Vachellia latispina

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Vachellia latispina
Vachellia latispina
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaCaesalpinioideae
(clade)Mimosoide
GenereVachellia
SpecieV. latispina
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineFabales
FamigliaMimosaceae
GenereVachellia
SpecieV. latispina
Nomenclatura binomiale
Vachellia latispina
(J.E.Burrows e S.M.Burrows) Kyal. & Boatwr., 2013
Sinonimi

Acacia latispina
J.E.Burrows & S.M.Burrows, 2009

Vachellia latispina (J.E.Burrows e S.M.Burrows) Kyal. & Boatwr., 2013 è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee, endemica di una ristretta area del Mozambico settentrionale.[1][2][3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza

Specie arborea decidua e perenne che raggiunge i 7 m di altezza, assumendo spesso l’aspetto di un arbusto con corteccia del fusto liscia di colore marrone chiaro e rami grigio chiaro o marrone-rossastri nelle parti più giovani; presentano stipole appaiate che si trasformano in grandi spine lunghe fino a 5 cm.[4]

Le foglie sono bipennate, con picciolo lungo circa 2 cm e rachide di 6,5-13,5 cm, composte da 9-12 paia di "pinnae" costituite ciascuna da diverse foglioline oblunghe di forma falcata.

I fiori sono soffici capolini sferici di colore giallo, raccolti in infiorescenze o racemi che si sviluppano tra le nuove foglie, con peduncoli lunghi 2–3 cm.

Il frutto è un baccello lungo 13–17 cm e largo fino a 2 cm, di colore grigio scuro a maturità, contenente 8-12 semi.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si conoscono solamente 4 sub-popolazioni di circa 50-200 individui ciascuna, ubicate nella provincia di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, anche se, a causa della recente identificazione di questa nuova specie, si ritiene probabile che ve ne siano altre non ancora scoperte. Si ritrova in selve e boscaglie aperte, lungo la costa, fino a 50 m slm. Predilige suoli sabbiosi, sassosi e argillosi nella prima fascia a ridosso delle dune.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

È in corso una revisione filogenetica delle specie africane del genere Acacia per cui il nome scientifico generalmente accettato dal 2013 è Vachellia latispina mentre il precedente Acacia latispina è considerato un basionimo o sinonimo.[3][5][6]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Specie distribuita in un areale di circa 316 km² con sub-popolazioni piccole e minacciate da progressiva antropizzazione del territorio; uno dei siti in cui prospera è interessato da attività di estrazione di roccia, mentre almeno un altro sito è parecchio degradato a causa dell’intensa pastorizia. Sebbene dimostri una buona resistenza alla degradazione dell’habitat, viene quindi classificata come specie vulnerabile nella Lista rossa IUCN.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Burrows J.E. et al. 2014, Vachellia latispina, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Vachellia latispina, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 3 giugno 2023.
  3. ^ a b (EN) Vachellia latispina, su catalogueoflife.org. URL consultato il 24 settembre 2016.
  4. ^ a b J.E.Burrows and S.M.Burrows, Mimosaceae A new species of Acacia from northern Mozambique (PDF), 2009. URL consultato il 24 settembre 2016.
  5. ^ (EN) Acacia latispina, su theplantlist.org. URL consultato il 24 settembre 2016.
  6. ^ Kyalangalilwa B, Boatwright J.S., Daru B.H., Maurin O. and van der Bank M., Phylogenetic position and revised classification of Acacia s.l.(Fabaceae: Mimosoideae) in Africa, including new combinations in Vachellia and Senegalia, The Linnean Society, 2013. URL consultato il 24 settembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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