Wikipedia:Oracolo/Archivio/gennaio 2019

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Fanta biologia e fanta fisica

La vita terrestre, come la conosciamo oggi, senza tute, all'aperto, potrebbe resistere su un pianeta terraformato in orbita intorno ad una stella binaria e sulle lune in orbita intorno allo stesso pianeta? --2.226.12.134 (msg) 09:28, 31 dic 2018 (CET)

Teoricamente è possibile, anche se non è facile che si verifichino le condizioni giuste; vedi anche en:Habitability of binary star systems. --Franz van Lanzee (msg) 12:53, 1 gen 2019 (CET)

Milano-Capodistria in treno

Dove posso vedere orari e prezzi dei treni che vanno da Milano a Capodistria? Trenitalia fa vedere solo le tratte nazionali, e intuitivamente dovrei raggiungere Trieste, ma poi? Esistono treni che permettono di raggiungere Capodistria senza cambi?

--87.2.209.92 (msg) 11:29, 1 gen 2019 (CET)

Hai già provato a chiedere all'altro oracolo? --Sesquipedale (non parlar male) 13:00, 1 gen 2019 (CET)
Certo, e come puoi ben vedere non viene detto un tubo su come raggiungere in treno, sempre che sia possibile, Capodistria da Trieste.--87.2.209.92 (msg) 20:33, 1 gen 2019 (CET)
Secondo l'altro oracolo l'unico modo per andare da Trieste a Capodistria in treno è passare da Gorizia e Nova Gorica, perchè non esiste un collegamento ferroviario diretto tra Trieste e Capodistria. In alternativa ci sono dei Flixbus. --Postcrosser (msg) 21:09, 1 gen 2019 (CET)

Sì, confermo: arrivi col treno alla stazione di Trieste Centrale, poi vai all'autostazione (che è di fianco) e prendi l'autobus x Capodistria (5 euro). --Holapaco77 (msg) 20:00, 2 gen 2019 (CET)

Frase non chiara

In iMessage è contenuta questa frase: "In iOS 12 non è possibile disattivare il logo blu Apple Store in messenger. Nel caso in cui non si acquisti nulla, verrà perso spazio sul display durante l'utilizzo di iMessage.". Non capisco cosa significhi... --2001:B07:6442:8903:60A5:D5E:76E:D4C3 (msg) 18:36, 2 gen 2019 (CET)

Ti ho risposto qui--Viaggiatore in solitaria a disposizione 21:21, 2 gen 2019 (CET)

Parola introvabile!

Ho guardato su wikizionario, Zanichelli, Treccani ma non trovo da nessuna parte la parola che c'è in questa pagina nella wiki in arabo: "i uomi". L'avete mai sentita? --2001:B07:6442:8903:8994:76A0:6D12:964B (msg) 12:02, 3 gen 2019 (CET)

In 1984 è citata come esempio di neolingua, ma in questo caso credo si tratti di un banale errore ;) --Dan Kenshi (msg) 12:08, 3 gen 2019 (CET)
e perché se lo vogliono tenere? (guarda la cronologia)... --2001:B07:6442:8903:8994:76A0:6D12:964B (msg) 12:18, 3 gen 2019 (CET)
Ci ho riprovato io inserendo un campo oggetto ([1]), scritto in un pessimo inglese ma comunque penso comprensibile. Non è facile editare in caratteri latini su una pagina impostata in arabo dove si scrive al contrario.
Tra l'altro non è la prima volta che gli si corregge l'errore, e l'IP era pure andato a spiegargli.--95.250.220.224 (msg) 13:02, 3 gen 2019 (CET)
Ci ho riprovato anche io, vediamo se vedendo un utente loggato si fanno due domande… mi ricorda tanto quando su Commons volevano farci accetare il tricolore "verde, grigio e rosso". --Wim b 23:27, 3 gen 2019 (CET)
Sono riuscito a fargli capire l'uso dell'articolo e il refuso "uomi" al posto di "uomini", vediamo se farà lui la modifica e se dura una volta fatta. --Wim b 00:08, 4 gen 2019 (CET)
Anche il modo "infinitivo" non è male... tenterò la correzione quando avrò un paio d'ore libere. ;) --Flazaza (msg) 14:25, 4 gen 2019 (CET)
Flazaza: Buona fortuna allora. O tenti l'approccio diretto, oppure vedi se ti conviene scrivere direttamente a quello che ho scritto io. --Wim b 17:48, 4 gen 2019 (CET)

La casalinga di Voghera

Si sente spesso parlare delle casalinghe di Voghera, perché sembrerebbero le migliori d'Italia. Ma perché? Cos'ha di particolare Voghera e le sue casalinghe? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 93.33.70.210 (discussioni · contributi) 08:31, 4 gen 2018 (CET) (CET).

Puoi trovare l'origine della locuzione «casalinga di Voghera» su una nota enciclopedia online. -- Étienne 08:51, 4 gen 2019 (CET)

Maiale salvadanaio

Domanda stupida, ma la faccio lo stesso: perché magari parlando di risparmi in banca, si usa sempre come stereotipo il salvadanaio a forma di maiale? O meglio, perché i salvadanai per stereotipo hanno sempre questa forma?--Gybo 95 (msg) 11:15, 4 gen 2019 (CET)

[@ Gybo 95] Lascio la parola a Focus.--Lucauniverso Prego? 11:55, 4 gen 2019 (CET)

Morte da Alcool

Ieri sera parlando tra amici uno di loro, con forte sicurezza di se, afferma che "Se si bevono 20 CL di Grappa in un unico sorso, un uomo adulto può avere un infarto e morire sul colpo". Anche se la risposta più giusta agli effetti dell'alcool sull'organismo umano dovrebbe essere un sonoro "Dipende", sapete se comunque esistono studi, fonte o ricerche che confermino questa affermazione? Grazie in anticipo!--Freebird73 (msg) 15:50, 4 gen 2019 (CET)

Yic. Ammmeeeee nn è sciuccesccioooo mica. Yic. L'Oracolo empirico--16:13, 4 gen 2019 (CET)
Grazie per il tuo dotto parere--Freebird73 (msg) 17:45, 4 gen 2019 (CET)
Premessa: le variabili da considerare sono numerosissime (età del bevitore, stato di salute, sesso, se si è a stomaco vuoto o no, se si assumono certi farmaci, se si è sviluppata una certa tolleranza all'alcool per via dell'uso prolungato).
Qui si parla di una dose mortale per un "tipico bevitore sociale" pari a 500 milligrammi per decilitro (mg/dL) di alcool nel sangue; e si dice che "100 mg/dL sono approssimativamente uguali ad una parte di alcool in 1000 parti d'acqua (o sangue). Di conseguenza, 100 mg/dL sarebbero pari ad una concentrazione di 0,1%". Su quanto alcool ci sia in 20 cL di grappa dipende dalla grappa. --Franz van Lanzee (msg) 18:42, 4 gen 2019 (CET)
Sempre che abbia interpretato bene il testo e i termini tecnici in (EN) , questo studio] afferma che un consumo medio/alto di alcol aumenterebbe le possibiltà di infarto nelle ore immediatamente successive all'assunzione. Dopo 24, invece, l'alcol sembrerebbe proteggere da tale rischio. Quindi, secondo lo studio, l'affermazione del tuo amico potrebbe non essere una completa sciocchezza. Forse la spiegazione è da ricercare nell'improvviso aumento della pressione a seguito della rapida assunzione della grappa (ad alta gradazione alcolica)[senza fonte].--Flazaza (msg) 19:17, 4 gen 2019 (CET)
Tenuto conto delle percentuali indicate e del fatto che nel corpo umano (adultoi) ci sono circa 5 litri di sangue, il bicchierino da 20 cL non può assolutamente provocare nessun infarto. (mio nonno friulano sarebbe morto tutti i giorni). --Gac 21:07, 4 gen 2019 (CET)
Buona vita a tuo nonno friulano, ma 20 cL non sono "un bicchierino"… --Captivo (msg) 23:12, 4 gen 2019 (CET)

