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Il Conservatorio SS.ma Annunziata è una istituzione storica della città di Empoli che comprende una scuola primaria, una scuola media (scuola secondaria di primo grado), un liceo Linguistico e un liceo Scientifico bilingue.

È nato nel 1638 come Monastero di clausura, dell'ordine delle Domenicane. Le prime monache, nonché fondatrici, furono suor Ottavia Angela Arditi, suor Cecina Berti e suor Marianna Del Bianco, insieme ad altre nove seguaci[1].

Conservatorio SS.ma Annunziata, entrata principale in Piazza Matteotti


Fondazione : il Seicento[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione del Monastero ebbe inizio il 23 Ottobre 1629 grazie a donazioni da parte dei compaesani Empolesi.
Ad oggi è racchiuso

  • a nord-ovest dalle antiche mura castellane di Empoli
  • a sud da via Chiara
  • a est da via Giovanni Marchetti.

Nel 21 novembre 1638, dopo un periodo di Peste dal 1630 fino al 1633, venne inaugurato il Monastero con un' importante processione, che ebbe inizio dalla chiesa di Santo Stefano agli Agostiniani nel centro della città, passando davanti alla Collegiata e finendo alla chiesa costruita all'interno del Monastero nuovo.

Come prime figure portanti dell'edificio religioso si possono trovare:

  • suor Cecilia Berti, la prima "Abbatessa"
  • suor Anna Maria Del Bianco, "maestra delle novizie"
  • suor Ottavia Angela, al secolo Caterina Arditi, figura di spicco nel panorama fiorentino di quell'epoca.

Le prime suore a prendere il velo e vivere nel Monastero SS.ma Annunziata furono otto.

Il monastero venne concepito come un luogo di amore e preghiera a Dio, ma sin dalla sua nascita prese sotto le sue cure varie ragazze affinché ricevessero un'educazione adatta ad una "vita matrimoniale saggia, concreta e pia"[2].

Il Settecento[modifica | modifica wikitesto]

Il Settecento fu un secolo di ampliamento per il Monastero. Ci furono grandi donazioni da parte degli abitanti Empolesi grazie alla fama che il Monastero guadagnò sin dalla sua fondazione.

Inoltre questo secolo fu un secolo di Riforme dovute alla diffusione delle idee Illuministe all'interno dell'Impero Asburgico.
Gli "editti di Pietro Leopoldo", chiamati anche il Codice Leopoldino, emanati il 30 ottobre 1784, cambiarono la quotidianità non solo dei monasteri Toscani, ma anche dei conventi maschili e delle compagnie e congregazioni laiche.

«Fu un processo attuato per gradi con editti che riguardarono separatamente gli o"dini religiosi, i conventi maschili, i monasteri femminili, le compagnie e le congregazioni laiche.[3]»

In questi anni venne proibita l'accettazione delle doti da parte delle famiglie delle future suore, favorendo le donazioni agli ospedali e ai poveri.
Venne creato l'"Istituto del Patrimonio Ecclesiastico", che aveva il compito di gestire le rendite e i patrimoni degli enti religiosi.

La parte più antica del giardino.
Il pozzo è, ad oggi, chiuso.

Inoltre venne istituita la "vita comune perfetta", un modo di vivere che impose al monastero di clausura di diventare a tutti gli effetti un Conservatorio dedito all'educazione delle fanciulle di qualsiasi classe sociale (13 agosto 1785). Solo poche suore che avevano professato i "sacri voti" [4] mantennero la clausura. In quel periodo molti luoghi religiosi furono chiusi dal Granduca Ferdinando III di Toscana. La SS.ma Annunziata restò però aperta grazie alle opere educative offerte alle ragazze del circondario.

Alla fine del Settecento la vita all'interno del luogo religioso cambiò radicalmente in favore dell'educazione delle giovinette[5]:

  • vennero ampliati gli spazi esterni dedicati allo svago delle educande
  • vennero aperte le antiche mura empolesi che delineavano (e delineano tutt'ora) il Monastero affinché le ragazze potessero passeggiarvi
  • venne creato un "cafè house" .

L'Ottocento[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'Ottocento il Conservatorio vide un susseguirsi di governi guidati da:

Nella prima fase di questo secolo le monache della SS.ma Annunziata riuscirono per un breve periodo a tornare un Conservatorio di clausura[6]. Da una parte, mantennero la deroga di istruzione per le giovani ragazze, dall'altra aprirono una sezione per la clausura.

