistere per le condizioni del problema (in tal caso a=b allora aRb e bRa sono una riespressione di aRa) DEVO per forza toglierla. Questa cosa non la sapevo poiché pensavo che lasciandola avrei comunque ottenuto un valore V, ho imparato anche questo! Se ho ben capito.
3) Riprendendo la tua tabella mi accorgo che in seconda riga di ID non mi torna quel falso, a me sembra vero perché in fin dei conti sto valutando aRb <-> bRa <-> a=b ossia S <-> a=b e avrei V <-> V che ha valore di verità V.
4) Anche il 4 dubbio si rifà alla tua tabella, in particolare non mi torna la condizione di simmetria, hai scritto aRb <-> bRa ma stando alla nostra voce la simmetria dovrebbe essere aRb -> bRa, inoltre ho dei forti dubbi sulla colonna ID, io non l'avrei messa e avrei reso così il teorema (però non torna quindi devo sbaglaire qualcosa comunque)
a=b aRb bRa S
aRb -> bRa
AS
aRb ∧ bRa -> a=b
S ∧ AS -> a=b
V V V V V V
V F F F V V
F V V V F V
F V F F V V
F F V V V F
F F F V V F
Cosa ne pensi di queste 4 considerazioni?
Non odiarmi :D, grazie mille per il tuo aiuto nella comprensione. --Abusminumuz (msg) 10:57, 2 lug 2021 (CEST)
1) Esatto: al lato pratico, mettersi ad analizzare cosa succede quando l'ipotesi è falsa è solo uno spreco di tempo: in quel caso il teorema non promette assolutamente nulla, e infatti l'implicazione che lo "traduce" è sempre vera indipendentemente dal valore di verità del conseguente (la tesi).
2) Uno scenario possibile ma non interessante per il teorema ricade in quanto detto qui sopra al punto 1: è una situazione perfettamente ammissibile ed analizzabile, l'ipotesi del teorema (se tutto è corretto) deve essere falsa, e quindi il teorema verificato per quei casi. Diverso il caso di uno scenario semplicemente impossibile. Se provassimo ad analizzare la situazione in cui a=b ma aRb!=bRa staremmo partendo da una contraddizione iniziale, e ogni tentativo di trarre delle conclusioni logiche da quei presupposti sarebbero solo destinate al fallimento. :-)
3) Con quell'espressione intendevo che vale il "se e solo se" a triangolo: tutte e tre quelle espressioni devono essere contemporaneamente vere o contemporaneamente false. Era un abuso di notazione per condensare in una singola riga 3 distinte relazioni "a coppie", quindi non puoi manipolarla come se fosse davvero una singola espressione da interpretare da sinistra a destra. :-)
4) "a" e "b" sono solo nomi: aRb implica bRa... che quindi a sua volta implica aRb da capo per lo stesso identico motivo.
Inoltre, il fatto che la relazione sia sia simmetrica che antisimmetrica non significa che a e b siano sempre uguali (che è quello che dice la tua formula): implica che sono uguali quando sono in relazione. -- Rojelio (dimmi tutto) 13:33, 2 lug 2021 (CEST)
Ti ringrazio tantissimo perché ora credo di aver capito tutto. Devo dire che ero caduto in ogni singolo tranello possibile e immaginabile nella mia ultima tabella. Ora ho capito il perché della tua e non ci sarei mai e poi mai arrivato!
E' comunque interessante notare che seguendo la logica "semplificata" (quella di cui parli al punto 1 del tuo ultimo post) tutti questi discorsi rimangono "sommerso" e non si sbaglia così facilmente, basta dire: aRb => aRb e bRa => a=b come fatto dal mio Prof.
Mi scuso con i non interessati per l'usura della rotellina di scroll, chiedo venia :D
--Abusminumuz (msg) 17:06, 2 lug 2021 (CEST)

Aiuto nelle traduzioni

Volevo sapere se esiste una qualche pagina dove poter cercare assistenza nella realizzazione di varie voci da tradurre, in alcuni casi anche di una certa lunghezza, nella speranza di trovare utenti disponibili ad occuparsi del lavoro. Le richieste riguardano anche pagine già esistenti, ma che comunque potrebbero essere integrate grazie alla traduzione da altre wiki. --87.6.27.63 (msg) 09:21, 1 lug 2021 (CEST)

Cioè? :-D Una pagina in cui scrivere la lista delle voci che altri poi dovrebbero tradurre? Ho capito male, vero? --Civvì (Parliamone...) 09:23, 1 lug 2021 (CEST)
[@ Civvì] Ciao, posta così, sembra che io voglia evitare il lavoro. Al contrario, io vorrei invece che fossero coinvolti più utenti, in maniera tale che ci si possa confrontare e realizzare in maniera maggiormente celere più voci. Dopotutto, non è con la maggiore collaborazione che aumenterebbero sia la produttività sia magari il livello di qualità di pagine che al momento sono poco più che degli abbozzi? -95.249.89.173 (msg) 10:20, 3 lug 2021 (CEST)
Le "pagine dove cercare assistenza per la realizzazione delle voci" sono le pagine di discussione dei progetti tematici; se si vuole assistenza su una voce già esistente in particolare, si può aprire un Wikipedia:Vaglio su di essa. --Franz van Lanzee (msg) 12:01, 3 lug 2021 (CEST)

Perché una pagina Facebook non riesce a taggare il mio profilo?

Una pagina Facebok deve taggare me e un'altra persona in un post. Con l'altra persona ci riesce senza problemi, con me invece quando scrivono il post e mi taggano il mio nome diventa blu, ma poi in fase di pubblicazione ridiventa nero e non ho il tag. Perché? Io sapevo che le pagine Facebook non potevano più taggare tempo fa, eppure l'altra persona ha il tag. Ho fatto una prova con una mia pagina e in effetti neppure io riesco a taggare, eppure l'altra perona il tag ce l'ha...

--151.60.37.230 (msg) 14:38, 10 giu 2021 (CEST)

Lo dovresti chiedere al reparto Assistenza di Facebook, a meno che lì non ti abbiano risposto o non hai capito cosa ti abbiano detto. --87.5.99.48 (msg) 10:31, 12 lug 2021 (CEST)

Alcuni dubbi sulle onde (in particolare luce)

Ho un paio di dubbi che mi attanagliano, vediamo se trovo qualche esperto qui.
Essendo la luce non monocromatica (ad esempio in pacchetti d'onda) riscrivibile in trasformata di Fourier di diverse monocromatiche riesco a vedere bene che una luce (ad esempio luce bianca) può essere polarizzata linearmente. Ma una luce non monocromatica può essere polarizzata in modo circolare? Ricordando che la polarizzazione circolare si può rendere come scomposizione di due monocromatiche su due assi perpendicolari mi verrebbe da dire che anche la loro composizione sarà monocromatica, ma per quella non monocromatica? O forse non è monocromatica nemmeno quella circolare somma di due monocromatiche su assi? Sono alquanto confuso. In ogni caso di per certo una onda monocromatica è invece polarizzata stando alla formula in Onda monocromatica.
Inoltre c'è un secondo dubbio: mi confonde il fatto che la luce naturale sia scomponibile come due onde incoerenti Ex=E0xcos[kx−ωt+ϕx(casuale)] e una analoga lungo y ad esso perpendicolare. Mi chiedo: Ex=E0xcos[kx−ωt+ϕx(casuale)] può essere scomposta in fourier o è prerogativa di onde coerenti? Grazie per il duplice aiuto. --37.161.60.37 (msg) 18:41, 2 lug 2021 (CEST)