Richiesta di verifica fonte o descrizione “parentela”

Buonasera, volevo semplicemente porre l attenzione sulla descrizione di parentela e sul successivo schema parentale della seguente pagina: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Filippo_Caracciolo Confrontando la pagina relativa a Filippo Caracciolo e la figlia ,Marella Agnelli Caracciolo, sorgono dei dubbi relativi di parentela, lo schema presentato è errato oppure fuorviante ; lo schema si trova sotto il titolo “ASCENDENZA”. Il nome dei genitori di FILIPPO Caracciolo in questione dovrebbero essere Nicola Caracciolo ( padre) e Meralda Mele Barrese ( madre); mentre Margaret Clarke dovrebbe essere la MOGLIE ( e non la madre, come da segnato nello schema ) di FILIPPO CARACCIOLO. Quindi, la moglie di Filippo, Margaret, ha come genitori Alice Chandler e Charles Clarke. Inoltre, nella descrizione di Marella Agnelli Caracciolo (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Marella_Agnelli) si fa riferimento alla madre, Margaret Caracciolo. La mia proposta verte semplicemente sul chiarire meglio l ascendenza che viene proposta schematicamente dato che malauguratamente mi sono soffermato su questo punto; perplesso che la madre di Filippo sia anche sua moglie poi. Grazie per l attenzione.


--151.51.21.2 (msg) 19:29, 4 gen 2019 (CET)

Strano simbolo politico

Da un test online mi è saltato fuori un simbolo politico strano, ho spulciato sul web i loghi e i simboli di quasi ogni ideologia esistente e non riesco proprio a trovare una corrispondenza. Parlo del logo che sembra composto da sue X una sopra l'altra attaccate tra di loro, che potete vedere QUI, dentro il campo blu della pseudo-bandiera, sopra le freccie.

--93.36.93.169 (msg) 13:15, 5 gen 2019 (CET)

Ricorda vagamente anche se non fedelmente lo stemma del dittatore Adenoid Hynkel ne Il grande dittatore.--Franz van Lanzee (msg) 18:29, 6 gen 2019 (CET)
Secondo me è una ingwaz. A me invece è venuta fuori una falce col martello che non capisco se è cacciavitizzato o fatto a spada. --Vito (msg) 19:46, 6 gen 2019 (CET)

Titolo film con Antonio Albanese

Tanti anni fa ricordo di aver visto un film. L'unica scena di quel film che mi ricordo è Antonio Albanese che uccide degli uccelli mitragliandoli e urlando: <<Uccelli di m[beeep]da!>>. Su Google l'unica cosa che sono riuscito a trovare è la scena di cui parlo (https://www.youtube.com/watch?v=qtiwJtZZUiM, avviso che dice la parolaccia), senza però alcun riferimento riguardo al titolo del film. Qualcuno mi potrebbe aiutare? --169.57.35.87 (msg) 15:34, 6 gen 2019 (CET)

Nella descrizione sotto al video youtube che hai linkato è scritto che si tratta di una scena del film È già ieri --Postcrosser (msg) 15:44, 6 gen 2019 (CET)
Sì in pratica dà di matto tanto sa che il giorno dopo tutto rimincerà da capo. --Vito (msg) 19:48, 6 gen 2019 (CET)

telefilm giallo degli anni 70-80

negli anni 70-80 la RAI produsse un mini sceneggiato giallo con un formato curioso, ogni episodio durava pochissimo, qualcosa come 5 o 10 minuti, come si chiamava?


--2.226.12.134 (msg) 21:06, 6 gen 2019 (CET)

Io ho trovato questo, 5 minuti ogni episodio--Tostapanecorrispondenze 23:05, 6 gen 2019 (CET)
era quello ;)! Grazie! --2.226.12.134 (msg) 15:30, 7 gen 2019 (CET)

Quanto pesa un film al cinema?

Imbattendomi in Video non compresso ho scoperto che i filmati privi di compressione hanno dimensioni enormemente superiori a quanto mi aspettassi: un video 1920*1080 a 60 frame pesa circa 834 gb per ora! Da qui però la domanda: a che risoluzione trasmettono i film al cinema e con che mezzi? Usano ancora la pellicola o degli hard disk speciali in raid per riuscire a gestire dei flussi di dati di svariati gigabyte al secondo (mi immagino una macchina con 128 giga di Ram, svariate schede video in parallelo e una sessantina di hard disk che inviano una immagine al secondo ognuno). La pagina proiettore cinematografico parla solo di pellicola comunque. Siamo ancora limitati all'uso del supporto fisico? --Alessandro (msg) 12:10, 7 gen 2019 (CET)

