Wikipedia:Oracolo/Archivio/Gennaio - Febbraio 2015

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Ma la Spagna ha chiesto aiuti economici alla Ue e al FMI durante la crisi del 2008-2012? Cioè, se in parte ha dovuto partecipare al piano di salvataggio dei conti dell'Unione? Se sì, quando, in che anno precisamente? --79.36.180.10 (msg) 21:49, 3 gen 2015 (CET)[rispondi]

come si può interagire con gli admins??[modifica wikitesto]

come si può interagire con gli admins?specie se questi sono molesti&incongrui(eufemismi)?come si possono far bannare&destituire? by Pagano Adirato!!


--2.32.2.255 (msg) 15:02, 5 gen 2015 (CET)[rispondi]

Prova a leggere qua. --ValterVB (msg) 15:05, 5 gen 2015 (CET)[rispondi]
... e anche Wikipedia:Richieste di pareri/Comportamenti degli utenti. --Lepido (msg) 13:43, 6 gen 2015 (CET)[rispondi]
Senza dimenticare che ogni abuso delle pagine di servizio, comporterà conseguenze a carico del segnalante. --Pracchia 78 (scrivimi) 15:04, 6 gen 2015 (CET)[rispondi]
Dopo aver letto l'intervento nella pagina di discussione di LukeWiller attendo con trepidazione gli sviluppi della faccenda. --Captivo (msg) 00:32, 7 gen 2015 (CET)[rispondi]

madonna della macarena[modifica wikitesto]

Dove posso trovare carateristiche, origine e storia della statua della madonna della macarena di Siviglia?

--213.26.205.140 (msg) 19:27, 6 gen 2015 (CET)[rispondi]

Purtroppo su Wikipedia in lingua italiana c'è veramente poco, su Wikipedia in lingua spagnola c'è invece Esperanza Macarena de Sevilla che mi pare abbastanza completa. Se non sai lo spagnolo, con l'aiuto del traduttore di Google potresti trovare quello che cerchi. --Lepido (msg) 19:36, 6 gen 2015 (CET)[rispondi]
Candido sin d'ora la Madonna della Macarena per la pagina Wikipedia:Voci_insolite. ;)--Flazaza (msg) 20:15, 6 gen 2015 (CET)[rispondi]

Ciao sto cercando informazioni ai Margaret Keane ma non trovo quasi nulla eccetto le informazioni su Big Eyes. Potete aiutarmi? Tra l'altro mi piacerebbe creare la pagina di margaret keane ma mi servirebbe aiuto, chi puó darmi una mano? --Papa Song

Qui la voce in inglese (se vuoi c'è anche in spagnolo, francese, russo, finlandese e cinese). --Syrio posso aiutare? 14:58, 7 gen 2015 (CET)[rispondi]
si l'ho letta.ma é un po' scarna non avete altre informazioni: siti specializzati o qualcos'altro? Capisco che è un artista minore ma è incredibile che non si trovi nulla.

--Papa Song

Su wikipedia c'è quello che ti è già stato detto. Per tutto il resto c'è l'altro Oracolo... --Sesquipedale (non parlar male) 18:43, 8 gen 2015 (CET)[rispondi]

Oggetti smarriti sui treni regionali[modifica wikitesto]

Esiste per caso la possibilità (anche remota) di recuperare un oggetto smarrito su un treno regionale? Un numero da contattare, un sito, un indirizzo mail? --Mado (dimmi) 18:39, 8 gen 2015 (CET)[rispondi]

Io li ho sempre recuperati. Secondo me il primo punto di riferimento è la prima stazione più importante verso cui il treno era diretto. Occorre telefonare lì e chiedere informazioni. --Lepido (msg) 19:16, 8 gen 2015 (CET)[rispondi]
Trenitalia e Trenord. --Nungalpiriggal (msg) 21:41, 8 gen 2015 (CET)[rispondi]
@user:Samuele Madini Chi fa le pulizie del treno recupera e consegna tutto, se c'erano dei documenti alla POLFER, per cui devi capire dove il treno ha fatto capolinea e soprattutto dove è stato pulito. Chiedendo dovrebbero sapertelo dire. --Pierpao.lo (listening) 18:14, 11 gen 2015 (CET)[rispondi]

letteratura horror[modifica wikitesto]

Quali sono gli altri classici della letteratura horror oltre Dracula; Frankenstein e dottor Jekyll e mister hyde? --79.3.181.223 (msg) 11:37, 9 gen 2015 (CET)[rispondi]

La mummia e opere derivate? Il pozzo e il pendolo? --Franz van Lanzee (msg) 12:44, 9 gen 2015 (CET)[rispondi]
Di Poe cene sono diverse famose e uno dei pradri del genere.--79.46.22.143 (msg) 13:28, 9 gen 2015 (CET)[rispondi]
Il Vampiro di Polidori è stato uno dei primissimi racconti horror, e probabilmente il primo sui vampiri nella forma "moderna". Poi ci può essere La leggenda di Sleepy Hollow di Washington Irving e i racconti di Howard Phillips Lovecraft, anche se un po' posteriori. --Postcrosser (msg) 13:42, 9 gen 2015 (CET)[rispondi]
il primo in assoluto quale è?--79.46.22.143 (msg) 15:23, 9 gen 2015 (CET)[rispondi]
Il progenitore del genere horror è il Romanzo gotico della seconda metà del Settecento, di cui Il castello di Otranto fu la prima espressione; i racconti horror affondano le radici però anche in miti e leggende antichissimi e appartenenti al folclore (ad esempio, la storia del Golem). --Franz van Lanzee (msg) 18:12, 9 gen 2015 (CET)[rispondi]
finiti i classici del genere?--95.237.42.7 (msg) 13:58, 12 gen 2015 (CET)[rispondi]

Documento della depatologizzazione dell'omosessualità[modifica wikitesto]

Salve! Qualcuno sa se è reperibile online un documento di qualsiasi genere relativo alla depatologizzazione, da parte dell'OMS, dell'omosessualità (nel 1990, mi pare)? --Syrio posso aiutare? 13:14, 10 gen 2015 (CET)[rispondi]

Qui c'è proprio il documento dell'OMS che citi (ICD-10). --Nungalpiriggal (msg) 14:13, 10 gen 2015 (CET)[rispondi]
Grazie! Però questo sembra essere un documento successivo. Non c'è tipo una delibera, o qualcosa del genere, risalente proprio al '90 in cui l'OMS decreta la cosa? --Syrio posso aiutare? 14:35, 10 gen 2015 (CET)[rispondi]
Credo che il documento in questione sia proprio quello. Su en.wiki infatti leggiamo: The World Health Organization's ICD-9 (1977) listed homosexuality as a mental illness; it was removed from the ICD-10, endorsed by the Forty-third World Health Assembly on 17 May 1990. --Nungalpiriggal (msg) 14:53, 10 gen 2015 (CET)[rispondi]
Da come la interpreto io, l'ICD-10 è un manuale di clinica e diagnostica da cui è stata rimossa l'omosessualità come patologia; la rimozione però non è avvenuta tramite l'ICD-10 (che cita, tra gli altri, un lavoro del 1993, quindi è di sicuro posteriore a quella data), bensì ha avuto effetto sull'ICD-10; quindi la decisione è stata presa a parte, solo che non so come (una discussione, una delibera, non saprei). Cioè, facendo un paragone, è come quando una decisione del governo modifica qualche legge; a me servirebbe il documento del governo (es. il verbale della discussione), non il testo della legge. --Syrio posso aiutare? 16:23, 10 gen 2015 (CET)[rispondi]
In tal caso ti servirebbero gli atti della Forty-third World Health Assembly tenuta il 17 maggio 1990 quando, sempre secondo en.wiki, si è presa questa decisione...--Nungalpiriggal (msg) 18:49, 10 gen 2015 (CET)[rispondi]
Ecco, grazie! Provo a cercarli. C'è qualche chance che siano reperibili online? --Syrio posso aiutare? 18:54, 10 gen 2015 (CET)[rispondi]
mmm, ho trovato questo ma pare incentrato più sul tabacco. --Syrio posso aiutare? 18:57, 10 gen 2015 (CET) (per forza, se guardo nella sezione "Tobacco Free Initiative (TFI)")[rispondi]

Cosa sarebbe questo ip: [1]?


--Erik91★★★+2 20:16, 12 gen 2015 (CET)[rispondi]

Mai provato a cercare nell'archivio? --Ricordisamoa 20:29, 12 gen 2015 (CET)[rispondi]
Per spezzare un'arancia in favore di Erik, trovare la risposta nell'archivio (ovviamente con una ricerca, senza leggerselo tutto quanto) avrebbe richiesto grosso modo di conoscere già la risposta per sapere quali parole chiave usare e non lasciarsi travolgere da una piccola slavina di risultati irrilevanti. :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 16:30, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]
Esiste anche la voce Indirizzo IP, al massimo puoi spezzare un mandarino :-) --Ricordisamoa 01:58, 15 gen 2015 (CET)[rispondi]
Grazie a entrambi! La prossima volta cercherò prima nell'archivio :) --Erik91★★★+2 23:01, 25 gen 2015 (CET)[rispondi]

palazzi romani[modifica wikitesto]

Qual è il più grande palazzo di Roma?

--79.7.190.34 (msg) 17:03, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]

Sicuramente il Corviale, un mostro tristemente noto e il palazzo più lungo d'Europa (qui).--Flazaza (msg) 18:55, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]
invece tra palazzi antichi?--79.19.178.69 (msg) 10:45, 15 gen 2015 (CET)[rispondi]
Domus Aurea è abbastanza antica?--Flazaza (msg) 19:54, 15 gen 2015 (CET)[rispondi]

Quadro (o personaggio) misteriosoin un fumetto[modifica wikitesto]

Buonasera! Ho fatto già questa domanda all'oracolo in passato, ma senza risultati; riprovo: qualcuno sa identificarmi il quadro raffigurato in questa vignetta con Paperino? O, se non è un quadro, capire chi è il personaggio raffigurato (ammesso che sia qualcuno)? --Syrio posso aiutare? 19:26, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]

Ho trovato questa immagine, sembra essere proprio la donna raffigurata. Qui ho trovato qualche informazione in più: l'autore è Marc Davis. Pare inoltre che la signora sia una certa Constance Hatchaway, personaggio fittizio della Haunted Mansion di Disneyland, vedi en:Haunted Mansion e en:List of Haunted Mansion characters --Samuele Madini 20:04, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]
Oddio, non ci speravo minimamente! Sei stato fantastico, grazie mille! :D --Syrio posso aiutare? 20:38, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]
Un mistero durato 46 anni finalmente risolto :-) --Lepido (msg) 20:47, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]
Ho vinto qualcosa :) ? --Samuele Madini 21:00, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]
Più che altro, personalmente sarei veramente curioso di sapere come hai fatto a trovarla... --Nungalpiriggal (msg) 23:49, 14 gen 2015 (CET)[rispondi]
Google immagini + "red dressed lady with hatchet painting" (o qualcosa del genere) e via di scroll --Samuele Madini 09:49, 15 gen 2015 (CET)[rispondi]

La danza dei piccoli cigni è un brano della il lago dei cigni?

--213.26.205.140 (msg) 20:28, 15 gen 2015 (CET)[rispondi]

. --Lepido (msg) 22:33, 15 gen 2015 (CET)[rispondi]

Traduzione tecnica[modifica wikitesto]

Leggendo di motori aeronautici, trovo il termine cowling gill flaps riferito alle alette mobili sistemate dietro alla cappottatura di un motore radiale che, a seconda dell'angolo di incidenza stabilito consentono di modulare la quantità d'aria che scorre sulle teste dei cilindri raffreddandole. Qualcuno sa se esiste un termine tecnico in lingua italiana? Mille grazie in ogni caso. --Leo P. - Playball!. 21:36, 15 gen 2015 (CET)[rispondi]

Su questo compendio ho trovato flabello, confermato anche qui dalla Treccani. Puo essere?--Flazaza (msg) 22:21, 15 gen 2015 (CET)[rispondi]
L'ho cercato così anch'io, ma devo aver sbagliato qualcosa perchè la Treccani non era mica uscita... Mille grazie! :-( --Leo P. - Playball!. 22:23, 15 gen 2015 (CET)[rispondi]

Buona sera. Ho notato che la pagina Fobia presenta una piccola imprecisione: gli effetti postumi. Infatti molte fobie possono causare degli effetti nel periodo successivo alla loro scomparsa anche evidenti. Secondo studi scientifici possono sorgere delle contro fobie. Un esempio verificato: Molti bambini hanno la paura del buio. Una cosa che si potrebbe definire normale, e che si supera grazie soprattutto all'aiuto dei genitori. Il problema è che da grandi presentano una contro-fobia: quella della luce. Infatti tantissimi adulti hanno paura della luce, quando arriva a casa la bolletta da pagare, e viene spontaneo un senso di voglia di buio. Spero aggiungiate queste preziose informazioni alla pagina.

--95.244.14.23 (msg) 20:09, 16 gen 2015 (CET)[rispondi]

Se non ci sono le fonti esplicite, nessun inserimento nell'enciclopedia. --Pracchia 78 (scrivimi) 20:17, 16 gen 2015 (CET)[rispondi]
Forse questo non è il luogo, ma sono sicuro che su nonciclopedia sarebbero ben lieti di aggiungere tale informazione alla pagina. --Samuele Madini 20:21, 16 gen 2015 (CET)[rispondi]

Vittoria tattica o strategica[modifica wikitesto]

Qualcuno mi sa spiegare la differenza tra una "vittoria tattica" e una "vittoria strategica"? Io credevo che tattica e strategia fossero la stessa roba, più o meno...--Arres (msg) 11:19, 17 gen 2015 (CET)[rispondi]

In parole poverissime: la strategia è l'arte di vincere le guerre, la tattica è l'arte di vincere ogni singolo scontro armato che compone una guerra; la strategia di solito coinvolge anche altri elementi oltre a quelli militari (politici, diplomatici, economici etc etc), la tattica è di solito confinata al solo campo di battaglia: lanciare una campagna di bombardamenti sui campi petroliferi dell'avvesario per tagliargli i rifornimenti di carburante è strategia, ideare il miglior metodo di attacco a un certo campo petrolifero per massimizzare i danni limitando le proprie perdite è tattica.
Una "vittoria tattica" è una vittoria conseguita sul campo di battaglia ma i cui effetti o le cui conseguenze (a maggior ragione se considerati nel quadro dell'intera guerra) non vanno oltre il campo di battaglia stesso; una "vittoria strategica" è un succeso sul campo di battaglia che ha effetti pesanti sull'andamento generale della guerra. --Franz van Lanzee (msg) 11:30, 17 gen 2015 (CET)[rispondi]
Negli scacchi c'è una marea di letteratura sull'una e sull'altra, ma Tartakover riesce a sintetizzare tutto con questo brillante aforisma: "La tattica è sapere cosa fare quando si ha qualcosa da fare; la strategia è sapere cosa fare quando non si ha niente da fare". --ArtAttack (msg) 11:40, 17 gen 2015 (CET)[rispondi]
Qui spiegato molto bene. Con un SMS: la tattica è l'insieme delle azioni svolte per conseguire un obiettivo, il cui raggiungimento è condizione per portare a compimento un piano di più ampio respiro (strategia).--Flazaza (msg) 11:43, 17 gen 2015 (CET)[rispondi]
La stessa terminologia (col medesimo significato) viene infatti usata per identificare le armi nucleari a seconda del loro utilizzo:
  • Arma nucleare tattica: basso potenziale, uso locale di precisione
  • Arma nucleare strategica: alto potenziale, uso globale e risolutivo
--StefBiondo 12:54, 17 gen 2015 (CET)[rispondi]

Wikipedia o Wikibooks?[modifica wikitesto]

Non mi è perfettamente chiaro quale sia la differenza oggettiva e di finalità dei due progetti. Se da una parte capisco bene la differenza fra un enciclopedia ed un libro, dall'altra noto che diverse voci (tipo questa) potrebbero benissimo essere scambiate pari pari da un progetto all'altro. E' giusto supporre che su certi argomenti i due progetti si confondano e accavallino?--StefBiondo 15:07, 17 gen 2015 (CET)[rispondi]

Si forse quella pagina potrebbe andare su wikipedia ma comunque fa parte di una raccolta organizzata a Libro--Pierpao.lo (listening) 12:12, 19 gen 2015 (CET)[rispondi]

Walt Disney[modifica wikitesto]

Guardando molti programmi televisivi americani, Walt disney viene ritratto come una persona razista, antisemita, sessista e simpatizzante per il nazifascismo. Il recente film "Saving mr.Banks" mi ha fatto risorgere tutti i miei dubbi, ovvero se quell'uomo che ha creato molti personaggi della mia infanzia abbia avuto davvero queste orribili carateristiche. Controllando su internet, trovi un mucchio di teorie che sono talmente in contrasto tra di loro, da confonderti ancora di più. È presente nella wikipedia english è presente un paragrafo (Accusations of antisemitism and racism) che potrebbe aiutarmi, ma io di inglese non capisco una parola (ho giusto intuito il significato di questo titolo), e il traduttore di google si rivela una emerita patacca. Qualcuno può aiutarmi, dicendomi cosa era davvero Walt Disney?

