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Tenshi no tamago
Titolo originale天使のたまご
Lingua originalegiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno1985
Rapporto16:9
Genereanimazione, fantastico
RegiaMamoru Oshii
SceneggiaturaMamoru Oshii, Yoshitaka Amano
ProduttoreHiroshi Hasegawa, Masao Kobayashi, Mitsunori Miura, Yutaka Wada
Casa di produzioneTokuma Shoten, Studio Deen
MusicheYoshihiro Kanno
Art directorYoshitaka Amano, Shichiro Kobayashi
Character designYoshitaka Amano
Doppiatori originali

Tenshi no tamago (天使のたまご?) è un film d'animazione OAV giapponese uscito nel 15 dicembre 1985 [1], scritto e diretto dal regista Mamoru Oshii e disegnato dall'artista Yoshitaka Amano. È stato prodotto dallo Studio Deen e dalla Tokuma Shoten.

Una delle sue opere meno note, mai importata in Italia, si tratta del primo lavoro di Oshii come regista indipendente[2] e molti dei tratti caratteristici del suo lavoro appaiono qui per la prima volta, al punto che, in un articolo di Senses of Cinema, Richard Suchenski ha affermato che la pellicola si può considerare come una sorta di Stele di Rosetta per interpretare le sue opere successive[3].

Narrante la storia dell'incontro tra una bambina e un viaggiatore in un mondo in rovina e incentrato sul mistero dell'uovo da lei trasportato, il film fa poca leva sui dialoghi ed è disseminato di simboli e citazioni bibliche.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Quest'opera è una fiaba onirica e filosofica sulla morte del mondo, dell'uomo e di Dio. Al centro del racconto c'è l'incontro, in un mondo oscuro e senza vita, tra una bambina che protegge un uovo ed un uomo sconosciuto armato di un fucile cruciforme. Questi, dopo aver osservato la discesa dal cielo di una strana figura a forma di occhio, ricoperta da un numero indefinito di statue, si dirige verso la città principale della storia, nei dintorni della quale vive la ragazza.

La bambina inizialmente ha paura del soldato, ma poi accetta la sua compagnia sperando che egli possa finalmente liberarla dalla sua triste solitudine. L'uomo invece è interessato soprattutto al suo uovo, convinto che esso sia la chiave per svelare i misteri del mondo ed il senso della propria esistenza.

Il viaggiatore racconta alla bambina una versione alternativa del diluvio universale biblico in cui la colomba non fa ritorno e gli esseri umani continuano ad attenderla in eterno. In seguito, la bambina lo porta nel suo rifugio, mostrandogli lo scheletro fossilizzato di un enorme volatile, e rivelando la sua intenzione di covare l'uovo.

Mentre la bambina dorme, l'uomo prende l'uovo e lo manda in frantumi con la sua arma. Compiuto l'atto, abbandona l'edificio. Al suo risveglio, la bambina si rende conto dell'avvenuto e, osservando i frantumi dell'uovo e vedendo che non vi era nulla, lancia un urlo disperato. La ragazza corre all'inseguimento del soldato, cadendo però in un corso d'acqua in fondo ad un crepaccio. Immersa nell'acqua, esala un ultimo respiro in forma di una miriade di bollicine che, raggiunta la superficie, diventano ciascuna un uovo.

Il viaggiatore osserva di nuovo la struttura vista all'inizio della pellicola, con la differenza che ora è presente anche una statua identica alla bambina, che ancora tiene stretto il suo uovo. Il film si chiude con una sequenza in cui la camera si sposta sempre più verso l'alto, fino a mostrare che la terra su cui si trovavano sia loro che la città non era altro che un minuscolo puntino simile ad un'arca capovolta, circondato da una distesa d'acqua sconfinata.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

La bambina

Una bambina che protegge un uovo misterioso. Vive da sola vicino alla città abbandonata, e ha l'abitudine di raccogliere l'acqua del fiume in delle bocce che poi conserva nel suo rifugio. Il numero elevato di ampolle lì presenti fa intendere che si trovi in quel posto da molto tempo.

L'uomo

Un uomo che trasporta un'arma a forma di croce. Vuole sapere chi è la bambina e svelare il mistero dell'uovo. Sembra alla ricerca della sua identità e mette in discussione la propria esistenza e quella del mondo che lo circonda.