Se quel proiettore non deve anche permettere di giocare a Pacman e leggere Wikipedia non serve che abbia tutto questo hardware, basta che abbia l'hardware giusto. Il formato più diffuso è il en:Digital Cinema Package, che si basa sul JPEG2000. Il JPEG2000 può essere sia con perdita che senza perdita ma così al volo non ho trovato indicazioni su quale forma sia effettivamente usata nel formato DCP, leggendo però le dimensioni medie propendo per la compressione senza perdita che sfrutta la ridondanza dei dati di un'immagine senza "buttarne" alcuno.
Personalmente con la diffusione di tecnologie FTTx ho notato che dei cinema di provincia hanno iniziato ad avere molto presto le nuove uscite, mentre in passato dovevano aspettare che la pellicola girasse prima nei cinema più grossi. --Vito (msg) 15:29, 7 gen 2019 (CET)
Quindi dici formati di compressione dati senza perdita per video giusto? Tuttavia mi sembra comunque strano: il formato 8K a 60 frame richiede 3 gigabyte al secondo: come fai a comprimere senza perdita un flusso di dati così enorme? --Alessandro (msg) 17:57, 7 gen 2019 (CET)
3 gb al secondo oggi come oggi sono tanti ma non tantissimi. Facendo riferimento in termini molto rozzi al JPEG, sia 2000 che non, attraverso l'uso di particolari operazioni matematiche (trasformata discreta del coseno per il JPEG, trasformata wavelet per il 2000) in grado di "trasformare" i dati di immagine in sequenze di bit che più che descrivere ogni singolo pixel descrivono i punti in cui le caratteristiche dell'immagine cambiano. Immagina una sequenza numerica 10 10 10 10 10 10 12 12 12 12 5 6 7 7 7 7, sono sedici numeri. Immagina di rappresentare ogni numero con una differenza rispetto al precedente e di indicare solo la quantità di numeri ripetuti, la sequenza diventerà "10x6 (+2)x4 -7 -1 (+1)x4" lunga la metà. Si procede, inoltre, a inserire le sequenze più comuni in una sorta di dizionario che verrà richiamato ogni volta, supponiamo che il "10x6" si ripeta molto spesso, allora potrebbe diventare una "A" del dizionario, andando a occupare ancora meno spazio. Infine (opzionalmente) è possibile compiere un'operazione ancor più sofisticata: molte strutture all'interno delle immagini sono "prevedibili", cioè sono solitamente associate fra loro e possono essere inserite in un modello. Un esempio: la foto di una palla illuminata può essere rappresentata come "circonferenza di colore x,y,z di 200px". Ovviamente tale modello sarà impreciso sia per forma che per colore (ombreggiature, etc) e si procederà quindi a fare la "differenza" fra il risultato del modello e l'immagine originaria. Tale differenza, detta spesso residuo, può essere elaborata ancora come un'immagine (ma più piccola) e salvata. Per ricostruire l'immagine originaria si procederà quindi a "disegnare" una palla di 200px e applicarci il residuo decompresso.
Tutto ciò ti potrà sembrare terribilmente complesso, ma non lo è se ci sono circuiti dedicati che fanno solo questo, come del resto già le schede video stesse in parte fanno.
Non farti ingannare dal fatto che se provi a zippare un video/immagine non otterrai vantaggi, questo succede perché in realtà il video/immagine è già "zippato". Prova a farlo con un file BMP e vedrai. Ho tirato una linea su Paint e il risultato è 1002090 byte in BMP, 234 in RAR. --Vito (msg) 18:27, 7 gen 2019 (CET)
Ma comunque mi chiedo: qual è la risoluzione di un film al cinema? Perché dato che esistono Blu Ray che si vedono benissimo di film degli anni '60 come Il giorno più lungo, immagino che le telecamere cinematografiche moderne catturino una quantità di dati inimmaginabile per noi. --Alessandro (msg) 18:31, 7 gen 2019 (CET)
Leggi qui e preparati a una piccola sorpresa. --Vito (msg) 19:34, 7 gen 2019 (CET)

Creare un file che si apre solo su un determinato pc

Ciao a tutti. Sapete se esiste un software, possibilmente gratuito, o altro metodo per creare un file che si apre solo su un determinato pc o su un numero limitato di pc dei quali si conosca l'ID del dispositivo? Meglio ancora se l'ID del dispositivo associato al file possa essere modificato inserendo una password con codifica AES 256bit. Grazie.

--Daniele Pugliesi (msg) 16:27, 21 dic 2018 (CET)

Perché usare una crittografia non male per qualcosa di così poco sicuro? Non ho ben chiaro a quale ID tu ti riferisca ma in ogni caso esso equivarrebbe a una password facilmente individuabile. --Vito (msg) 09:33, 31 dic 2018 (CET)
Ho fatto una ricerca nella rete ma con scarsi risultati. In pratica vorrei applicare il Digital rights management (DRM) ad un video in modo da limitarne l'accesso. Da quanto ho letto comunque esistono vari modi per infrangere i DRM, per cui non so se ne valga la pena. Nella mia idea iniziale avrei voluto limitare l'accesso solo al video solo a chi avesse una password oppure solo a determinati utenti, facendo in modo che per aprire il video bisognasse inserire una password oppure che il video possa essere visto solo da determinati dispositivi, cioè all'apertura del video se il codice del dispositivo non corrisponde a quello richiesto, il video non si apre. Le due cose sono distinte: o una password per vedere il video criptato oppure un sistema che controlla automaticamente che il codice del dispositivo sia autorizzato.
Non essendo un programmatore/informatico, non so se la mia idea ha senso o se esiste una tecnologia simile. --Daniele Pugliesi (msg) 15:55, 8 gen 2019 (CET)

Costante di reticolo

Nella voce "Costante di reticolo" si dà la definizione secondo cui essa è la costante che determina il valore esatto della distaza tra le celle elementari all'interno di un sistema cristallino. Affermato questo mi sorge un dubbio che non viene risolto dalla voce, forse sciocco, forse un dubbio con una risposta ovvia, ma che comunque vorrei risolvere con una risposta diretta; ma l'unità di misura utilizzata per la definizione della distanza tra le celle è il metro o un'altra unità di misura specifica? --5.95.47.194 (msg) 18:03, 4 gen 2019 (CET)

Se hai letto la voce dovresti anche aver letto: le costanti di reticolo sono misurate in metri. Domanda quindi superata. --Gac 18:10, 4 gen 2019 (CET)
Le informazioni nella voce erano incomplete: nella pratica comune infatti sono misurate in Ångström. Purtroppo (o per fortuna) il Sistema Internazionale di unità di misura, secondo cui dovrebbe utilizzarsi il metro per indicare qualsiasi lunghezza, non è sempre utilizzato. --Daniele Pugliesi (msg) 16:19, 8 gen 2019 (CET)

Stencil misterioso

Non riesco a ricordare l'origine dello stencil in questo meme/maglietta. --Vito (msg) 22:36, 7 gen 2019 (CET)

Sarà questa? O non ho capito la domanda? --Leo P. - Playball!. 23:42, 7 gen 2019 (CET)
Nel caso una nota enciclopedia on-line ne fornisce un'infarinatura. --Leo P. - Playball!. 23:44, 7 gen 2019 (CET)
È la locandina di en:Empire Records. --Titore (msg) 00:24, 8 gen 2019 (CET)
Eheheheh ho scritto "stencil" per non dire "il coso sotto", ma Titore mi ha decifrato! --Vito (msg) 13:23, 8 gen 2019 (CET)

Quando serve un direttore d'orchestra?