Aggiungo: è vero che si è fatto ibernare? --95.244.19.20 (msg) 18:24, 17 gen 2015 (CET)[rispondi]

Traduco al volo il paragrafo in questione, perdonami gli errori: Disney fu a lungo oggetto di chiacchere che lo ritraveano come un antisemita durante la sua vita, a cominciare soprattutto dal 1938, quando accolse a Hollywood la regista tedesca e propagandista dei nazisti Leni Riefenstahl per promuovere il suo film Olympia. Anche dopo che gli americani vennero a conoscenza della "notte dei cristalli", Disney, a differenza degli altri studio, non ritirò il suo invito. Inoltre, l'animatore Art Babbitt sostenne di aver visto Disney ed il suo avvocato, Gunther Lessing, partecipare a delle riunioni del German American Bund, una organizzazione pro-Nazi, durante la fine degli anni '30. L'animatore e regista David Swift, che era ebreo, disse ad un biografo che quando comunicò a Disney la sua intenzione di lasciare lo studio per prendere un lavoro alla Columbia nel 1941, Disney gli rispose, con un finto accento ebreaico, "Okay, Daviduccio, va a lavorare per quegli ebrei. E' lì il tuo posto, con quegli ebrei." Swift comunque fece ritorno agli studi Disney nel 1945, e più tardi disse che "doveva tutto" a Disney. Quando lasciò gli studios una seconda volta nei primi anni '50, Disney presumibilmente gli disse "...c'è ancora una candela che brucia alla finestra se dovessi mai decidere di tornare". Il biografo di Disney, Neal Gabler, il primo autore a guadagnarsi un accesso incondizionato agli archivi Disney, concluse nel 2006 che le prove disponibili non supportano le accuse di antisemitismo. In un'intervista alla CBS, Gabler sintetizzò così le sue scoperte: "E' una delle domande che tutti mi chiedono ... La mia risposta a ciò è che se lo era, lo era non nel senso convenzionale a cui qualcuno possa pensare di un antisemita. Ma si fece questa nomea perché, negli anni '40, si è lasciato coinvolgere da un gruppo chiamato "Motion Picture Alliance for the Preservation of American Ideals" (Alleanza Cinematografica per la Preservazione degli Ideali Americani), che era un'organizzazione antisemita e anticomunista. E sebbene Walt di per sé, a mio parere, non fosse un antisemita, cionondimeno, si fece alleato di persone che lo erano, e quella reputazione gli rimase appiccicata. Non fu mai in grado di liberarsene per tutta la sua vita." Disney alla fine si allontanò dalla Motion Picture Alliance negli anni '50. Gabler scrisse che 3 mesi dopo la visita della Riefenstahl, Disney la ripudiò, sostenendo che non sapesse chi lei fosse quando la invitò. Gabler mise in questione anche la storia di Babbitt, sulla base che Disney non avesse tempo per riunioni politiche e fu "molto apolitico" durante gli anni '30. Il Walt Disney Family Museum ammise che Disney avesse dei "rapporti difficili" con alcuni individui ebrei, tra cui Babbit e David Hilberman; e che degli stereotipi etnici in voga nei film degli anni '30 furono inclusi nei primi cartoni, come i Tre Porcellini (in cui il Grande Lupo Cattivo arriva alla porta vestito da venditore ambulante ebreo) e The Opry House (in cui Topolino è vestito e balla come un ebreo chassidico); tuttavia sia il Museo che Gabler fanno notare che egli regolarmente donava a organizzazione umanitarie ebraiche (Hebrew Orphan Asylum, Yeshiva College, Jewish Home for the Aged, e American League for a Free Palestine), e fu nominato "Uomo dell'Anno 1955" dal B'nai B'rith di Beverly Hills, una loggia ebraica. Lo storico e artista Joe Grant fece notare che "alcuni tra i personaggi più influenti dello studio erano ebrei", incluso sé stesso, il manager di produzione Harry Tytle e Herman "Kay" Kamen, il capo del marketing, che una volta si divertì a dire come l'ufficio Disney di New York "...avesse più ebrei del Libro del Levitico". Il cantautore Robert B. Sherman affermò nella sua biografia che non vide nessuna prova di antisemitismo durante i sui 7 anni di lavoro in stretta collaborazione con Disney; e secondo Gabler, nessuno degli impiegati di Disney, Babbitt incluso, che diprezzava fortemente Disney, lo ha mai accusato di fare battute e insulti antisemiti. Disney fu anche accusato di razzimo, soprattutto per parecchie produzioni pubblicate negli anni '30, '40 e '50 che contenevano materiale privo di tatto sulle razze. Alcuni esempi includono La capanna di zio Tom, in cui Topolino è ritratto in Blackface; [cut]. Nonostante qeusti esempi, "Walt Disney non era un razzista", scrisse Gabler. "Né pubblicamente o privatamente, ha mai fatto osservazioni denigratorie sui neri o affermato una superiorità bianca. Come molti bianchi americani della sua generazione, tuttavia, era privo di tatto sui temi della razza." Per esempio, durante una riunione su Biancaneve e i sette nani, si riferì ai nani che si mettevano uno sopra l'altro come "una pila di negri", e mentre faceva il casting per I racconti dello zio Tom usò il termine "pickaninny". I racconti dello zio Tom fu largamente criticato dai critici cinematografici, dal NAACP, e da altri per il suo perpetuare gli stereotipi riferiti ai neri; ma Disney in seguito riuscì a sostenere con successo la corsa agli Oscar del suo protagonista, James Baskett, il primo afro-americano premiato. Baskett morì di lì a poco e la vedova scrisse una commovente lettera di gratitudine a Disney per ringraziarlo del suo supporto. L'animatore nero Floyd Norman, che lavorò per Disney negli anni '50 e '60, disse, "non una sola volta ho mai osservato un cenno del comportamento razzista del quale Walt Disney fu spesso accusato dopo la sua morte. Il suo trattamento delle persone - e con questo intendo tutte le persone - può solo definirsi esemplare."
Dimenticavo la domanda sull'ibernazione: no, non si è fatto ibernare, è solo una leggenda urbana; è stato cremato due giorni dopo la morte e le ceneri interrate al Forest Lawn Memorial Park.--79.27.31.195 (msg) 02:09, 18 gen 2015 (CET)[rispondi]

Grazie, sei stato gentilisimo. Ho aggiunto la parte nella pagina Walt Disney: Ho comunque scritto nell'oggetto che è stato tradotto da te, indicando pure la sezione di questa pagina. Grazie ancora. --82.48.113.69 (msg) 13:38, 18 gen 2015 (CET)[rispondi]

Walt Disney era uno special agent dell'FBI, dubito che lo sarebbe diventato se fosse stato antisemita, forse faceva il doppio gioco per il Governo--Pierpao.lo (listening) 11:40, 19 gen 2015 (CET)[rispondi]

Pubblicare un libro[modifica wikitesto]

Domanda rivolta agli esperti di editoria: una volta che è stata avviata un'attività editoriale, cosa bisogna fare per pubblicare un libro di un autore? Per esempio, se io volessi pubblicare Fosca (romanzo) di Igino Ugo Tarchetti (quindi morto da più di 70 anni) dovrei prima fare qualcosa? Esistono comunque dei diritti sul testo? --wolƒ 14:07, 18 gen 2015 (CET)[rispondi]

Gli devi assegnare un ISBN, publicarlo integralmente e con l'autore in bella vista; no non ci sono diritti--Pierpao.lo (listening) 11:35, 19 gen 2015 (CET)[rispondi]

sant'Antonio e carnevale[modifica wikitesto]

Mi sapete dare informazioni sulle tradizioni che fanno iniziare il 17 gennaio giorno di sant'Antonio Abate il periodo di carnevale?

--213.26.205.140 (msg) 14:45, 18 gen 2015 (CET)[rispondi]

Veramente il carnevale inizia la 9° domenica antecedente la Pasqua (cioè ieri 8 febbraio 2015), quindi ogni anno la data è variabile. Tuttavia, in alcune (poche) località l'inizio del carnevale viene effetivamente fatto coincidere con una data fissa, ovvero il giorno di Sant'Antonio. --Holapaco77 (msg) 17:37, 9 feb 2015 (CET)[rispondi]
Sicuramente in dialetto ligure c'è una filastrocca che comincia con "Ai dïsette de Zená / incomensa Carlevâ...", cioè il diciassette di gennaio comincia il carnevale. --Postcrosser (msg) 00:29, 10 feb 2015 (CET)[rispondi]

Data di nascita di Martin Ellis[modifica wikitesto]

Quando è nato Martin Ellis l'organista? Ho provato a leggere anche la pagina Martin Ellis (organist), ma non mi sembra di aver trovato una risposta.


--93.49.224.112 (msg) 18:11, 18 gen 2015 (CET)[rispondi]

segnalo richiesta di foto in Emilia[modifica wikitesto]

Discussioni progetto:Emilia e Romagna#Arocatus melanocephalus. grazie --Pierpao.lo (listening) 00:32, 19 gen 2015 (CET)[rispondi]

E' ancora in fase di sperimentazione questo elicottero? --93.40.135.26 (msg) 18:09, 20 gen 2015 (CET)[rispondi]

No, hanno iniziato la produzione su vasta scala, con consegna dei primi modelli nel secondo trimestre di quest'anno.--79.43.3.63 (msg) 00:18, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]

Listings of code in articles[modifica wikitesto]

Wikipedia has a rule Wikipedia is not a mirror or a repository of source code. Some of the articles in your language using large listings of code in different programming languages. For example [2]. Please, could you translate the manual en:Wikipedia:WikiProject Computer science/Manual of style#Code samples in your language and discuss the possibility of using it in your language section. Or maybe you already have such a local rule? I will be grateful for the translation of this message to your own language, and transfer it into the more correct talk page. --Сунприат (msg) 11:25, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]

Compatibilità di Microsoft office 2001 for Mac[modifica wikitesto]

Avendo da poco tempo un notebook con il sistema operativo OS 10.9.5, mi chiedo se la versione 2011 di Microsoft office sia compatibile con il mio nuovo computer. Nessuno sa dove si possano reperire informazioni del genere? --Marie de France (msg) 21:49, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]

«Per Office 2011 è necessario un Mac Intel con Mac OS X 10.5.8 o successiva.» da Microsoft Office 2011 per Mac --ValterVB (msg) 21:55, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]
Ma non c'è il rischio che la versione OS X 10.9.5 sia troppo nuova e non supporti la versione 2011? Il fatto è che i prodotti di Office 2013 o sono troppo cari o sono in abbonamento --Marie de France (msg) 22:00, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]
OS X version 10.5.8 or later Così dice Microsoft (10.5.8 o più recente) fra l'altro non mi risulta che esista la versione 2013. --ValterVB (msg) 22:06, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]
Si, comunque la pagina l'avevo già letta, altrimenti non avrei chiesto qui. Altre risposte benvenuti, ma grazie Valter --Marie de France (msg) 22:30, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]

primo premio in assoluto[modifica wikitesto]

Qual è il più antico Premio cinematografico in assoluto?

--213.26.205.140 (msg) 22:32, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]

Nella tua domanda trovi già la risposta. ;) --Flazaza (msg) 22:51, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]
No; venezia è il più antico internazionale; l'oscar è più antico esistente; io cerco in assoluto.--79.49.109.207 (msg) 22:59, 21 gen 2015 (CET)[rispondi]

Buona sera, ho appena visto il film "Rob the Mob", una storia bellissima tratta da una storia vera degli anni '90. Purtroppo, non essendo ancora uscito in Italia, ho dovuto guardarlo in versione inglese. A visione finita, cercando di informarmi sulla storia reale da cui attinge il film, ho trovato articoli di Variety e altri siti di recensioni. Qual è il punto? Su alcuni siti, non era giudicato credibile il personaggio portato da Vincent Garcia (un boss italoamericano), per via del fatto che portasse la barba. Vi chiederete, "cosa?", ecco; questi siti, riportano che nella mafia italoamericana (non so se sia usanza anche delle mafie nostrane o di altre mafie etniche) è vietato per un "made man" (uomo d'onore) portare la barba, baffi e affini. Sapete dirmi il perché di questa cosa? Non ho trovato nulla a riguardo girovagando sul web.--2.40.58.127 (msg) 01:12, 22 gen 2015 (CET)[rispondi]

Sapendo poi, tra l altro, che solitamente la mafia racchiude in se stessa un forte senso di machismo (l'uomo d'onore dev'essere virile, la barba è per antonomasia simbolo di virilità). Questa cosa mi ha molto incuriosito, spero in risposte esaurienti! Vi ringrazio.!! --188.153.7.36 (msg) 01:44, 23 gen 2015 (CET)[rispondi]

Bug di Skype[modifica wikitesto]

Buonasera. Alcune ore fa ho inviato dei file ad un amico tramite Skype, come faccio di solito. Il problema è che si è bloccato skype e sulla sua pagina di contatto non posso accedere senza che si blocchi Skype. Per il resto Skype funziona normalmente, posso contattare gli altri utenti e il colui che ha ricevuto la foto mi ha detto (per telefono) che il file gli è arrivato normalmente. Per capirci, non posso nemmeno entrare nella sua pagina per rimuovere l'invio file (opzione: rimuovi messaggio), che mi si blocca. Successivamente mi sono imbattuto in questa pagina della community di Skype e ho potuto notare che pare essere un bug di sistema proprio di Skype. Sopratutto il secondo messaggio indica un problema identico al mio, sebbene io possa risolvere anche senza chiudere il PC, ma solo col ctrl+alt+canc. A giudicare dalle date di invio dei messaggi sulla community (venerdì e ieri), dove ieri può essere prima della mezzanotte, ossia quando ho inviato il file, pare che sia un bug recentissimo. Qualcuno ne sa qualcosa? Grazie e, visto che qui sopra ipotizzo che molte persone utilizzano la piattaforma Skype, può valere anche come avviso: prima che venga risolto il problema, vi sconsiglio di inviare file a chiunque su Skype. Grazie per eventuali suggerimenti e ipotesi. --95.247.198.209 (msg) 05:13, 25 gen 2015 (CET)[rispondi]

Al di là delle facili ironie ("Non è un bug, è il processo di integrazione in Skype delle caratteristiche presenti nelle altre applicazioni Microsoft") :-) è strana la constatazione che il bug si presenti con l'invio, ma non con la ricezione, perché se ricevo un file qualcuno me lo ha inviato... :-) Io ad esempio proprio stamattina ho ricevuto sul computer (Skype desktop v.7.0.70.102 su Win 8.1) due immagini mandatemi da un'amica via iPhone e lei non ha lamentato problemi. Adesso per testare la faccenda le ho inviato un'immagine (sempre dalla medesima versione di Skype) e anch'io non ho avuto problemi. Dal momento che Skype è un programma multipiattaforma in continuo aggiornamento, secondo me innanzitutto occorrerebbe essere precisi sulle versioni di Skype che si sta utilizzando (in ricezione e in spedizione) in modo da circoscrivere il problema. --Lepido (msg) 11:11, 25 gen 2015 (CET)[rispondi]
Confesso, non ho capito la battuta, ma è colpa delle mie conoscenze d'informatica modello base o baracca baracca; per dirla come AG&G :-) ... Comunque: si, il problema si presenta a chi invia il file, chi lo riceve non ha alcun grattacapo. Giusto l'ultimo messaggio della commuity di Skype (il link che ho messo sopra) dice testualmente (copio) come invio un file ad un contatto mi si blocca skype, se chiudo e riapro skype senza contattare quell'amico ma contattando un altro senza inviare file è tutto ok. Che è proprio quel che mi succede. Comunque l'ho pensato anch'io che possa essere una questione di compatibilità tra le versioni. Grazie comunque per l'interesse. --79.2.0.142 (msg) 21:09, 26 gen 2015 (CET)[rispondi]
La battuta alludeva al fatto che Skype è stato recentemente acquistato da Microsoft, che i detrattori (principalmente utenti di Linux e di Mac) non ritengono produca software "a prova di bomba" (diciamo così...). Ecco quindi che un programma che ha sempre funzionato bene, adesso che è di Microsoft si sta lentamente adattando al resto... Sì, però adesso che te l'ho spiegata, non fa più ridere nessuno (sempre che facesse ridere prima...) :-)
Però non hai detto che versione stai usando e che sistema operativo. Ad esempio il difetto capita con tutti i tuoi contatti o solo con alcuni? E c'è un minimo comune multiplo tra questi? (stessa piattaforma, stessa versione, tipo di immagini, png, jpg, ecc.) --Lepido (msg) 21:26, 26 gen 2015 (CET)[rispondi]

Colore delle Griglie della pagina "Goliardia"[modifica wikitesto]

Caro Oracolo, ho appena inserito una modifica alla pagina Goliardia, alla voce "Elenco ordini goliardici italiani". Come mai a differenza degli altri la riga con Pavia, Supremus Ordo Lacedaemoniorum Ellenicus, non ha lo sfondo celestino ma solo quello bianco? Come si può modificare? Grazie in anticipo.


--Carolina051292 (msg) 12:12, 25 gen 2015 (CET)[rispondi]

Mancava il parametro del colore nella riga della tabella. Non dico di più perché visto che il problema non ce l'aveva solo quella riga, invece di aggiungere il parametro mancante ho eliminato tutti gli altri e ne ho inserito uno globale per tutta la tabella. L'effetto è identico, ma così la prossima volta sarà impossible sbagliare. --Lepido (msg) 12:59, 25 gen 2015 (CET)[rispondi]

È il poema di Gilgamesh la più antica opera letteraria conosciuta?Se no quale è?

