Vittorio Amedeo Rapous

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Visione di Sant'Uberto, 1768

Vittorio Amedeo Rapous (1729Torino, 25 luglio 1800) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La sua famiglia era originaria di Racconigi, il padre era stato alle dipendenze del Re di Sardegna.[1] Dal 1748 al 1755 Vittorio Amedeo è elencato fra gli allievi della scuola di disegno di Claudio Francesco Beaumont a Torino.[2] Tra il 1754 e il 1760 aveva dipinto la tela di San Luca (conservata presso l'Accademia Albertina a Torino) e l'Annunciazione per la Chiesa della Santissima Annunziata a Torino. Nel 1768 lavorò a Torino nel Palazzo Reale e a Stupinigi dove per la cappella dipinse la pala della Visione di sant'Uberto, considerato uno dei suoi capolavori. Nel 1778 divenne professore di pittura nella Accademia Reale di Torino.[3]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Il beato Amedeo di Savoia tra i mendicanti che intercede presso la Vergine con s. Filippo Neri e s. Vincenzo de’ Paoli, 1780, pala d’altare per la chiesa di Santa Pelagia, Torino
  • Madonna circondata dai compatroni di Pecetto (Giacinto, Grato e Sebastiano), 1783, pala d'altare della chiesa della Madonna della Neve, Pecetto Torinese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Insinuazione di Torino, Archivio di Stato di Torino, anno 1735, libro 8, vol. 2, cc. 921v-922r
  2. ^ O. Graffione, Vittorio Amedeo Rapous, in Beaumont e la Scuola del disegno. Pittori e scultori in Piemonte alla metà del Settecento, a cura di Giuseppe Dardanello, Cuneo 2011, p. 68
  3. ^ Alessandro Baudi di Vesme, Schede Vesme, III, Torino 1968, p. 896

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV. (a cura di) Giuseppe Dardanello, Beaumont e la Scuola del disegno. Pittori e scultori in Piemonte alla metà del Settecento, Cuneo 2011, ISBN 8889056886
  • AA.VV. (a cura di) Enrico Castelnuovo e Marco Rosci, Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1861, Torino, 1980.

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