Cosa determina la presenza di un Direttore d'Orchestra nella direzione dell'orchestra stessa, cioè, cosa e chi stabilisce che per poter suonare una determinata partitura musicale sia necessaria la presenza del Direttore per coordinare i suoi membri? Il numero di persone che ne fanno parte, (più è alto più bisogna coordinarle), la tipologia degli strumenti musicali (più sono vari più bisogna coordinarli) oppure la complessità della partitura musicale (più è complessa più bisogna coordinarla)? O tutte e tre le cose? O altri criteri?--Freebird73 (msg) 15:38, 6 gen 2019 (CET)

Non è una questione di quantità di persone, varietà di strumenti o difficoltà di un pezzo. Tutti i membri di un orchestra sanno benissimo suonare uno strumento e le note del brano che devono riprodurre: il direttore ha il fondamentale ruolo di coordinare e dirigere tutti i membri, indicando chi deve suonare e chi deve stare in silenzio, chi deve suonare più forte e chi più piano, deve indicare il ritmo per enfatizzare al meglio ciò che vuole esprimere il brano... Insomma il direttore d'orchestra è come un cuoco e i singoli membri sono come degli ingredienti, degli ottimi ingredienti di qualità che bisogna saper dosare per ottenere un piatto buono, senza che uno prevalga sull'altro o che ci sia un abbinamento disturbante (puoi avere il miglior Castelmagno e il miglior cioccolato di Modica, ma se li metti assieme...bleah!).
Insomma, metafora culinaria a parte, questo è un direttore d'orchestra, e un orchestra non può farne a meno, perché è lui che la coordina, a prescindere dal numero di membri o la varietà di strumenti (e non confondere un orchestra con una band/gruppo musicale)--95.249.62.14 (msg) 15:48, 6 gen 2019 (CET)
indicando chi deve suonare e chi deve stare in silenzio, chi deve suonare più forte e chi più piano, deve indicare il ritmo per enfatizzare al meglio ciò che vuole esprimere il brano Scusami, ma tutto ciò i singoli membri di una orchestra non lo imparano autonomamente o comunque a un certo punto della loro carriera senza che glielo dica qualcuno?--Freebird73 (msg) 16:01, 6 gen 2019 (CET)
Come già detto stai confondendo un orchestra con un gruppo musicale. L'orchestra non è una band commerciale che prova e riprova un brano e se ne va a i concerti a replicarlo, l'orchestra è come un grande strumento a disposizione del direttore, e che ogni direttore lo suona a suo modo (due direttori potrebbero dirigere la stessa orchestra sullo stesso brano in due modi differenti ---> i membri dell'orchestra devono necessariamente seguire il direttore per fare il brano come vuole lui ---> il direttore è necessario e irrinunciabile).--95.249.62.14 (msg) 16:09, 6 gen 2019 (CET)
Legittima interpretazione, ma perchè allora gli strumentisti guardano sempre lo spartito e mai il direttore?--StefBiondo 19:36, 6 gen 2019 (CET)
Per suonare la colonna sonora dei Pirati dei Caraibi non c’è un gran bisogno di guardare il direttore.
Una cosa a cui spesso non si pensa, peraltro, è che il direttore non dirige l’orchestra solo al momento del concerto, ma ha lavorato per giorni e giorni in precedenza per far suonare l’orchestra come vuole lui.
A parte brani di grande complessità, il ruolo del direttore non è quello di battere il tempo o dare gli attacchi alle varie sezioni dell’orchestra durante il pezzo. I Wiener Philarmoniker potrebbero tranquillamente suonare un valzer di Strauss andando perfettamente a tempo anche senza direttore (anzi, perfino con gli occhi bendati, visto che le parti ormai immagino che le sappiano a memoria).
Devi pensare, invece, che per un singolo orchestrale è praticamente impossibile rendersi conto esattamente di come sta venendo il pezzo, per quanto riguarda le proporzioni fra i volumi e i fraseggi delle varie sezioni. Un violinista non ha modo di sentire se i violoncelli o i tromboni stanno suonando troppo forte o troppo piano (beh, in effetti la seconda possibilità per i tromboni è esclusa...), e anche se se ne rendesse conto non potrebbe farci nulla. Solo il direttore, nella posizione in cui si trova, sente effettivamente il risultato musicale e può correggere dove lo ritiene necessario.
In una band pop o rock, invece, gli stumenti e le voci sono amplificate (o registrate) singolarmente e l’impasto sonoro si realizza al mixer (nelle incisioni, in fase di postproduzione).
Quindi la necessità del direttore non dipende dal numero di musicisti. Ci sono gruppi polifonici vocali di meno di dieci elementi che cantano con il direttore davanti, e gruppi di quindici o più che ne fanno a meno (però con uno di loro che batte il tempo, o per lo meno dà l’attacco e le chiuse).
Per farsi un’idea più precisa di come funziona un’orchestra, comunque, è istruttivo leggersi le numerose barzellette sull’argomento: le si trova facilmente raccolte in rete. --93.36.167.230 (msg) 23:29, 6 gen 2019 (CET)

Oltre alle cose già dette, il direttore sostanzialmente decide l' interpretazione del brano. Forse è il suo ruolo più importante. --93.150.182.130 (msg) 12:34, 9 gen 2019 (CET)

Ohm e Joule, problema

Arrivo ad un assurdo logico sfruttando le due leggi per cui credo mi stia sfuggendo qualcosa di basilare nel mio studio, spero qualcuno ferrato in materia abbia voglia di darmi una manina e lo ringrazio perché giro a vuoto sui due concetti.
Parto dall'assunto che il resistore si chiami così perché deve aver una resistenza R che apporta al circuito se inserito in esso.
Orbene, immagino un circuito semplicissimo con resistenza R1 (resistore) e una Rf del filo che schematizzo in un punto del circuito, il circuito è tenuto in tensione da un generatore di tensione (che sarà quindi costante).
Applico la legge di Kirchoff alle maglie (quasi sprecata per la semplicità): fem=(R1+Rf)I, ricordo inoltre che per Joule P=R1*I^2, e Ohm: V=R1*I sul resistore di resistenza R1.
Mi chiedo quindi come rendere il mio ferro da stiro più caldo possibile, risponderei aumentando la resistenza, ed è una buona idea poiché V=cost allora per P=R1*I^2 aumenta R ed aumenta P, peccato percò che P è anche uguale a P=VI e se V è costante mi accorgo di poter aumentare solo I e non R - le formule sembrano dire due cose diverse, eppure sono intercambiabili - (primo dubbio).
C'è un secondo dubbio ancor peggiore: riguardando attentamente P=R1*I^2 mi accorgo che converrebbe aumentare I che fa crescere P al quadrato! Quindi io metto un resistore R2<R1 e otterrei maggior calore su R2 rispetto a quanto era su R1 - paradossale! - eppure fattibile: V resta quella di prima R2<R1 ergo V=R2*I2 e I2 sarà maggiore (la V è per forza costante ed impartita dal generatore di tensione fissa tabulata dal costruttore), se la pongo in P=R2*(I2)^2 ho maggior potenza.
Quindi perché si chiama resistenza? Sotto queste ipotesi dovrei chiamarla "intensitenza" (perdinate il terribile neologismo) il mio ferro da stiro, infatti, scalderebbe di più se avesse all'interno conduttori di resistenza minore contro tutto il mio buon senso.
Non ci siamo, ho due dubbi che non risolvo, ripeto spero mi aiutate e buon week end a tutti i lettore :) --37.160.79.75 (msg) 11:40, 12 gen 2019 (CET)