--79.53.176.131 (msg) 21:51, 25 gen 2015 (CET)[rispondi]

A me a scuola hanno sempre detto così. --Erik91★★★+2 22:59, 25 gen 2015 (CET)[rispondi]
Si contendono il primato le Istruzioni di Shuruppak e l'Inno del tempio di Kesh. Il poema di Gilgamesh, come lo conosciamo noi, è più recente di circa sette secoli... --Nungalpiriggal (msg) 06:34, 26 gen 2015 (CET)[rispondi]

Visite della Wikipedia in Piemontese[modifica wikitesto]

Mentre discutevo con altri utenti sulle versioni di Wikipedia in dialetto mi è sorta una domanda a cui non sono riuscito a trovare una risposta. Quanti visitatori hanno queste versioni di Wikipedia? Esiste uno strumento per determinarlo?

--Erik91★★★+2 22:12, 25 gen 2015 (CET)[rispondi]

Qui ci sono tutte [3] --Elwood (msg) 23:07, 25 gen 2015 (CET)[rispondi]
Sono veramente sconvolto nell'apprendere che la Wikipedia in cebuano conta 30 mila voci più di quella italiana. Qui mi sa che dobbiamo recuperare... :D --StefBiondo 20:09, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]
La wiki in cebuano ha usato un bot per creare non so quante centinaia di migliaia di voci su varie specie animali sembra anche con qualche strafalcione, praticamente tutti stub. E' stato fatto lo stesso per quella in Waray-Waray e per quelli in vietnamita. Se è il numero che ci interessa lo avremmo potuto fare anche noi, anzi, adesso con Wikidata è ancra più facile. --ValterVB (msg) 20:23, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]
Che il dato sul Waray-Waray fosse poco attendibile l'avevo sospettato anch'io ;)--StefBiondo 20:28, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]
Ma il numero di voci conta fino a un certo punto alla fine, non è una gara. :) --Erik91★★★+2 22:22, 3 feb 2015 (CET)[rispondi]

Parole che esistono in più lingue[modifica wikitesto]

La parola "due" esiste in italiano e in inglese (con significati diversi). Ce ne sono altre? Come si chiama questo fenomeno?


--151.75.28.206 (msg) 09:07, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]

Io la chiamerei omografia: parole che si scrivono allo stesso modo ma che hanno significati diversi. Io l'ho visto sempre applicato a una sola lingua, ma il concetto in sé credo regga anche tra lingue diverse (per quanto il problema dell'omografia si ponga di solito all'interno di una sola lingua, perché è difficile che leggendo un testo in italiano mi venga in mente che due possa essere l'avverbio o preposizione inglese e non il numerale cardinale). Così su due piedi non mi vengono esempi interessanti... --Dry Martini confidati col barista 09:49, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]
Ce ne sono diversi. Se, ad esempio, trovandoti in una città inglese o americana, vedi negozi con vetrine tappezzate di grandi cartelli multicolori con la scritta "Sale!", non vuol dire che è finalmente arrivato il tanto atteso cloruro di sodio, e neanche che lì ci sono ampi locali per ballare o per giocare, ma che in quei negozi sono in corso i saldi :) --Sesquipedale (non parlar male) 10:10, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]
Puoi trovarne alcuni cercando i cosiddetti "false friends" inglesi, parole che ne ricordano molto alcune italiane ma con significato diverso. Un paio di casi in cui la parola è proprio uguale all'italiano sono "camera" (che però in inglese è la macchina fotografica) o "confetti" (coriandoli) --Postcrosser (msg) 12:51, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]
Mi vengono in mente more (vari significati in italiano, di più, ancora in inglese), mare (che in inglese è la giumenta), fine (che in inglese può significare bello, buono, raffinato), data (giorno del calendario che in inglese vuol dire dato)... --Yiyi 13:21, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]
C'è appunto la voce falsi amici che tratta in parte l'argomento. Dico "in parte" perché i falsi amici contemplano anche solo assonanze, non soltanto omografie. Un falso amico molto divertente è la parola italiana "imbarazzata", che in spagnolo non si traduce con "embarazada" (che vuol dire incinta). Attenzione quindi quando andate in Spagna a non storpiare le parole italiane per farle "suonare" come spagnole :-) --Lepido (msg) 13:44, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]
In Spagna bisogna anche fare attenzione a non chiedere del burro al bar :-) --Postcrosser (msg) 13:56, 27 gen 2015 (CET)[rispondi]

Tra lingue dello stesso ceppo non è così inusuale: tra italiano e rumeno, così sui due piedi, mi viene in mente "mare" (grande in rumeno), "bere" (birra), "mica" (piccola). --RaMatteo 16:02, 3 feb 2015 (CET)[rispondi]

Attento alla curva! ;-) --La Cara Salma necrologi 19:26, 3 feb 2015 (CET)[rispondi]
... che se non sbaglio ha lo stesso significato anche in ceco e in croato. E a proposito di croato: Pula è lì una città (Pola in italiano), in italiano l'involucro dei cereali e in rumeno l'organo genitale maschile (e usato correntemente come imprecazione). --RaMatteo 14:27, 4 feb 2015 (CET)[rispondi]

INFORMAZIONE SU SAN FRANCESCO[modifica wikitesto]

Vi è un pittore ignoto del Duecento che gli studiosi conoscono come il Maestro del San Francesco Bardi: egli definiva San Francesco come un simbolo sacro; c'è un termine particolare però (greco, credo) utilizzato per definire San Francesco in questo modo: sapreste dirmi qual è? Il termine dovrebbe essere simile a "Iero Grand", ma non sono sicuro che sia proprio questo: potreste indicarmelo?


--217.19.148.54 (msg) 17:36, 29 gen 2015 (CET)[rispondi]

Questa è più difficile della domanda qui sotto: "sacro" in greco fa "ιερός" cioè "ierós", e fin qui ci siamo. Il problema è "grand" o qualcosa che assomiglia a "grand". Purtroppo io ho fatto il liceo scientifico, quindi di greco non capisco una cippa. Chissà se qualche wikipediano vorrà raccogliere la sfida in modo da innalzare la gloria dell'oracolo al di sopra di Yahoo Answers? :-P --Lepido (msg) 19:59, 29 gen 2015 (CET)[rispondi]
Possibile che sia γραφή (graphḗ, "disegno", "dipinto")? Esiste anche il composto ἱερογραφικός (hierographikós), che però si riferisce alla scrittura sacra, non è esattamente quello che s'intende qui, credo. --Syrio posso aiutare? 23:03, 29 gen 2015 (CET)[rispondi]
In inglese esiste hierogram, che significa proprio "simbolo sacro" e deriva da morfemi greci di cui però non ho trovato combinazioni simili nella lingua d'origine. Esistono invece sicuramente ἱερογραμματεύς "sacro scriba", riferito però all'antico Egitto, e ἱερογράφος "scrittore sacro o di cose sacre". Inoltre, secondo il Vocabolario di Lorenzo Rocci, ἱερά γραμμή era la linea di mezzo dello scacchiere del gioco della πεσσεία. --Ricordisamoa 01:06, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]
Ierogramma, da "ἱερός" sacro e "γράμμα", cosa scritta, carattere, simbolo. --Nungalpiriggal (msg) 06:12, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

INFORMAZIONE STORICA[modifica wikitesto]

Come venivano definiti i delinquenti, gli avventurieri e le donne di malaffare che potevano infiltrarsi nelle comitive di pellegrini verso Roma o altri luoghi di culto (cattolici) durante il Quattrocento? Dovrebbe esserci un termine come "pansibordoni": potreste indicarmelo esattamente?


--217.19.148.54 (msg) 17:38, 29 gen 2015 (CET)[rispondi]

No, non "pansibordoni", ma "falsi bordoni" [4][5]. --Lepido (msg) 19:23, 29 gen 2015 (CET)[rispondi]

Amperaggio di una cella elettrochimica[modifica wikitesto]

Per calcolare il voltaggio di una cella elettrochimica si ricorre alla legge di Nernst, ma ce n'è una che possa essere usata per calcolarne a priori anche l'amperaggio? --Riccardo R. 00:08, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

Pingu e privacy[modifica wikitesto]

Come mai nell'episodio di Pingu The New Arrival i genitori di Pingu gli impediscono di vedere la nascita di sua sorella Pinga? --Ricordisamoa 01:41, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

La nascita di Pinga, pur rappresentata nell'episodio come una schiusa ovipara, ha, come del resto accade in numerosi altri contesti della serie animata, un'ironica connotazione antropomorfa (presenza dell'ostetrica, ansia dei genitori per la nascita imminente, etc.). Tale antropomorfizzazione rimanda alla tradizione di lasciare la partoriente umana (e quindi, per trasposizione, l'uovo da cui nasce Pinga), il più possibile tranquilla durante la fase espulsiva, per ridurre al minimo l'ansia e la conseguente secrezione di adrenalina, che, nei casi peggiori, potrebbe portare al riflesso di eiezione del feto. --Nungalpiriggal (msg) 05:39, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]
Come pensavo. Ma non sembra un po' eccessiva come antropomorfizzazione? È da escludere che gli organi competenti abbiano applicato una forma di censura preventiva? --Ricordisamoa 18:38, 31 gen 2015 (CET)[rispondi]
In un certo senso la tua domanda è un po' strana... È ovvio (almeno per me) che Pingu sia un bambino (un bambino umano, intendo), così come Peppa Pig sia una bambina umana (col papà che guida l'automobile e il fratellino appassionato di dinosauri) e che Zio Paperone sia un ricco anziano umano con dei nipoti altrettanto umani (anche Paperino guida l'automobile, non ti sembra un'eccessiva antropomorfizzazione anche questa?). Che vengano rappresentati come animali è soltanto un espediente narrativo che ha una lunga tradizione, che potrebbe arrivare fino ad Esopo. È quindi perfettamente comprensibile come il parto, nonostante le maschere siano a forma di pinguino, rappresenti un parto umano. --Lepido (msg) 20:04, 31 gen 2015 (CET)[rispondi]
Secondo me Pingu non poteva vedere la nascitura poiché era (ancora) in una sottorete diversa. --Captivo (msg) 12:42, 3 feb 2015 (CET)[rispondi]

SCENEGGIATO[modifica wikitesto]

Salve! Potreste aiutarmi nella ricerca di uno sceneggiato? Si tratta di "Canne al vento". Ho già visto la versione del 1958 (regia di Mario Landi). Mi sembra, però, che esista anche una versione successiva (degli anni '70, credo) in cui, tra gli attori, compare Irene Papas. Volevo conoscere il regista di questa versione, sempre se non mi sto confondendo con un altro sceneggiato. Grazie!


--217.19.148.54 (msg) 11:10, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

Da IMDb non mi risulta né che esista un secondo "Canne al vento" né che la Papas abbia partecipato a sceneggiati dal nome simile. Sicuro di ricordarti bene? --Syrio posso aiutare? 11:53, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

TITOLO FILM[modifica wikitesto]

Salve! Scusate, potreste aiutarmi nella ricerca di un film? Di esso ricordo la trama, ma non il titolo. Si tratta di un film americano, a sfondo comico, andato in onda qualche anno fa su Canale 5. Il film inizia con la presentazione di una coppia, marito e moglie, che, agli occhi degli altri, sono la classica coppia perfetta. Lui, però, è un "Don Giovanni" e sono molte le amanti che si fa alle spalle della moglie. A ognuna delle sue amanti regala, come suo ricordo, una sua fototessera con una dedica sul retro. Una di queste amanti è una ragazza biondina che mette incinta. A un certo punto, questa sua amante e la moglie vengono rapite da due sequestratori alquanto imbranati e alla fine si innamorano di loro, ma prima di andare a vivere insieme si alleano tutti e quattro per rapinare il marito di una delle due. Non so se sono stato in grado di descrivere bene la trama, ma purtroppo non ricordo molto. Se potete aiutarmi, vi ringrazio infinitamente!


--217.19.148.54 (msg) 11:15, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

Può essere Life of Crime con Jennifer Aniston e Tim Robbins? --Captivo (msg) 12:00, 31 gen 2015 (CET)[rispondi]

No, non si tratta di "Life of Crime", purtroppo... Comunque mi sono venuti in mente altri due dettagli, sperando che possano tornare utili: la donna che interpreta la parte della moglie tradita tiene molto alla sua persona, infatti, nel momento in cui viene rapita, indossa un tailleur bianco e per questo, una volta giunta nel luogo del sequestro, trovandolo sudicio si rifiuta di sedersi per paura di sporcarlo; poi, l’altra ragazza biondina che viene rapita (l’amante del marito dell’altra), essendo incinta, ha una fame vorace e mangia una specie di frittura di pesce in un cartoccio, che fa rivoltare lo stomaco a tutti. Esiste anche un altro film dalla trama simile che è "Per favore, ammazzatemi mia moglie", del trio Zucker-Abrahams-Zucker, ma nemmeno di questo si tratta. Se potete aiutarmi vi ringrazio infinitamente!

--217.19.148.54 (msg) 11:58, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]

Intervallo di quarta[modifica wikitesto]

Nella scrittura a due parti la quarta è considerata una dissonanza; per i greci era una consonanza bellissima mentre per la teoria degli armonici il rivolto di una banale quinta è l'armonico n-mila. Ma una persona qualsiasi che scrive musica come deve considerare questo intervallo? --^musaz 15:18, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

personaggi della letteratura[modifica wikitesto]

Qual è opera letteraria con il maggior numero di personaggi?

--79.53.176.131 (msg) 15:19, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

Leggi qui --79.46.119.112 (msg) 16:09, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

Quanti / fotoni[modifica wikitesto]

Secondo Plank l'energia viene emessa in particelle, i "quanti". In base alla formula in oggetto, l'energia del quanto è data dalla sua frequenza d'onda (inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda) * la costante di Plank k. Ora... Secondo Einstein, che si basò su Plank, la luce è composta da fotoni, ovvero quanti delle onde elettromagnetiche visibili (così come le microonde, raggi x e onde gamma sono emesse in quanti) la cui energia è data da E=hv. In seguito, Einstein formulò la famosa E=mc^2, ovvero l'energia è data dalla massa per la velocità della luce al quadrato. Tornando alla fisica che si insegna a scuola, l'energia cinetica è Ec=1/2m * v^2, in qualche modo paragonabile alla formula di Einstein (c'è la massa e la velocità al quadrato). La formula di Albert serve per indicare come qualsiasi corpo portato alla velocità della luce diventi energia (e che il tempo è un valore "mutabile", ma non esco dal tema). Ma il mio problema è: per esserci energia, ci vuole massa. Ma nella formula E=hv, il valore della massa non è indicata. Quindi l'energia può essere data anche da soggetti che la massa non ce l'hanno (i quanti / fotoni)? Oppure questi hanno una massa, che però non è ritenuta considerasile (tanto da essee omessa da Plank)? Correggetemi eventualmente. Grazie in anticipo.

--87.2.144.62 (msg) 21:55, 30 gen 2015 (CET)[rispondi]

Si, come dici ci sono particelle "che la massa non ce l'hanno": penso che tu ti riferisca al concetto di massa a riposo (la voce in italiano è molto ridotta, in effetti). --^musaz 11:17, 31 gen 2015 (CET) PS: la formula di di Einstein non dice però che qualsiasi corpo "portato alla velocità della luce diventa energia", ma che qualsiasi corpo è energia.[rispondi]

cambio euro sterlina inglese[modifica wikitesto]

Vorrei sapere quanto vale il costo della commissione euro-sterlina nelle Poste Italiane. --78.15.82.99 (msg) 11:14, 31 gen 2015 (CET)[rispondi]

E' questo quello che intendi? --79.46.119.112 (msg) 16:16, 31 gen 2015 (CET)[rispondi]

rivalità artistiche[modifica wikitesto]

ci sono altre rivalità nella storia dell'arte oltre: Leonardo vs Michelangelo e Bernini vs Borromini?

--79.37.32.45 (msg) 18:55, 2 feb 2015 (CET)[rispondi]

Maradona vs Pelé il calcio è arte :P --Erik91★★★+2 12:18, 4 feb 2015 (CET)[rispondi]

Uguaglianza matematica[modifica wikitesto]

Non riesco a capire razionalmente cosa sia l'uguaglianza matematica. Ad esempio matematicamente capisco bene cosa sia 2+1=3 perché son abituato ad utilizzarlo ma se inizio ad analizzarlo con processo logico/intuitivo mettendomi nei panni del "primo inventore dell'uguale" non arrivo a capo di nulla trovandomi una tautologia e un pugno di mosche in mano. Mi dico usiamo le semplici e amate dalle maestre caramelle? "Beh 2caramelle + 1caramella è 3caramelle evidentemente percui posso porre l'uguale in quanto 3=3" peccato che così dicendo uso già il concetto di uguale cadendo nella tautologia. E mille altri esempi del tutto simili... --151.19.53.179 (msg) 23:04, 2 feb 2015 (CET)[rispondi]

Uguale deriva dal latino "æqualis" pianeggiante. Se metti tre caramelle una sopra all'altra e accanto due caramelle impilate, per raggiungere lo stesso livello (per pianeggiare) le due colonne, devi metterne un'altra sopra le seconde due caramelle. Ecco espresso il concetto "=" senza usare il quello di uguaglianza ma quello di "pianeggiamento". Analogamente puoi usare una bilancia e quindi il concetto di "equilibrio". --L'Oracolo filosofo
Ecco perché a volte "uguale" si traduce con "pari a"... Non ci avevo mai pensato :-) --Lepido (msg) 18:43, 3 feb 2015 (CET)[rispondi]

NOME DI UN REGISTA[modifica wikitesto]

Esiste un regista che si chiama Francesco Versano? Se ho capito male il nome (soprattutto il cognome), potete indicarmi quello corretto?