Con la presa di potere di Elisa Bonaparte il Monastero subì varie riforme che misero in crisi la propria esistenza[7]. Nel 24 marzo 1808 venne promulgato l'ordine di sopprimere i monasteri che non avessero nessuna utilità sociale. Furono soppressi 450 conventi. La clausura della SS.ma Annunziata fu nuovamente chiusa, ma la scuola ormai radicata all'interno permise la continuazione dell'attività di Conservatorio fino ai giorni d'oggi. Il 29 maggio dello stesso anno venne messo in atto il “Decreto di Dauchy” per cui “le monache… restarono spogliate dei Beni Immobili del… monastero”.[8]

Con l'Unione del Regno d'Italia l'amministrazione della scuola passò alle dirette direzioni del Ministro della Pubblica Istruzione, il quale provvide ad un ampliamento e rimodernamento della scuola stessa. Venne istituita la IV classe. Vennero comprate panche e attrezzature nuove.
Nel 1882 furono attuate opere di restauro e venne installato l'impianto di acqua corrente. Inoltre, nell'ottobre del 1899 venne aperto il semiconvitto[9]

Il Novecento[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del Novecento le scuole all'interno del Conservatorio erano due: la scuola elementare e la scuola Magistrale. La scuola elementare era "a sgravio"[10], ovvero era una delle "scuole pubbliche, non statali, al fine di garantire la funzionalità di un sufficiente numero di scuole… i Comuni… potevano quindi contare sulla attività di altri enti che già gestivano scuole elementari, con diminuzione di costi..."[10]

Inoltre fu ampliata una parte della scuola femminile già presente all'interno del Conservatorio, inaugurata il 28 ottobre 1933[11].

La Prima guerra mondiale (1914-1918) non danneggiò né a livello fisico né a livello morale il Conservatorio.

La seconda guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Gli anni prima dello scoppio della guerra (1932-1939) furono anni prosperi per la SS.ma Annunziata. Solo nel luglio 1940, con l'entrata in guerra dell'Italia (giugno 1940), la guerra si fece sentire anche a Empoli[12].

Il primo allarme aereo che le monache hanno trascritto nel "Libro dei ricordi, volume B" risalì al luglio 1940. Dopo quella data ci furono altri allarmi e bombardamenti da parte degli Alleati. Ci fu la necessità di istituire un ospedale militare in una scuola maschile ad Empoli, mentre gli alunni si rivolsero alle cure del Conservatorio, trasformandolo in una scuola femminile alla mattina e maschile la sera.

Il 26 dicembre 1943 viene ricordato il più disastroso bombardamento della città, che portò 123 morti e altrettanti feriti. Le suore diedero ospitalità alle orfanelle e alle donne più bisognose, mentre permisero alle compari "più paurose" di rifugiarsi lontano dalla città bombardata, in un monastero di San Miniato.

Un altro bombardamento avvenne nella data del 18 gennaio 1944. Questo colpì la SS.ma Annunziata, distruggendone buona parte. A quel punto il Conservatorio fu abbandonato ad eccezione di suor Gertrude Muscardo ed altre due suore che restarono per far da guardia[9]. Le altre suore furono mandate a San Miniato, a Firenze, a Prato e a Trefiano (Carmignano).

Nel 30 giugno 1944, il Convento fu perquisito da alcuni militari tedeschi. Ci furono altri due bombardamenti, tra il 2 e il 7 luglio dello stesso anno, che costrinsero anche le ultime tre suore rimaste ad abbandonare immediatamente il luogo, successivamente razziato da inglesi e tedeschi[9]. Empoli fu altrettanto distrutta da successivi bombardamenti e barbarie.

Tra il 10 e l'11 agosto 1944, la seconda divisione Neozelandese liberò la città dai tedeschi.
Dal 14 settembre le suore cominciarono a tornare nel Monastero.

Il 9 ottobre furono riaperte le scuole, arrangiando alcune stanze ancora intatte[9].

La ricostruzione dell'edificio fu completata solo il 23 febbraio 1958.

La scuola[modifica | modifica wikitesto]

Già dopo i primi anni dalla sua nascita il Monastero iniziò ad ospitare ragazze di buona famiglia affinché queste venissero educate ad una "vita matrimoniale saggia, concreta e pia"[2].

Veniva insegnato a leggere, scrivere, cucire, tessere, ricamare, cantare. Le famiglie donavano al convento cospicue doti e passavano loro i soldi per gli alimenti affinché venisse offerto alle figlie un convitto[13].