Non mi è chiaro perché tu abbia tirato in ballo la resistenza Rf del filo, se poi non la usi mai. E infatti propongo di dimenticarcene del tutto: è inutile per questo ragionamento. Solo una piccola nota a margine prima di eliminare Rf: hai scritto Kirchoff alle maglie errata, la corrente non è elevata al quadrato: fem (che poi è la V del generatore) = (R1+Rf)*I.
  • Primo dubbio. L'errore è il tuo ragionamento su P=R*I2: ti sei dimenticato che I non è costante. Se nel tuo circuito aumenti R, cala proporzionalmente anche la corrente: I = V/R. In quella formula la corrente appare al quadrato, quindi la sua diminuzione vince e, complessivamente, aumentare la resistenza ha diminuito la potenza.
La seconda formula è esattamente identica: sostituendo V=RI non fa altro che evidenziare come il tuo incremento di resistenza e la diminuzione di corrente che esso provoca si "cancellano" a vicenda, essendo il loro prodotto sempre la tensione V costante. Resta ancora "libera" una ulteriore I, a dimostrazione del fatto che in questo circuito se vuoi aumentare la potenza devi aumentare la corrente, ovvero diminuire la resistenza. Non c'è contraddizione, è solo che la tua intuizione è sbagliata.
  • Secondo dubbio. No, non è affatto paradossale, è esattamente quel che succede come correttamente mostrato dai tuoi calcoli: diminuendo la resistenza, scalda di più. Di nuovo, ad essere errata è la tua intuizione che questa debba essere una contraddizione. Per mostrare che non è affatto paradossale: un interruttore aperto è una resistenza infinita. Ti stupirebbe scoprire che sostituendo la piastra del ferro da stiro con un interruttore spento non si scalderebbe proprio nulla? ;-)
La resistenza è un ostacolo al libero passaggio degli elettroni; la differenza di potenziale ha un duplice ruolo: da un lato è quella che "spinge" gli elettroni a completare il giro del circuito; dall'altro, è la misura di quanta energia viene fornita al circuito da ogni elettrone che completa il giro. La corrente è, essenzialmente, una misura di quanti elettroni completano il giro ogni secondo. Quindi:
Potenza = energia fornita ogni secondo = (energia fornita da un elettrone) * (elettroni al secondo) = V * I
Aumentare la resistenza (a parità di V) non cambia quanta energia viene fornita da ciascun elettrone, ma diminuisce la velocità con cui si muovono e completano il giro, quindi non deve stupire che il risultato finale è che diminuisce l'energia al secondo... ovvero la potenza.
Torniamo per un istante al tuo errore iniziale: prendo P = RI^2 e voglio aumentare la potenza aumentando la resistenza. Perché funzioni, però, devo anche assicurarmi che I rimanga costante, e lo posso fare solo aumentando la tensione V. È questo incremento che ha aumentato la potenza: il circuito viene completato dallo stesso numero di elettroni al secondo (ho compensato l'aumento di resistenza con un identico aumento della "spinta", così I non è cambiata), ma adesso ogni elettrone che completa il giro ha lasciato nel circuito una maggiore quantità di energia a causa dell'aumentata V. -- Rojelio (dimmi tutto) 15:09, 12 gen 2019 (CET)
Ciao e grazie mille per la tua spiegazione illuminante su molti aspetti, mi risulta più ostico il 2 dubbio che permane in parte, in primis non capisco perché si chiami "resistenza" quella interna al ferro da stiro se in realtà, a conti fatti, per scaldarsi ci deve essere un conduttore con resistenza minore (che è quella che comporta un I maggiore e da questa più energia dissipata per unità di tempo e quindi calore). Ad esempio si dice "aspettare si scaldi la resistenza" era questo parlar comune che mi ha portato fuori strada.
Inoltre mi accorgo anche di un'altra cosa (e qui volevo usare Rf che faceva parte di un ragionamento che poi non ho scritto per non appesantire troppo): usando la legge di kirchoff - senza refuso questa volta XD - fem=(R1+Rf)I => (rinomino f.e.m=V): I=V/R=V/(R1+Rf), detto ciò sostituendo P=R1*I^2, P=R1*(V/(R1+Rf))^2 e mettendo dei valori di V=88V e Rf=2 per R1=x https://www.wolframalpha.com/input/?i=y%3Dx*(88%2F(x%2B30))%5E2 mi sembra una curva non definitivamente crescente e quindi deduco che in certi punti pur aumentando R la mia P aumenta, cosa che non dovrebbe succedere per la tua spiegazione 2 (non trovo l'errore che faccio). Grazie ancora. --37.162.19.157 (msg) 21:45, 12 gen 2019 (CET)
Il tuo ragionamento sul perché la resistenza non debba chiamarsi così non sta né in cielo né in terra, non è neppure possibile discuterne perché proprio non ha logica. Abbandonalo e fattene una ragione. Resiste al passaggio della corrente -> resistenza. Stàcce. XD
Questa seconda formula è diversa perché parla di una cosa diversa: come la potenza erogata dal generatore si spartisce tra due resistenze in serie. La potenza che esce dal generatore è sempre e comunque RI^2 (con R la resistenza equivalente del circuito, ovvero in questo caso R1+Rf), e si spartisce tra le due resistenze proporzionalmente al loro valore, R1*I^2 e Rf*I^2.
Quella formula (come mostra il grafico) indica che se la potenza "utile" che ti interessa estrarre dal circuito è quella dissipata da R1 e la vuoi massimizzare, ha sì senso diminuire R1, ma solo fino a un certo punto, in particolare esattamente fino a quando R1 = Rf (x=30 nel grafico; hai scritto Rf=2 qui, ma poi su Wolfram hai inserito la formula per Rf=30 ;-) ).
Diminuendo R1 sotto quel valore, la potenza prodotta dal generatore continua ancora ad aumentare, ma finisce sempre più dissipata da Rf mentre la potenza "utile" dissipata invece da R1 inizia a diminuire. Quando arrivi all'estremo R1=0, il generatore emette la sua massima potenza, ma viene tutta dissipata da Rf e a R1 non rimane proprio nulla.
Per inciso, questo che hai descritto è proprio il più semplice modello per approssimare un generatore di tensione "reale", non ideale: una serie di un generatore ideale di tensione e di una resistenza interna Rf. Un generatore reale non è in grado di mantenere sempre e comunque la tensione V ai suoi capi: c'è un calo di tensione (e una perdita di potenza) a causa della resistenza interna. Quella formula fornisce un risultato che è in effetti noto in elettrotecnica: non puoi "spremere" da un generatore più potenza di quella ottenuta quando la resistenza esterna è uguale a quella interna. -- Rojelio (dimmi tutto) 01:04, 13 gen 2019 (CET)

Grazie, ho iniziato ieri lo studio e mi hai aiutato molto a capire e risolvere i primi dubbi su questo argomento. Ora torna tutto nella mia testolina, per ora. Sono pronto per il prossimo dubbio stupido XD.