--217.19.148.54 (msg) 12:18, 3 feb 2015 (CET)[rispondi]

Cosa ha diretto? Guarda se è Francesco Conversano, perché i due "co...co" alla fine del nome e all'inizio del cognome potrebbero essere stati elisi nel tuo ricordo. --Lepido (msg) 12:24, 3 feb 2015 (CET)[rispondi]

Ricerca sui tabacchi.[modifica wikitesto]

quali parti del cervello danneggia il tabacco da pipa?sono le stesse(a)di quelle da sigaretta? Quali funzioni perde in caso di eccesso di consumo?.grazzie.


--Mao paxzi (msg) 19:01, 3 feb 2015 (CET)[rispondi]

GIORNO DELLA MEMORIA - 27 GENNAIO 2015[modifica wikitesto]

Durante la celebrazione del Giorno della Memoria, avvenuta il 27 Gennaio 2015, c'è stata l'interpretazione di alcuni brani musicali da parte di Vana Gierig e Ute Lemper: mi sapreste indicare i titoli di questi brani?


--217.19.148.54 (msg) 11:21, 4 feb 2015 (CET)[rispondi]

Questo è il programma del concerto tenuto il 26 gennaio, con indicati i singoli brani e chi li ha interpretati, compresi i due di Vana Gierig e Ute Lemper --Postcrosser (msg) 12:26, 4 feb 2015 (CET)[rispondi]

Traduzione tagline[modifica wikitesto]

Salve, avrei bisogno di aiuto per la traduzione di questa frase: "Who's to pay so that we can just drift?". È su una locandina di Metal Gear Solid: Peace Walker (e c'è la figura di una specie di incenso da cui esce un fumo a forma di simbolo della pace; non so se l'immagine c'entra con la frase).-- Spinoziano (msg) 14:51, 4 feb 2015 (CET)[rispondi]

Non è facilissimo da rendere correttamente in italiano in modo altrettanto conciso. L'idea di massima dovrebbe essere "Chi paga per la nostra ignara tranquillità?". Il problema, come forse si intuisce, è quel drift: tralasciando le derapate di Tokyo Drift, di base significa "lasciarsi andare alla deriva", "lasciarsi trasportare dalla corrente" e, per traslato, "vivere lasciandosi condurre dagli eventi senza cercare di influenzarli o di cambiare lo status quo" (non esattamente conciso, come dicevo :-D ). Nel contesto di quel gioco immagino si riferisca al contrasto tra chi vive in pace senza combattere e chi invece "paga" combattendo proprio per ottenere e mantenere tale pace. -- Rojelio (dimmi tutto) 14:12, 5 feb 2015 (CET)[rispondi]
Ci provo "Chi soffrirà perché noi si possa tirar avanti?"--79.27.32.172 (msg) 15:13, 5 feb 2015 (CET)[rispondi]
Grazie a entrambi! Per il momento, seguendo la regola del "buona la prima", ho messo qui la prima traduzione di Rojelio, che s'intona anche bene con le altre due tagline; il contesto comunque è proprio quello (il contrasto tra chi vive in pace senza combattere e chi invece "paga" combattendo proprio per ottenere e mantenere tale pace) :-) -- Spinoziano (msg) 15:53, 5 feb 2015 (CET)[rispondi]
Se nei Paesi italofoni non esiste traduzione ufficiale, perché tradurla "artificialmente"? --Ricordisamoa 18:34, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Frase matematica[modifica wikitesto]

O Sommo Oracolo, mi rivolgo a Lei in modo disperato. Ho sentito alla tv, mesi fa, una frase di questo tipo "Se il mondo stesse per finire e ognuno potesse lasciare un solo scritto per coloro che verranno, i biologi direbbero "I viventi sono costituiti da cellule" mentre i fisici ribatterebbero "Il mondo è formato da atomi e da energia". Analogamente i matematici ..."

Solo che non mi ricordo cosa dicevano i matematici! :S

In Italiano su google non ho trovato nulla. Qualcuno ha idea di come sia la frase originale? Grazie!


--2.39.75.93 (msg) 22:23, 4 feb 2015 (CET)[rispondi]

Purtroppo non ho una risposta, ma da quello che vedo i fisici e i biologi sono creature inutili :-) Se il mondo stesse per finire, gli ingegneri a coloro che verranno scriverebbero: "la prossima volta non premete il bottone rosso con scritto "BOOM"!" :-) --Lepido (msg) 09:33, 7 feb 2015 (CET)[rispondi]
Nemmeno io so la risposta, ma mi permetto di dare anch'io la mia... Non penso che i matematici sarebbero molto preoccupati per la fine del mondo, visto che se la Terra andasse in frantumi, grazie al paradosso di Banach-Tarski se ne potrebbero formare altre due uguali :-) --Nungalpiriggal (msg) 17:44, 7 feb 2015 (CET)[rispondi]
Neppure io conosco la risposta, ma in quanto luoghi comuni su matematici, biologhi e fisici, sulla wiki in inglese, ho trovato questa.--Flazaza (msg) 19:19, 7 feb 2015 (CET)[rispondi]
Se fossi uno statistico mi chiederei quanti nanosecondi occorrerebbe ad una voce simile per essere piallata su Wikipedia in italiano. :-) Però è divertente... --Lepido (msg) 21:28, 7 feb 2015 (CET)[rispondi]


Per quello che mi ricordo finiva con "I matematici concluderebbero con: la matematica è fondata sulle proposizioni e sul grado di verità delle relazioni tra di esse". Però originale era molto più bella !

--2.39.75.93 (msg) 00:48, 8 feb 2015 (CET)[rispondi]

bigfoot a casa[modifica wikitesto]

Nel film Bigfoot e i suoi amici se lo portano di propra scielta mentre mi sembra di ricordare un altro film selo portano non volendo; ricordo male o esiste?

--79.2.179.143 (msg) 14:47, 6 feb 2015 (CET)[rispondi]

Installazione di programmi non richiesti[modifica wikitesto]

Navigando con Firefox, mi capita di trovarmi installati delle estensioni e del programmi non richiesti e a cui non ho mai dato l'autorizzazione. So che a volte alcuni programmi possono installare a tradimento del malaware, ma io sto parlando di malaware che il browser raccatta su da solo, senza che clicchi su alcunché. Vorrei capire se è possibile "blindare" Firefox affinché ciò non sia più possibile. --82.58.138.57 (msg) 19:08, 6 feb 2015 (CET)[rispondi]

Non è normale che il browser si comporti così, dovresti approfondire meglio la questione, di sicuro il tuo pc è stato infettato a monte da qualche malware che ora ha "preso possesso" di firefox, inducendolo a scaricare e installare di tutto. --79.27.32.172 (msg) 01:39, 7 feb 2015 (CET)[rispondi]
Potrebbe convenirti fare 1) pulizia della cache del browser; 2)scansione del computer con antivirus e antispyware 3)scansione del browser con un programma specifico anti adware e toolbar installate a tradimento. Io mi sono trovata particolarmente bene con adwcleaner, che mi ha rimosso un malware contro cui l'antivirus aveva fallito --Postcrosser (msg) 02:35, 7 feb 2015 (CET)[rispondi]
In genere la scansione con l'antivirus è bene farla attivare all'avvio del computer. --Leo P. - Playball!. 21:57, 7 feb 2015 (CET)[rispondi]

museo d'arte contemporanea[modifica wikitesto]

Qual è il più antico museo d'arte contemporanea? --213.26.205.146 (msg) 19:38, 7 feb 2015 (CET)[rispondi]

Ma se è molto antico, può essere l'arte considerata "contemporanea"? --93.37.42.176 (msg) 21:59, 7 feb 2015 (CET)[rispondi]
Ma la domanda è qual è il più antico "MUSEO" d'arte contemporanea. Che centrano le considerazioni sulla contemporaneità delle opere? Qui si chiede solo qual è la struttura più antica che ospita opere d'arte contemporanea, mica il museo dev'essere per forza contemporaneo per contenere contemporaneamente opere contemporanee. Scusate se ho giocato un po' con le parole, ma non ho resistito :). --93.62.17.62 (msg) 00:11, 8 feb 2015 (CET)[rispondi]

Rivoglio il vecchio Google Map![modifica wikitesto]

Più tempo passa e più Google Map diventa inutilmente complicato. Ho cercato di disattivare la nuova versione non so quante volte e quando sembra che ci riesco torna di nuovo la nuova versione. Come posso togliermi dalle p...e la nuova versione di Google Map DEFINITIVAMENTE?

--Daniele Pugliesi (msg) 00:40, 8 feb 2015 (CET)[rispondi]

OpenStreetMap? --Ricordisamoa 03:38, 8 feb 2015 (CET)[rispondi]
Hai provato questo? --Bedo2991-{contattami} 14:13, 8 feb 2015 (CET)[rispondi]
La questione è semplice: Attraverso le impostazione di Maps è possibile settare il vecchio sistema perpetuamente, ossia verrà visualizzato ad ogni nuovo accesso fintanto che l'utente non ripulirà la cache. In questo caso si torna al nuovo irritante Maps, che è di default. Quindi, se Google non rinsavirà e deciderà di fare marcia indietro non rimane che rassegnarsi: o si evita di svuotare la cache o si setta il sistema ogni volta.--StefBiondo 18:27, 8 feb 2015 (CET)[rispondi]
A questo punto mi incuriosite: cos'ha di irritante? -- Rojelio (dimmi tutto) 18:56, 10 feb 2015 (CET)[rispondi]
Tanto per dirne una, spesso i pulsanti dello zoom non funzionano... Un'altra cosa importantissima, potevo impostare facilmente il tragitto, quando arrivare e quando partire. Adesso viene visualizzato uno schema degli orari scomodissimo da legge e difficile da capire. Chi ha provato il vecchio sistema di impostazione del tragitto sa di cosa parlo. --Daniele Pugliesi (msg) 16:34, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Cos'è un numero?[modifica wikitesto]

Ultimamente sono arrivato a chiedermi cosa sia un numero e noto che un soggetto tanto intuitivo e che so usare alla perfezione dopo anni di liceo non riesco bene a definirlo in realtà. E così anche le operazioni, ad esempio la divisione? È vero che posso vederla come l'inverso della moltiplicazione e che posso anche darne diverse interpretazioni: ad esempio mi dice che il denominatore è contenuto un tot di volte nel numeratore o che ad una unità del denominatore corrispondano delle unità del numeratore. E nell'applicazione di tutto questo sono impeccabile, ma se mi chiedo: nasce prima la seconda visione che ho dato alla divisione o nasce prima la definizione di inverso della moltiplicazione? Insomma a tutte queste e molte altre domande simili per cercare di capire cosa voglia dire numero, operazione ecc... non riesco a dare risposta.
Dato che mi è franato un po' il terreno sotto i piedi rispetto a ciò che ho sempre creduto verità, carico di queste domande come spesso accade ho cercato quindi su google e ho visto che son dubbi abbastanza fondati, ho visto che son dei temi trattati in certi ambiti "filosofici" della matematica, non son quindi del tutto pazzo XD. Mi chiedevo quindi se esistono dei libri che sapete consigliarmi su questi argomenti, o se volete aggiungere vostri pareri. Grazie :) --5.90.0.179 (msg) 19:33, 8 feb 2015 (CET)[rispondi]

Occhio a non fare la fine del padre di Bolyai, impazzito per risolvere il teorema delle parallele... :D--StefBiondo 22:36, 8 feb 2015 (CET)[rispondi]
Se ti interessano questi argomenti, una interessante lettura è certamente il libro "Introduzione alla filosofia matematica" di Bertrand Russell, è un po' vecchiotto ma è una lettura accessibile e stimolante. X-Dark (msg) 22:47, 8 feb 2015 (CET)[rispondi]
Condivido in pieno l'eccellente suggerimento di X-Dark. Due altre letture stimolanti potrebbero essere Che cos'è la matematica? di Richard Courant & Herbert Robbins e Che cos'è un numero? di Luca Barbieri Viale, anche se per sciogliere gran parte dei tuoi dubbi forse può essere sufficiente una comprensione profonda del concetto di sistema assiomatico. -- Étienne 13:34, 10 feb 2015 (CET)[rispondi]

Finalmente son riuscito a mettere le mani sul libro consigliato da X-Dark e ho iniziato la lettura solo venerdì scorso. Lo trovo affascinante ma mi son bloccato sugli assiomi di Peano che son stati per me sempre un po' ostici da capire come logica. Sostanzialmente mi pare di aver capito che posso "utilizzarli" in due modi e vorrei capire se ho compreso giusto o meno.

Gli assiomi partono in sostanza da tre idee primitive: 0, concetto di numero naturale come classe dei numeri naturali e successore che mi vien da assimilare all'idea di una funzione che da un numero mi fa passare al successore anch'esso numero. Da questi concetti articolo le 5 famose proposizioni.

- Il primo utilizzo degli assiomi che mi salta all'occhio è che se ho un dato insieme di numeri e verifico che valgono le 5 proposizioni allora mi trovo di fronte a un sistema di Peano (in sostanza tutti gli isomorfi di N). Praticamente come dice Russell basta avere una serie infinita X0, x1, x2,...., xn,.... senza ripetizioni, che abbia un inizio, e non contenga termini che non possono essere raggiunti dall'inizio con un numero finito di passaggi.

- L'altro utilizzo è quello di "costruzione di un insieme numerico" che ho sempre pensato fosse l'interpretazione corretta (e che era quello riportato sull mio libro di testo al liceo) ma mi sembra di cadere in un assurdo rileggendolo: "Definiamo 1 come il successore di 0, 2 come quello di 1 ecc.. [...]" mi accorgo che così facendo è come se accettassi già di sapere qual è il successore di ogni numero, percui di fatto non costruisco un bel niente perché so già - sempre - il naturale successivo e quindi conosco i naturali in sostanza. Infatti se non li conoscessi e dovessi definire cosa è un successore non potrei saperlo e rimarrei bloccato allo zero.

Mi chiedo quindi:

1) posso in effetti interpretarli in questi due modi (perché mi sembrano distinti)

2) nella seconda interpretazione di "costruzione" cosa sbaglio?

--5.90.11.177 (msg) 19:54, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]

Provo a risponderti in breve. Entrambe le «interpretazioni» che hai proposto sono sostanzialmente legittime. Quanto alla costruzione dell'insieme dei numeri naturali, il ragionamento può apparire piuttosto sottile ma non è particolarmente astruso se si ha ben presente il concetto di sistema assiomatico, che è un po' la chiave di tutto: partendo da 0, si definisce 1 come successore di 0, si definisce 2 come successore di 1, eccetera. Provo a essere più esplicito:
  • per il primo assioma di Peano sappiamo che 0 è un numero naturale (nel seguito, utilizzerò «numero» come sinonimo di «numero naturale»);
  • in virtù del secondo assioma, sappiamo poi che ogni numero ha un unico successore e che il successore di ogni numero è un numero;
  • dunque, in particolare 0 ha un unico numero successore: chiamiamo «1» tale oggetto; in questo contesto «1» è semplicemente il nome che designa il successore di 0 (avremmo potuto utilizzare qualsiasi altro vocabolo o simbolo, per esempio «sedia»);
  • anche «1» (o «sedia»), essendo un numero (per il secondo assioma), ha un unico successore: chiamiamo «2» tale oggetto; anche in questo caso «2» è solo un nome che potrebbe essere sostituito da qualsiasi altro vocabolo o simbolo, per esempio «tavolo»;
  • si procede in maniera analoga.
È importante ricordare che, come tu stesso hai già detto, nell'ambito dell'aritmetica di Peano il concetto di numero naturale viene introdotto come ente primitivo: pertanto, secondo l'impostazione assiomatica moderna, si deve in linea di principio prescindere da qualsiasi possibile significato della parola «numero» e degli altri due concetti primitivi («zero» e «successore»), che risultano implicitamente definiti soltanto dalle relazioni imposte su di essi dai cinque assiomi. Resto a tua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti. Ciao! -- Étienne 15:27, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
Grazie mille per la risposta :D
Esatto di tutto ciò che hai detto non mi torna però solo una cosa, perché quando l'ho spiegata in effetti son stato poco chiaro e hai pensato che dicendo 1 come successore di 0 e 2 come quello di 1 parlassi di numeri. In realtà quel che volevo dire è che quando vado a "costruire" l'insieme partendo dai postulati, nel secondo postulato per la precisione, quando vado a vedere il successore del termine precedente io in realtà so già quale avrò altrimenti non posso definirlo, percui mettiamo che il successore di tavolo (il mio 0) sia sedia e il successore di sedia sia penna ecc.. io per definire il successore so già qual è in realtà e quindi è come se sapessi già l'insieme che vado a creare, quindi non lo sto creando. Infatti se non conoscessi e dovessi definire cosa è un successore non potrei saperlo e rimarrei bloccato allo zero. Ecco perché dico che mi sembra di non capire questo "modo di vedere" i postulati. --151.18.86.115 (msg) 20:20, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
Non è vero che rimarresti bloccato allo zero. Dal secondo assioma si desume che lo zero possiede necessariamente un unico successore, che puoi chiamare come vuoi («1», «-1», «tavolo», «sedia», «penna», «bicchiere», «Giovanni», ...). Il nome di questo oggetto è del tutto arbitrario, ma la sua esistenza e la sua unicità sono garantite dal suddetto assioma a prescindere dal nome che gli vuoi dare; se preferisci lo possiamo chiamare semplicemente «successore dello zero». Aggiungo a latere che il successore dello zero dev'essere distinto dallo zero per il quarto assioma. Dal secondo assioma deduciamo anche che il successore dello zero appartiene al «sistema di Peano» (per usare la stessa locuzione che hai adottato tu sopra), dunque a sua volta ammetterà necessariamente un unico successore (cioè il «successore del successore dello zero», che dev'essere distinto da zero e dal successore dello zero in virtù del terzo e del quarto assioma), e così via. Per di più, in ossequio ai canoni dell'impostazione assiomatica moderna, tutto questo resta valido a prescindere da qualsiasi significato tu voglia attribuire agli stessi concetti primitivi, cioè alle parole «zero», «numero» e «successore»; di conseguenza è conveniente ragionare su di un piano completamente astratto. Pertanto, e questo è verosimilmente uno dei punti cruciali del tuo dubbio, «quando vai a vedere il successore del termine precedente» non dovresti in realtà pensare a nulla di preciso, in quanto la parola «successore» non ha a priori alcun significato se non ciò che discende dagli assiomi. Ad ogni modo, detto in termini forse più semplici, il risultato di un siffatto procedimento di «costruzione» risulta in buona sostanza determinato univocamente dai cinque assiomi e non dipende dalla terminologia o da «ciò che già sai». :) -- Étienne 21:55, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
Vedi per esempio aritmetica di Peano. --^musaz 22:27, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

