Volo Air Algérie 2208

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Volo Air Algérie 2208
Il Lockheed L-100 coinvolto nell'incidente fotografato all'aeroporto di Francoforte sul Meno nel 1996.
Tipo di eventoIncidente
Data13 agosto 2006
TipoSchianto al suolo durante la fase di crociera; cause indeterminate
LuogoPeriferia di Piacenza
StatoBandiera dell'Italia Italia
Coordinate45°02′16″N 9°39′21″E / 45.037778°N 9.655833°E45.037778; 9.655833
Tipo di aeromobileLockheed L-100-30 Hercules
OperatoreAir Algérie
Numero di registrazione7T-VHG
PartenzaAeroporto di Algeri-Houari Boumédiène, Algeri, Algeria
DestinazioneAeroporto di Francoforte sul Meno, Francoforte sul Meno, Germania
Occupanti3
Passeggeri0
Equipaggio3
Vittime3
Feriti0
Sopravvissuti0
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Volo Air Algérie 2208
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
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Il volo Air Algérie 2208 era un volo cargo della Air Algérie operato da un Lockheed L-100-30 decollato dall'aeroporto di Algeri con destinazione l'aeroporto di Francoforte sul Meno. Il 13 agosto 2006, il L-100 operante il volo precipitò al suolo nella periferia di Piacenza. Nello schianto morirono tutti e tre i membri dell'equipaggio.[1]

L'aereo[modifica | modifica wikitesto]

Il velivolo coinvolto nell'incidente era un Lockheed L-100-30 con codice di registrazione 7T-VHG e numero di serie 382-4880 costruito nel 1981 e motorizzato da quattro turboelica Allison 501-D22A. I motori, così come la configurazione dell'L-130, derivano dal famoso velivolo da trasporto medio militare Lockheed C-130 opportunamente modificato per poter essere impiegato dall'aviazione civile.[2]

L'incidente[modifica | modifica wikitesto]

Il Lockheed L-100 decollò dall'aeroporto di Algeri con destinazione l'aeroporto di Francoforte quando, sorvolando Piacenza, precipitò al suolo senza alcun apparente motivo, riuscendo per poche centinaia di metri a non impattare con il centro abitato. Nello schianto morirono tutti e tre i membri dell'equipaggio, a cui poi la città ha dedicato una targa commemorativa per aver evitato un disastro ben maggiore.

Le indagini[modifica | modifica wikitesto]

Per accertare le cause dell'incidente l'ANSV (Agenzia nazionale sicurezza volo) aprì un'inchiesta. Il 17 agosto, i tecnici dell'ANSV analizzarono il Cockpit Voice Recorder che seppur danneggiato era ancora utilizzabile. Due mesi dopo, precisamente l'11 ottobre, venne ritrovato anche il Flight Data Recorder (FDR) pesantemente danneggiato. L'analisi dell'FDR permise agli investigatori di ricostruire gli ultimi atti di volo. Durante la fase di crociera, con autopilota inserito, si accese la spia "A/P FAIL" ad indicare un malfunzionamento dell'autopilota stesso che dopo 11 secondi venne disinserito. Pochi istanti dopo, l'aereo iniziò a cabrare e rollare. L'impatto con il terreno avvenne 73 secondi dopo l'accensione della spia. Grazie ad una telecamera di sorveglianza di un distributore, l'inchiesta poté appurare la velocità e l'assetto del velivolo al momento dell'impatto, rispettivamente tra gli 850 e 900 km/h di velocità e 40°/45° di inclinazione.[3]

Nella relazione finale, e in particolare nella sezione delle cause, viene riportato[4]:

«L’elevatissimo stato di frammentazione del relitto e la sostanziale assenza/inutilizzabilità dei dati FDR hanno reso molto difficile l’inchiesta di sicurezza, che non ha quindi potuto acquisire su alcuni aspetti certezze incontrovertibili.

Le indicazioni scaturite dall’esame delle evidenze acquisite e dalle molteplici analisi tecniche effettuate portano a ritenere che l’incidente si sia verificato a causa della perdita improvvisa di controllo dell’aeromobile, indotta, ragionevolmente, da una problematica tecnica al sistema dei comandi di volo, che i piloti non sono stati in grado di contrastare/gestire e che l’inchiesta di sicurezza non ha potuto individuare con assoluta certezza.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident Lockheed L-100-30 Hercules 7T-VHG Piacenza, su aviation-safety.net. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  2. ^ (EN) Aircraft Data 7T-VHG, 1981 Lockheed L-100-30 Hercules (382G) C/N 382-4880, su www.airport-data.com. URL consultato il 30 luglio 2015.
  3. ^ Rapporto Informativo ANSV Anno 2006 (PDF), su ansv.it.
  4. ^ Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, Final report Air Algerie 2208 (PDF), su ansv.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]