Penso che il titolo corretto di Onda monocromatica dovrebbe essere Onda piana monocromatica polarizzata linearmente, almeno finche` il testo non verra` espanso per coprire casi piu` generali. Questo dovrebbe risolvere il tuo primo dubbio. Ma ho visto tanta gente con problemi assurdi derivanti dal conflitto di fonti in cui le parole si tirano dietro assunzioni implicite che dipendono dal contesto e dall' autore.
L' espansione di Fourier e` una procedura matematica che prescinde dalla realta` fisica. A meno di follie come espandere un' onda polarizzata lungo x usando componenti polarizzate lungo y. Ma non capisco bene cosa sia Ex. Secondo me e` il contributo di una singola sorgente all' onda totale. In questo caso phi(casuale) e` una costante (indipendente sia da x che da t) e il tuo Ex e` di per se la sola componente di Fourier del tuo campo. L' onda risultante avra` la stessa forma e le stesse proprieta`. 151.29.19.73 (msg) 10:50, 4 lug 2021 (CEST)
Ok, quindi non esiste un'onda monocromatica polarizzata circolarmente in poche parole. E invece per quanto riguarda una luce bianca, essa può essere porarizzata circolarmente (non mi è chiaro perché in toeria una polarizzaizone circolare è data come somma di due monocromatiche su due assi, mentre una luce bianca non è monocromatica nemmeno scomponendola su due assi, credo).
Per quanto riguarda Ex, esso è invece una componente incoerente (l'altra è Ey analoga) che sommate possono descrivere una luce naturale ad esempio in virtù proprio della loro incoerenza data dall'arbitrarietà di ϕ in spazio e tempo e mi chiedevo se anche questo tipo di onda fosse descrivibile con fourier (in x e y rispettivamente) o se fosse prerogativa di somma di onde coerenti. --37.162.144.154 (msg) 11:22, 5 lug 2021 (CEST)
E` corretta la mia interpretazione che tu sei un ragazzo all' inizio del liceo che e` andato a studiarsi dei complementi destinati a persone con ben maggiori conoscenze matematiche? Devo saperlo per calibrare la risposta sulle tue reali necessita` 151.29.19.73 (msg) 12:59, 5 lug 2021 (CEST)
No, purtroppo sono uno studente di ingegneria e sto seguendo il corso di fisica II sul libro Mazzoldi, tuttavia le serie di fourier vengono svolte in modo formale in un corso successivo detto "metodi matematici". Sul libro viene data una interpretazione più "semplificata" della faccenda matematica e di analisi di fourier vera e propria (rigorosa, quindi di convergenza vera e propria) per questo ne chiedevo la sviluppabilità di quell'onda definita incoerente (formula di cui sopra) da qui i dubbi un po' confusi. :) --37.160.16.106 (msg) 10:46, 7 lug 2021 (CEST)
Il mio parere è che se uno non capisce quello che viene spiegato in un insegnamento universitario dovrebbe chiedere chiarimenti al docente, non all'Oracolo di Wikipedia. Non perché la risposta del docente sia necessariamente più precisa o rigorosa, ma perché (1) è pagato per quello, quindi facesse il suo lavoro; (2) in questo modo lo studente può capire che cosa il docente vuole sentirsi dire all'esame, dettaglio non trascurabile; (3) il docente ha modo di rendersi conto di che cosa non è stato capito, e perché. Detto questo, al fine di capire l'argomnto nel suo complesso suggerirei di controllare anche se è chiara la differenza fra lo sviluppo in serie di Fourier (che si può fare solo in spazi di funzioni con opportune condizioni al contorno) e la trasformata di Fourier, che si può fare per classi più ampie di funzioni. Che cosa significhi l'addendo "ϕx(casuale)" nell'argomento della funzione coseno, poi, non lo capisco proprio. Le "interpretazioni semplificate" a volte aiutano a capire (o a credere di aver capito) e quindi sui testi di fisica generale abbondano, ma hanno un problema: non consentono di formulare correttamente una domanda e trovare una risposta. Per quello serve inevitabilmente la matematica. --5.90.12.7 (msg) 17:29, 7 lug 2021 (CEST)
Mi scuso per la poca chiarezza, per essere più preciso riporto un paragrafetto https://imgur.com/0XgJAkv ove la non coerenza trova la sua forma in quel delta che dipende dal tempo e dallo spazio (che non ci sarebbe in una coerente).
Ad ogni modo hai ragione, il problema è che avrei posto la domanda al docente, non fosse che ormai il corso è terminato e sto preparando per settembre l'esame e sul momento della spiegazione questo dubbio non mi era venuto; inoltre chiedo scusa se ho disturbato ponendo la domanda poiché non volevo in realtà creare disturbo nella pagina, spero sarò perdonato. So che non è un servizio di tutorato, però mi sarebbe piaciuto scambiare due parole sull'argomento vedendo sempre buone risposte su ogni argomento dello scibile umano :-) --37.163.154.83 (msg) 20:19, 7 lug 2021 (CEST)
Non accedo al link, avro` un browser vecchio. Secondo me sei preso dentro da un paio di problemi di nomenclatura del tipo "In formula 1 Ferrari=Rosse, ma non in centro citta`". Sono problemi molto difficili da risolvere senza vedere l' espressione sul viso di chi parla. Non e` che confondi "componenti del vettore" con "componenti di fourier"? 151.29.19.73 (msg) 07:59, 8 lug 2021 (CEST)
(rientro) La frase riportata da 37.163.154.83 dice che una generica onda non polarizzata si può scrivere come sovrapposizione incoerente di due onde polarizzate su due piani perpendicolari di uguale intensità, secondo la formula .
Non è questione di non aver capito la differenza fra componente del vettore e componente di Fourier: qui di analisi di Fourier non c'è proprio nulla. La questione è che - come ho scritto poco più sopra - è una totale perdita di tempo cercare di capire una formula che è semplicemente un maldestro tentativo di tradurre in termini matematici (sbagliati) un'idea intuitiva che si vorrebbe comunicare.
Qui l'idea è che si ragiona come se un "raggio" (così è definito nel testo) fosse rappresentato da un'onda piana monocromatica con vettore d'onda e frequenza (trascuriamo il fatto che i due parametri non sono indipendenti), e si definisce "sovrapposizione" la sovrapposizione di due onde di questo tipo con una fase diversa, e . Se è una costante, l'onda risultante è ancora polarizzata: e allora si suggerisce l'idea di "sovrapposizione incoerente" che sarebbe tradotta supponendo che la fase relativa delle due componenti sia variabile nello spazio e nel tempo, . Dimenticandosi che (1) se non è costante, non rappresenta affatto un'onda piana monocromatica (ossia di frequenza e lunghezza d'onda definite); (2) affinché quest'espressione sia ancora una soluzione delle equazioni delle onde elettromagnetiche la funzione deve a sua volta soddisfare un'equazione differenziale alle derivate parziali del secondo ordine piuttosto complicata (decisamente più complicata dell'equazione di d'Alembert): altro che "casuale".
In conclusione, scritta così a me pare una solenne stupidaggine. L'unico modo di venirne a capo, secondo me, è prendere un testo serio di elettromagnetismo e guardare come la polarizzazione è trattata su quello.
A margine, i miei studenti a lezioni finite se si accorgono di non aver capito qualcosa mi mandano una mail, e io rispondo. Lo facevo anche prima del COVID, ma dopo un anno e mezzo di DAD mi pare il minimo. --5.90.70.108 (msg) 10:32, 8 lug 2021 (CEST)
Ti ringrazio per la risposta. In ogni caso seguirò il tuo consiglio di scrivere al Professore via mail.
La mia domanda comunque non si rifaceva tanto alle componenti o meno del vettore, chiedevo solo se fosse lecito scomporre la componente con Fourier. Lo scrivo solo perché mi pare di aver creato confusione nello spiegarmi e volevo chiarire.
Tuttavia, siccome ora ne sono incuriosito, vorrei chiederti se hai in mente "testi seri" dove sia trattato l'elettromagnetismo, sui quali magari hai studiato e consiglieresti. Insomma, per quanto ovviamente possa imparare a lezione, credo il grosso del lavoro lo dobbiamo fare noi studenti e se troviamo qualcosa che ci incuriosisce: approfondirlo! Quindi vorrei approfondire anche autonomamente la cosa, dato che su tutti i testi consultati di fisica di base la soluzione dell'equazione di d'Alebert è trattata in modo molto semplificato quindi non riesco bene a toccare con mano coasa sia giusto o non giusto fare nel giocare su questa soluzione (ad esempio prima del tuo intervento quel delta mi sembrava sensatissimo). Ti ringrazio moltissimo per i consigli, ne farò tesoro in quanto credo ogni confronto sia motivo di crescita; alla fine non posso aver fatto che bene a scrivere qui stando appunto ai vari consigli ricevuti. --37.160.61.64 (msg) 11:50, 8 lug 2021 (CEST)
In genere, i colleghi che insegnano elettromagetismo considerano il testo di Jackson, "Elettrodinamica classica" (ed. it. Zanichelli), la Bibbia sull'argomento; io sono di un'altra parrocchia e non saprei dirti. Quanto allo sviluppo di Fourier, per ammettere uno sviluppo in serie di Fourier la tua funzione deve soddisfare condizioni al contorno (o di periodicità) opportune. Per esempio, se hai un'onda elettromagnetica confinata in una cavità a forma di parallelepipedo all'interno di un conduttore. Altrimenti devi fare una trasformata di Fourier, ma anche in quel caso la funzione deve essere a quadrato integrabile. In tutti i casi, in quel modo rappresenti la tua soluzione (anzi, ciascuna componente vettoriale della soluzione) come sovrapposizione di onde piane con tutte le frequenze possibili: non certamente tutte con la stessa frequenza e solo con una fase diversa... Avrei anche parecchio da ridire sulla confusione fra il concetto di raggio e quello di onda piana che si trova nella frase che hai linkato, ma quello è un altro problema. --5.90.135.106 (msg) 16:45, 8 lug 2021 (CEST)
Ti ringrazio per il testo consigliato, vedrò di reperirlo.
Spero inoltre a metodi matematici riesca a capire meglio la questione di Fourier, anche se da quanto ho annusato servirebbero nozioni di matematica abbastanza avanzata (es: https://it.wikipedia.org/wiki/Trasformata_di_Fourier#Il_teorema_di_Plancherel ).
In effetti non distingue la questione fronte d'onda e raggio (il quale dovrebbe essere la direzione di propagazione dell'onda, quindi ortogonale al piano in questione). --37.161.6.0 (msg) 17:36, 8 lug 2021 (CEST)
Per condurti alla totale disperazione, ti dirò che tutti ragionano sulle onde piane, che sono in effetti le soluzioni dell'equazione di d'Alembert di gran lunga più facili da scrivere, ma hanno un piccolo problema: nella realtà fisica non esistono. Un'onda piana ha un fronte d'onda (piano) infinitamente esteso.
Come diceva (quarant'anni fa...) il mio professore di Fisica 2 - che ovviamente era un fisico sperimentale - a proposito del condensatore piano (altro esempio di sistema molto semplice da descrivere, che quindi compare in tutti i testi di elettromagnetismo): «vedete un po' le cose che si inventano i teorici: un condensatore con due armature metalliche infinitamente estese: vi immaginate quanto verrebbe a costare?».
Un raggio luminoso è un'altra cosa: c'è tutta una teoria (dannatamente complicata, oltretutto) che lega la rappresentazione della propagazione di un'onda in termini di fronti d'onda a quella in termini di raggi (puoi fartene una vaga idea qui). E non riguarda certo solo le onde piane. --5.90.135.106 (msg) 19:48, 8 lug 2021 (CEST)
Mi sa che sono caduto nel famoso https://math.stackexchange.com/questions/617625/on-familiarity-or-how-to-avoid-going-down-the-math-rabbit-hole , il problema è che certe volte non sai quando arrestare/accontentarti dell'approfondimento della cosa che stai studiando. Ci vorrebbe una vita sul singolo argomento. --37.163.186.108 (msg) 19:58, 8 lug 2021 (CEST)

