Utente:Ruislip Gardens/Sandbox

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Basilica di Nostra Signora della Guardia
Basilique Notre-Dame-de-la-Garde
Notre-Dame-de-la-Garde vista dal Porto vecchio
StatoBandiera della Francia Francia
RegioneProvenza-Alpi-Costa Azzurra
LocalitàMarsiglia
TitolareMadonna della Guardia
ArchitettoHenri-Jacques Esperandieu
Inizio costruzione1853
Completamento1864

La basilica di Nostra Signora della Guardia (in francese: Basilique Notre-Dame-de-la-Garde) è un importante luogo di culto di Marsiglia, situato nel punto più alto della città, a circa 162 metri sul livello del mare a sud del Porto vecchio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La cappella del XIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

Un sito eccezionale[modifica | modifica wikitesto]

Il panorama che si gode dalla collina su cui si erge la basilica di Notre-Dame-de-la-Garde è eccezionale: una vista che abbraccia la totalità della città di Marsiglia, cinta da numerose colline, tra cui a nord il massiccio dell'Étoile, la Nerthe, la catena dell'Estaque (a partire da cap Couronne a Martigues); a est, i massicci della Sainte-Baume e del Garlaban; infine, a sud, il massiccio di Marseilleveyre e quello di Carpaigne. Da questa vasta depressione emerge una vetta calcarea urgoniana del Barremiano, alta 162 metri, sulla cui cima si erge la Basilica.[1]

Su questa collina venne aperto un giacimento minerario a partire dal 1905, dunque posteriormente all'edificazione della Basilica. Questo sito minerario, gestito da M. Honoré, è stato attivo fino al 1946, e ha conosciuto l'estrazione di un volume roccioso pari a 800 000 m3.[2] La collina che si estendeva continuamente a sud verso le alture del quartiere di Gratte-Semell è percorsa da un canale in cui è stata aperta la rue du Bois-sacré.[3] Questa falesia artificiale è strettamente monitorata, con visite periodiche e spurghi preventivi per evitare fenomeni franosi.

Per la sua felice localizzazione geografica la collina della Garde, ai tempi della navigazione stimata, è stata un importante punto notevole. È stata quindi occupata probabilmente per molto tempo con posti di vedetta e torri di avvistamento, come testimonia un documento emesso nel 1302 da Carlo II d'Angiò in cui viene fatta espressa menzione per tale scopo della collina Notre-Dame de la Garde.

La prima cappella[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1214 un prete di Marsiglia, padre Pierre, ebbe l'idea di costruire sulla collina della Garde una cappella dedicata alla Vergine Maria. Essendo la collina parte dei possedimenti dell'abbazia di Saint-Victor,[4] padre Pierre inoltrò all'ente ecclesiastico il benestare per l'inizio di lavori: il riscontro fu positivo, con il rilascio di un'autorizzazione a piantare alcune vigne, coltivare un giardino e costruire una cappella. Quattro anno più tardi l'edificazione della cappella era già completa, come si evince dalla bolla emessa da Papa Onorio III in cui, enumerando i possedimenti dell'abbazia, il pontefice fece menzione anche della chiesa di Notre-Dame-de-la-Garde.

Dopo la morte di padre Pierre nel 1256, Notre-Dame-de-la-Garde fu posta sotto l'autorità di un priore. Frattanto la cappella divenne oggetto di numerose donazioni, come testimoniano diverse disposizioni testamentarie dell'epoca, testimoniando una devozione popolare che sarebbe andata accrescendosi nei secoli successivi. In effetti, i marinai di Marsiglia che sfuggivano ai naufragi erano soliti offrire all'altare della chiesa di Notre-Dame-du-Mont degli ex voto per lo scampato pericolo; questa pratica, a partire dal XVI secolo, si sarebbe poi svolta proprio a Notre-Dame-de-la-Garde.[5].

Questa prima cappella fu sostituita all'inizio del XV secolo da un edificio di maggiore importanza, il quale comprendeva anche una cappella riccamente decorata dedicata a san Gabriele Arcangelo.