Ambientazione[modifica | modifica wikitesto]

La storia è ambientata in un mondo buio e desolato, in particolare nei pressi di una città abbandonata dallo stile gotico. Alla fine del film la terra su cui si muovono i due protagonisti si rivela essere solo un punto simile allo scafo di una grande arca, in mezzo all'oceano. In base alla storia raccontata nel corso del film dal soldato, è presumibile che questo mondo sia il risultato di una versione alternativa della storia biblica del diluvio universale in cui la colomba mandata a cercare terra non ha più fatto ritorno, e le persone l'hanno aspettata talmente a lungo che si sono scordate di un mondo prima del diluvio e che tutti gli animali si sono trasformati in pietra.

Analisi Cinematografica[modifica | modifica wikitesto]

Tenshi no tamago è un film con pochi dialoghi e ricco di simbolismo, che fa leva sull'immagine senza dare risposte dirette alle domande che sorgono durante la visione. L'opera si affida a tal punto all'interpretazione che lo stesso Oshii ha affermato di non sapere di cosa parla il film[4], spingendo lo spettatore a rivisitare l'opera e trarre le proprie conclusioni.

L'elemento che più caratterizza Tenshi no tamago è la sua atmosfera tenebrosa e onirica, quasi surrealista, ottenuta sia grazie all'ambientazione cupa che a tecniche quali l'uso del riflesso dell'acqua per dare un senso di distorsione ed evanescenza. Secondo Cavallaro, la natura misteriosa e indecifrabile del film ne rafforza l'atmosfera sinistra e deprimente, dandogli una sorta di grazia eterea[4], esaltata ulteriormente dall'unione tra lo stile d'animazione grazioso ed elegante e l'inquietante soundtrack di Yoshihiro Kanno. Visivamente, Tenshi no tamago si distingue grazie all'inconfondibile senso estetico di Yoshitaka Amano e al suo mescolare il dolce al surreale: nel corso dell'OAV si riscontra la contrapposizione tra forme semplici e rigide a scenari architettonici talmente dettagliati da far concorrenza alle cattedrali gotiche da cui prendono ispirazione. L'ambientazione è strutturata in modo da ingannare l'occhio, portandolo all'inutile ricerca di una destinazione sensoriale tra interminabili rampe di scale, archi, pareti e vicoli. Questa tecnica è portata al suo apice con l'immenso occhio mostrato all'inizio e alla fine del film, apparentemente semplice quando mostrato da lontano ma che all'avvicinarsi si scopre essere ricoperto da una gran quantità di statue di pietra.

Tenshi no tamago si distingue anche per la deliberata lentezza cinematografica e la costante presenza di lunghe riprese quasi prive di interruzioni dello scenario circostante, entrambe caratteristiche comuni nei lavori di Oshii. In generale, la pellicola prioritizza l'atmosfera all'animazione in sé, motivo per cui il movimento è limitato e si può avere l'impressione di trovarsi di fronte ad un "quadro animato"[5].

Simboli e interpretazioni[modifica | modifica wikitesto]

Tenshi no tamago è ricco di simboli e riferimenti cristiani. Essi sono mostrati sia tramite gli oggetti, come l'albero della vita, la colomba, l'arma a forma di croce trasportata dal protagonista maschile e la storia dell'Arca di Noè e del diluvio universale, ma anche attraverso posizioni e gesti, come l'immersione battesimale nell'acqua da parte della ragazza o le pose statuarie reminescenti delle sculture cristiane.

Questi simbolismi hanno portato alle interpretazioni più varie. Il film è stato visto sia come allegoria della perdita dell'innocenza, rappresentata dall'uovo, che come sovversione dei concetti di redenzione e salvezza cristiani, in quanto il diluvio non ha portato ad un nuovo inizio ma soltanto alla dannazione eterna. La perdita della speranza si ritrova inoltre in linea con la crisi religiosa avuta da Oshii prima di lavorare al film[3]. La rottura dell'uovo può tuttavia essere vista come positiva: nella festività cristiana della Pasqua, per tradizione si pensa che spezzare il guscio non faccia che liberare le energie benefiche e rigeneranti in esso contenute. In quest'ottica, Cavallaro compara questa teoria alla nozione buddista della vacuità (Śūnyatā)[6], ovvero alla filosofia secondo cui privarsi di una confortante illusione può essere un modo per affermarsi senza farsi ingannare da falsi idoli. Rompere l'uovo sarebbe quindi un atto necessario per poter accettare la realtà e liberarsi da queste illusioni e non equivale alla perdita di ogni speranza.