Riguardo al dubbio terminologico, il termine che descrive quanto bene funziona un'apparecchiatura è "efficienza". Nel caso del ferro da stiro, avere una maggiore efficienza vuol dire produrre maggiore calore, perché lo scopo del ferro da stiro è appunto quello di scaldare, mentre in altre apparecchiature la produzione di calore non è lo scopo che ci prefissiamo, per cui un aumento di calore porta ad una diminuzione dell'efficienza. Ad esempio, una batteria del telefonino che si surriscalda facilmente è più inefficiente (a parità di altri fattori). Per questo motivo la definizione matematica dell'efficienza cambia a seconda dei casi (guarda il caso di turbine e compressori, dove l'efficienza nel secondo caso ha una formula con denominatore e numeratore scambiati). "Resistenza", al contrario di efficienza, è un termine che ha una definizione matematica unica e un suo aumento a volte è un fatto positivo (cioè l'apparecchiatura funziona meglio) e altre volte è un fatto negativo (cioè l'apparecchiatura funziona peggio), mentre l'aumento dell'efficienza è sempre un fatto positivo (almeno per quanto riguarda il funzionamento dell'apparecchiatura). Spero di non averti confuso ancora di più le idee... Buono studio! --Daniele Pugliesi (msg) 19:08, 13 gen 2019 (CET)

Finestrella di ricerca testo

Ultimamente sto cercando di passare da Internet Explorer a Google Chrome, ma c'è una cosa di Chrome che proprio mi dà fastidio: la finestrella di ricerca che appare cliccando ctrl F 5 mi scompare ogni volta che cambio pagina, mentre con Internet Explorer va via solo quando la chiudo io. Esiste un modo per tenerla stabile anche con Google Chrome? -- Spinoziano (msg) 15:09, 15 gen 2019 (CET)

Non credo esista (né ho trovato, così su due piedi, estensioni che ne alterino il comportamento). Ti aiuta il fatto che ctrl+G (o equivalentemente F3) prosegua la medesima ricerca nella nuova pagina, o ti infastidisce proprio dover tornare sulla tastiera? (Io ho perennemente una mano sulla tastiera e tendo a usare quegli shortcut indipendentemente dalla presenza del popup grafico a schermo, quindi ovviamente ci faccio meno caso.) -- Rojelio (dimmi tutto) 19:49, 15 gen 2019 (CET)
se intendi quella del ctrl-F, anche su Firefox rimane, è Chrome che è diverso --Lombres (msg) 22:09, 15 gen 2019 (CET)
Sì, Ctrl+F, senza 5 :-) Non sapevo di Ctrl+G né di F3, li tengo presente, ma sì ho trovato fastidioso dover cliccare quei tasti a ogni cambio di pagina (io faccio sempre ricerche sul testo), è pazzesco che Google non abbia pensato a un'opzione così banale. Magari proverò Firefox, o mi abituerò a usare F3. Grazie a entrambi!-- Spinoziano (msg) 14:06, 16 gen 2019 (CET)

Domanda sulle uova

Domanda stupida, ma la faccio lo stesso. Ma dalle uova comprate al supermercato e conservate in frigorifero, possono comunque nascere i pulcini? Oppure diventano solo sode?--Gybo 95 (msg) 12:48, 17 gen 2019 (CET)

La maggior parte delle uova che si comprano al supermercato non sono fecondate (non sono state inseminate da un gallo), quindi da quelle non possono nascere pulcini. Se invece le uova sono state fecondate (ad esempio se comprare da un piccolo allevatore) è difficile (le uova devono essere molto fresche, devono essere incubate per vari giorni a temperatura costante, come se fossero covate dalla gallina e non messe in frigorifero) ma non impossibile --Postcrosser (msg) 15:05, 17 gen 2019 (CET)
Qualcuno che ci si è messo d'impegno pare esserci riuscito. :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 15:41, 17 gen 2019 (CET)

Che alfabeto è?

Buongiorno! Qualcuno sa dirmi che alfabeto è quello sul papiro che tiene in mano il buon Giovanni Damasceno in questa icona (e in molte altre)? Non riesco a inquadrarlo, mi sembra una mezza via tra greco, cirillico e glagolitico. --Syrio posso aiutare? 17:16, 16 gen 2019 (CET)

Forse copto?-- Spinoziano (msg) 00:24, 17 gen 2019 (CET)
Mi pare greco nello stile delle icone bizantine (vedi).--Antenor81 (msg) 09:27, 17 gen 2019 (CET)
Mi sa che ha ragione [@ Antenor81], grazie! Le legature non le avevo mai viste; non capisco comunque alcune lettere, ad esempio cosa dovrebbe essere la seconda della penultima riga (quella o con sopra una v), o la seconda della quinta riga (la V); entrambe ci sono anche nell'immagine linkata da te. --Syrio posso aiutare? 12:31, 17 gen 2019 (CET)
Quella è facile: è la legatura "ou" (può essere che quello in sesta riga sia un "noumenon"?). -- Rojelio (dimmi tutto) 13:27, 17 gen 2019 (CET)
Ipotizzo invece che la "V" sia una ižica. -- Rojelio (dimmi tutto) 14:46, 17 gen 2019 (CET)
Sì, la prima è la legatura ου, l'altra è la υ. Il testo è questo: Ναυτιών τα σάλω, των βιοτικών μελημάτων, συμπλόοις ποντούμενον αμαρτίαις, και ψυχοφθόρω θηρί προσριπτούμενον, ως... e qui rimane in sospeso perché lo sta scrivendo il Damasceno.--Antenor81 (msg) 00:23, 18 gen 2019 (CET)
Grazie mille a tutti! ^^ --Syrio posso aiutare? 09:46, 18 gen 2019 (CET)

Cusa l'è chess chi?

Sarà un fiore? Ciao, spero che sia la sede adatta a chiedere una cosa del genere. Guardavo la pagina dei WP:Pareri su Wikipedia, e in particolare c'è un intervento dell'utente [@ Holapaco77] (questo) che linka a questo sito. Ora io suppongo che il sito in questione sia della famiglia di Wikipedia, un po' come commons e voyage, per questo chiedo qui: ma cosa dovrebbe essere? Non capisco: il punto grigio localizza dove mi trovo io (nel mio caso, chi ci clicca sopra in teoria dovrebbe trovare dove si trova lui), ma i vari puntini verdi, rossi e blu cosa dovrebbero indicare? --87.5.141.33 (msg) 09:12, 18 gen 2019 (CET)