Il luogo di culto dal XVI al XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

La visita di Francesco I[modifica | modifica wikitesto]

Lo scudo di Francesco I di Valois

Il 3 gennaio 1516 la madre di Francesco I di Valois, Luisa di Savoia, e la moglie Claudia di Francia, figlia di Luigi XII, discesero nel Meridione Francese per incontrare il giovane re, il quale aveva appena conseguito un importante successo bellico a Marignano, nel contesto delle grandi guerre d'Italia. Il 7 gennaio 1516, le due donne si recarono al santuario di Notre-Dame-de-la-Garde. Qualche giorno dopo, il 22 gennaio, Francesco I le raggiunse e si recò anch'egli presso la cappella. Nel corso della sua visita, il monarca dovette constatare come i sistemi difensivi della città di Marsiglia fossero particolarmente carenti; la necessità di un loro rinforzo si rese ancora più palese nel 1524, quando Carlo III di Borbone-Montpensier, alleatosi con Carlo V, cinse la città in assedio. Francesco I, pertanto, decise di costruire due forti: uno sull'isola d'If (il famoso castello d'If), e l'altro sulla collina della Garde, inglobando la cappella preesistente. Non vi sarebbe mai più stato un altro esempio di coesistenza di un forte militare e un santuario aperto al culto pubblico entro un unico complesso architettonico.

Se la costruzione del castello d'If fu particolarmente celere e si concluse nel 1531, il forte di Notre-Dame-de-la-Garde fu terminato solo nel 1536, appena in tempo per resistere alle truppe asburgiche di Carlo V. Per la costruzione del forte furono impiegate le pietre estratte da Cap Couronne e dei materiali edilizi di recupero provenienti dalla demolizione di edifici situati fuori dalle mura cittadine e suscettibili di fornire un riparo alle truppe nemiche. Fra questi edifici distrutti in vista della costruzione del forte figura in particolare il convento dei frati Minori dove era stato seppellito Ludovico di Tolosa, il quale era ubicato in prossimità delle odierne cours Belsunce e cours Saint-Louis.

Il forte si articolava su una pianta a forma di triangolo isoscele, dei quali i due lati maggiori erano lunghi 75 metri e quello minore 35 metri. Di questa antica costruzione militare oggi rimane, visibile a ovest della Basilica, l'éperon royal, restaurato nel 1993 e ripristinato nel suo stato costruttivo originario, con la demolizione di una torre di guardia installatavi intorno al 1930. Sopra una porta, è ancora visibile sebbene fortemente danneggiato lo stemma di Francesco I, con tre gigli d'oro accompagnati da una salamandra.

Le guerre di religione[modifica | modifica wikitesto]

Planimetria di Marsiglia risalente al 1572: al primo piano è visibile il forte della Garde

Nel 1585 il capo della Lega di Provenza, Hubert de Garde de Vins, si alleò con Louis de La Motte Dariès, secondo console di Marsiglia, con l'obiettivo di impossessarsi della città. Nelal notte del 9 aprile 1585 Dariès occupò il forte della collina della Garde, dalla eccezionale rilevanza strategica data la possibilità di armarlo con cannoni: la presa da Marsiglia, tuttavia, fallì, e Dariès fu sottoposto alla pena capitale.

Nel 1591 Carlo Emanuele I di Savoia, analogamente, pianificava di impossessarsi dell'abbazia di Saint-Victor, ubicata nei pressi del porto di Marsiglia, e incaricò Pierre Bon, barone di Méolhon e governatore di Notre-Dame de la Garde, di impadronirsi dell'abbazia. Nella notte del 16 novembre 1591 il barone di Méolhon conquistò il luogo di culto, il quale tuttavia venne prontamente ripreso dalle truppe di Charles de Casaulx, primo console della città di Marsiglia.

Nel 1594, Charles de Casaulx intendeva divenire maître del forte della Garde. Il suo piano di attacco fu il seguente: inviò due preti nella cappella per celebrarvi la messa, e successivamente, terminata la celebrazione, uno di essi - corazzato al di sotto del suo paramento liturgico - assassinò il capitano del forte. Charles de Casaulx riuscì pertanto a impossessarsi del sito, del quale nominò il figlio Fabio come governatore. Morto Charles de Casaulx il 17 février 1596, Fabio fu poi cacciato dal forte dalle proprie milizie.

