Wedding Dash

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Wedding Dash
videogioco
Modalità di gioco di Wedding Dash 4-Ever
PiattaformamacOS, Microsoft Windows, Telefono cellulare, iOS, BlackBerry, Nintendo DS
Data di pubblicazionemacOS:
4 settembre 2007

Windows:
26 settembre 2007[1]
Telefono cellulare:
30 giugno 2008
iOS:
27 gennaio 2009
BlackBerry:
12 agosto 2009
Nintendo DS:
13 novembre 2009

GenereStrategia, gestionale
OrigineStati Uniti
SviluppoImaginEngine
PubblicazionePlayFirst, GluMobile (BlackBerry, cellulari), Zoo Games (DS)
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputMouse, tastiera, touch screen
Motore graficoPlayground SDK
SupportoCD-ROM, download, scheda di gioco
Fascia di etàESRBE · USK: 0
SerieDiner Dash

Wedding Dash è un videogioco di strategia e gestionale pubblicato dalla PlayFirst e sviluppato dalla ImaginEngine. È stato distribuito nel settembre 2007 come spin-off della serie di videogiochi Diner Dash[1], che ha riscontrato molto successo[2].

Il giocatore gioca nei panni di Quinn, una giovane ragazza, organizzatrice di matrimoni. In ogni livello il giocatore aiuta la coppia che si deve sposare nella scelta di tutti i dettagli come il cibo, la luna di miele, il colore delle tovaglie ecc.

Una volta organizzato il tutto, il giocatore deve assicurare agli sposi un matrimonio perfetto: dovrà quindi evitare i disguidi che potrebbero rovinare la festa, e oltre a questo Quinn dovrà ovviamente servire gli invitati portandogli i vari piatti da mangiare.

Ci sono due modalità, la modalità "Carriera" e quella "Infinita". Nella prima, Quinn dovrà prestare attenzione alle richieste dei loro clienti: (il cibo, la destinazione della luna di miele, fiori e dolci.) Quinn deve inoltre evitare di far vedere alla sposa e allo sposo i disastri che potrebbero succedere durante le nozze. Nella seconda modalità, il giocatore potrà giocare all'infinito fin quando la sposa si arrabbia trasformandosi in Bridezilla. Una volta trasformata in Bridezilla, la modalità termina.

Sequel[modifica | modifica wikitesto]

Wedding Dash 2: Rings Around the World[modifica | modifica wikitesto]

In questo sequel vengono apportate alcune modifiche. Il giocatore si alterna tra Quinn (l'organizzatrice di matrimoni), e Joe il fotografo. Oltre a far passare agli sposi un ottimo matrimonio senza particolari disastri, il giocatore deve anche scattare foto agli ospiti. Nella modalità "infinita" il giocatore deve giocare fin quando lo sposo non si arrabbia e si trasforma in "Groom Kong". In questo sequel Quinn è stata invitata dal Sig. Bigger, proprietario di catene alberghiere di tutto il mondo, a partecipare ad un concorso per vedere chi è il miglior organizzatore di matrimoni, in modo che poi il vincitore possa organizzare il matrimonio della propria figlia. In questo gioco andremo in 5 località diverse: le Cascate del Niagara, la Foresta Amazzonica, il Deserto Arabico, un resort di ghiaccio in Finlandia, e il villaggio reale della Thailandia. In seguito Quinn scopre che uno dei concorrenti starà barando e che Joe il fotografo si innamorerà della figlia del Sig. Bigger.

Wedding Dash: Ready, Aim, Love![modifica | modifica wikitesto]

In questo gioco i disegni sono un po' cambiati, e ora il giocatore avrà un budget per comprare decorazioni e dolci. Qua, Cupido dovrà colpire un elevato numero di persone prima della fine dell'anno, se no perderà il suo posto di lavoro. Quinn decide di aiutarlo, a patto che lui però colpisca Joe con una freccia e far sì che si innamori di Quinn per poi pianificare le sue nozze. Alla fine dei primi dieci livelli, si scopre che Cupido sta cercando di colpire Flo (la protagonista di Diner Dash) da mesi. Si scopre che poi Quinn, facendosi scaltra, respinge la dichiarazione d'amore di Joe anche se lo ama ancora. Il gioco si conclude con Flo che si innamora di un hamburger!

Wedding Dash 4-Ever[modifica | modifica wikitesto]

La storia è incentrata sul matrimonio di Quinn e Joe.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Wedding Peach, su IGN. URL consultato il 12 gennaio 2019.
  2. ^ (EN) Dean Takahashi, With Diner Dash, PlayFirst has a game that goes everywhere, su VentureBeat, 21 settembre 2010. URL consultato il 12 gennaio 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Sito ufficiale, su playfirst.com:80 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2008). Modifica su Wikidata
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