Vesuvianite

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Vesuvianite
Classificazione Strunz9.BG.35
Formula chimicaCa10Mg2Al4(SiO4)5(Si2O7)2(OH)4[1]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinodimetrico
Sistema cristallinotetragonale
Parametri di cellaa=15,66 b=11,85 c=4
Gruppo puntuale4/m
Gruppo spazialeP 4/n
Proprietà fisiche
Densità3,35-3,45[1][2] g/cm³
Durezza (Mohs)6.5[1][2]
Sfaldaturapovera, indistinta[1][2]
Fratturairregolare, Sub-concoide[1][2]
Coloremarrone[1][2], marrone-nero[2], giallo[1][2], verde[1][2], bianco[1][2], blue[1][2], rosso[2], viola[2], color porpora[2]
Lucentezzavitrea o resinosa[1][2]
Opacitàda trasparente a lucida[2], da sub-trasparente a sub-traslucida[1]
Strisciobianco[1][2]
Diffusioneabbastanza raro[3]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La vesuvianite o vesuviana o idocrasio è un minerale, un sorosilicato che cristallizza in rocce metamorfiche ricche di calcio. Deve il suo nome al luogo in cui è stata trovata la prima volta: il Monte Vesuvio. Fu scoperta nei proietti mineralizzati del Somma-Vesuvio, da Moritz Anton Kappeler nel 1723, che la chiamò “Giacinto ottododecaedrico”. Nel 1772 Jean Baptiste Louis Romé de L’Isle la rinominò “Giacinto del Vesuvio”. In seguito, Abraham Gottlob Werner nel 1795 la classificò come “Vesuviana”. Infine, René Just Haüy nel 1799 la chiamò “Idocrasio” (nome ormai desueto). Esiste anche nelle varietà californite, ciprina, wiluite e xantite.

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Frequentemente si trova in forma di cristalli prismatici quadrangolari od ottagonali tozzi, terminanti su un lato (raramente su due) con piramidi a base quadrata smussata in cima. Si può trovare anche in abito massivo, sia colonnare che granulare.[3] Il colore varia dal marrone bruno dei cristalli del Vesuvio, fino al verde oliva, al giallo, al rosso e all’azzurro.

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La vesuviana si trova in calcari interessati da metamorfismo di contatto. Esistono altre quattro varietà: la californite, la ciprina, la wiluite, la xantite.[3]

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Si trova in rocce metamorfiche ricche di calcio, quali rocce calcareee impure, spesso associata a granati di vario tipo (grossularia, andradite), wollastonite, diopside, clorite.[3]

Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

Numerose in Italia: Vesuvio e Monte Somma (Campania), Monzoni e Adamello (Trentino-Alto Adige), Val d'Ala (Piemonte), Valle della Gava (Liguria), Val Malenco (Lombardia), tufi laziali (Lazio), tufi Sardi (Sardegna), Bellecombe presso Châtillon (Valle d'Aosta), pomici toscane a Pitigliano (Ar).[3] Numerosi sono i paesi da cui provengono cristalli di Vesuvianite, quali Messico, Oregon, California, Russia, Cina, Canada, Svizzera, Norvegia.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m Scheda tecnica del minerale su webmineral.com
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Scheda tecnica del minerale su mindat.org
  3. ^ a b c d e f Annibale Mottana, Rodolfo Crespi, Giuseppe Liborio, "Minerali e rocce", Mondadori Editore, 1977"

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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