@^musaz: ti ringrazio ed ero già andato a legerlo infatti :).
@Etienne: In effetti ora hai centrato il mio dubbio, come dici gli assiomi riesco a vederli in modo astratto, ovvero non legato ad oggetti, numeri ecc. Riesco a dire a zero ho un successore ma mi blocco nel momento in cui volessi andare a caratterizzare, creandolo, (affibbiando cioè dei nomi a ogni successore) un sistema di peano; per farlo io devo attribuire un valore/nome/oggetto al successore (se non lo facessi l'assioma mi dice che esiste, ma non so qual è e quindi non starei creando nulla). Devo avere un qualcosa che mi dice che a tavolo succederà sedia e ad esso penna. --151.18.86.115 (msg) 23:09, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
(Edit)
Ummmm rileggendomi noto che forse sono rimasto abbagliato dal classico intendere i naturali. Infatti quel che vuole dire l'assioma non è ciò che ho capito io: non vuole garantire un successore allo zero e un successore a tal primo successore, e poi fatto ciò ad essi affibiarci i nomi tramite una "funzione" che mi fa passare da 0->1->2 (o tavolo->sedia->penna ecc...) che van bene indifferentemente. L'assioma dice in realtà che vi è un successore dello zero e un successore del successore, ma non mi importa trovare una funzione che nomini questi successori, perché non serve definirne il nome, tanto comunque lo si chiami va bene. Quel che forse mi ha portato fuori strada è che sul mio libro liceale riporta "successore di 0 che posso chiamare 1 e successore di uno che posso chiamare 2; ma posso anche chiamare successore di 0 2 e successore di 2 4" e vedevo tutto ciò come appunto dare un nome a un successore seguendo un qualcosa che avevo già.--151.18.86.115 (msg) 23:44, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Direi che ora sostanzialmente ci siamo. ;) Provo a riassumere con altre parole semplici: a prescindere dal significato dei vocaboli «zero», «numero» e «successore», in un sistema di Peano abbiamo una funzione che a ogni numero associa un unico e ben determinato successore; la «regola» con cui la funzione individua i successori è arbitraria (nei limiti dei vincoli imposti dagli assiomi), così come sono del tutto arbitrari e privi di importanza i nomi o i simboli usati per denotare il successore dello zero, il successore del successore dello zero, eccetera. -- Étienne 12:30, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]
Però risolto questo devo dire che non mi ritrovo con l'analisi fatta da Russell, perché mi sembra le interpreti nel modo in cui interpretavo io prima: precisamente dove spiega che basta avere una serie infinita X0, X1, X2,...., Xn,.... senza ripetizioni, che abbia un inizio e non contenga termini che non possono essere raggiunti dall'inizio con un numero finito di passaggi per avere un sistema di Peano. Perché quando dice che considera come esempi le serie (così le chiama anche se oggi ha un significato diverso direi) 0, 2, 4, 6, 8, ... oppure 1, 1/2, 1/4, 1/8, 1/16 ... lui pare non si accorga che son due modi di chiamare la stessa "cosa", ma dica invece che son proprio due serie diverse che soddisfano Peano. --151.18.226.23 (msg) 19:00, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]
Per rispondere alla tua obiezione è necessaria una breve digressione, che proverò a mantenere a un livello intuitivo. I cinque assiomi di Peano non caratterizzano in maniera esclusiva l'insieme ; com'è evidente, altri insiemi – a condizione di interpretare opportunamente i concetti di «zero», di «numero» e di «successore» – li soddisfano. In altri termini, per utilizzare il lessico della logica matematica, l'aritmetica di Peano ammette molteplici modelli, dove per «modello» in questo contesto si intende un insieme in cui si attribuisce un significato concreto ai concetti primitivi e in cui sono veri gli assiomi della teoria (e dunque le loro conseguenze, cioè i teoremi); la struttura dei numeri naturali, con le usuali interpretazioni dei vocaboli «zero», «numero» e «successore», è soltanto uno di questi (infiniti) modelli. Quelli presentati da Russell sono due altri possibili modelli dell'aritmetica di Peano. Consideriamo per esempio il primo dei due, l'insieme e interpretiamo:
  • come numero: ogni elemento di ;
  • come zero: ;
  • come successore di un generico : il numero .
Naturalmente è immediato verificare che in questa struttura risultano soddisfatti tutti i cinque assiomi: pertanto si tratta di un modello per l'aritmetica di Peano, ovvero di un modello dei numeri naturali secondo l'impostazione di Peano. Lascio a te l'analoga «traduzione» e la successiva verifica per il secondo dei due modelli menzionati da Russell. Ciò non toglie che, come già sai, tutti i modelli dell'aritmetica di Peano siano isomorfi fra loro (vedi anche qui). -- Étienne 21:54, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]

Premetto e prometto dopo questa allitterazione e rima che è una delle ultime controrisposte che do perché la mia intenzione non è quella di farti spazientire con la mia ottusaggine, anche se sembrerebbe il contrario lo so XD.
Vedo che ti sto facendo girare attorno, ma non riesco a spiegarmi. Provo per questo ad affrontare il dubbio da una diversa angolazione e in maniera più organica cercando di far capire da dove origina e non solo prendendo in considerazione una parte per volta.
Quel che volevo dire è che non riesco ad afferrare l'interpretazione, più che le formule e la formalità; noto che interpretando il lavoro di Peano in due modi diversi mi funziona ugualmente quel che mi hai detto finora e non capisco quale sia il modo corretto.
Un modo è quello di chiamare l'"oggetto" successore con nomi diversi e l'altro è quello di avere proprio differenti successori (e non solo nomi diversi), mi spiego meglio: (1) ogni numero (concetto primitivo quindi non lo definisco come numero in senso comune) ha un successore e ogni successore in quanto numero avrà un successore quindi ho 0, S(0), S(S(0)), S(S(S(0))),... che rappresento (0), •, ••, •••, ••••,... per comodità di scrittura, a questo punto posso nominarli come voglio ovvero • lo chiamo [uno] •• [due] ecc e avrei (0) [zero], • [uno], ••[due], •••[tre], •••• [quattro],... ma potrei chiamare gli stessi "oggetti successore" anche (0) [zero], • [due], •• [quattro], ••• [sei], ••••[otto],... oppure (0) [zero], • [sedia], •• [tavolo] ecc... e avrò una corrispondenza biunivoca tra i successori dello zero del tipo • [uno] <--> • [due] <--> • [sedia]; in sostanza cambio solo il modo di nominare le stesse cose. (2) L'altro modo in cui mi pare di poter interpretare l'affermazione che "per ogni numero ho un numero successore" è quello di dire: la proposizione afferma che ho sempre un successore, ma ogni successione sarà diverso intrinsecamente proprio come "oggetto successore" e non come modo di nominarlo. 0, S(0), S(S(0)), S(S(S(0))) ora è (0)[zero], • [uno], ••,[due], •••[tre], •••• [quattro],... ed ora 0, S(0), S(S(0)), S(S(S(0))) è (0)[zero], •• [due], ••••[quattro], ••••••[sei], •••••••• [otto],... oppure (0)[zero], •••• [quattro], •••••••••[otto],... o ancora 0, sedia, tavolo... e per ognuno avrò una corrispondenza valida del tipo: per il successore dello zero • <--> •• <--> •••• <--> sedia.

1)-a) Prendendo quindi il primo modo sopra detto e volendo costruire con gli assiomi un insieme numerico posso dire che dai 5 postulati ho (0), •, ••, •••, ••••,... e do un nome (a ciò che ho creato con i concetti primitivi) di 0,1,2,3 o 0,2,4,5 ecc... arbitrari come già detto.
-b) Posso fare il ragionamento inverso e trovarmi di fronte a uno dei tanti modelli possibili e voler verificare se sono un sistema di peano, mettiamo che abbia: zero, uno, due, tre ecc... o zero, due , quattro, sei, otto... cioè mi trovi di fronte a (0)[zero], • [uno], •• [due], ••• [tre], •••• [quattro] e (0) [zero], • [due], •• [quattro], ••• [sei], ••••[otto],... Son già la stessa cosa, cambia solo il vocabolo. Se mi domando verificano i 5 assiomi? verifico:"SI" --> è un modello valido per l'aritmetica di Peano. Ed effettivamente verifico, tra le altre proposizioni, che "ogni numero ha un successore" vale infatti ho un successore sempre.
Riassumendo il caso (1) in parole povere posso dire che non mi interessa il nome che do perché tanto ho già definito cos'è il successore (ed esiste) tramite i postulati, il vocabolo è una "forma di espressione".
2)-a) Ma vi è la seconda interpretazione che ho detto prima, quella che mi pare russelliana, ed è il secondo modo di vedere le cose. Nel momento in cui mi trovo di fronte a uno dei modelli possibili: (0)[zero], • [uno], ••[due], •••[tre], •••• [quattro],... o (0)[zero], •• [due], ••••[quattro], ••••••[sei], •••••••• [otto],... oppure (0)[zero], •••• [quattro], •••••••••[otto],... zero, sedia, tavolo ecc... (proprio come significati e non come nomi per indicare la medesima cosa) anche qui valuto che soddisfano i 5 postulati: vi è la funzione successore (che mi dice a 0 succede • a cui succede •• e poi ••• oppure nell'altro caso •• poi •••• e •••••• oppure la funzione che a sedia fa succedere tavolo e altri infiniti modelli) e tutti gli altri punti dei postulati son validi allora è un modello valido. E va bene...
-b) Il problema sorge però nel momento in cui voglio andare a costruire un modello tra i tanti tramite gli assiomi di peano, questi ultimi dettano delle regole e mi trovo alla fine di fronte a una cosa del genere 0, S(0), S(S(0)), S(S(S(0))),... ora voglio dare un significato (avere un modello) a ciò che ho creato con i concetti primitivi. Ma non è più come nel caso (1), dove era facile perché avevo sempre la stessa serie di oggetti successore (0), •, ••, •••, ••••,... a cui davo nomi/vocaboli diversi, qui potrei avere (0)[zero], • [uno], ••[due], •••[tre], •••• [quattro],... oppure (0)[zero], •• [due], ••••[quattro], ••••••[sei], •••••••• [otto],... ma per far corrispondere a S(0) --> • [uno] o •• [due] o sedia e poi a S(S(0)) --> ••[due] o ••••[quattro] o tavolo in realtà devo già avere idea dell'etichetta (significato) che andrò ad attaccare al concetto di successivo (che sarà ••[due] o ••••[quattro]) altrimenti come posso procedere oltre lo zero? Ed era questo il dubbio che posi in apertura.
Insomma io non capisco quale dei due modi sia quello corretto, perchè entrambi bene o male funzionano, solo nel secondo mi pare di individuare un problema concettuale nella creazione. Inoltre dalle spiegazioni iniziali che mi hai dato mi pareva fosse giusta la prima visione, mentre con quella di Russell mi pare proprio la 2)-a)... sono un caso perso! --151.19.202.31 (msg) 13:31, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Mmmm no, credo che nel secondo caso sia tu ad aggiungere sovrastrutture in contraddizione tra loro. Gli oggetti cui diamo nomi esistono già, indipendentemente dai nomi che diamo loro (e in realtà indipendentemente anche dal fatto che glie li diamo): se vogliamo fare un parallelo (esso stesso un po' ballerino perché comporta comunque un elemento di arbitrarietà e di rappresentazione di un concetto astratto) tra il mondo dei numeri che esistono già in astratto e il mondo dei numeri "denotati" tramite gli assiomi di Peano, potremmo dire che • (inteso non come nome o denotazione, ma come un modo di evocare rapidamente nella "trattazione" il concetto astrato) È S(0), e poi io potrò chiamarlo 1, 2, e, π, sedia, ecc. Il sistema di Peano è unico, a meno di isomorfismi: S(0), per assioma, corrisponderà sempre a quell'entità astratta che ho indicato con • (ma che resta inespressa finché non le do il nome di 1, sedia o altro) e così •• sarà sempre definito come S(S(0)), il nostro 2. Devo ammettere di non aver letto Russel, ma se ci pensi tu nel 2-b) hai in realtà attribuito un significato a ••, cioè S(0), ma poi hai tentato un parallelismo con un sistema in cui hai definito S(0) come •. I sistemi sono isomorfi ed entrambi validi come sistema di Peano, solo che ovviamente, avendo dato lo stesso nome (•• o due) a due concetti astratti diversi, viene fuori un tripudio di contraddizioni che in realtà risiedono solo nell'arbitrarietà del decisore e non nella struttura del sistema. Quindi tu puoi in effetti costruire sistemi di Peano "arbitrariamente", ma nel confrontarli avrai gli stessi problemi che riscontreresti usando in presenza di uno straniero una suono che nella sua lingua ha tutt'altro significato rispetto a quello che intendi tu. --Dry Martini confidati col barista 17:50, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
A commento salvato, mi viene il dubbio che il problema che riscontri abbia origine dall'uso ambiguo di costruire: in questo contesto, come detto, la struttura astratta e indipendente dall'intervento umano esiste già, mentre la costruzione di cui si parla sta solo nel "dare i nomi" (e così nella geometria euclidea il concetto di punto è intuitivo, poi il nome che gli si dà è convenzionale). Risulta qui evidente che finché la struttura resta la stessa (sistema isomorfo al sistema di Peano, quindi ad esso coincidente per la proprietà di unicità a meno di isomorfismi) una contraddizione sui nomi è presto liquidata. --Dry Martini confidati col barista 17:56, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

[× Conflitto di modifiche] In realtà i tuoi quesiti sono pienamente legittimi e il confronto è sempre un arricchimento per tutti. Tieni presente che il dubbio cresce con la conoscenza! :) Ti rispondo partendo dalla parte finale del tuo intervento, segnatamente dal punto 2b, giacché mi sembra che in quel passaggio risieda forse la questione più controversa. Beh, se vuoi costruire ex novo un modello concreto dell'aritmetica di Peano, è chiaro che dovrai fornire espressamente un'interpretazione dei concetti primitivi. In particolare dunque dovrai dichiarare tu cosa intendi per «numero» nell'ambito del tuo modello e definire la funzione «successore»: pertanto conoscerai già gli elementi dell'insieme e la legge in base alla quale a ogni numero è associato il suo successore. È ciò che, in buona sostanza, ha fatto Russell presentando i due modelli di cui abbiamo discusso sopra, che sono effettivamente distinti seppur isomorfi. Per il resto mi permetto di mettere un po' di ordine, proponendo di seguito uno schema di ragionamento che a mio avviso consente di approcciarsi in modo proficuo all'aritmetica di Peano (a un livello elementare).