Nel '600 il numero delle allieve variava tra le sei e le sette. Venivano ospitate ragazze di tutte le età.

Solo successivamente, nel 1785, dopo l'editto del Granduca Pietro Leopoldo, il Monastero divenne un Conservatorio adibito all'educazione di ragazze povere e ricche[3].

Il 15 gennaio 1787 il Conservatorio aprì ufficialmente la Scuola pubblica femminile SS.ma Annunziata[14].

Nell'800, durante il Granducato di Elisa Bonaparte Baciocchi, la scuola fu modernizzata e ampliata: vennero donati banchi, lavagne e libri. Inoltre venne ampliato il dormitorio per le educande ed aumentato il numero di aule[7] .

Nel 1877 fu emanata la Legge Coppino. Le classi delle elementari diventarono 5: i primi tre anni erano obbligatori mentre gli ultimi due vennero chiamati "corsi superiori".

Veniva insegnata la grammatica e l'aritmetica, la geografia, la storia e "le vicende che nei tempi a noi più vicini fecero di province divise ed oppresse un solo e grande paese" [15]. Il metodo utilizzato era quello pratico attraverso l'uso di sperimentazioni ed esperienze in prima persona.

Venne istituito un corso complementare dedicato alle ragazze di buona famiglia nel quale venivano insegnati: la letteratura italiana, l'aritmetica più avanzata, il disegno, la storia italiana dalla sua antichità fino a quella moderna, la geografia internazionale, le scienze naturali, la morale, i lavori femminili, la ginnastica, la musica, la pittura ed il francese[16].

Nel 1899, la scuola istituì il "semiconvitto[9]… così da consentire alle alunne esterne di potersi istruire insieme alle educande" [17].

Con l'avvento di Benito Mussolini e la Riforma Gentile (1923) la scuola venne indirizzata più verso studi umanistici. Le classi complementari furono trasformate in classi magistrali e vennero parificate insieme a quelle elementari.
La parificazione delle scuole cattoliche permise a queste di rilasciare un diploma valido come quelli rilasciati da scuole statali.

Il 28 ottobre 1933 la scuola acquistò l'ala che si affaccia a piazza Matteotti e la dedicò alle classi elementari.
L'edificio, insieme alla chiesa connessa al Conservatorio, fu distrutto dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale nel 1944 e fu completamente ricostruito nel 1958[9].
Durante questo periodo di crisi, però, non venne interrotta, se non per alcuni mesi, l'educazione delle fanciulle[18].

In Italia lo sviluppo dei mezzi di trasporto cambiò gli stili di vita delle famiglie. Così nel 1972 venne chiuso il dormitorio per le educande perché gli spostamenti erano divenuti sempre più facili e rapidi. Restarono però attivi sia il semiconvitto che il doposcuola[18].

Nel 1984 fu aperta la prima classe del Liceo Linguistico, che affiancò l'Istituto Magistrale.
Inoltre, sempre in questo periodo, venne aperta la scuola anche ai maschi[18].

Nel 3 febbraio 2006 è stata decretata la legge n.27 che ha trasformato il Conservatorio in una fondazione cattolica di diritto privato. Ciò ha permesso alla SS.ma Annunziata di focalizzare i propri interessi esclusivamente sull'istruzione e sulla cultura. Inoltre le ha dato autonomia sia per quanto riguarda la gestione del patrimonio storico che architettonico [19].

La classe di inglese della scuola primaria

Ad oggi, le scuole aperte nel Conservatorio SS.ma Annunziata sono[20]:

  • la scuola primaria
  • la scuola secondaria di primo grado
  • il Liceo linguistico Europeo
  • il Liceo scientifico bilingue.

Organi organizzativi[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione Conservatorio SS.ma Annunziata è direzionata da[20]:

  • un consiglio di indirizzo, nominato ogni cinque anni. Questo ha il compito di prendere decisioni sulla scuola in base alle necessità di questa
  • un consiglio di amministrazione, composto da cinque membri. Provvede alla gestione del patrimonio e agli investimenti
  • un dirigente scolastico, che si occupa dell'istruzione data all'interno della scuola. Viene nominato dal consiglio di amministrazione
  • il corpo docente, composto dagli insegnanti
  • il personale non docente

Attualmente il presidente della fondazione è il professor Niccolò Persiani, mentre il dirigente scolastico è il professor Aido Fattori.[20]

Empoli e le mura[modifica | modifica wikitesto]

Da secoli le antiche mura empolesi circondano su due lati il Conservatorio. Queste sono ancora in piccola parte percorribile a piedi.