Il pranzo è servito

Davvero la sigla de Il pranzo è servito è di Simone Jurgens, come riportato nella scheda presente nella pagina? --93.35.184.189 (msg) 16:56, 9 lug 2021 (CEST)

Embé, sì--146.241.154.1 (msg) 23:14, 10 lug 2021 (CEST)
Ma il vero mistero è: chi ha scritto la "cover punk" di questa sigla, aggiungendo anche un testo dedicato alla dieta? Quella che finisce con "caro dottore, adesso le confesserò, le sue schifezze non le mangerò" (dove ovviamente per il protagonista della canzone le "schifezze" sono i cibi sani!) --80.116.6.96 (msg) 08:05, 12 lug 2021 (CEST)

Bonucci e la steward

Ricordate per caso la steward che ha bloccato Bonucci scambiandolo per un invasore di campo? Stavo pensando a varie ipotesi dopo quell’episodio, ad esempio Bonucci rimanere fuori dal campo poiché la steward lo ha bloccato, chiedere al responsabile degli steward il licenziamento definitivo della ragazza, Mancini sostituire Bonucci per avergli creato disturbi alla concentrazione per una partita così delicata e difficile e per responsabilizzare la steward per il suo errore. Sarebbero state buone ipotesi queste? Ne parlavo con un amico... --62.18.11.223 (msg) 21:12, 11 lug 2021 (CEST)

  • Commento: Si la ricordo , e non era una ragazza ma una donna di mezza età. Caso volle che confuse Bonucci con dei tifosi , visto che andò a festeggiare con loro e alcuni di essi indossavano magliette della nazionale . Sul resto credo non c'è ne sia stato bisogno , si è chiarita subito con un allegra risata la situazione , ciao -- Il buon ladrone 21:18 , 11 lug 2021 (CEST)
Ma questo episodio è successo dopo la fine della partita, quando l'Italia aveva già battuto la Spagna, dopo i calci di rigore. Quindi mi sembrano tutte ipotesi campate in aria. In ogni caso non penso che questa sia una domanda pertinente per la rubrica--146.241.201.69 (msg) 08:07, 12 lug 2021 (CEST).

Stemma araldico dell'Italia

--Betelgeuse2003 (msg) 20:51, 13 lug 2021 (CEST) Salve a tutti È mai esistito uno stemma araldico, pensato appositamente per rappresentare l'Italia? (escludendo lo stemma dinastico dei Savoia e vari stemmi che, semplicemente, accorpano i simboli locali)Betelgeuse2003 (msg) 20:51, 13 lug 2021 (CEST)

Per quanto riguarda la Repubblica italiana, abbiamo solo questo, che però non sono sicuro si possa definire "stemma araldico" in senso stretto (mentre lo era questo). --5.90.33.202 (msg) 22:38, 13 lug 2021 (CEST)
Grazie per le informazioni.Betelgeuse2003 (msg) 15:38, 14 lug 2021 (CEST)
Lo conosco molto bene, ma mi riferivo a qualcosa che non fosse né l'attuale stemma repubblicano, né lo stemma del Regno d'Italia sabaudo.Betelgeuse2003 (msg) 00:12, 14 lug 2021 (CEST)

Esiste un programma che permette di scansionare fronte retro?

Buongiorno, sono alla ricerca di un programma esterno per PC che permetta la scansione di documenti in pdf fronte e retro, mi spiego meglio: possiedo una multifunzione che "pesca" automaticamente i fogli da scannerizzare, tuttavia non è dotata di funzionalità fronte retro (ossia prima scannerizza tutti i fronte e poi tutti i retro girando la risma di fogli).
Per snellire il lavoro mi chiedevo se esistesse un programma free che una volta girati i fogli manualmente ne crei un pdf unico andando a far combaciare le pagine adeguatamente. Grazie per l'eventuale aiuto :). --37.162.61.136 (msg) 10:23, 14 lug 2021 (CEST)

Non mi vengono in mente programmi tramite i quali se tu scannerizzi - diciamo - il fronte di 10 pagine, poi giri la risma e scannerizzi il retro delle stesse 10 (generando un unico pdf con prima tutti i fronte e dopo tutti i retro, oppure due pdf uno dei fronte e uno dei retro) ti restituisca un pdf con le pagine in modo corretto. Però puoi sistemarle abbastanza facilmente con un piccolo lavoro manuale:
Pdf24 ad esempio è un programma free molto facile da utilizzare che ti permette di aprire un pdf diviso nelle varie pagine. E puoi eliminare una singola pagina, ruotarla, inserire una nuova pagina a metà del documento oppure all'inizio o alla fine di esso (puoi aggiungere pagine sia che siano già pdf sia che siano immagini). Se il numero di pagine della tua scansione non è troppo alto con questo programma puoi facilmente spostare a mano le pagine con i retro nella corretta posizione subito dopo i rispettivi fronte (è più facile a farsi che a dirsi, credimi).--Postcrosser (msg) 11:58, 14 lug 2021 (CEST)
Volendo ci sono siti tipo questo. Immagino che cercando si trovi anche qualche programma che lo faccia.--Sandro_bt (scrivimi) 12:27, 14 lug 2021 (CEST)
Vi ringrazio per le risposte, avevo provato con Pdf24 però essendo tanti fogli ci perdo davvero molto tempo; inoltre qualche volta ci infilo un errore di numerazione e mi sballa tutte le facciate XD. Caspita, speravo ci fosse qualcosa di più "automatico", ma grazie comunque. --37.162.147.81 (msg) 13:02, 14 lug 2021 (CEST)
Guarda un po' su PDFsam può fare al caso tuo : a quanto ho letto la versione basic è free e dovrebbe avere una funzione chiamata Alternate Mix, tramite la quale puoi caricare due file pdf e il programma e crea uno nuovo prendendo, in alternanza, una pagina da uno e una pagina dall'altro. --Postcrosser (msg) 16:03, 14 lug 2021 (CEST)
Grazie ancora. In mancanza di un software specifico (onestamente ci speravo) mi sembra la soluzione migliore.--37.161.153.183 (msg) 11:31, 15 lug 2021 (CEST)

Titolo storia a fumetti di Paperino

Vorrei fare una richiesta un po' strana: qualcuno può aiutarmi a trovare il titolo storia di Paperino di cui ricordo a grandi linee la trama? Se non ricordo male all'inizio c'è paperino da bambino che assieme ad un altro ragazzino entra nel giardino di una casa che si dice sia abitata da un fantasma. Ricordo anche che il padrone della casa aveva un aspetto mostruoso. Il resto non lo ricordo molto bene, ma comparivano anche i nipoti di Paperino e c'entravano qualcosa le mele e un pozzo. Alla fine mi pare si scopriva che il ragazzino che aveva accompagnato paperino all'inizio era il fantasma della casa. Grazie in anticipo a chi mi può aiutare. --176.200.170.87 (msg) 09:59, 15 lug 2021 (CEST)

Ricordi più o meno quando hai letto la storia? Se di recente (e quindi era uno delle storie con protagonista Paperino Paperotto) oppure diversi anni fa? --Postcrosser (msg) 10:43, 15 lug 2021 (CEST)
No, è di una decina d'anni fa, forse qualcosa in più (2007/2008 circa), ecco perché la richiesta è strana. Ricordo che era la storia d'apertura di un volume del mensile "Paperino". Comunque non era di Paperino Paperotto, visto che era bambino solo all'inizio della storia e poi compariva come adulto con tanto di nipoti. --176.200.130.108 (msg) 10:54, 15 lug 2021 (CEST)
La butto lì: Paperino e il fantasma delle mele, pubblicata in Italia su Paperino Mese n. 353 (2009). -- Rojelio (dimmi tutto) 11:41, 15 lug 2021 (CEST)
La traduzione del riassunto della trama in polacco sembra confermare: "I nipoti e i loro amici hanno creato un club con sede in un vecchio maniero abbandonato che un tempo era abitato da un rapitore. Il suo spirito è ora di vagare per le sale e fare il suo dovere. Donald ha un ricordo spiacevole dell'edificio: quando era un piccolo anatroccolo, incontrò in giardino il fantasma del piccolo Bill, che morì intrappolato nel pozzo". -- Rojelio (dimmi tutto) 11:45, 15 lug 2021 (CEST)

Film sulla montagna con colonna sonora brano River of Babylon

Buon giorno. Cerco disperatamente il titolo di un film su una spedizione in montagna dove alla fine del film si sente la colonna sonora del brano River of Babylon dei Boney M. Poi si poterbbe, se autorizzati, aggiungere anche questo dato alla pagina gia' esistente. Grazie --87.4.7.20 (msg) 13:12, 16 lug 2021 (CEST)

La pagina di en.wiki della canzone dice che è stata usata nei film Il prigioniero del Caucaso (film 1996) e Tulpan - La ragazza che non c'era. Può essere uno di questi? --Postcrosser (msg) 13:45, 16 lug 2021 (CEST)

Domanda sulle società per azioni

Ho una domanda un po' astrusa. Ai fini della mia narrazione ho chiamato i tre soggetti Tizio, Caio e soggetto "X", ma soggetto "X" e Caio potrebbero anche essere la stessa persona. Spero che si capisca cosa vorrei chiedere.