  • In primo luogo enunciamo i cinque ben noti postulati in un contesto del tutto astratto; tali assiomi introducono tre concetti primitivi («numero», «zero» e «successore»). Secondo i canoni dell'impostazione assiomatica moderna, gli enti primitivi devono essere considerati alla stregua di vocaboli sprovvisti di qualsiasi significato intrinseco: essi risultano definiti implicitamente soltanto dalle relazioni imposte su di essi dagli assiomi. In altre parole, questo vuol dire che non è lecito dare ai concetti primitivi alcuna attribuzione particolare che non sia una conseguenza diretta dei postulati. Se vuoi, come suggerito da alcuni autori, puoi sostituire i termini «numero», «zero» e «successore» con altrettanti neologismi di fantasia, cioè con tre vocaboli inventati da te e privi di significato in qualsiasi lingua a te nota.
  • Solo in un secondo momento iniziamo a pensare ai modelli, cioè a provare ad assegnare un significato concreto agli enti primitivi: a questo riguardo, osserviamo che l'insieme – con le usuali interpretazioni dei concetti di «numero», «zero» e «successore» – soddisfa i cinque assiomi e dunque rappresenta un modello valido per l'impostazione assiomatica di Peano.
  • Notiamo che, con differenti interpretazioni dei concetti primitivi, esistono altri (infiniti) modelli per l'aritmetica di Peano, tutti isomorfi al sistema menzionato nel punto precedente (per il teorema di categoricità): ciò significa che i cinque postulati, pur non individuando in via esclusiva l'insieme dei numeri naturali, lo caratterizzano univocamente a meno di isomorfismi. Possiamo dunque concludere affermando che gli assiomi di Peano danno luogo a una descrizione assiomatica dell'insieme dei numeri naturali (e di tutte le strutture a esso «sovrapponibili», cioè che in un certo senso «si comportano come »).

Alla luce di questo, ritengo che meriti un commento la tua frase che riporto qui di seguito: «L'altro modo in cui mi pare di poter interpretare l'affermazione che "per ogni numero ho un numero successore" è quello di dire: la proposizione afferma che ho sempre un successore, ma ogni successione sarà diverso intrinsecamente proprio come "oggetto successore" e non come modo di nominarlo.» Direi che un'asserzione di questo tenore può avere senso solo se stai parlando di un modello; anzi, di più modelli: infatti solo all'interno di modelli differenti è possibile dare differenti interpretazioni concrete dei concetti primitivi della teoria, cioè avere «numeri» differenti, «zeri» differenti e «successori» differenti. Allo stesso modo, quando parli di più modelli possibili e scrivi «son già la stessa cosa, cambia solo il vocabolo» (punto 1b), credo sia importante precisare che due modelli validi diversi – cioè definiti in modo diverso, ovvero con una differente interpretazione di «numero» o di «zero» o di «successore» – sono generalmente considerati distinti a tutti gli effetti, benché evidentemente siano isomorfi. È per esempio il caso dei due modelli di Russell a cui ho fatto cenno in precedenza. Spero di esserti stato utile e resto a tua disposizione. :) -- Étienne 18:07, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Ho letto con attenzione le vostre risposte, e vi ringrazio anche per le parole di conforto ^^.
Voglio portare questo esempio che mi è venuto in mente prima e solo ora ho modo di scrivere, e lo ritengo valido anche dopo i vostri chiarimenti.
Dopo aver definito tramite i postulati 0, S(0), S(S(0)), S(S(S(0))), etc... posso dimostrare l'esistenza della somma in modo ricorsivo. Ora dico S(0) per me è •, S(S(0)) per me è •• e S(S(S0))) è •••, ora chiamo • [1], •• [2], •••[3],... chiamo in modo diverso la medesima entità: • [2], •• [4], ••• [6],... Quando vado a fare la somma tra secondo e quarto successore cioè 2+4=6 ho ••+••••=•••••• nel primo caso e 4+8=12 (che è proprio il sesto successore chiamato diversamente) ho sempre ••+••••=•••••• perché ho solo cambiato nomi.
Dopo aver definito tramite i postulati 0, S(0), S(S(0)), S(S(S(0))), etc... posso dimostrare l'esistenza della somma in modo ricorsivo analogamente essendo fatta in maniera generale. Ora dico S(0) per me è •, S(S(0)) per me è •• e S(S(S0))) è •••, ora chiamo • [1], •• [2], •••[3],... Stavolta però non cambio solo il modo di nominarli ma cambio il significato intrinseco di quantità e dico S(0) per me è ••, S(S(0)) per me è •••• e S(S(S0))) è ••••••, e chiamo •• [2], •••• [4], ••••••[6],... Sommando nuovamente secondo e quarto successore ho 2+4=6 ••+••••=•••••• e nel secondo caso 4+8=12 ••••+••••••••=••••••••••••.
Da quel che mi avete detto in realtà non vi è però distinzione tra i primi due modi di vedere e gli altri due come dicevo sopra, perché son tutti isomorfismi, in realtà son tutti modelli diversi sia che dia nomi diversi sia che cambi valore delle quantità, perché per concretizzarli vado proprio a dare un significato agli enti primitivi. Ho ben capito? Grazie!! --151.19.202.31 (msg) 19:57, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Con il tuo esempio stai dicendo che "one+two=three" e "un+deux=trois" non sono la stessa cosa :) In effetti non lo sono, hai definito due "diversi" sistemi di Peano che però sono isomorfi: tu, stringi stringi (cioè applicando la proprietà transitiva delle identità a S(0)=•=1 e via così), nel primo sistema chiami S(0) uno e nel secondo lo chiami due. È evidente che l'identità che tu metti alla prova vale dal punto di vista concettuale (perché S(0)+S(S(0)=S(S(S(0))) sempre e comunque), cioè andando oltre i formalismi terminologici, ma non se ci fermiamo a questi ultimi. Credo di aver confuso io le acque usando i pallini. Tutti i sistemi sono isomorfi, perché si basano tutti sulla successione {0, S(0), S(S(0)), ...}, ma saranno sistemi diversi e quindi non potrai sperare di ottenere risultati uguali da operazioni nei due sistemi (perché la successione è di volta in volta denotata come {0, 1, 2, 3, ...} e come {0, 2, 4, 6, ...}). In un certo senso, è come definire due scale di temperatura che condividano lo 0 (posto alla temperatura di fusione del ghiaccio: diciamo, la Celsius e la DryMartini) ma con una diversa definizione di grado (il °C e il °DM, definito dall'identità 2°F=1°DM): in entrambe sarà definito il punto di ebollizione dell'acqua al livello del mare, ma il valore ad esso corrispondente sarà diverso tra le due scale (che nella Celsius sarà a 100°C, nella DryMartini sarà 50°DM). Entrambe, però, lo individueranno correttamente. Tu stai dicendo: l'acqua bolle (ho sommato S(0) e S(S(0))) ma le temperature sono diverse (in un sistema ottengo 4, nell'altro 8), allora le scale che ho usato non sono definite correttamente. In definitiva, c'è continua confusione tra concetto (cioè S(0)) e nome dato al concetto ("1"). I sistemi il puoi confrontare solo se guardi al concetto :) --Dry Martini confidati col barista 23:38, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Ciao :)
No in realtà quel che dici mi torna, quello che volevo dire con l'ultimo intervento è che non so per quale motivo io nei miei primi 2 esempi dell'ultimo intervento cambiano il nome e mantenendo la stessa "quntità" dicevo: son la stessa cosa; mentre nel terzo e quarto cambiando proprio "quantità" li ritenevo isomorfismi e 2 modelli ben distinti. Ma la realtà è che non son 2 modelli uguali e 2 distinti ma son 4 modelli distinti isomorfi. Questo volevo dire e forse era li il mio errore. --151.46.194.153 (msg) 13:39, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]

Gentile amico anonimo, mi rendo conto che la distinzione può apparire sottile, ma direi che i primi due a rigore non sono modelli, giacché non hai fornito un'interpretazione concreta dei concetti primitivi, mentre gli altri due sono modelli distinti (e ovviamente isomorfi) dell'assiomatica di Peano. Ad ogni modo, spero davvero di non confonderti le idee ma in tutta onestà non comprendo dove tu voglia andare a parare con il ragionamento della «somma» fra successori. Cosa sarebbe questa «somma»? Hai fatto riferimento a due differenti modelli validi della teoria di Peano, ovvero due insiemi in cui hai fornito un'interpretazione di certi concetti primitivi, ma poi – se ho inteso correttamente – hai considerato la somma usuale, che a priori è un'operazione che esula dai suddetti insiemi. Prendiamo in esame per esempio l'insieme e interpretiamo:

  • come numero: ogni elemento di ;
  • come zero: ;
  • come successore di un generico : il numero , dove e vanno intesi come numeri interi definiti in senso classico «al di fuori del modello» (anche perché ) e denota la somma usuale.

Osserviamo che non è chiuso rispetto all'operazione di somma usuale, poiché per esempio sarebbe . Questo medesimo modello offrirebbe poi un controesempio alla tesi in base alla quale la somma usuale fra il «secondo successore dello zero» e il «quarto successore dello zero» sarebbe pari al «sesto successore dello zero»: infatti . In definitiva, ogniqualvolta si utilizza la somma usuale, in un certo senso ci si colloca al di fuori del modello. Permettimi dunque di fare un piccolo passo indietro e di provare a sistematizzare il tutto in modo più preciso, il che – come di sicuro ti sarai accorto – in matematica riveste un'importanza sostanziale. Chiamiamo un insieme i cui elementi chiamiamo «numeri», in cui risultino individuati un elemento chiamato «zero» (che denotiamo con il simbolo ) e una funzione «successore», e in cui siano veri i cinque assiomi di Peano. In virtù del secondo postulato, lo zero ammette un unico numero successore, che chiamiamo «successore dello zero», il quale a sua volta ammette un unico numero successore, che chiamiamo «successore del successore dello zero», eccetera. Per il terzo e il quarto assioma, questi oggetti sono tutti distinti: li denoto con i simboli , eccetera; introduciamo anche il simbolo per rappresentare composizioni della funzione successore applicata al generico elemento , dove è un numero intero positivo definito in senso classico. A questo punto possiamo definire cosa si intende per «somma» nell'ambito dell'assiomatica di Peano. Chiamiamo somma una funzione definita su a valori in che a ogni coppia di numeri associa un numero che denotiamo con e tale che verifichi le seguenti proprietà:

  1. ;
  2. .

Come tutte le definizioni date per induzione, essa è ben posta grazie al teorema di ricorsione, il quale nella circostanza specifica ci garantisce che una siffatta funzione esiste ed è unica. Se vuoi, potresti dimostrare per esercizio che l'operazione così definita gode delle proprietà associativa e commutativa. Inoltre non è difficile osservare che essa corrisponde all'usuale addizione se ci collochiamo nell'usuale modello di ; naturalmente quest'ultima è una «verifica extrateorica», cioè effettuata «al di fuori della teoria di Peano» (dal momento che occorre attribuire un significato preciso ai concetti primitivi). Osserviamo infine che questa nuova accezione di somma è ragionevole a tal punto da rendere vera la proposizione secondo cui la somma fra il «secondo successore dello zero» e il «quarto successore dello zero» sarebbe pari al «sesto successore dello zero», ossia . Infatti, applicando direttamente la definizione, desumiamo che: . -- Étienne 15:57, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]

Mi sono perso nei meandri della spiegazione di Étienne :) Però credo che la conclusione di 151.46... mostri che il dubbio è risolto. Conversazione affascinante, fatemi un fischio se ci sono altri dubbi matematici :) --Dry Martini confidati col barista 16:25, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]

(conflittato) Ciao Etienne ti ringrazio per l'articolata risposta e colgo anche l'occasione per augurarti un buon sabato, ma mi sa che ti ho portato fuori strada nel spiegarti/vi il mio dubbio.
<<Se vuoi, potresti dimostrare per esercizio che l'operazione così definita gode delle proprietà associativa e commutativa>> Questo è un ottimo consiglio, che in effetti sto seguendo e mi sto divertendo a farlo ^^.
Passando al dubbio: quanto dici lo davo già perscontato avendolo fatto al liceo, è un utile ripasso data la chiarezza dell'esposizione e mi ritrovo in tutto, ma l'avevo racchiuso nella frase <<posso dimostrare l'esistenza della somma in modo ricorsivo>> ed è proprio ciò che applicavo sui miei poco formali "pallini" quando dicevo che ••••+•••••••=•••••••••••• intendendo con esso il 6 successore appunto. E ho introdotto tale operazione, (ma mi rendo conto sia stata uan inutile complicazione) solo per far capire che in un caso anche se chiamavo due •, intendevo la quantità • (che prima ho chiamato uno). Cioè da un lato cambio nomi alla stessa quantità e dall'altro cambio proprio quantità e mi chiedevo son tutti modelli diversi? Mi pareva di si dato che eran diverse definizioni dei conetti primitivi.
Il punto cruciale su cui prende forma il mio dubbio esistenziale è incentrato proprio sul perché i primi due non siano modelli isomorfi anche essi come affermi <<ma direi che i primi due a rigore non sono modelli, giacché non hai fornito un'interpretazione concreta dei concetti primitivi>>. Mi avessi detto che lo erano come mi pareva di aver capito da DryMartini avrei detto eureka! :) --151.46.194.153 (msg) 16:44, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]

Provo a chiarire: i modelli sono tutti isomorfi perché sono tutti basati su {0, S(0), S(S(0)), ...}, ma nel momento in cui poniamo S(0) = • o S(0) = •• abbiamo già definito (perché anche "mettere i pallini" è denotare un numero: pensiamo ai primi pastori che contavano le pecore con i sassolini :) ) due sistemi distinti e inconfrontabili (ma isomorfi). Ogni sistema che rispetti gli assiomi di Peano è isomorfo a . Temo che il resto sia un po' un rincorrersi la coda :P quando 151.46 dice "in un caso anche se chiamavo due •, intendevo •" credo che in realtà voglia dire "...anche se chiamavo due S(0) intendevo S(0)". Insisto: temo che usare i pallini ci abbia complicato la vita, perché abbiamo introdotto un elemento intermedio che ciascuno interpreta a modo suo, meglio abbandonare i pallini e scrivere solo S(0) e 1, perché negli assiomi di Peano non è previsto nessun elemento intermedio, né è necessario per capirci :) --Dry Martini confidati col barista 17:04, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]
Concordo sulla complicazione, il fatto è che mi serviva per far capire che volevo assegnare ad esempio a S(0) il valore di una certa "quantità" (creazione del modello) e poi chiamare quella quantità uno o due (eseguendo solo cambio di vocabolo), mentre potevo anche assegnare a S(0) il valore di un'altra quantità ed era anche esso un altro modello. Intuitivamente in sostanza mi pareva diverso cambiare nome a una stessa quantità o assegnare due quantità diverse a S(0) per creare un modello. --151.46.194.153 (msg) 17:32, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]
Ciao e buona giornata anche a te! Eri stato estremamente sintetico nella tua argomentazione e dunque non mi ero reso conto che intendessimo entrambi la stessa cosa! Molto bene quindi! :) Quanto all'altra questione, sono abituato a qualificare come «modello» un insieme in cui si fornisce un'effettiva ed esplicita interpretazione concreta dei concetti primitivi, che pertanto vengono ad assumere un significato specifico: per esempio, nel modello che ho costruito nel mio intervento precedente, ho immaginato lo «zero» come un oggetto concreto, il numero intero definito in senso classico. Se invece ci fermiamo al sistema assiomatico formulato in astratto, i canoni dell'impostazione assiomatica moderna ci impongono – al contrario – di non dare alcuna attribuzione specifica ai concetti primitivi, che in linea di principio devono essere considerati alla stregua di parole prive di significato; in tale contesto il termine «zero» non ha alcun senso e se volessi surrogarlo con un altro nome, per esempio «tavolo», rimarrei comunque obbligato a non assegnargli alcun significato. Infatti, come ho già detto, alcuni autori suggeriscono di riscrivere i cinque assiomi sostituendo le parole «numero», «zero» e «successore» con tre neologismi di fantasia: in questo modo ci si abitua a considerarli come vocaboli sprovvisti di contenuto, diversamente da ciò che si fa quando si costruisce un modello. In ogni caso direi che cambiare semplicemente un nome non implica la creazione di un modello. Spero di essermi spiegato meglio; fammi sapere! :) -- Étienne 17:44, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]

Apro citandoti: <<[...]che in linea di principio devono essere considerati alla stregua di parole prive di significato; in tale contesto il termine «zero» non ha alcun senso e se volessi surrogarlo con un altro nome, per esempio «tavolo», rimarrei comunque obbligato a non assegnargli alcun significato>> esatto e ciò è quel che ho capito proprio grazie alle vostre spiegazioni che all'inizio mi era difficile capire. Inoltre avendo inizialmente interpretato male quanto hai detto ora mi son costruito mille castelli sull'attribuire un significato al concetto primitivo ma non capivo che i concetti primitivi fossero privi di significato al di fuori di un modello. Risolto poi questo problema mi sorse il problema dei modelli a cui ora mi siete riusciti a dare spiegazione.
Finalmente ho capito :D!! Vi ringrazio per avermi aiutato in questo percorso di comprensione e per il consiglio della lettura di questo libro (a parte questo intoppo son già a piu di 3/4 davvero affascinante!). Pensare che ho vissuto tutto questo tempo pensando di aver capito gli assiomi quando in realtà non era vero mi fa strano. Mi avete stravolto la conoscenza XD!
Ammetto che provo anche una certa quota di ammirazione per il fatto che ciò che avete capito voi io ci ho messo solo 4 giorni a interpretarlo! XD
That's all folks, buon we :) --151.46.194.153 (msg) 18:14, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]