Mura del Conservatorio

La città di Empoli nacque ufficialmente nel 1119, grazie all'atto di incastellamento da parte dei conti Guidi. Questo atto serviva per proteggere il clero e gli abitanti stessi[21].
La cinta muraria che circondava la città fu, però, costruita in periodi storici diversi.

Una prima muraglia fu costruita nel 1119-1120 dai Conti fondatori grazie alla manodopera dei cittadini. Questa era una fortificazione di edifici, chiamata "castellare"[22], molto robusta e circondata da un fossato.

La seconda fu edificata a metà nel 1256 e riguardò l'allargamento del perimetro, che prese la forma di un quadrato. Il fossato non era ancora stato completato dal 1119. Questa costruzione è stata scoperta in tempi recenti grazie agli scavi studiati da Walter Mauri e Marco Frati [23]

Agli inizi del Trecento vennero fatti alcuni miglioramenti. L'alluvione dell'Arno, nel 4 novembre 1333, danneggiò le mura empolesi che vennero nuovamente ricostruite dal 1336 al 1345.

Le mura trecentesche avevano la forma di un rettangolo, circondate da delle torrette e aperte tramite sei porte. Due di queste ultime furono chiuse tra il 1466 e il 1507, nel momento in cui Empoli fu trasformata in una cittadella presupposta per la guerra e la protezione nei confronti dell'esercito spagnolo.
L'architetto che prese parte alla costruzione delle nuove mura empolesi fu Giuliano da Sangallo[24].

Gli ultimi ritocchi di fortificazione furono apportati nel 1553, in seguito alla guerra di Siena.

La questione delle mura rimase invariata fino al Settecento, quando venne proposta la demolizione di queste.
Fortunatamente, le mura avevano all'epoca un grande impatto urbano: queste rallentavano il traffico permettendo un ambiente più sicuro all'interno del centro. Dunque, col tempo, vennero risparmiate ed integrate all'architettura urbanistica presente tutt'oggi all'interno della città[25].

Il Conservatorio SS.ma Annunziata si appoggia su due lati all'antica cinta muraria, ancora in piccola parte percorribile a piedi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Annuario 1984-1985, pp. 4-6
  2. ^ a b Annuario 1984-1985, p. 23
  3. ^ a b Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, p. 60
  4. ^ Libro dei ricordi, Vol. A, p. 211
  5. ^ Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, p. 61
  6. ^ Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, p. 63
  7. ^ a b Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, pp. 64-65
  8. ^ ASCSSA, Inventario del sopralluogo dell'aprile del 1808, vol.A, p. 254
  9. ^ a b c d e f Libro dei Ricordi, Vol. B
  10. ^ a b Gori, L'istituzione in appalto, p. 13
  11. ^ Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, p. 73
  12. ^ Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, p. 81
  13. ^ Annuario scolastico 194-1985
  14. ^ Annuario scolastico 1984-1985, p. 23
  15. ^ Istruzione e programmi per le scuole del Regno 1899
  16. ^ Annuario scolastico 1984-1985, p. 24
  17. ^ Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, p. 69
  18. ^ a b c Annuario 1984-1985, p. 25
  19. ^ Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, p. 17
  20. ^ a b c PTOF 2016-2019
  21. ^ Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, p. 119
  22. ^ Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, p. 122
  23. ^ Mauri e Frati, Nuovi studi sulle mura di Empoli, pp. 183-185 e segg
  24. ^ Naldi, La SS.ma Annunziata a Empoli, pp. 125-126
  25. ^ Frati, Conferenza sulle mura di Empoli

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Naldi et al., La Santissima Annunziata di Empoli e il suo Conservatorio, Empoli, Editori dell’Acero, 2016.
  • Ricordi del Venerabile Monastero della SS.ma Annunziata in Empoli., raccolta di testimonianze delle suore divisa in tre Volumi
    • 21 nov 1638-6 ott 1814, Vol. A
    • 1814-1959, Vol. B
    • 1959-primi anni del 2000, vol. C
  • Annuario scolastico. dal 1984 fino all’anno 2017-2018.
  • Walter Mauri e Marco Frati, Nuovi studi sulle mura di Empoli, in Bulletino storico Empolese, 2010.
  • E.Gori, L’istruzione in appalto. La scuola elementare a sgravio dall’unità al fascismo, Milano, F.Angeli, 2007.
  • Regno d'Italia, Istruzione e programmi per le scuole del Regno 1899.