Foto dei punti indicati tratte da differenti fonti (si apre la legenda cliccando in alto a destra).--Antenor81 (msg) 09:59, 18 gen 2019 (CET)
  • punto grigio = la tua posizione
  • puntino blu = foto georeferenziata presa da commons
  • punto rosso = elemento georeferenziato preso da wikidata (senza foto assicoata)
  • punto verde = elemento georeferenziato preso da wikidata (con foto associata)
  • puntino giallino = voce su en.wiki
Una volta c'erano anche dei puntini arancioni per le foto con licenza libera su Flickr.com, ma adesso non li vedo più. Erano molto utili, soprattutto per arricchire le nuove voci. Caro Oracolo, magari sai come ripristinare questi puntini arancioni? --Holapaco77 (msg) 10:33, 18 gen 2019 (CET)
Molto interessante, davvero. Tra l'altro mi ha permesso di scoprire come la Wiki croata abbia creato voci a tutto spiano basandosi sul database di Geonames.org, per il quale un'azienda (nella quale ho lavorato, quindi che conosco bene) è divenuta un villaggio con 3 (tre) abitanti. --Captivo (msg) 11:22, 18 gen 2019 (CET)
Probabile che, in realtà i dati provengano in origine dal database dell'ISTAT, riferito al censimento della popolazione del 2011. Altra cosa curiosa, che forse l'Oracolo potrebbe mettere mano per sistemare un problema, è che su wikishotme è possibile vedere sulla mappa che in molti casi le coordinate GPS dei comuni italiani sono sballate. Questo perchè, nella maggior parte dei casi, queste coordinate risultano "importate da ru.wiki" in wikidata, ma hanno solo 2 decimali (quindi non coincidono esattamente con la sede del municipio come dovrebbero essere o il centro del paese, ma a volte sono "spostate" anche di un km). Viceversa, nelle voci sulle frazioni o micro località abitate create recentemente su wiki in cebuano, le coordinate vanno bene. --Holapaco77 (msg) 11:38, 18 gen 2019 (CET)
Se l'ISTAT ha censito 3 abitanti in quell'azienda ci dev'essere andata di notte, quando c'erano solo i guardiani… Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Captivo (discussioni · contributi) 12:15, 18 gen 2019‎ (CET).
Potrebbe essere che effettivamente la famiglia del custode abbia residenza lì. Ad ogni modo, forse involontariamente, ma ci hai preso: la data di riferimento dell'ultimo censimento generale della popolazione fu in effetti fissata con riferimento alla mezzanotte fra l'8 e il 9 ottobre 2011. (fonte: qui) Quando ho fatto il rilevatore del censimento, mi ricordo che c'era un modulo speciale per gli alberghi/ospedali/caserme/ecc. in cui c'era da indicare il numero di clienti/ricoverati/militari/ecc. presenti alla mezzanotte. --Holapaco77 (msg) 13:09, 18 gen 2019 (CET)

Direttore artistico del Festival di Sanremo

Mi potete chiarificare il ruolo, le competenze, le conoscenze necessarie e gli incarichi del direttore artistico nel festival di Sanremo? --151.49.74.192 (msg) 14:23, 18 gen 2019 (CET)

Dal regolamento ufficiale del festival ([2]): "Il Direttore Artistico, in accordo con RAI-Direzione di Rai Uno, elabora il progetto di spettacolo, cura la composizione del cast artistico, sceglie ed invita - potendo anche avvalersi della collaborazione della Commissione Musicale e sulla base di insindacabili valutazioni artistiche ed editoriali - gli Artisti in gara, cura i rapporti con le Case discografiche e svolge tutte le attività così come previste dal presente Regolamento"; inoltre: ha potere di valutazione sui testi delle canzoni degli artisti in gara (in particolare circa l'inserimento di parti di testo non in lingua italiana) e sui diversi arrangiamenti; approva l'inserimento di elementi di accompagnamento all'esibizione (balletti, altri musicisti etc etc); partecipa all'attribuzione dei premi "Città di Sanremo"; nei casi di esclusione o defezione di un artista, ha il potere insindacabile di invitare in gara un altro artista con canzone nuova. --Franz van Lanzee (msg) 17:29, 18 gen 2019 (CET)
FYI è Marce79 in evasione. --Vito (msg) 21:46, 19 gen 2019 (CET)

Tapas

Tapas (pinchos nel nord): ho letto la voce, ma non ho capito una cosa. Cito una sezione della voce linkata:

Generalmente le tapa vengono servite in piccole porzioni, accompagnate da bevande alcooliche o analcoliche e consumate al ristorante o al bar. È inoltre diffusa tra gli spagnoli l'abitudine di gustarne un paio in un bar, accompagnate da una bevanda, per proseguire allo stesso modo di locale in locale. Questo consumo ambulante viene chiamato, tapeo o ir de tapas. In molte regioni della Spagna è abbastanza frequente cenare fuori, soprattutto durante il fine settimana, spostandosi da un locale all'altro per consumare esclusivamente tapa (picar o picoteo).

Ma non ho capito una cosa: le tapas sono solo e soltanto degli stuzzichini piccoli che tradizionalmente uno prende quando se ne va al bar per mangiare qualcosa insieme a del vino o della birra per non bere alcool a stomaco vuoto (poi si aggiunge la storia di andarsene da un posto a un altro per fare un pasto ambulante), oppure si possono anche intendere come degli antipastini tipo le meze greche, che si ordinano al ristorante soprattutto quando si va in gruppo (si ordinano diverse tapas e si fa un pranzo/cena mangiando vari stuzzichini in compagnia)?

L'origine della mia confusione è il film Il cammino per Santiago che presenta una visione delle tapas (in quel caso sono nel nord, quindi si chiamano pinchos) appunto più simile alle meze greche che non alla descrizione dello spuntino riempi stomaco per sopportare meglio l’alcool.

Se capisco vorrei anche specificare il concetto nella voce.


--185.26.65.110 (msg) 14:03, 20 gen 2019 (CET)

La versione giusta tra le due da te esposte è la seconda. Al ristorante, in Spagna spesso si possono ordinare diverse tapas e questo modo di consumarle è a mio avviso almeno altrettanto importante. Poi è chiaro che si dividono in gruppo o in due: polpette, frutti di mare, prosciutto, formaggio fritto, frutti di mare, chorizo, insalata russa al tonno eccetera. Solo come antipasto o per pranzo o cena. Questa abitudine chiamata ir de tapas a mio giudizio è sopravvalutata, anche perché facendo i conti può finire per essere un modo abbastanza caro di cenare (per non contare l'eventualità di ubriacarsi prima ancora di essere sazi). Pinchos, per il resto, è  una denominazione usata per indicare tapas piccole su una base di pane. Diffuso appunto al nord. Che cosa sia una tapa e cosa no, un confine netto non c'è, né per la natura del prodotto, né per l'uso che se ne fa. E per finire, anche se non c'entra granché: in Spagna la maggior parte delle volte al ristorante non si mangiano tapas, ma una o due portate. --Marie de France (msg) 23:42, 20 gen 2019 (CET)

Sturmtruppen

Inemendabile Oracolo,

stavolta ho bisogno di tutta la tua potenza, e potrebbe non bastare. Cerco una vignetta delle Sturmtruppen. Tutto quello che ricordo è che c'era un soldato che cercava di costruire un muro di mattoni cominciando assurdamente dall'alto, invece che dal basso...mi puoi aiutare? --93.150.174.4 (msg) 23:36, 21 gen 2019 (CET)

Abbi fiducia, ho lanciato la richiesta ad un gruppo di bibliotecari --Susanna Giaccai (msg) 17:02, 24 gen 2019 (CET)
Una bibliotecaria mi scrive: "riguardo alla strana richiesta dell’utente potresti chiedergli se si trattava di striscia o tavola, se si ricorda l’anno o almeno il contesto in cui ha visto la vignetta?". mi puoi dare una risposta? ciao --Susanna Giaccai (msg) 19:28, 25 gen 2019 (CET)