È stato un piacere! Buon proseguimento! :D -- Étienne 19:28, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]
Ho letto con interesse questa discussione e nel seguirvi mi son figurato due modelli per cui mi sembra valgano gli assiomi ma così ad occhio direi che non dovrebbero essere modelli (o almeno il primo dei due)...
Prendo l'esempio di Étienne: l'insieme A {0, 2, 4, 6, 8,...} e interpreto... come numero: ogni elemento di A; come zero: 0 appartiene ad A; come successore di un generico x di A: il numero x + 2.
Nel mio primo modello rielaboro A {0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8,...} e interpreto... come numero: ogni elemento di A; come zero: 0 appartiene ad A; come successore di un generico x di A: il numero x + 2. La particolarità di questo modello è che mantiene veri tutti i postulati infatti ogni numero (x) ha un successore (x+2), numeri diversi hanno successori diversi, 0 non è successore di alcun numero e ho l'esistenza dello 0; vi è tuttavia l'1 che non è successore di alcun numero anch'esso (ma non è vietato da alcun assioma), inoltre essendo 1 appartenente ad A anche ogni successore vi appartiene 1, 3, 5, 7... Seguendo questa procedura però tutti i numeri dell'insieme non saranno più una catenella 0→2→4→6→8 ma ne avrei due parallele: 0→2→4→6→8 e 1→3→5→7 ed è evidente che il 5 postulato non funzionerebbe più su un tale insieme. Dove sta l'errore di concetto?
L'altro modello che volevo portarvi in esame è il seguente: B {0, 1, 4, 5, 7, 9,...} (ipotizzando di conoscerli tutti) e interpreto... come numero: ogni elemento di A; come zero: 0 appartiene ad A; il problema nasce sul successore perché non ho più una regola fissa (esempio precedente: x+2) che mi designa per un x qualsiasi il successore, tuttavia pur non avendo una regola fissa so che il successore di 0 è 1 e quello di 1→4 e così via. La mia domanda è quindi, posso considerare come modello un caso simile in cui so quale sarà un successore di qualunque x pur non avendone una legge fissa? --SimonDu (msg) 11:46, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]
1) Non c'è alcun errore: un sistema di Peano è dato dall'unione di un insieme e di una relazione di successione tra i suoi elementi; il tuo A (che poi altro non è che l'insieme dei naturali) è un sistema di Peano quando associato all'usuale relazione di successione "+1", ma smette di esserlo quando provi a usare il "+2" esattamente per il motivo che hai correttamente indicato: è violato il quinto assioma. Ciascuna delle due "catene parallele", prese singolarmente come insieme a sé stante, è un valido sistema di Peano con quella relazione di successione.
2) B è un sistema di Peano validissimo. Difficile farci qualcosa di utile (in particolare se per te gli elementi di B sono davvero gli usuali numeri naturali, però "rimescolati"), ma è pur sempre un sistema isomorfo ai numeri naturali (do ovviamente per scontato che l'arbitraria regola di successione cui accenni non preveda ripetizioni). -- Rojelio (dimmi tutto) 14:13, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]

(commento fuori topic) Non posso che esser contento la mia domanda abbia coinvolto anche altri ^^ --151.44.62.32 (msg) 14:33, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]
PS: posso fare un piccolo appunto? Nel caso "A" mi pare però che il 5^ sia rispettato anche nel caso "+2" infatti <<ogni sottoinsieme di numeri naturali che contenga lo zero e il successore di ogni proprio elemento coincide con l'intero insieme dei numeri naturali>>, intendendo con il concetto primitivo "numeri naturali" gli elementi di A.
Per il caso B invece avrei risposto anche io così. --151.46.156.253 (msg) 14:50, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]

Cerchiamo di mantenere un certo ordine. ;) Il primo modello proposto da SimonDu (se siete d'accordo potremmo chiamarlo per distinguerlo da , che era uno dei due modelli menzionati da Russell) non è altro che l'insieme in cui si interpreta:
  • come numero: ogni elemento di ;
  • come zero: ;
  • come successore di un generico : il numero .
Una siffatta struttura non è un modello valido per l'aritmetica di Peano, dal momento che non soddisfa il quinto assioma, come ha già spiegato Rojelio. Peraltro non è difficile osservare che in un sistema di Peano, come conseguenza pressoché immediata degli assiomi, lo zero è necessariamente l'unico numero a non essere successore di alcun numero, ovvero – ricorrendo alla stessa notazione che abbiamo adottato sabato – sussiste la seguente implicazione: sia ; se , allora tale che . Chi è interessato può provare a dimostrare questa proposizione per esercizio. ;) -- Étienne 18:31, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]
Purtroppo son da cellulare perciò leggo male e non riesco a far mente locale, però mi pare che il 5 sia soddisfatto: ogni sottoinsieme di A* che contenga lo zero e il successore di ogni proprio elemento coincide con l'intero insieme di A* infatti come diceva Simon prendendo la "catena" 0 avrà come successore 2-->4-->6-->8... e quella che parte da 1 ha come succ. -->3-->5-->7... . Quindi per il quinto avendo tutti un successore coincide con A*, e così è verificata la proposizione. Comunque appena son fermo provo a dimostrare quanto dici che credo mi risolva ogni problema. Chiedo inoltre scusa a Simon per essermi introdotto nella sua domanda. Ciao! :) --5.90.8.210 (msg) 09:12, 3 mar 2015 (CET)[rispondi]
Il sottoinsieme di costituito dallo «zero» (ovvero nel caso specifico ) e da tutti e soli i suoi successori è , che evidentemente non coincide con stesso: ciò significa che il quinto assioma non è verificato. Il fatto che in un sistema di Peano ogni numero abbia un successore è garantito dal secondo postulato, mentre il quinto – congiuntamente agli assiomi precedenti – implica che lo zero sia l'unico numero a non essere successore di alcun numero. -- Étienne 08:54, 4 mar 2015 (CET)[rispondi]
Credo che dalle tue parole traspaia l'errore di interpretazione alla radice del malinteso: il quinto assioma richiede che l'insieme sia coincidente con il sottoinsieme formato dallo "zero" a tutti i suoi successori, quelli che puoi "raggiungere" partendo dallo zero stesso, non "tutti i successori di qualsiasi elemento dell'intero insieme". Ecco perché, come sottolinea Etienne, va considerata solo la catena 0-2-4-6- (quella 1-3-5-7- non parte dallo zero), e a quel punto si constata che non è coincidente con l'intero insieme, ma ne è solo una sua parte. -- Rojelio (dimmi tutto) 11:57, 4 mar 2015 (CET)[rispondi]

Il Festival di Sanremo viene trasmesso in eurovisione; dove posso vedere i canali europei che lo trasmettono? --213.26.205.140 (msg) 12:59, 10 feb 2015 (CET)[rispondi]

Prendi la mia risposta col beneficio dell'inventario: da quel che ho capito, trasmettere tramite "eurovisione", significa mettere a disposizione dei canali europei interessati e abbonati ad "eurovision", il feed della trasmissione, ergo se non c'è nessun canale estero "interessato" a trasmetterlo, il festival se lo sorbiranno solo i telespettatori di raiuno. Comunque, se dovessero trasmetterlo, verrà fatto nei vari paesi da questi canali. Sempre se ho ben inteso tutto l'ambaradan dell'eurovisione. --95.236.18.49 (msg) 16:16, 10 feb 2015 (CET)[rispondi]
Al momento sto in Germania e, che io sappia, non è stato trasmesso da nessun canale "locale" (ovviamente in Germania il Festival di Sanremo non interessa a nessuno). Viene trasmesso dai canali Rai visibili soltanto all'estero (principalmente da satellite, ma non ti so dire), vedi Rai World. In compenso lo streaming della RAI era visibile anche all'estero dalla prima puntata di sanremo fino alla fine della finale del festival (già l'ultimo dopofestival era oscurato). Probabilmente per pigrizia o incompetenza hanno lasciato lo streaming visibile all'estero dalla prima all'ultima puntata anche al di fuori delle sigle dell'Eurovision.--Bedo2991-{contattami} 15:16, 15 feb 2015 (CET)[rispondi]
Per tutti i paesi europei non posso garantire. Per quanto riguarda i programmi nazionali di Francia, Germania, Svizzera, Austria, Spagna e Gran Bretagna ti assicuro che nessuno di questi paesi lo trasmette. Io credo che si programmi solo alla RAI. Magari in Albania o a Malta? ma non credo --Marie de France (msg) 23:21, 15 feb 2015 (CET)[rispondi]

Dylan Dog è un antieroe?[modifica wikitesto]

Ho cominciato a leggere i fumetti di Dylan Dog da qualche mese e mi sono fatto l'idea che sia un antieroe e non un eroe vero e proprio. Si tratta di un'idea corretta la mia? --Erik91★★★+2 22:26, 10 feb 2015 (CET)[rispondi]

Erik91 Secondo me no, non ha qualità negative, a parte la pigrizia iniziale; anzi è coraggioso, generoso e tenace che sono le virtù tipiche degli eroi.--Pierpao.lo (listening) 20:36, 23 feb 2015 (CET)[rispondi]
E che mi dici della sua esuberante promiscuità sessuale? Gli eroi non sono così lascivi, di norma...--StefBiondo 13:47, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Matematica a Londra[modifica wikitesto]

vorrei chiedere se è in che modo é disponibile una laurea in matematica a LOndra o comunque in Inghilterra, quale curriculum bisogna a avere? --78.15.87.72 (msg) 22:41, 10 feb 2015 (CET)[rispondi]

www.wikigallery cos'e'?[modifica wikitesto]

Mi sono imbattuto in questo sito http://www.wikigallery.org qualcuno saprebbe gentilmente dirmi di che si tratta? sembra molto ricco e ben organizzato. Grazie. --Rago (msg) 22:04, 11 feb 2015 (CET)[rispondi]

non c'è scritto. Prova a contattarli Rago--Pierpao.lo (listening) 20:32, 23 feb 2015 (CET)[rispondi]

maschera di vecchia[modifica wikitesto]

Nella commedia dell'arte ci sono diverse maschere di vecchi; ne esistono di vecchia?

--213.26.205.140 (msg) 11:40, 12 feb 2015 (CET)[rispondi]

A Modena c'è la maschera della signora Pulònia, che insieme al marito Sandrone e al figlio Sgorguìghelo compongono la famiglia Pavirònica. --Holapaco77 (msg) 21:39, 19 feb 2015 (CET)[rispondi]

Paradosso del gatto di Shoringer[modifica wikitesto]

So che non si scrive così. Comunque ho letto la pagina, ma non ho capito nulla. Che paradosso sarebbe, scusate? e come se io dicessi: <<fuoi c'è una lieve pioggia, e posiziono un recipiente al centro del cortile. Se l'acqua che entra raggiunge un certo livello, parte un impulso elettrico che attiva un fucile puntato sulla testa del cane paralitico del mio vicino. Data l'instabilità del tempo, si ha la stessa probabilità sia che l'acqua raggiunga il livello critico in un ora, sia che non lo raggiunga. Quando tornerò, dopo un ora, il cane del mio vicino come sarà?>> in pratica non è un paradosso, è come dire se una cosa accade, accade; se non accade, non accade. Qualcuno potebbe spiegarmi questo strano paradosso'--79.21.135.205 (msg) 21:09, 16 feb 2015 (CET)[rispondi]

Il punto è che le proprietà dei sistemi fisici, specie nel mondo atomico o subatomico, acquistano un valore solo quando una misurazione viene fatta. Altrimenti il sistema si trova in una sovrapposizione di diversi stati, ad esempio una particella si trova in molti punti diversi dello spazio, in uno ciascuno con una certa probabilità. Il paradosso consiste nel fatto che un similare comportamento dovrebbe valere anche per gli oggetti macroscopici, eppure, come tu noti, per un banale secchio d'acqua, oppure come notava Schrödinger, così si chiama, per un gatto, nulla di questo è mai stato osservato. Da qui il paradosso e il "problema della misura". X-Dark (msg) 21:39, 16 feb 2015 (CET)[rispondi]
Di solito la reazione della gente quando gli spieghi il gatto di Schrödinger è: balle! Il gatto deve essere o vivo o morto! E questo non può dipendere dall'ingnoranza dell'osservatore. Invece per la fisica il gatto si trova effettivamente in un limbo di vita/morte simultanea, finchè l'osservatore non controlla facendo collassare la funzione. Il paradosso è tutto qui. Purtroppo la fisica del XX secolo è talmente poco antropomorfa che genera un rifiuto istintivo al primo approccio. Ma l'influenza della coscienza sulla materia che si configura ne è uno degli aspetti più affascinanti.--StefBiondo 22:54, 16 feb 2015 (CET)[rispondi]

Titolo film[modifica wikitesto]

Buona sera a tutti, cerco il titolo di un film di cui ricordo solamente l'incipit. Inizia con un blitz dentro una specie di rifugio alpino, che finisce male, con la morte di qualche ostaggio (non ricordo se tra gli ostaggi ci fossero dei poliziotti), e il poliziotto che prende parte all'operazione si ritira a vita privata, dando poi inizio al film. Non ricordo nient'altro, purtroppo, ma sto cercando di trovare questo film per rivederlo. Grazie a tutti.--93.147.21.75 (msg) 23:14, 16 feb 2015 (CET)[rispondi]

'na parola :) ricordi qualche attore, se il film è americano, più o meno il periodo?--95.247.19.39 (msg) 00:16, 17 feb 2015 (CET)[rispondi]
Uno simile e Hostage con Bruce Willis, molto bello se ami il genere thriller più che azione--Pierpao.lo (listening) 10:57, 17 feb 2015 (CET)[rispondi]
Americano, recente. Ho un vuoto di memoria assurdo che mi fa ricordare soltanto l inizio.--2.40.49.24 (msg) 01:47, 18 feb 2015 (CET)[rispondi]
Potrebbe essere Commando (film)? --Flazaza (msg) 18:40, 18 feb 2015 (CET)[rispondi]

Programma per monitorare i posti letto negli ospedali[modifica wikitesto]

Segnalo questa domanda/iniziativa pubblicata nel posto sbagliato. --Riccardo R. 10:34, 17 feb 2015 (CET)[rispondi]

storia giapponese[modifica wikitesto]

I termini medioevo giaponese, Giappone feudatario e periodo degli shogun si riferiscono allo stessa epoca della storia Giapponese o diverse?

--95.251.179.126 (msg) 14:32, 17 feb 2015 (CET)[rispondi]

Con "medioevo giapponese" si intende di solito l'epoca che va dall'inizio del periodo Kamakura (1192) alla fine del periodo Muromachi (1573), mentre il "periodo degli shogun", o "periodo feudale", inizia convenzionalmente anch'esso col periodo Kamakura (1192), ma termina molto più recentemente, col cosiddetto bakumatsu e la conseguente restaurazione Meiji del 1868. --Nungalpiriggal (msg) 22:21, 17 feb 2015 (CET)[rispondi]
grazie--95.252.139.98 (msg) 23:47, 19 feb 2015 (CET)[rispondi]

Della cucina dei miei genitori riesco a malapena a ricordare la farina 00, diversa dalla 0; o al massimo sapevo che si distingueva tra grano tenero e duro. La differenza tra farine forti e deboli l'ho beatamente ignorata per decenni. Ma da quanto tempo circola la Manitoba sui mercati italiani? La voce non lo dice. --Marie de France (msg) 23:58, 18 feb 2015 (CET)[rispondi]

piatti di pesce[modifica wikitesto]

Di quale regioni sono originali i seguenti piatti:linguine allo scoglio, risotto alla pescatora,spaghetti ai frutti di mare(non sono sicuro che i tipi pasta sono quelli tradizionali ne per lo stesso condimento ci siano più di un tipo pasta tradizionali, quindi in caso sia cosi ditemelo)?

--95.252.139.98 (msg) 14:57, 20 feb 2015 (CET)[rispondi]

p.s. errore ho usato pasta inprecisamente per intendere pasta e riso--95.252.139.98 (msg) 15:00, 20 feb 2015 (CET)[rispondi]
Proviamo per esclusione: Valle d'Aosta no, Piemonte no, Lombardia no, Trentino Alto-Adige no, Umbria no; in Veneto ed Emilia-Romagna le coste sono sabbiose... la risposta deve essere in una delle altre regioni! --Holapaco77 (msg) 22:41, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]

Vedevo oggi un documentario. Un uomo (peso stimato 70-80 kg) che cadeva da un albero (altezza stimata 3-3,5 m). Al momento dell'impatto, la tele ha detto che l'uomo ha subito una forza all'impatto di 4400 N. Ora:

  • Mettiamo che l'uomo pesi 75 kg. La forza che causa il suo spostamento è data dalla sua massa per l'accelerazione di gravità (75 kg * 9,81 m/s2 = 735,75 N), quindi da quell'albero è caduto con una forza di 735,75 N.
  • In base al terzo principio della dinamica, lui dovrebbe aver trasmesso al terreno quei 735,75 Newton, e per il principio azione-reazione, lui stesso dovrebbe subire 735,45 Newton.

Solo che se prendo i 4400 N dichiarati dalla TV, noto che la massa (4400 N /9,81 m/s2) è di circa 448,5kg.

Ok, se quell'uomo si lanciasse dal tetto di una casa si spappola al suolo, mentre se cade da una sedia no, ma ciò è dovuto dall'energia (J), che è 1/2m * v2: quindi all'impatto cadendo dalla sedia si avrà velocità di gran lunga inferiore rispetto al tetto della casa, quindi minor energia, quindi minor disastro, ma comunque, in entrambe le cadute, lui avrà i suoi 735,75 Newton (che è comunque la forza necessaria a far accelerare 75kg a 9,81 m/s2), quindi la stessa reazione all'impatto sulla terra.