La trama di un film, o qualcosa di simile, di cui non ricordo il titolo: Tizio ha un negozietto, Caio è alla guida di una azienda più grossa, che è anche una SpA (per comodità nel discorso che dovrò fare dopo facciamo finta che si chiama "scampolid'assenza SpA"). A Tizio gli affari vanno male, Caio invece è cattivo e fa di tutto per far fallire Tizio e acquistare il suo negozietto per farci non ricordo cosa ma non è importante. Alla fine Caio da una mazzetta a Tizio per convincerlo a mandare a rotoli la sua attività, ma Tizio non ricordo cosa fa con quei soldi (forse era una scommessa sportiva, ma non ci interessa) ma riesce a farli fruttare molto, con una cifra tale da diventare socio di maggioranza della scampolid'assenza SpA e licenziare Caio dal suo ruolo.

Da questa trama mi sorge una domanda sulle SpA. Perché riesco a concepire 3 possibili scenari:

  1. Le azioni si possono creare dal nulla. Mi spiego meglio, usando numeri un po' surreali ma che rendano l'idea; La scampolid'assenza SpA vale 10.000 €, e viene divisa in 1000 azioni da 10 €. Il soggetto "X" possiede 700 azioni (7000 €), ed è socio di maggioranza, mentre il restante 30% aoppartiene ad altri azionisti di cui non ci importa assolutamente nulla. Tizio diventa ricco, e decide di investire nella scampolid'assenza SpA 50.000 €, quindi è come se creasse 5000 azioni da 10 € che vanno a sommarsi alle 1000 già esistenti. Dopo l'investimento la scampolid'assenza SpA è divisa in 6000 azioni, di cui 5000 in mano a Tizio (che diventa socio di maggioranza con circa l'83%) mentre il soggetto "X" ha sempre le sue 700 azioni, ma da socio di maggioranza diventa socio di minoranza con circa il 12%.
  2. Per diventare socio di maggioranza Tizio deve comprare le azioni da chi le possiede già, quindi vista la situazione azionaria della scampolid'assenza SpA Tizio non può diventare socio di maggioranza se il soggetto "X" non lo vuole (ovvero non gli vuole vendere le sue azioni.
  3. Non ci ho capito nulla e il meccanismo reale delle SpA mi sfugge.

La domanda che vorrei porre all'Oracolo è quale di questi tre scenari è quello corretto?

Altra domanda, legata alla prima: finora il socio di maggioranza della scampolid'assenza SpA l'ho chiamato soggetto "X", ma nel caso in cui il soggetto "X" fosse proprio Caio, e il primo scenario che ho descritto fosse reale, Tizio può estromettere Caio dai suoi ruoli nella scampolid'assenza SpA (di cui originariamente sarebbe socio di maggioranza) con la creazione di nuove azioni investendo il suo capitale?

Grazie

--87.0.146.182 (msg) 15:24, 18 lug 2021 (CEST)

La 2. :-)
L'emissione di nuove azioni a fronte di un aumento di capitale è un'operazione straordinaria che tipicamente richiede un'esplicita delibera dell'assemblea dei soci: non è impossibile di per sé, ma dubito che passerebbe inosservata.
Le "scalate" alle quota di partecipazione in una SpA sono tendenzialmente più semplici (si fa per dire) in aziende ad azionariato estremamente "diffuso", in cui è più facile (si fa sempre per dire) acquisire una quota di maggioranza accumulando azioni acquistate da tanti piccoli azionisti. -- Rojelio (dimmi tutto) 15:38, 18 lug 2021 (CEST)
Vedi anche Aumento di capitale. --Meridiana solare (msg) 15:58, 18 lug 2021 (CEST)
Visto il nome dell'azienda, Tizio e Caio sono Claudio Bisio e Rocco Tanica? E il film di cui non ricordi il titolo poteva essere Palle al balzo - Dodgeball? Mi hai fatto ricordare il fumetto Zio Paperone e la scalata in borsa: Paperone è il socio di maggioranza assoluta della sua SpA, cioè possiede più del 50% delle azioni, ma ha bisogno di liquidi così vende un po' di azioni, diventando il socio di maggioranza relativa, cioè ha un po' meno del 50%, ma comunque al timone dell'azienda. Rockerduck, usando Filo Sganga come prestanome, approfitta di un perido di crisi (si vede arrivare un orso gigante che manda via il toro dalla Borsa) per convincere tanti piccoli risparmiatori a vendegli le azioni della PdP SpA, alla fine ne ha una in più di Paperone e quindi è il nuovo socio di maggioranza relativa. Attenzione però: non vuol dire che ora può licenziare Paperone, vuol dire che all'assemblea degli azionisti il suo voto conta più di quello di Paperone (per licenziarlo ha comunque bisogno di qualche voto a favore da un tot di altri azionisti). Tornando al tuo film, se è davvero Dodgeball, il personaggio di Ben Stiller è decisamente più cretino di Paperone quindi la sua maggioranza relativa sarà ben più bassa e la scalata più facile per il personaggio di Vince Vaughn, che potrebbe rastrellare anche il 51% e quindi licenziare Stiller senza bisogno di voti a favore. C'è poi una possibilità ancora più semplice e in carattere con il tono del film, che è una commedia demenziale e non un dramma serio: per tutto il film i due personaggi non hanno dimostrato grande cultura, quindi forse entrambi non hanno la minima idea di come funzioni la Borsa e le SpA, per cui la sparata di Vince Vaughn "sono il tuo nuovo capo, sei licenziato" è sufficiente a distruggere psicologicamente l'avversario, già in crisi per aver perso il campionato. --87.2.31.48 (msg) 23:55, 18 lug 2021 (CEST)
Allora il film sì, è proprio quello. Lo avevo visto solo una volta moltissimi anni fa e non ricordavo la trama, solo questa cosa della SpA che mi aveva particolarmente colpito (però ricordavo giusto che era una palestra, ma non ero sicuro e ho messo un generico "negozio"). Che è un film da ridere non c'è alcun dubbio, però non sapevo se la cosa del "sono il tuo nuovo capo, sei licenziato" era reale o no (anche Una poltrona per due è da ridere, ma la vendita allo scoperto e l'Insider trading sono cose reali).
Però @87.2.31.48 hai sollevato una questione interessante: quindi un socio che ha la maggioranza assoluta delle azioni (dal 51% in sù) può licenziare un socio di maggioranza dai suoi incarichi nella SpA (lasciandolo ovviamente solo con le sue azioni, che nessuno gli può togliere) di sua sponte?
Per la storia di Bisio e Tanica: no beh la scampolid'assenza SpA mi è uscita così, stavo scrivendo la domanda e ho dato il primo nome che mi è venuto in mente. Forse ha aiutato il fatto che di recente ho rivisto "Aspettando godo" dove alla fine Bisio canta Rapput, ma non volevo assolutamente associare Bisio e Tanica a pratiche commerciali antipatiche--87.0.146.182 (msg) 08:54, 19 lug 2021 (CEST)
Il socio con la maggioranza assoluta può contare sul fatto che nel Consiglio la sua decisione prevarrà. Tuttavia per rimuovere un dirigente dal suo incarico ci si deve premurare di giustificare la decisione come si deve, onde evitare che egli possa intentare una causa. Generalmente, gli si offre un cospicuo gruzzolo per convincerlo (peraltro, i contratti degli alti dirigenti contemplano il caso e prevedono buonuscite da capogiro). --Captivo (msg) 09:44, 19 lug 2021 (CEST)

Papa ad Astana

Negli ultimi mesi si è fatto un gran parlare della partecipazione di Papa Francesco ad un importante incontro interreligioso ad Astana che si sarebbe dovuto tenere nel giugno 2021. Si hanno informazioni se si è tenuto, se è stato annullato o altro? Grazie. --195.62.160.60 (msg) 12:59, 19 lug 2021 (CEST)

Posticipato: «The seventh Congress was planned to take place this year, but due to the ongoing global challenges related to the COVID-19 pandemic, the event has been postponed till next year.». -- Rojelio (dimmi tutto) 16:30, 19 lug 2021 (CEST)
Grazie! --195.62.160.60 (msg) 11:30, 20 lug 2021 (CEST)


riscaldamento inzio concerto sinfonico: come si chiama?

Mi chiedevo, come si dice quando, prima di inziare un comcerto di musica classica, si provano gli strumenti? Sapete no, quando si emettono quelle notte di "riscaldamento" prima di iniziare, con già tutto il pubblico presente... --151.33.101.135 (msg) 18:11, 21 lug 2021 (CEST)

Veramente in genere non si tratta di riscaldamento, ma di accordatura. I cantanti si riscaldano regolarmente la voce prima di iniziare un concerto, ma non lo fanno in sala bensì prima di entrare; lo stesso avviene, credo, per alcuni strumenti a fiato che non è consigliabile iniziare a suonare "a freddo". Tutti gli strumentisti, invece, (particolarmente gli archi) hanno necessità di controllare l'accordatura del loro strumento dopo aver raggiunto il loro posto, ed è quello che fanno, anche se dall'esterno può sembrare incredibile che riescano ad accordare in quelle condizioni. In orchestra, il riferimento per l'accordatura lo dà l'oboe. --5.90.40.200 (msg) 22:44, 21 lug 2021 (CEST)
Grazie! Ma quindi si chiama accordatura? E' questo il termine corretto? Quindi si può dire "mi piace molto il momento dell'accordatura" o "quando accordano gli strumenti prima di un concerto?" Grazie ancora
A proposito di riscaldamento, ricordo che tanti anni fa ho letto su un libro ancora piu` vecchio qualcosa di interessante. Parliamo di quando i climatizzatori erano un lusso da veri Paperoni (o non erano affidabili) e quindi la temperatura della sala saliva man mano che il pubblico entrava e ci rimaneva. La frequenza di uno strumento a corda ha una dipendenza del tutto trascurabile dalla temperatura. In uno strumento a tubo, invece, la geometria fissa la lunghezza d' onda L e la frequenza e' f=v/L, dove la velocita` del suono v e` propozionale a sqr(T). C' erano quindi apposite procedure che distinguevano accordature a caldo e a freddo ... ma dovrebbero essere cose di un lontano passato.
Ad ogni modo, per causare una variazione di un comma sintonico (81/80, considerato fortemente dissonante) su uno strumento a fiato ci vogliono 8 gradi di temperatura. 151.29.19.73 (msg) 07:50, 22 lug 2021 (CEST)