L'ultima visita reale[modifica | modifica wikitesto]

Processione del Corpus Domini a Notre-Dame-de-la-Garde, nel XVIII secolo

Luigi XIII, durante il suo ultimo soggiorno a Marsiglia, malgrado la pioggia battente volle recarsi a cavallo a Notre-Dame-de-la-Garde il 9 novembre 1622. Fu ricevuto dal governatore del forte, Antoine de Boyer, signore di Bandol. Alla morte di quest'ultimo, il 29 giugno 1642, Georges de Scudéry, noto fino ad allora come romanziere, ne fu nominato governatore: prestò effettivamente servizio solo a partire dal dicembre 1644, accompagnato dalla sorella Madeleine de Scudéry, femme de lettres che nella sua corrispondenza epistolare restituì diverse descrizioni del luogo:

(FR)

«Vendredi passé, qui était le lendemain de la fête Dieu, vous eussiez vu la citadelle banderolée des pieds à la tête d’une dizaine de drapeaux et, en branle, les cloches de notre clocheton, et une admirable procession rentrant au château. La statue de Notre-Dame de la Garde tenant, de son bras gauche, l’enfant nu et, de sa main droite, un bouquet de fleurs, était portée par huit pénitents déchaussés et voilés comme des fantômes»

(IT)

«Venerdì scorso, che era il giorno dopo il Corpus Domini, avreste visto la cittadella fasciata da capo a piedi con una dozzina di bandiere e, suonando, le campane del nostro campanile, e un mirabile corteo di ritorno al castello. La statua di Notre-Dame de la Garde che reggeva, con il braccio sinistro, il bambino nudo e, con la mano destra, un mazzo di fiori, era portata da otto penitenti scalze e velate come fantasmi»

Georges de Scudéry disdegnava il forte come luogo di residenza e preferì abitare in città a place de Lenche, in quello che nella Marsiglia dell'epoca era noto come il quartiere più signorile e facoltoso. La guardia del forte fu affidata a un modesto sergente, di nome Nicolas.

L'unico evento importante accaduto sotto gli anni di Scudéry fu l'affaire de Caze nel 1650. Durante la Fronda parlamentare, il governatore della Provenza, il conte di Alais, si oppose al parlamento della Provenza e volle reprimere la rivolta marsigliese. Credendo che il possesso del forte della Garde potesse costituire vantaggi dal punto di vista territoriale, il conte di Alais corruppe il sergente Nicolas e il 1° agosto 1650 fece installare sul sito uno dei suoi sostenitori, David Caze, intendendo così offrire appoggio ad un attacco che avrebbe potuto essere effettuato con alcune galee provenienti da Tolone, città a lui fedele. I consoli di Marsiglia, tuttavia, reagirono a questa minaccia e David Caze fu costretto a lasciare il forte.

Durante il XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

Durante il 1701 si recarono al santuario i duchi di Borgogna e Berry, nipoti di Luigi XIV di Francia.

Sébastien Le Prestre de Vauban, succeduto come ingegnere militare a Louis Nicolas de Clerville, il costruttore di Fort Saint-Nicolas, studiò a lungo la possibilità di rafforzare ulteriormente il sistema difensivo di Marsiglia. L'11 aprile 1701 presentò un grandioso progetto che prevedeva la costruzione di un vasto recinto che collegasse il Forte Saint-Nicolas a quello di Notre-Dame-de-la-Garde e proseguisse fino alla piana di Saint-Michel, attuale Place Jean-Jaurès, per terminare infine al Quai d'Arenc. Questo progetto non ebbe mai seguito.

Durante la peste che flagellò Marsiglia nel 1720, il vescovo Henri de Belsunce si recò tre volte a piedi alla cappella di Notre-Dame-de-la-Garde il 28 settembre 1720, l'8 dicembre 1720 e il 13 agosto 1721 per benedire gli abitanti della città.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) C. Gouvernet, G. Guieu, C. Rousset, Guides géologiques régionaux : Marseille, Parigi, Masson, 1971, p. 198.
  2. ^ (FR) Revue Marseille, p. 65.
  3. ^ (FR) ISBN 2-86276-195-8 Adrien Blés, Dictionnaire historique des rues de Marseille, Marseille, Jeanne Laffitte, 1989, p. 57.
  4. ^ M. Chaillan, Petite monographie d’une grande église, Notre-Dame de la Garde à Marseille, Marseille, éd. Moulot, 1931, pp. 23..
  5. ^ (FR) Régis de la Colombière, Notice sur la chapelle et le fort de Notre-Dame de la Garde, Marseille, Typographie Marius Olive, 1855, pp. 3..