Vitalogy

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Vitalogy
album in studio
ArtistaPearl Jam
Pubblicazione6 dicembre 1994[1]
Durata55:30
Dischi1
Tracce14
GenereGrunge[1]
Rock alternativo[1]
EtichettaEpic Records
ProduttoreBrendan O'Brien, Pearl Jam
Registrazionenovembre 1993–ottobre 1994, Bad Animals Studio, Seattle, Washington; Southern Tracks Recording and Doppler Studios, Atlanta, Georgia; Kingsway Studio, New Orleans, Louisiana
FormatiLP, CD, MC
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi[2]
(vendite: 50 000+)
Bandiera della Polonia Polonia[3]
(vendite: 50 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[4]
(vendite: 100 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia (3)[5]
(vendite: 210 000+)
Bandiera del Canada Canada (5)[6]
(vendite: 500 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (5)[7]
(vendite: 5 000 000+)
Pearl Jam - cronologia
Album precedente
(1993)
Album successivo
(1996)
Singoli
  1. Spin the Black Circle
  2. Immortality
  3. Not for You

Vitalogy è il terzo album in studio del gruppo musicale statunitense Pearl Jam,[8][9][10] uscito il 6 dicembre 1994 in compact disc e il 22 novembre 1994 in vinile.[11] È stato classificato come il 485º nella lista dei 500 migliori album secondo la rivista Rolling Stone.[12]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'album venne pubblicato il 22 Novembre 1994 in vinile e in CD il 6 dicembre dello stesso anno.[11]

Il gruppo iniziò a lavorare al nuovo album, che inizialmente avrebbe dovuto intitolarsi Life, mentre era in tour dopo la pubblicazione del precedente, Vs. Il titolo definitivo venne ricavato da un manuale medico del 1899. I brani vennero registrati ad Atlanta, New Orleans e Seattle.[10][9]

Fu il primo album nel quale il cantante, Eddy Vedder, incominciò a suonare anch'egli la chitarra oltre agli altri due già presenti, Ament e Gossard. Durante le registrazioni il batterista Abbruzzese venne licenziato e sostituito da Jack Irons, che aveva già suonato coi Red Hot Chili Peppers.[9]

L'album contiene brani di generi diversi, dalle ballate al punk.[10] Relativamente al brano Immortality, Vedder abbia sempre negato espliciti riferimenti alla morte di Kurt Cobain.[11][13]

Vennero pubblicati anche tre singoli: Spin the Black Circle, Immortality e Not For You, che contiene l'inedita Out of My Mind (Vedder/Gossard/Ament/McCready/Abbruzzese).

Copertina[modifica | modifica wikitesto]

Forse è l'album più creativo dei Pearl Jam, e lo si può notare non solo dai brani ma anche dall'originalità del CD (Vitalogy era una specie di trattato riguardante l'anatomia, malattie, rimedi erbacei, e consigli per la casa. Vedder racconta in un'intervista di aver acquistato il libretto in un mercatino dell'usato), il quale presenta foto di mura romane con scritte contro Bush (senior), radiografie dei denti dello stesso Vedder, articoli riguardanti chi sposare e come, foto di capi indiani e di dottori dell'epoca.[11]

l'album venne distribuito come se fosse un libro d'epoca con illustrazioni prese dall'omonimo libro medico con tanto di indice oltre a una lettera indirizzata all'allora presidente Bill Clinton sulla morte di un dottore abortista.[9]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Nella prima settimana dopo la pubblicazione l'album raggiunse quasi 900 mila copie vendute.[9]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Division One[modifica | modifica wikitesto]

Testi di Eddie Vedder, musiche di Dave Abbruzzese, Stone Gossard, Jeff Ament, Mike McCready eccetto dove indicato.

  1. Last Exit – 2:54
  2. Spin the Black Circle – 2:48
  3. Not for You – 5:52
  4. Tremor Christ – 4:12
  5. Nothingman – 4:35 (musica: Jeff Ament)
  6. Whipping – 2:35

Durata totale: 22:56

Division Two[modifica | modifica wikitesto]

  1. Pry, To – 1:03
  2. Corduroy – 4:37
  3. Bugs – 2:45
  4. Satan's Bed – 3:31 (musica: Stone Gossard)
  5. Better Man – 4:28 (Eddie Vedder)
  6. Aye Davanita – 2:58
  7. Immortality – 5:28
  8. Hey Foxymophandlemama, That's Me (conosciuta anche come Stupidmop) (musica: Jeff Ament, Stone Gossard, Jack Irons, Mike McCready)

Durata totale: 24:50

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Stephen Thomas Erlewine, Vitalogy, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 6 luglio 2012.
  2. ^ (NL) Goud/Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 15 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2018).
  3. ^ (PL) Złote płyty CD - Archiwum, su bestsellery.zpav.pl, Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 29 gennaio 2012.
  4. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 15 ottobre 2016. Digitare "Vitalogy" in "Search BPI Awards" e premere Invio.
  5. ^ (EN) Gavin Ryan, Australia's Music Charts 1988-2010, Mt. Martha, VIC, Australia, Moonlight Publishing, 2011.
  6. ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 7 agosto 2014.
  7. ^ (EN) Pearl Jam - Vitalogy – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 18 marzo 2017.
  8. ^ Zoom on Music: "Vitalogy" dei Pearl Jam, su U2place, 16 agosto 2011. URL consultato il 21 maggio 2024.
  9. ^ a b c d e Storia di ‘Vitalogy’, il disco che ha quasi distrutto i Pearl Jam | Rolling Stone Italia, su rollingstone.it, 25 novembre 2019. URL consultato il 21 maggio 2024.
  10. ^ a b c RTL 102,500 HIT RADIO S.R.L, Vitalogy, i Pearl Jam tra la vita e la morte - Radiofreccia, su rtl.it. URL consultato il 21 maggio 2024.
  11. ^ a b c d fotografierock, Pearl Jam: recensione di Vitalogy - 22 novembre 1994, su Fotografie ROCK, 22 novembre 2019. URL consultato il 21 maggio 2024.
  12. ^ (EN) Pearl Jam, 'Vitalogy' - 500 Greatest Albums of All Time, su rollingstone.com, Rolling Stone. URL consultato il 24 ottobre 2014.
  13. ^ Pearl Jam - Vitalogy - Album, acquista, su SENTIREASCOLTARE. URL consultato il 21 maggio 2024.

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