Versioni di Wikipedia con obbligo di registrazione

Ciao a tutti, per pura curiosità, esiste una lista delle versioni di Wikipedia che permettono di modificare le pagine solo agli utenti registrati? --Syrio posso aiutare? 13:34, 22 lug 2021 (CEST)

Errore su Google maps

C'è un errore su Google maps, ma non rientra in nessuna delle casistiche indicate qui, quindi non posso agire nel segnalare. In particolare l'errore riguarda un piccolo paese con un nome composto da due termini, che su maps viene erroneamente indicato come due paesi diversi, ciascuno con una parte del nome. Per esempio è esattamente come se al posto di Sasso Marconi che è un unico centro abitato, venissero indicati due paesi diversi e distinti: uno di nome "Sasso", l'altro di nome "Marconi". L'errore non riguarda ovviamente Sasso Marconi, era solo un esempio. E garantisco che non si tratta di una questione di quartieri, il secondo pezzo del nome è solo il santo patrono. Come posso segnalare un errore del genere a Google maps? --146.241.201.69 (msg) 20:21, 15 lug 2021 (CEST)

Come purtroppo faccio sempre più spesso qui all'Oracolo, la mia è una non-risposta. Voglio subito chiarire che il mio non è un appunto a [@ 146.241.201.69], bensì a questo strano modo di porre quesiti che molte volte ritrovo qui all'Oracolo o allo Sportello informazioni ed è di questo che vorrei parlare. Ho detto "strano modo" perché è completamente diverso da ciò che farei io (e forse sono io lo "strano") :-) Ad esempio io avrei posto la domanda in questi termini:
"Ho trovato un comportamento che ritengo errato in Google Maps. Stavo cercando "Nome del paese specificato chiaramente", un piccolo paese con un nome composto da due termini, che su maps viene erroneamente indicato come due paesi diversi, ciascuno con una parte del nome. Date un'occhiata anche voi: sono io che sbaglio qualcosa o è proprio Maps che sbaglia? Come posso segnalare un errore del genere a Google maps?"
Ripeto, non sto parlando dei caso specifico, ma di questo strano comportamento, che assimilerei al pudore, che porta a rivelare il meno possibile di quanto chiesto. In questo caso il paese è piccolo, ha un nome tipo Sasso Marconi, ma non è Sasso Marconi, non è un quartiere e il secondo nome è quello del patrono. Sembra quasi un indovinello :-) Ma perché? Non siate timidi, date più informazioni possibili: luogo, coordinate geografiche, sistema operativo e browser utilizzati, tutto. Prevedete pure di essere voi a sbagliare, anche se vi sembra impossibile (io ne ho viste cose, che voi umani ecc. ecc.) e 20 occhi sono meglio di due.
Comunque avevo detto che questa era una non-risposta, ma forse sbagliavo. Infatti io in questo caso farei la domanda nella community di assistenza di Google Maps, ma mi raccomando, nella domanda da porre là, scrivere tutti, TUTTI i dati possibili. :-) --Lepido (msg) 09:21, 19 lug 2021 (CEST)
[@ Lepido]Lo scopo della mia domanda non era sapere se c'era un errore o meno, ma come segnalare un errore di cui sono certo, ma che non rientra nelle casistiche specificate dalla pagina di aiuto. Non mi sembra il caso di scrivere il nome di una frazione di circa 1100 abitanti che scommetto nessuno di quelli che leggerà conosce, e ti spiego il perché:
Se avessi scritto il nome del paesino, sicuramente chiunque si fosse interessato alla domanda sarebbe andato a cercarselo su Maps. Essendo una località sicuramente sconosciuta a tutti, il discorso sarebbe deviato non sul dove potevo segnalare l'errore, ma sul perché affermo che è un errore. E magari mi avreste chiesto se sono sicuro, se non è solo il nome di un quartiere etc etc e alla fine avrei dovuto rivelare che sono certo dell'errore perché nel paese in questione ci abito da quando esisto a questo mondo.
Allora forse avrei dovuto essere più diretto, e dire che su Google Maps la frazione in cui vivo, composta da due nomi, XXXXX San YYYYY, viene riportata in modo errato, risultando divisa in due paesi distinti, il primo "XXXXX" il secondo "San YYYYY", ma non vedo perché avrei dovuto spiattellare a tutti dove vivo, se l'oggetto della mia domanda è semplicemente sapere dove segnalare a quelli di Google che c'è un errore nel nome di un paese su Maps. Ti ringrazio per avermi linkato il sito dove andare ;-)--146.241.201.69 (msg) 09:39, 19 lug 2021 (CEST)
Immagino si tratti di Santa Paranoia... --Captivo (msg) 09:47, 19 lug 2021 (CEST)
Mammamia che viaggione si è fatto l'IP richiedente. --37.160.147.57 (msg) 11:42, 22 lug 2021 (CEST)
Se era davvero così paranoico doveva anche mascherare l'IP, per non farci sapere che scrive dalla provincia di Varese. Anche se non vuol dire: in questo momento mi trovo in Italia, non in Irlanda né tantomeno negli USA, nonostante il mio indirizzo IP  :) --192.94.30.129 (msg) 08:33, 26 lug 2021 (CEST)

Domanda sul saluto militare

Qualcuno che ha fatto il militare potrebbe spiegarmi come funziona il saluto in queste situazioni?
- militare in divisa che si reca per un appuntamento / riunione in un ufficio civile. Come saluta i presenti?
- e il caso contrario, con un civile che va a incontrare un militare nel suo ufficio, come si svolge il saluto tra i due?
- militare in divisa che sta facendo un controllo documenti di routine. Dal documento si accorge che la persona che ha davanti è un suo superiore (fuori servizio e in abiti civili). Come lo saluta? E il superiore come risponde al saluto?
- e il caso contrario, con un militare non in servizio che incontra un superiore in divisa? --Postcrosser (msg) 12:32, 21 lug 2021 (CEST)

Le norme consultabili on-line sono abbastanza scarne, presumo che la questione sia normata principalmente dai regolamenti interni dei vari corpi. In sintesi: «Il saluto militare è manifestazione di disciplina e di osservanza dei doveri derivanti dai rapporti gerarchici ed è dovuto, nelle forme prescritte, dal militare in uniforme a tutti i superiori»; «Il militare in abito civile [...] saluta con le forme usuali tra i civili»; «Apposite disposizioni regolano i casi particolari nei quali il militare è dispensato dal saluto» (art. 27 regolamento di disciplina militare, [1]).
Quindi, fatti salvi altri atti di regolamento interno: il militare in uniforme non dovrebbe fare il saluto militare a un qualsiasi civile (ma ad alcuni civili in particolare si: il presidente della Repubblica, ad esempio, che è un suo superiore gerarchico); un civile non dovrebbe fare il saluto militare a un militare, in uniforme o meno; il militare in uniforme dovrebbe fare il saluto militare a un superiore gerarchico anche se questi non è in uniforme; il militare non in uniforme non dovrebbe fare il saluto militare a un militare in uniforme, anche se il secondo è un suo superiore gerarchico (ci si saluta "con le forme usuali tra i civili"). --Franz van Lanzee (msg) 16:54, 21 lug 2021 (CEST)

Rispondendo in dettaglio alle domande del gentile amico [@ Postcrosser], *per quanto ne so*:

  • militare in divisa che si reca per un appuntamento / riunione in un ufficio civile. Come saluta i presenti? ed e il caso contrario, con un civile che va a incontrare un militare nel suo ufficio, come si svolge il saluto tra i due?. Non è un caso contrario, ma lo stesso identico caso: il luogo dell'incontro è ininfluente. Il militare in divisa in una circostanza ufficiale e/o pubblica saluta sempre con il saluto militare, sia che il saluto sia rivolto ad un civile che ad un militare. Il civile saluta "alla voce" (buongiorno, buonasera etc) e/o si leva il cappello o altra forma di saluto "civile" e se porge la mano al militare questi la può stringere (*dopo* aver porto il saluto militare). Attenzione però: il discrimine è nel termine "in uniforme", che va inteso in uniforme *completa di copricapo*: se manca il copricapo (che però in circostanze ufficiali formali c'è sempre) il militare saluta come un civile. Per fare un esempio, se un colonnello è al lavoro alla scrivania del suo ufficio (quindi in servizio ed in un ufficio militare, ma ovviamente senza copricapo) ed entrano un civile ed un capitano in uniforme, il capitano saluta militarmente, il civile saluta ... civilmente, ed il colonnello saluta civilmente tutti e due, "rettificando la posizione" (ossia accennando una specie di "attenti") qualora il civile sia di rango più elevato in termini di cerimoniale (in pratica, se è persona bene educata, lo fa comunque) . Idem in una stanza in cui sta lavorando un gruppo di militari (un ufficio, per intendersi, o un officina) a capo scoperto, ed in cui ovviamente *non* si salutano l'un altro militarmente. Qualora poi un militare in uniforme completa si trovi nella circostanza di dover porgere un saluto ma abbia la mano destra impegnata (sta conducendo un veicolo, o trasporta un oggetto ecc) è sufficiente che "rettifichi la posizione". Se infine il militare in divisa è ingiustificatamente senza copricapo per motivi non inerenti al lavoro, saluterà comunque il civile o il proprio superiore "rettificando la posizione" (e verrà successivamente scuoiato vivo dal superiore per la sua imperdonabile sciatteria ... ;). Infine in alcuni ambiti, come al momento di entrare nella mensa o nel circolo, il saluto viene presentato da chi entra collettivamente a tutti i presenti, senza obbligo di risposta, ed i successivi saluti, dopo essersi levati il copricapo, sono informali. Dissimile il caso in cui si entra nella sala in cui è custodita una bandiera di guerra (solitamente l'ufficio del comandante di corpo): in questo caso chi entra saluta *immediatamente* la bandiera, militarmente se è un militare in uniforme, formalmente se è un civile (levandosi il cappello e/o chinando il capo, e/o, se persona civilizzata, portando la mano destra sul cuore), e questo vale come saluto per tutti i presenti, che rispondono al saluto. Una ultima nota, se ricordo bene c'è stato un breve periodo (all'epoca di Spadolini come ministro della difesa, mi pare), in cui era prescritto il saluto militare anche a capo scoperto, ma fu, ringraziando Nanabozo (il Grande Coniglio) una disposizione che ebbe vita brevissima.
  • militare in divisa che sta facendo un controllo documenti di routine. Dal documento si accorge che la persona che ha davanti è un suo superiore (fuori servizio e in abiti civili). Come lo saluta? E il superiore come risponde al saluto? e e il caso contrario, con un militare non in servizio che incontra un superiore in divisa?. Anche qui non è un caso contrario, ma lo stesso identico caso, e lo stesso caso del punto precedente, ossia un incontro tra un civile ed un militare: il rapporto gerarchico tra i due è ininfluente. Il militare saluta militarmente, il civile ... civilmente (come sopra). Se la tua domanda (come credo) è relativa alla precedenza in base alla posizione gerarchica, nel primo esempio che hai portato il militare in divisa ha già salutato militarmente il superiore in abiti civili al momento dell'incontro (per primo, se è lui che si è rivolto al "civile", o per secondo, se è il "civile" che si è rivolto a lui), quindi quando successivamente scopre che è un suo superiore gerarchico non cambia nulla, oramai si sono salutati, la precedenza del saluto da parte del militare di grado inferiore non si applica. Nel secondo caso, in termini pratici se un militare in servizio ed uniforme completa incontra casualmente un militare fuori servizio in abiti civili, è d'obbligo che l'inferiore (se è lui in divisa) saluti per primo e riceva in risposta un saluto "civile" dal superiore, ma è buona norma che il superiore (se è in divisa) non pretenda in alcun modo di essere salutato dal militare di grado inferiore qualora questi sia fuori servizio in abiti civili.

Per tutto il resto, vale quanto già ben chiarito dal gentile amico [@ Franz van Lanzee]: i civili ed i militari in abiti civili *non* salutano militarmente, in *nessuna* circostanza, neppure se sono ex-militari in congedo e neppure se partecipano ad una cerimonia ufficiale (con buona pace degli iscritti alle Associazioni d'Arma, benemeriti gli uni e benemerite le altre, che purtroppo però hanno spesso la *pessima* abitudine di farlo). Saluti cordiali --Arturolorioli (msg) 21:10, 21 lug 2021 (CEST)

Grazie mille [@ Franz van Lanzee] e [@ Arturolorioli] per le esaurienti e chiare risposte! --Postcrosser (msg) 01:53, 23 lug 2021 (CEST)

Millemila miliardi in fumo

La #Domanda sulle società per azioni di poco sopra me ne ispira un'altra. Capita spesso di sentire o leggere titoli come "Giornata nera a Piazza Affari, millemila miliardi in fumo". Mi ricordo già tanti anni fa che mio padre a questo punto urlava sempre infuriato "che diavolo vuol dire in fumo!". Giusto un paio di giorni fa c'erano titoli simili. Ma allora cosa vuol dire "in fumo"? Di certo non c'è un capannello di persone davanti alla Borsa che fanno un falò di banconote. Le mie ipotesi sono sempre state 1) i soldi non sono spariti, sono nelle tasche di "qualcun altro" ma per qualche motivo "non conta"; 2) quei soldi non sono mai esistiti in primo luogo (forse non c'entra un piffero, ma mi viene in mente l'esempio del villaggio dove vivono solo 3 persone, il fruttivendolo, la farmacista e il calzolaio; il fruttivendolo compra una medicina a 1 euro, la farmacista usa quell'euro per pagare il calzolaio, il calzolaio usa quell'euro per comprare la frutta, il Prodotto interno lordo del villaggio è 3 euro anche se in tutto il villaggio circola sempre la stessa moneta da 1 euro. Soldi magici!). Mi sono avvicinato o non ho capito un fico secco? --87.15.7.63 (msg) 23:21, 21 lug 2021 (CEST)

Si tratta semplicemente di una espressione giornalistica che non ha nessun significato preciso, nessun denaro va in fumo, nemmeno virtualmente. Ogni giorno vengono scambiate nei mercati le azioni di alcune società quotate, ma non necessariamente ogni giorno tutte le azioni di una singola azienda cambiano proprietario! Se una azienda ha mille azioni, e oggi viene scambiata una singola azione al prezzo di duemila euro, e domani la stessa azione al prezzo di mille euro, il titolo scandalistico sarebbe "Bruciati un milione euro in un solo giorno!1!111!!!!", anche se in realtà al netto c'è stata solo una perdita di 1000 euro da parte di chi ha acquistato quell'azione oggi a 2000 euro e la rivende il giorno dopo a 1000 euro. X-Dark (msg) 09:46, 22 lug 2021 (CEST)
Mi chiedo sempre perchè non facciano anche i titoloni inversi quando invece la borsa va bene, tipo "Spuntati in una notte mille miliardi di capitalizzazione!!" --Postcrosser (msg) 01:51, 23 lug 2021 (CEST)
Fai un titolo del genere e il giorno dopo hai piazza Affari piena di gente che chiede che vengano redistribuite al popolo le banconote germogliate durante la notte, in un tentativo di emulazione di un precedente tentativo di coltivazione del denaro. --Arres (msg) 08:36, 23 lug 2021 (CEST)

Gentili amici, in realtà credo che la risposta sia un po' più complessa. Il valore dei titoli azionari non è un valore assoluto ma un valore stimato, virtuale e variabile, indefinito fino al momento in cui viene convertito in soldi "veri" con l'atto dell'acquisto o della vendita. Quindi se il valore dell'insieme di tutti i titoli era ieri stimato equivalente a 100 euro ed oggi è stimato a 90, nei fatti sono davvero "spariti" 10 euro, ma semplicemente del loro valore *stimato* complessivo. Questo non significa ovviamente che qualcuno ha fisicamente bruciato della cartamoneta, ma se ieri ho comperato ed oggi ho venduto quei soldi lo ho persi davvero. Tuttavia la "perdita" esiste con certezza solo nel caso piuttosto infrequente di un compro-vendo a breve termine, perché anche se il valore complessivo della capitalizzazione cala è perfettamente possibile che un investitore ci stia guadagnando lo stesso. Ad esempio, può avere comperato azioni pagandole 100 euro un mese fa, che sono nel frattempo quadruplicate di valore venendo scambiate a 400 euro, per calare oggi a 300 euro: quindi anche *se vende oggi* non ha affatto "perso 100 euro", ma ne ha invece tranquillamente guadagnati 200 rispetto all'investimento iniziale. Oppure, sempre nella stessa situazione, può essere stato lui a vendere ieri le sue azioni in blocco a 400 ed ora il mercato (per eccesso della sua offerta) le valuta solo 300: ma lui intanto le ha vendute a prezzo pieno o quasi, guadagnandoci molto bene. Oppure, sempre nella stessa situazione, un investitore bravo e soprattutto molto bene informato può avere investito in futures al ribasso su quelle azioni: ieri, quando erano scambiate a 400 euro, può averle piazzate come futures su oggi a 350 euro, quando invece sono scambiate a 300, guadagnando puliti puliti 50 euro. Oppure, sempre relativamente alla stessa situazione, lo stesso investitore bravo e bene informato magari ha gli elementi giusti per capire che ora il titolo è sottostimato, approfitta dell'occasione del ribasso e compera oggi a 300 euro sapendo che domani tornerà a scambiare a circa 400 e tra un mese magari a 600: anche qui il ribasso è un occasione di guadagno. Insomma, è possibile che il calo degli indici di borsa sia in realtà un occasione di guadagno, oppure semplicemente frutto della conversione di una parte del "valore" delle azioni (ripeto, stimato, virtuale e variabile) in denaro "vero" sonante e ballante. Infine, per spezzare una lancia a favore dei giornalisti, quelli specializzati non parlano e non parlerebbero *mai* di "100 euro andati in fumo", ma, più esattamente, di "100 euro *di capitalizzazione* andati in fumo", che è una differenza abissale, senza contare che tra i titoli ed il contenuto di un articolo c'è sempre (per ovvi motivi di spazio) un abisso in termini di approfondimento. Certo, se la notizia la scrive un giornalista non specializzato magari usa termini impropri, ma qui sta al buon senso di chi usa i mezzi di informazione. Per farsi spiegare come riparare un paio di scarpe si va da un ciabattino, non da un elettrauto, e tantomeno si da retta un perfetto sconosciuto incontrato per strada: lo stesso vale per l'informazione economica, ci si rivolge a giornalisti e testate specializzate, non ad un giornalista magari anche bravo ma che di solito scrive di cronaca o di spettacolo, e men che mai ad un fesso qualunque che scrive su Facebook o (come il sottoscritto ;)!!!) su Wikipedia. Saluti sempre cordiali. --Arturolorioli (msg) 11:28, 23 lug 2021 (CEST)

