Wanda Klaff

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Wanda Klaff
NascitaDanzica, 6 marzo 1922
Morte4 luglio 1946, Biskupia Górka
Cause della morteimpiccamento
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania nazista
Forza armata Schutzstaffel
Anni di servizio1944-1946
GuerreSeconda guerra mondiale
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Wanda Klaff (Danzica, 6 marzo 1922Biskupia Górka, 4 luglio 1946) è stata una militare tedesca, impiegata come guardia del campo di concentramento di Stutthof. Dopo la guerra fu giustiziata per crimini contro l'umanità.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Danzica da genitori tedeschi con il nome di Wanda Kalacinski,[1] figlia del ferroviere Ludwig Kalacinski.[2] Il nome di famiglia fu cambiato in Kalden nel 1941.[2]

Completò gli studi nel 1938 e lavorò in una fabbrica di marmellata fino al 1942. In quell'anno si sposò con Willy Klaff, inizialmente fu casalinga e poi operatrice di tram.[2]

Carriera nelle SS, arresto, processo ed esecuzione[modifica | modifica wikitesto]

Esecuzione pubblica del personale del campo di concentramento di Stutthof il 4 luglio 1946 mediante impiccagione. In primo piano, da sinistra a destra, le sorveglianti Jenny-Wanda Barkmann, Ewa Paradies, Elisabeth Becker, Wanda Klaff e Gerda Steinhoff.

Nel 1944, si unì al personale del campo di Praust, sottocampo di Stutthof, nell'attuale Pruszcz Gdański, dove abusò di molti prigionieri. Il 5 ottobre 1944 arrivò al campo Russoschin, sottocampo di Stutthof, nell'attuale Polonia settentrionale.[3]

Fuggì dal campo all'inizio del 1945 e l'11 giugno 1945 fu arrestata dagli ufficiali polacchi; in prigione si ammalò di febbre tifoidea. Fu processata al primo processo di Stutthof insieme agli altri ex supervisori e al personale maschile[4]. Al processo dichiarò:"Sono molto intelligente e molto impegnata nel mio lavoro nei campi. Ogni giorno colpivo almeno due prigionieri".[2]

Klaff fu condannata a morte e impiccata pubblicamente il 4 luglio 1946[5], sulla collina di Biskupia Górka vicino a Danzica, all'età di 24 anni.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Female Nazi war criminals, su Capitalpunishmentuk.org. URL consultato il 5 agosto 2013.
  2. ^ a b c d Wanda Klaff (1922–1946), su max.mmvi.de. URL consultato il 12 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2006).
  3. ^ USHMM, Encyclopedia of Camps and Ghettos, 1933–1945, a cura di Geoffrey P. Megargee, I B, p. 1476.
  4. ^ Collections Search - United States Holocaust Memorial Museum, su collections.ushmm.org. URL consultato il 2 marzo 2024.
  5. ^ Stutthof Trial (April-May 1946), su www.jewishvirtuallibrary.org. URL consultato il 2 marzo 2024.
  6. ^ Stutthof Trial. Female guards in Nazi concentration camps, su jewishvirtuallibrary.org. URL consultato il 13 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Wanda Klaff, su max.mmvi.de (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2006).
  • Wanda Klaff, su jewishvirtuallibrary.org.