Victoria de Grazia

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Victoria de Grazia (Chicago, 1946) è una storica statunitense di origine italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nipote di un italiano emigrato negli USA e figlia del celebre sociologo Alfred de Grazia, ha viaggiato con la famiglia in diverse città degli Stati Uniti, ma anche dell'Europa, vivendo per lunghi periodi in Francia, Germania e in Italia[1].

Dopo la laurea (Bachelor of Arts) con lode nel giugno 1968 allo Smith College, ha conseguito un dottorato di ricerca con distinzione presso la Columbia University nel maggio 1976 con una tesi sull'organizzazione del Dopolavoro durante l'epoca fascista. La tesi è diventata successivamente un libro, inizialmente pubblicato in inglese col titolo: The Culture of Consent: Mass Organization of Leisure in Fascist Italy (Cambridge University Press, 1981), e successivamente in italiano e in giapponese.

Altre opere hanno riguardato i due temi del fascismo e del femminismo, vincendo diversi premi; con Sergio Luzzatto ha pubblicato per Einaudi il Dizionario del Fascismo. Le sue opere trattano in modo originale un confronto tra la storia del periodo postbellico di Stati Uniti ed Europa (con una attenzione particolare alla storia italiana)[2]. Con il suo libro, L'impero irresistibile[3], sul fenomeno dello sviluppo dei consumi a confronto tra Europa e Stati Uniti, ha ottenuto numerose critiche positive da parte di intellettuali come Furio Colombo, e altri[4]. Nel 2020 ha pubblicato The Perfect Fascist in cui viene narrata la storia di Attilio Teruzzi, gerarca fascista, e del suo conflitto fra la dimensione privata delle relazioni affettive e quella pubblica del suo ruolo politico nell'Italia mussoliniana.[5]

Nel 2021 è co-curatrice insieme a Burcu Baykurt del volume, edito in inglese, Soft-Power Internationalism: Competing for Cultural Influence in the 21st-Century Global Order.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Homepage, Copia archiviata, su columbia.edu. URL consultato il 12 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2016).
  2. ^ (EN) Review di "Irresistible empire", su New York Times, 8 maggio 2005. URL consultato il 3 febbraio 2022.
  3. ^ Stefano Natoli, L'impero irresistibile, su Il Sole 24 Ore, 20 aprile 2007. URL consultato il 22 gennaio 2021.
  4. ^ Recensione a L'impero irresistibile Archiviato il 14 gennaio 2015 in Internet Archive.
  5. ^ (EN) The Perfect Fascist — Victoria de Grazia, su hup.harvard.edu. URL consultato il 27 agosto 2020.
  6. ^ (EN) John Simon Guggenheim Memorial Foundation - Victoria de Grazia, su gf.org, John Simon Guggenheim Memorial Foundation, 2020. URL consultato il 26 gennaio 2022 (archiviato il 10 settembre 2021).
  7. ^ (EN) The Helen and Howard R. Marraro Prize in Italian history or Italian-American relations, su history.columbia.edu, 2021. URL consultato l'8 marzo 2022.
  8. ^ Autore: Victoria de Grazia, su Einaudi.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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