Grazie a tutti per le risposte! Ma ora non so se ho le idee più chiare di prima o più confuse :) --87.2.25.5 (msg) 12:18, 24 lug 2021 (CEST)
[@ 87.2.25.5] se non l’hai ancora fatto, leggi la voce bolla speculativa. Se questi meccanismi non ti sono chiari (come evidentemente non sono chiari a chi dice che l’espressione “bruciati x miliardi" non ha senso: anche se non c’è dubbio che sia estremamente imprecisa, come molto bene ha spiegato Arturolorioli qui sopra), fai attenzione a come impieghi i tuoi soldi...
A proposito dei titoli degli articoli sui quotidiani, c’è poco da scandalizzarsi. Il compito del titolista non è quello di riassumere fedelmente ed efficacemente il contenuto dell’articolo: è, invece, quello di attirare l’attenzione del pubblico sull’articolo, affinché la gente lo legga (più precisamente: visiti la pagina web dell’articolo, visto che oggi è da questo che dipendono gli introiti del quotidiani; in anni ormai lontani, lo scopo era quello di far acquistare il quotidiani, in edicola). A ognuno il suo mestiere. --109.118.66.178 (msg) 15:47, 24 lug 2021 (CEST)
Finché si tratta dei soldi di una singola persona, forse può essere comprensible anche a chi come me non capisce niente di finanza. Compro un dipinto a 1000 euro e non mi sento di aver "bruciato" 1000 euro, lo sento come uno "scambio", 1000 euro in denaro scambiati con una tela che vale 1000 euro, cioè è potenzialmente rivendibile a 1000 euro. Ma poi si scopre che non è davvero di quel pittore famoso, quindi lo potrò rivendere al più a 10 euro. Ho "bruciato" 990 euro, non le banconote che sono nelle tasche del venditore, il valore nascosto nel dipinto. Come ho bruciato questo valore, posso "creare" valore "dal nulla", non necessariamente dipingendo quadri :) ma semplicemente ogni giorno con la mia manodopera, qualunque sia il mio lavoro ("dal nulla" ovviamente tra virgolette, perché per creare questo valore devo spendere tempo ed energia, che deve venire da qualche parte, qui rischio di sconfinare in termodinamica, cosmologia e filosofia!). Ma quando la cosa si applica alla collettività, come nella Borsa che "brucia" i miliardi, la cosa diventa più difficile da capire perché è un sistema complesso e non riesco a "vederne" le parti in movimento. Nell'esempio del quadro, accetto il fato che parte della ricchezza complessiva esistente, quei 2000 euro, sia davvero "bruciata", "svanita nel nulla", resta il fatto che io ci ho perso, e il venditore ci ha guadagnato, perché alla fine ha 1000 euro in tasca invece di una crosta. Nel caso che citi della bolla speculativa, quando la bolla scoppia cosa succede esattamente nel complesso? Certamente molti perderanno i loro soldi, andranno "in fumo" (ma non sarà anche perché io investitore sono convinto di avere molti più "soldi magici" di quelli che ho? ho comprato i tulipani a 100 euro, ora vedo che valgono 10000 quindi ho centuplicato il valore, poi crollano a 50 e non percepisco di aver perso 50 euro, ma 9950 ?), ma una parte della ricchezza investita finirà comunque nelle tasche di qualcuno? Forse in quelle di chi ha venduto tulipani prima del crollo, come il tizio che mi ha venduto il quadro prima che si scoprisse che era falso, ma oltre a quello, chi altri? è possibile effettivamente che TUTTI perdano e che quindi TUTTI vedano il denaro andare "in fumo" ? (spesso la gente paragona la Borsa ai giochi d'azzardo, non a caso si dice "giocare in borsa", ma mi sembra molto più facile capire il gioco d'azzardo, perché si sa sempre dove finiscono i soldi persi: nelle tasche del banco. Nella Borsa non c'è il banco - e spero che qualcuno non inizi a blaterare "il banco sono loooooroooo, i poterih fortih". Forse è più semplice da capire perché il casino è un sistema chiuso, un gioco a somma zero se includi tra i giocatori anche il banco, mentre l'economia/finanza... boh?) --79.44.124.67 (msg) 10:39, 25 lug 2021 (CEST)

Gentile amico [@ 87.2.25.5], mi spiace che la questione sia ancora per te confusa (ovviamente, colpa mia per non essere stato abbastanza chiaro). Riproviamo in modo più schematico coi concetti fondamentali (anche se esposti in modo per forza di cose molto semplificato, ai limiti del semplicistico), e sempre nei chiari ed ampi limiti delle mie competenze:

  • "Valore". Contrariamente a quanto percepiamo comunemente, "valore" non è un concetto univoco e costante, ma è un concetto stimato, virtuale, variabile e indefinito. Per fare un esempio, un chilo d'oro ha valore zero per una persona che sta morendo di sete nel deserto, per il quale invece un litro d'acqua avrebbe un valore inestimabile. Oppure una fragola nella stagione delle fragole in un campo di fragole vale in termini di soldi poco o nulla, mentre la stessa fragola fuori stagione ed in un ristorante di gran lusso vale in termini di soldi un occhio della testa. Oppure un orologio Swatch comperato a pochi soldi negli anni '80, che nel momento d'oro del furore collezionistico anni '90 era valutato a centinaia di euro, adesso vale di nuovo quattro soldi. E così via. Per pura convenzione, il "valore" base, quello che permette di definire il valore di ogni altro tipo di beni e servizi, è rappresentato dal denaro, che è lo *strumento* utilizzato per quantificare il concetto di valore da un paio di migliaia di anni abbondanti. Dico "per convenzione" perché in realtà neppure il denaro ha un valore assoluto (varia a seconda dell'inflazione, delle svalutazioni, dei tassi di cambio, del PIL dei governi che garantiscono quella specifica valuta etc, la lista degli elementi *variabili* è enorme), ma per semplicità accettiamo la convenzione è diciamo che una banconota da 10 euro ha effettivamente un valore costante e definito (pari a 10 euro, ragionamento circolare per eccellenza ... 😉) . Invece un titolo azionario scambiato in borsa a 10 euro *non* "vale" 10 euro: gli viene attribuito *in quel momento* un valore interamente *stimato* con il quale viene per l'appunto *scambiato* con altri titoli a cui viene attribuito un valore stimato analogo, oppure con cui viene "trasformato" in un valore "vero" convertendolo il denaro contante. Ripeto: il titolo azionario *non* ha un valore definito costante nel tempo , la banconota lo ha.
  • "Capitalizzazione". Contrariamente a quanto percepito comunemente, e per i motivi che ho indicato nel punto precedente, la capitalizzazione di un titolo non indica quanto "vale" in modo costante e definitivo un titolo, ma semplicemente quanto denaro "vero" gli investitori hanno usato per acquistare qui titoli (ossia la loro *stima* del valore attuale di quel titolo) *e* quanto denaro *vero* gli investitori si aspettano di ricevere nel vendere quei titoli (ossia la loro *stima* del futuro valore di quel titolo) . Dal momento in cui hanno "scambiato" soldi *veri* in cambio di titoli azionari, quei "soldi veri" - di valore costante e definito - cessano di esistere, e torneranno a esistere solo nel momento in cui quei titoli azionari verranno nuovamente "scambiati" con altri "soldi veri". Ripeto: la capitalizzazione *non* indica un valore definito e costante, ma la *stima* del valore in "soldi veri" che gli viene attribuita dagli investitori al momento dell'acquisto e/o in prospettiva futura: non sono soldi, ma *stime e aspettative* di soldi.
  • "Fluttuazioni del mercato". Essendo basato su stime e previsioni, il valore di un titolo azionario è costantemente variabile. Una fabbrica quotata in borsa che produce da anni con altissimi fatturati ed altissimi profitti un bene considerato stabile e di uso generalizzato (quindi molto appetibile per gli investitori, e presumibilmente molto capitalizzata) potrebbe perdere praticamente per intero il proprio "valore" in dieci minuti se una autorità regolatoria o un governo intervenisse in modo penalizzante sul suo segmento di mercato (ad esempio, una fabbrica che produce motori diesel per autoveicoli qualora questi fossero improvvisamente proibiti per ragioni ambientali). Idem se il prodotto dell'azienda viene superato da nuove tecnologie (i "cercapersone" anni '80, cancellati dai telefoni cellulari), oppure se viene a mancare il cliente di riferimento (una fabbrica che produce componenti specifiche per un altra azienda, e quella azienda cessa la produzione). L'insieme di queste continue fluttuazioni, in positivo ed in negativo, piccole o grandi che siano, viene genericamente riassunto negli "Indici di borsa", riferiti ad ogni singolo mercato azionario. Quando una serie di diverse variabili economiche sfavorevoli si sommano tra di loro, alimentate da fattori oggettivi o da previsioni o da speculazioni o alle volte anche da puro e semplice panico, questi "Indici di borsa" possono registrate flessioni anche consistenti, e quindi il ricalcolo delle *stime e aspettative* che gli investitori hanno sulle prospettive di scambiare i loro titoli azionari con "soldi veri" porta ad un calo del "valore" della capitalizzazione. Ripeto: non cala il valore in *soldi veri* delle azioni, cala la *aspettativa" del loro valore di scambio con i soldi veri.