L'uovo è un elemento ricorrente in molti miti della creazione, nei quali la schiusura dell'uovo cosmico porta all'origine dell'universo.

Staff[modifica | modifica wikitesto]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu un insuccesso al botteghino, ma per la critica valse a confermare il talento di Oshii[7]. Oshii ha affermato che a causa di questi scarsi risultati non è riuscito a trovare lavoro per circa 3 anni, e che Tenshi no tamago "è un po' come la sua figlia povera, mentre Ghost in the Shell è un'altra figlia che non si sarebbe mai aspettato si sposasse ma che l'ha fatto"[8].

Richard Suchenski afferma che la creazione di un anime tanto personale potrebbe avvenire solo ai picchi della Bolla speculativa giapponese, ma che, a discapito dello scarso successo, molti critici e fan di Oshii ritengono Tenshi no Tamago il suo capolavoro[3].

Matteo Boscarol, nel suo articolo per Sentieri selvaggi (rivista), lo definisce "uno dei film d’animazione più sorprendenti e più dimenticati della storia del cinema"[9].

Chris Stuckmann l'ha definito un "capolavoro indiscusso", affermando che non esistono altri film del genere né nell'animazione né tra i live-action[10].

Chris Beveridge ha incluso Tenshi no tamago nella sua lista dei 10 anime migliori usciti nel 1985[11].

Derivati[modifica | modifica wikitesto]

In the aftermath[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1987 scene di Tenshi no tamago furono usate come base per la produzione di un film live-action post-apocalittico girato in America denominato In the aftermath[12], nel quale si alternano scene originali a scene ridoppiate della pellicola di Oshii[13]. In questa storia i protagonisti sono un fratello e una sorella, entrambi angeli, con il compito di salvare gli umani sopravvissuti tramite l'uso di un uovo.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • L'idea dell'angelo fossilizzato presente in Tenshi no tamago è ripresa da un progetto di Oshii per un film su Lupin III mai andato in porto[14].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (JA) "天使のたまご" [Angel's Egg], su Stingray - AllCinema Movie and DVD Database.
  2. ^ Brian Ruh, Stray Dog of Anime: The Films of Mamoru Oshii, Palgrave Macmillan, 2004, p. 6.
  3. ^ a b c (EN) Richard Suchenski, Mamoru Oshii, in Senses of Cinema, n. 32, 2004.
  4. ^ a b Dani Cavallaro, The Cinema of Mamoru Oshii: Fantasy, Technology and Politics, McFarland & Company, 2006, p. 75.
  5. ^ Dani Cavallaro, The Cinema of Mamoru Oshii: Fantasy, Technology and Politics, McFarland & Company, 2006, p. 81.
  6. ^ Dani Cavallaro, The Cinema of Mamoru Oshii: Fantasy, Technology and Politics, McFarland & Company, 2006, p. 80.
  7. ^ Guido Tavassi, Storia dell'animazione giapponese. Autori, arte, industria, successo dal 1917 a oggi, Tunué, 2012, p. 177.
  8. ^ Filmato audio TIFF Originals, MAMORU OSHII, su YouTube, 27 gennaio 2015, a 1 h 03 min 19 s.
  9. ^ SOL LEVANTE - Un sogno condiviso, su sentieriselvaggi.it.
  10. ^ Angel’s Egg (Tenshi no tamago) – Movie Review, su chrisstuckmann.com.
  11. ^ Thirty Years Later: The Ten Best Anime Of 1985, su fandompost.com.
  12. ^ In the Aftermath Film With Mamoru Oshii's Angel's Egg Footage Gets BD Release in U.K, su animenewsnetwork.com.
  13. ^ Dani Cavallaro, The Cinema of Mamoru Oshii: Fantasy, Technology and Politics, McFarland & Company, 2006, p. 82.
  14. ^ (JA) 押井守「天使のたまご」発売直前インタビュー(1985年) -ルパン三世・天使の化石・キリスト教・古典の捏造-, su soorce.hatenablog.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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