Wiedomys

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Wiedomys
Immagine di Wiedomys mancante
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
OrdineRodentia
SottordineMyomorpha
FamigliaCricetidae
SottofamigliaSigmodontinae
TribùWiedomyini
Genere Wiedomys
Hershkovitz, 1959
Specie
Vedi testo

Wiedomys (Hershkovitz, 1959) è un genere di roditori della famiglia dei Cricetidi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Al genere Wiedomys appartengono roditori di piccole dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 100 e 128 mm, la lunghezza della coda tra 160 e 205 mm e un peso fino a 40 g.[1]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio presenta un rostro corto, una scatola cranica allargata lateralmente e le placche zigomatiche strette. Il palato è breve e presenta due fori lunghi. Gli incisivi superiori sono lisci, arancioni ed opistodonti, ovvero con le punte rivolte verso l'interno della bocca. I molari hanno la corona bassa.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 0 0 1 1 0 0 3
3 0 0 1 1 0 0 3
Totale: 16
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Le parti dorsali sono brunastre brizzolate con dei riflessi arancioni sulla groppa, mentre le parti ventrali sono bianche, nettamente distinte dalle parti superiori lungo i fianchi. Le orecchie sono caratteristicamente ricoperte di peli arancioni brillanti, come il muso, degli anelli intorno agli occhi e il dorso delle zampe. Le vibrisse sono lunghe. Sono presenti dei ciuffi di peli argentati alla base di ogni artiglio. La coda è più lunga della testa e del corpo, è uniformemente marrone scura eccetto la porzione basale inferiore dove è più chiara. Le femmine hanno quattro paia di mammelle.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere è diffuso nel Brasile orientale.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende 2 specie viventi ed una estinta, descritta sulla base di resti fossili risalenti al tardo Pliocene rinvenuti in Argentina[2]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
  • Patton JL, Pardiňas UFJ & D'Elia G, The Mammals of South America. Volume 2: Rodents, The University of Chicago Press, 2015. ISBN 978-0-226-16957-6.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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