Quindi, quando sui titoli leggi "Bruciati 100 miliardi", devi leggere "Se tutti gli investitori decidessero contemporaneamente di scambiare i loro titoli azionari con soldi veri al valore in cui questi titoli sono stimati oggi, nel complesso di tutta la capitalizzazione azionaria della Borsa di XY si verificherebbe una perdita di 100 miliardi rispetto al valore complessivo che era stimato un anno fa". Il che è *totalmente* diverso dal dire che sono spariti per sempre 100 miliardi ... Basta che l'investitore *non* venda oggi (e magari già domani il valore delle sua azioni verrà stimato uguale o addirittura maggiore di quello "pre-crisi"), oppure che quelle azioni le abbia acquistate non un anno fa ma in altra data (pagandole all'epoca meno del valore che hanno oggi), o mille altre fattori (alcuni li ho accennati nel post precedente), e non avrà perso neanche un centesimo. Le variazioni sul totale della capitalizzazione di una Borsa sono un indice *tecnico*, molto importante per economisti e per chi in borsa ci lavora, ma *non* esistendo una relazione assoluta tra il "valore" di un titolo azionario (che è una *stima* variabile e istantanea) ed il *valore* di una banconota (che - nei limiti già indicati - è un parametro fisso e costante nel tempo) la conversione "calo nel valore di capitalizzazione di borsa oggi" = "hai perso tot soldi veri per sempre" è tanto assurda quanto ridicola. Ma, sottolineo nuovamente, parliamo di questioni implicitamente complesse e che vanno avvicinate con la mediazione di esperti veri, sia nell'informazione specializzata (non quella generalista, che è purtroppo sempre meno dedicata all'informazione e sempre più orientata all'intrattenimento ed alla comunicazione aziendale/istituzionale), sia nell'ambito professionale (e si parla di professionisti veri, non degli spacciatori di programmi finanziari "fai-da-te" sui telefonini, o gli Sciamani Cornuti che presidiano Facebook & Co.) ... quindi prendi tutto quello che ho scritto *sempre e comunque* cum grano salis ;) Saluti cordiali --Arturolorioli (msg) 12:02, 25 lug 2021 (CEST)

Se però tutti gli investitori decidessero contemporaneamente di scambiare i loro titoli azionari con soldi veri al valore in cui questi titoli sono stimati oggi, gli investitori non riuscirebbero nei loro intenti perchè un aumento così drastico dell'offerta farebbe verosimilmente crollare il prezzo dell'azione, che non resterebbe uguale a quello odierno. Che i mercati finanziari siano complessi è cosa risaputa, proprio per questa ragione scrivere "sono stati bruciati X miliardi di dollari" non ha senso, nemmeno se riferito alla capitalizzazione di mercato, perché lascia intendere che sia andato distrutto irrimediabilmente qualche cosa che prima era stato creato (a meno che una azienda vada fisicamente in fiamme e il prezzo delle sue azioni crolli di conseguenza, allora in quel caso il titolo avrebbe un suo senso). Qui non è una questione degli sciamani cornuti su Facebook, ma solo della noia per queste espressioni fatte di stampo giornalistico ormai logore. X-Dark (msg) 13:35, 26 lug 2021 (CEST)

Gentile amico [@ X-Dark], non proprio. Non ho descritto una fattispecie concreta, ho solo tradotto in linguaggio corrente l'effettivo significato da dare al termine atecnico ed impreciso di "Bruciati 100 miliardi". E comunque, anche volendo andare nel dettaglio tecnico (ma ripeto, la mia era una perifrasi puramente descrittiva) la vendita in blocco di pacchetti azionari anche ingenti non solo è possibile, ma anche praticata con discreta frequenza: la conseguenza è ovviamente un secco crollo del prezzo del titolo "dumpato", ma se fatta con buona scelta di tempo, i software giusti ed in modo coordinato tra vari soggetti, gli investitori che si liberano del titolo scambiano al valore di *oggi* ... e lasciano il cerino in mano *domani* a chi resta con le azioni in mano. Ma, ripeto ancora, non ho parlato assolutamente di alcun intento pratico di fare operazioni di questo tipo. Detto questo, vedo che nella sostanza concordiamo pienamente, "Bruciati XXX Miliardi" è una terminologia atecnica e priva di senso. Riguardo all'uso del termine però, ribadisco che è improprio definirlo sbrigativamente "affermazione di stampo giornalistico": non facciamo di tutt'erba un fascio. Ci sono giornalisti incompetenti e pressapochisti, come in ogni altra attività umana, che lavorano in modo altrettanto incompetente e pressapochista, sia nei contenuti che nel linguaggio, ma ci sono *anche* giornalisti di grande qualità che si occupano di argomenti "tecnici" (finanza compresa) con altrettanta grande qualità, sia nella profondità dei contenuti che nella precisione del linguaggio. Basta leggere solo loro e soprattutto leggere i loro articoli senza fermarsi ai titoli (che nella maggior parte dei casi non vengono purtroppo fatti da chi scrive l'articolo ...). Saluti sempre cordiali --Arturolorioli (msg) 20:21, 26 lug 2021 (CEST)

Grazie a tutti per gli approfondimenti, e mi raccomando non fumatevi i miliardi! (chi ce li ha...) --95.248.151.113 (msg) 22:39, 26 lug 2021 (CEST)

Comportamento dei gatti (link a video in turco)

Premetto che non conosco molto i gatti. Perché questo (https:// youtu. be/ 96Fw6H0ZG84) gatto si comporta così con il veterinario? Non dovrebbe essere contento di ricevere le cure? Che se le curino loro le malattie allora!... --37.116.102.74 (msg) 17:43, 25 lug 2021 (CEST)

Il perché è così ribelle coi veterinari lo dice nel video, in passato si era rotto una zampa ed ha dovuto fare molte visite da diversi veterinari, ha quindi sviluppato una paura nei loro confronti e cerca sempre di scappare da loro. Nella sua ultima visita è riuscito a fuggire e sono riusciti a catturarlo solo grazie a una rete. Dopo aver sviluppato questa fobia, anche solo il percepire l'odore di un medicinale lo innervosisce a tal punto da fargli tirar fuori gli artigli e cercare di graffiare chiunque gli si avvicini. A causa di ciò anche solo fare le consuete vaccinazioni è un lavoro duro, per questo i padroni lo hanno portato dal veterinario del video, che a quanto pare è un esperto nel trattare gatti "ribelli".--87.18.114.98 (msg) 19:35, 25 lug 2021 (CEST)
I gatti sono animali piuttosto intelligenti, ma da qui a capire che essere chiusi nel trasportino, portati in giro contro la propria volontà ed emergere solo per essere dati in mano a uno sconosciuto che li manipola e li punzecchia "è per la loro salute" ce ne corre. Anche il mio gatto è nervoso quando deve andare dal veterinario, e considera che fa solo una visita all'anno per la vaccinazione. Poi, parlando di intelligenza... Gli umani dovrebbero in teoria essere più intelligenti dei gatti, ma quanti umani adulti hanno terrore degli aghi, degli ospedali o dei medici, specie dei dentisti? Non parliamo poi dei no-vax... --95.248.151.113 (msg) 22:36, 26 lug 2021 (CEST)
A prescindere da tutto il resto, "Che se le curino loro le malattie allora!..." invece di "Che se le curi lui le malattie allora!..." e` un semplice lapsus digitandi oppure sottintende qualcosa? 151.29.19.73 (msg) 02:01, 27 lug 2021 (CEST)

Massimiliano Allegri e Aurelio Andreazzoli

Nelle rispettive carriere leggo che nel 2001 hanno giocato (Allegri) e allenato (Andreazzoli) nell’Aglianese. Quello che mi domando è: Andreazzoli ha allenato Allegri, o sono arrivati in periodi diversi? --37.116.102.74 (msg) 11:17, 29 lug 2021 (CEST)

Andreazzoli non ha allenato Allegri: Andreazzoli è stato sostituito il 14 giugno 2001, mentre Allegri (fonte: https://www.transfermarkt.it/massimiliano-allegri/transfers/spieler/163501) è arrivato all'Aglianese l'1 luglio 2001. --{{u|Carlos-Signs}} 12:32, 29 lug 2021 (CEST)

Acqua ruvida

Buongiorno Oracoli. Ma perché dopo che ci si è insaponati le mani con del comune e normale sapone, quando le si risciacqua sotto l'acqua del rubinetto è come se l'acqua diventasse "ruvida"? È una sensazione come di attrito, e succede ovunque e non solo con i rubinetti di casa mia. Grazie --84.33.88.22 (msg) 07:30, 30 lug 2021 (CEST)

Tipo la sensazione di avere le mani non più ricoperte da un sottile strato di grasso, che magari, chissà, il sapone può aver rimosso? Molto strano. --Captivo (msg) 12:06, 30 lug 2021 (CEST)
No! Non hai capito. Mani pulite, metti la mano sotto l'acqua del rubinetto, la togli, nulla. Mano pulita, passi il sapone, risciacqui, senti attrito. La stessa cosa NON succede con le acque addolcite (ovvero senza calcare), perché?--93.32.215.46 (msg) 13:04, 30 lug 2021 (CEST)
Sono in vacanza quindi non dispongo di mezzi comodi per verificare quanto sto per dire. Ma soprattutto non ne ho proprio voglia. Quindi accetta la mia ipotesi empirica da chimico.
Un sapone in sostanza sarebbe il sale di sodio o di potassio di un acido grasso.
L'acqua comunemente contiene ioni calcio (appunto il calcare è carbonato di calcio) e magnesio, cationi notoriamente deleteri per i saponi tradizionali; perché? Avviene una reazione di doppio scambio, che porta alla formazione dei sali di calcio e magnesio degli acidi grassi, i quali sono insolubili in acqua e precipitano. È per questo che in gran parte dei detersivi si cerca di usare il più possibile tensioattivi non ionici (quindi non i saponi tradizionali che ho appena citato), altrimenti a lungo andare si impataccano le lavatrici.
Quindi presumo che il senso di ruvido e attrito che senti è dovuto alla precipitazione del sapone come sale di calcio e magnesio, cosa che non avviene nelle acque addolcite in quanto calcio e magnesio (e altri cationi bivalenti) vengono tolti e sostituiti con del sodio.
Spero di averti chiarito il dubbio
Chiedo scusa ma sto usando l'app di Wikipedia e non so come si fa a firmare. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 2.236.9.213 (discussioni · contributi) 17:16, 30 lug 2021 (CEST).