Grazie mille dell'aiuto! Devo averla vista in una raccolta pubblicata qualche anno fa, forse allegata a un giornale o un settimanale, ma non sono sicuro. Di certo era una mini-storia di poche vignette, quindi direi una striscia. Mi sono anche ricordato la battuta finale, che era più o meno: "quelli esperti cominciano dal basso". --93.48.241.16 (msg) 20:49, 25 gen 2019 (CET)

Ho trovato questo link della Mondadori: LA RACCOLTEN – STRISCE INEDITE E RARITÀ. Nella preview si possono visionare alcune vignette dove dei militari sono alle prese con la costruzione di un muro per un'esecuzione, può essere un indizio? --Samuele Madini (msg) 18:31, 26 gen 2019 (CET)

Grazie mille anche a te. Purtroppo non è una di quelle, ma forse il tema del costruire il muro per le esecuzioni è un leitmotiv? Mi sono ricordato che nella striscia che vidi c'era certamente una scala e uno dei soldati la voleva usare per cominciare a costruire il muro "dall'alto". --93.150.188.40 (msg) 21:51, 26 gen 2019 (CET)

Delucidazione e cortesia (rete porta da calcio)

Buonasera.

Forse, voi dell'Oracolo, siete le persone giuste per risolvermi questo interrogativo. Verrò subito al dunque: non sono riuscito a caricare la foto, purtroppo, era l'elemento più importante: ci sto battendo inutilmente la testa. Se però si va su Google e si digita nel motore di ricerca "Soccer - World Cup Spain 1982 - Group C - Brazil v Italy - Sarria Stadium - TABSER - TALKING ABOUT SOCCER", comparirà una foto, la prima e unica, di una porta. La partita in questione è Italia Brasile dell'82. Se notate la porta, dal retro, vedrete che la rete è stata fissata “ermeticamente” per non fare uscire il pallone. Ma mi domando: c’è un montante -passatemi il termine- sotto il terreno di gioco, poi ricoperto e rizollato, dove il quale la rete è ben “allacciata”?

E’ una mia curiosità, magari sciocca per molti; potete togliermela, per favore? Aspetto un vostro parere.

Vi ringrazio molto e a presto. --Andic87 (msg) 21:11, 28 gen 2019 (CET)

Ma tipo riportare banalmente l'indirizzo della pagina che la contiene? (http://www.tabsernews.it/soccer-world-cup-spain-1982-group-c-brazil-v-italy-sarria-stadium/) ^_^ -- Rojelio (dimmi tutto) 21:15, 28 gen 2019 (CET)
Posto che la risposta più appropriata è "non lo so", andando a sentimento tendo ad escludere che la rete possa essere fissata a un palo interrato, più che altro perché ho l'impressione che sia controproducente un sistema che richiede di svellere una porzione del manto per un'operazione altrimenti così stupida come il rimpiazzo di una rete usurata (manutenzione semi-ordinaria). Trovo più ragionevole pensare (ma, di nuovo, le mie sono solo illazioni) che il bordo posteriore sia fissato a terra a intervalli regolari con delle "forcelle" conficcate nel terreno nei punti (grosso modo ogni 4-5 "riquadri" della rete) in cui si vede il bordo posteriore sprofondare un po' di più e nascondersi in mezzo all'erba.
Curiosamente, scopro ora che il regolamento ufficiale del calcio non dice assolutamente nulla su come debba essere fatta la rete. Anzi, tecnicamente non impone neppure che vi sia, una rete o_O; dice solo che "può" essere usata, e che in tal caso dev'essere attaccata alla porta vera e propria (pali e traversa) in modo tale da non dare intralcio al portiere. -- Rojelio (dimmi tutto) 21:49, 28 gen 2019 (CET)
Ecco, quello che avevo in mente è proprio qualcosa tipo questi, ganci metallici da conficcare a terra per tenere ferma la rete. -- Rojelio (dimmi tutto) 21:52, 28 gen 2019 (CET)

puntinismo e neoimpresionismo

o saggio oracolo non riesco a capire bene leggendo le voci Neoimpressionismo e Puntinismo quale sia il loro rapporto e se indicano o meno la stessa cosa? --87.27.156.88 (msg) 17:28, 29 gen 2019 (CET)

Spero di non farmi del male, perché su questioni legate all'arte sono una capra colossale.
Sono parecchio legati, ma non sono "la stessa cosa". Il neoimpressionismo è un movimento artistico (a parolacce, il sistema di cosa l'artista intenda esprimere); il puntinismo è invece una tecnica artistica, ovvero un particolare metodo o stile utilizzato nella produzione dell'opera d'arte (trovo infatti che la definizione di "movimento pittorico" riportata dalla voce puntinismo sia leggermente fuorviante, mentre è per me più preciso il corrispondente lemma inglese che lo inquadra come technique).
Una certa tecnica può essere espressione, o "figlia" delle idee di un movimento; qui la tecnica puntinista (che usa l'accostamento di puntini di colori puri) nasce in seno al movimento neoimpressionista, che tra i suoi "principi" ha per l'appunto la ricerca della «massima luminosità coloristica» derivante da «mescolanza ottica dei toni, delle tinte e dei pigmenti unici puri». Il divisionismo è un'altra tecnica/stile che si evolve in seguito perseguendo la medesima idea di base: aree e tratteggi anziché punti regolari, sempre però basati sull'accostamento di colori constrastanti per ottenere un certo effetto visivo nell'osservatore.
Poi se vai a sindacare se il divisionismo sia espressione del neoimpressionismo o evoluzione del neoimpressionismo, temo otterrai una diversa risposta a seconda di chi chiedi. Ad esempio, la wiki italiana ti dice che "deriva" dal neoimpressionismo; quella inglese, che è uno stile "tipico" della produzione artistica neoimpressionista. (L'ho già detto, che la wiki inglese mi soddisfa di più? :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 21:09, 29 gen 2019 (CET)
Come riportato da en.wiki, il Puntinismo è uno stile del Neoimpressionismo. Per dire: Georges Seurat (che coniò il termine Neoimpressionismo tra l'altro) è esponente del Puntinismo, Vincent Van Gogh è esponente del Neoimpressionismo ma non del Puntinismo.--Gybo 95 (msg) 22:00, 29 gen 2019 (CET)
dalle voci italiane non si può capire poiché le due voci su dette non citano l'altra, nella voce Neoimpressionismo non appare neanche una volta la parola Puntinismo e viceversa.--87.27.156.88 (msg) 09:31, 30 gen 2019 (CET)
Non dubito che possano essere migliorate, ma che non si menzionino l'un l'altra è una menzogna bella e buona.
  • Neoimpressionismo: «La scoperta di questo fenomeno divenne la base della tecnica Pointillist usata dai pittori neoimpressionisti.»
  • Puntinismo: «Il più noto esponente del puntinismo è Georges Seurat [...] assieme a Paul Signac [...] orientando la loro ricerca nel senso di un programma di impressionisti [...]. Nasce il neo-impressionismo»
-- Rojelio (dimmi tutto) 13:15, 30 gen 2019 (CET)