In parole povere, perchè, nel caso dell'albero, l'uomo impatta come se pesasse come un cavallo, anzichè come un uomo? --95.244.162.238 (msg) 20:28, 20 feb 2015 (CET)[rispondi]

--95.244.162.238 (msg) 20:28, 20 feb 2015 (CET)[rispondi]

La forza complessiva esercitata dal terreno deve fermare il povero uomo che cadendo è arrivato a terra (supponendo che il poveretto non rimbalzi). Questo vuol dire che deve essere in grado (in pochi attimi) di cambiare la velocità dell'uomo da quella finale v_f, poco prima dell'impatto, a zero, cioè in grossolana approssimazione F ≈ Δp / Δt = m v_f / Δt. Se la frenata è molto brusca, la forza è molto grande, anzi è infinita per Δt → 0. Questa forza frenante ovviamente non ha nessuna ragione di essere uguale alla forza peso, in generale sarà molto più intensa. Vedi anche impulso (fisica). X-Dark (msg) 20:40, 20 feb 2015 (CET)[rispondi]

Domanda: tutti i dinosauri di questa superfamiglia sono carnivori (nella voce non fa mensione della dieta)?

--95.251.178.15 (msg) 11:57, 23 feb 2015 (CET)[rispondi]

TITOLO FILM[modifica wikitesto]

Volevo conoscere il titolo di questo film. Vi descrivo ciò che mi ricordo. C’è un bambino che è alquanto monello. A un certo punto, questo bambino muore (o per lo meno sembra morto), forse soffocato. Mentre lo portano via, con grande dolore dei genitori, si vede questo bambino che ha una visione e parla con una donna-angelo, la quale gli chiede di scegliere se vuole essere considerato morto dagli esseri umani e lasciare nel dolore i genitori per diventare un angelo come ha sempre desiderato, o se vuole tornare in vita per stare vicino ai genitori. Lui, dopo essere combattuto nell’incertezza, sceglie di tornare in vita per stare vicino ai genitori perché, dice, hanno bisogno di lui. La donna-angelo, allora, gli dice che ha fatto la scelta giusta e che è orgogliosa di lui. A questo punto, il bambino torna in vita e si vede che il telo che lo copre si solleva, perché torna a respirare. Non ricordo, però, se i genitori sono naturali o se sono adottivi. In questa scena vi sono le immagini a confronto: quella del bambino che parla con la donna-angelo, e poi quella “reale” con il bambino morto (o che sembra morto) che viene portato via su una sorta di barella e coperto da un telo, in cui tutti danno per certo che sia morto, tranne la madre che asserisce di vederlo ancora respirare; infatti così sarà… Questa scena, comunque, se non mi sbaglio si trova verso la fine del film. Purtroppo non ricordo nomi di attori o del regista, né con precisione l'anno: dovrebbe essere americano, forse intorno al 2005/2007, ma non ne sono certo.


--217.19.148.54 (msg) 14:39, 23 feb 2015 (CET)[rispondi]

Unita di misura del tempo sconosciuta[modifica wikitesto]

Ciao a tutti! Abbiamo in azienda una nuova macchina che, prima di avviare una lavorazione, indica il tempo previsto in un formato che non riusciamo a comprendere. Ad esempio, stamattina il tempo di una lavorazione in due fasi era dato 99:46 (prima fase) + 797:15 (seconda fase), per un totale di 897:00, che cronometrati corrispondevano rispettivamente a 0,04 + 1,54 = 1,58 minuti[1]. Qualcuno ha qualche idea di che misura di tempo può essere quella usata dalla macchina? --95.240.160.222 (msg) 14:53, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]

  1. ^ Corrispondenza confermata dalla macchina stessa, che dopo la lavorazione indicava il tempo trascorso in un formato comprensibile a noi comuni mortali.
non credo che quantifichi il tempo, dato che altrimenti dovrebbe valere la proporzione 99.46/0.04 = 797.15/1.54. --^musaz 15:53, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]
Avete provato a chiedere al fabbricante o al manuale o a google? --Cruccone (msg) 16:25, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]
@Cruccone: il fabbricante non rispondeva (se riusciamo a contattarlo ve lo faccio sapere) e sul manuale non lo troviamo; a google non saprei cosa chiedere, non avendo dati da immettere. @^musaz: eppure è sotto l'indicazione "tempo di lavorazione". --93.39.82.36 (msg) 17:01, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]
La butto li: non è che la macchina usa centiminuti e centisecondi? Non ho verificato la risposta perché sono di fretta --Umberto NURS (msg) 17:17, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]
No... anche se fossero altre unità di misura, le proporzioni dovrebbero comunque tornare, il che invece non avviene. Ma siete sicuri che si tratti di tempo e non di qualcos'altro? Chessò... del peso (o della lunghezza) del materiale utilizzato... C'è proprio scritto "tempo"? --Lepido (msg) 20:27, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]
Non è però detto se usa un sistema di numerazione differente (non sessagesimale). --5.90.11.177 (msg) 21:00, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]
Sicuro che sia il tempo? Non è che indica gli step da eseguire o qualcosa del genere? --ValterVB (msg) 21:14, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]
Sono ragionevolmente sicuro che sia il tempo: il valore è riportato nella casella relativa alla scritta "Tempo di produzione", e in un'altra parte dell'interfaccia lo stesso valore è riportato di fianco alla scritta "Durata:" (quindi, se il programma è fatto come si deve, non può che essere il tempo - anche perché, una volta mandato in produzione il lavoro, questi valori vengono sostituiti da quelli in minuti comprensibili, quindi "Tempo di lavorazione: 1,58" e "Durata: 1,58"). Il manuale riporta che il valore pre-lavorazione può avere un margine di errore anche del 100%, ma non penso sia il caso. Ho provato a vedere quanto ci avrebbe messo una lavorazione più lunga, e la stima era di "28873:02" (non so ancora a cosa corrisponda in minuti); poi proverò a richiamare il tecnico. --95.240.160.222 (msg) 09:35, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
28873:02? Sicuro che non sia una data stellare? :D Se la macchina venisse dal futuro si spiegherebbe come mai usa unità di misura oggi sconosciute. --Ricordisamoa 18:42, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
Non ho una risposta, ma ho notato che nel primo conteggio hai detto che 99:46 + 797:15 = 897:00; se questo è corretto i numeri prima dei ":" sono chiaramente a base 61! --Cpaolo79 (msg) 20:35, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
Be', tenendo conto degli arrotondamenti si può pensare ad una tranquilla base 60, che vuol dire che i numeri dopo la virgola rappresenterebbero i secondi. Questo però aggiungerebbe una nuova teoria sulla natura di quei valori: forse non sono date interstellari o tempo espresso in strane unità di misura o basi numeriche. Forse siamo semplicemente in presenza di un bug :-) --Lepido (msg) 21:05, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Mi chiedevo come fosse finita la faccenda. Il tecnico ha poi saputo dare spiegazioni? Di cosa si trattava.--5.90.12.126 (msg) 14:37, 14 mar 2015 (CET)[rispondi]

ROMANZO "CUORE"[modifica wikitesto]

Volevo avere un'informazione sul romanzo "Cuore": esso è stato scritto da Edmondo de Amicis nel 1886. Esiste, però, un altro romanzo ugualmente intitolato "Cuore" (sempre dell'Ottocento, mi pare), ma non di de Amicis: di chi è?

--217.19.148.54 (msg) 14:53, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]

Curiosità: com'è che, a giudicare dalle tue domande, la tua esistenza pare essere un'infinita caccia al tesoro? :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 16:32, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]

Non capisco... Se pongo certe domande è perché mi occorrono dei chiarimenti. Mi era sembrato di aver capito che l'Oracolo di Wikipedia esistesse proprio per questo. E poi, come sono le mie domande? --217.19.148.54 (msg) 16:45, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]

Non te la prendere, l'Oracolo spesso ha voglia di scherzare. Anche se un po' di ironia te la saresti dovuta aspettare, visto che nel template in cima alla pagina si afferma: Alcune risposte potrebbero essere accompagnate da ironia e voglia di scherzare, che non vanno scambiate per intento apertamente derisorio: qui non morde nessuno. In quanto alla tua seconda domanda circa la qualità delle tue domande, mi sento di affermare che i tuoi dubbi sono variegati ed equamente distribuiti in tutti i campi dello scibile umano. Comunque continua pure a solleticare il nostro protagonismo (e quello dell'Oracolo) con tutte le domande che vuoi. Se nel frattempo hai trovato da te la risposta, non esitare a sollevarci dai dubbi che ci tengono svegli la notte. --Flazaza (msg) 21:19, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]
@217.19.148.54 — Hai già provato a cercare qui? --Pracchia 78 (scrivimi) 21:38, 24 feb 2015 (CET)[rispondi]


Ma sì, non me la prendo assolutamente, anzi davvero non ci penso, solo che lì per lì (anche se dovevo aspettarmelo visto che avevo letto il templare in cima alla pagina) sono rimasto un po' interdetto. Ma davvero, non è successo niente. Tutto ok! In effetti, mi rendo conto che i miei quesiti possono sembrare troppo variegati e completamente diversi gli uni dagli altri, però sono il frutto di un lavoro più organico di ricerca e di studio che sto effettuando (e talvolta sono il frutto anche della pura e semplice curiosità). Comunque sono riuscito a risolvere il quesito posto e ringrazio voi dell'Oracolo, che, come sempre, riuscite ad essere di aiuto. Grazie ancora per l'aiuto e... mi faccio vivo al prossimo dubbio che mi assale... --217.19.148.54 (msg) 09:39, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Perfetto, ma già che ci sei metti a parte anche noi dei risultati della tua ricerca, così impariamo qualcosa che non sappiamo, che è poi lo scopo di Wikipedia:)--StefBiondo 11:47, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Si tratta di "Buon senso e buon cuore", di Cesare Cantù (1872). Mi rendo conto che ho fatto forse un po' di confusione, ma, quando ho posto la domanda, sapevo che potevo sbagliarmi e che il titolo poteva essere diverso da come lo intendevo. --217.19.148.54 (msg) 12:42, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Tentativo di suicidio fallito per troppo veleno[modifica wikitesto]

Ricordo che, probabilmente nella storia antica, un uomo particolarmente importante si fece consegnare da un servo una dose di veleno che reputava degna della propria grandezza, ma che, essendo eccessiva, una volta ingerita fu subito rigettata dallo stomaco ed egli sopravvisse. Non ricordo (e non ho trovato su internet) chi sia costui... avete qualche idea? Grazie. --93.71.96.106 (msg) 20:03, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Forse Mitridate VI del Ponto? --Franz van Lanzee (msg) 22:34, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
No, anche io all'inizio avevo pensato a lui, ma egli dovette ricorrere alla spada per aver ingerito una quantità di veleno che, per quanto grande, il proprio corpo era in grado di sopportare. La sua morte è quindi diversa da quella che ho descritto sopra. Grazie comunque.--93.71.96.106 (msg) 23:59, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]
Napoleone Bonaparte (dal film The terminal)--StefBiondo 13:29, 20 ago 2015 (CEST)[rispondi]

Lampioni con luce blu[modifica wikitesto]

Ciao a tutti, ho notato che lo svincolo autostradale tra l'Autostrada A9 e la Pedemontana lombarda, all'altezza di Lomazzo, è dotato di lampioni con una doppia illuminazione: una lampada "classica" a luce bianca e, sulla sommità del palo, una lampada a luce blu, più piccola. A che cosa serve questa luce blu? --Nungalpiriggal (msg) 20:53, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Non saranno mica questi cosi? --Pracchia 78 (scrivimi) 21:14, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
No, sono questi: nella foto non si vedono le luci ma quella blu è in alto, alla sommità del palo. --Nungalpiriggal (msg) 21:25, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
Dopo aver visto la foto dei lampioni e l'ambiente in cui sono inseriti suppongo sia un sistema di segnalazione di ostacolo alla navigazione aerea. Se le luci blu restano accese anche di giorno non deve stupire perché le Norme aeronautiche per la sicurezza prevedono casi specifici con addirittura la variazione del colore. Dalla mia finestra vedo una gru molto alta che è segnalata di giono da una intensissima luce azzurro-biancastro, (forse di tipo alogeno) mentre all'imbrunire si commuta in un colore rossastro. Insomma una questione di visibilità/sicurezza per i velivoli in transito. --Pracchia 78 (scrivimi) 12:38, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]
Non credo siano luci ostacolo per scopi aeronautici. L'ICAO (Annesso 14 appendice 6) prevede tre tipi di luci a seconda dell'altezza degli ostacoli dal livello medio del mare. Per farla breve: lampeggiante bianca (Type A), rossa lampeggiante (Type B), rossa fissa (Type C) e varie combinazioni tra di esse. Il colore blu non è previsto per gli ostacoli fissi.--Flazaza (msg) 13:14, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]
Forse, vista la zona, potrebbero essere luci anti nebbia per fare vedere la posizioni dei lampioni (e quindi del bordo carreggiata)? --Postcrosser (msg) 15:26, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]
Dico la mia su quella poca base che ricordo di illuminotecnica studiata ai tempi dell'ITIS (sono perito elettrotecnico non praticante...) IMO si tratta di tentativo di assorbire la luce gialla tipica delle lampade a vapori di sodio per possibili conseguenze di percezione ottica. Ora che mi avete incuriosito vado a caccia sul web ;-)--Threecharlie (msg) 13:51, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Ho omesso di dire che le ho viste anche nella mia zona (Rovigo e dintorni) e anche se per ora la caccia sul web (in lingua italiana) non ha dato i frutti sperati sono sempre più convinto che sia legato alla temperatura di colore.--Threecharlie (msg) 14:08, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Facebook messenger per iOS - Voip[modifica wikitesto]

Salve, qualcuno conosce il sistema per visualizzare lo storico, o i contatori, o qualcosa del genere, delle telefonate fatte con il VoIP di Facebook Messenger ( per iOS)? Grazie


--2.234.175.78 (msg) 02:48, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]

complementi[modifica wikitesto]

Quanti sono i complementi nella lingua italiana (se dipedono dalle varie teorie ditemi il numero massimo e minimo)?

--79.44.63.248 (msg) 12:14, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Questo sito (trovato in 30 secondi di ricerca su Google :) ) ne elenca ben 47, ma recentemente c'è stata molta discussione sulla riduzione dei complementi, ma non ti saprei dire a che numero si sia arrivati :) --Dry Martini confidati col barista 14:29, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Per inciso, a proposito di grammatica, l'uso dell'imperativo quando si chiede un aiuto o un consiglio, non incentiva la collaborazione degli altri e "il per favore", il condizionale o il "Grazie", seppure desueti, su wiki sono ancora graditi. ;)--Flazaza (msg) 15:43, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
grazie, havevo cercato con google ma quel sito mi era sfugito, chiedo scusa per imperativo ma non ci avevo fatto caso, comunque faccio notare che nel conto del sito ci sono solo i complementi indiretti, quindi manca sicuramente il complemento oggetto e forse qualche altro.--79.44.63.248 (msg) 15:53, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Sì, be', l'unico complemento diretto è il complemento oggetto, credo che quello fosse abbastanza scontato :) Poi io alle medie stavo benissimo, per dire, senza il complemento di classificazione, che mi sembra un arzigogolo ideato per forzare una lingua piena di particolarismi e irregolarità come l'italiano in una struttura mentale un po' troppo rigida (io, da classicista, ricondurrei tale uso a un predicativo del soggetto o dell'oggetto, tutt'al più a un attributo o locuzione attributiva: stratagemma anche questo un po' forzato, ma sicuramente meno grottesco dell'ennesimo complemento). --Dry Martini confidati col barista 17:06, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
un esempio di "complemento di classificazione"?--79.44.63.248 (msg) 15:51, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]
La Juve si classificherà seconda nel campionato 2014/2015[6]--Lepido (msg) 15:54, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]
Comunque, i complementi diretti, sono oltre al complemento oggetto anche i predicativi (dell'oggetto e del soggetto).FraDeb 20:40, 3 mar 2015 (CET)[rispondi]

Per fare una carta di identità che documenti servono?[modifica wikitesto]

cb La discussione proviene dalla pagina Aiuto:Sportello_informazioni/Archivio/148#per_fare_una_carta_di_identità_che_documenti_servono.
– Il cambusiere --Umberto NURS (msg) 14:20, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]

--194.230.159.198 (msg) 09:43, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]

Questa è una enciclopedia, non l'ufficio anagrafe del tuo comune, al quale potrai rivolgerti per tali informazioni. --MarcoK (msg) 11:02, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]
Per emetterla è sufficiente identificarsi con un altro documento di identità qualunque (passaporto, tesserino giornalistico, patente, licenza di porto d'armi, ecc.). Per altre informazioni si veda questa sezione, e in caso di soggetti particolari questa. --Umberto NURS (msg) 14:37, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]
Servono anche soldi (per un documento che è obbligatorio! (Devi avere almeno un documento di riconoscimento, e gli altri come il passaporto costano di più. Se non ce l'hai il prefetto può ordinarti di fare la carta d'identità) ) e fototessere. Se non hai un altro documento d'identità ti servono dei testimoni (mi pare 2). --109.53.212.150 (msg) 17:51, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]
E poi serve il biglietto dell'eliminacode (almeno nei gradi comuni). ;) --Beatrice (msg) 23:47, 3 mar 2015 (CET)[rispondi]