Utente:RealPain/SS Lazio

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Disambiguazione – Se stai cercando la Polisportiva S.S. Lazio, vedi la pagina Polisportiva S.S.Lazio.
S.S. Lazio
Calcio
Biancocelesti, Biancazzurri, Biancoblu, Aquile, Aquilotti
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali20px Bianco e celeste
SimboliAquila imperiale
Inno"Vola Lazio vola" - "Non mollare mai"
Toni Malco - Francesco Scarcelli
Dati societari
Città Roma
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
Fondazione1900
PresidenteBandiera dell'Italia Claudio Lotito
AllenatoreBandiera dell'Italia Delio Rossi
StadioOlimpico
(83.000 posti)
Sito webwww.sslazio.it
Palmarès
ScudettoScudetto Coppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa Italia Supercoppa italianaSupercoppa italiana Coppa delle Coppe Supercoppa europea
Scudetti2
Trofei nazionali4 Coppe Italia
2 Supercoppe italiane
Trofei internazionali1 Coppe delle Coppe
1 Supercoppe UEFA
1 Coppa delle Alpi
Si invita a seguire il modello di voce

«La Lazio è un ente morale, molto di più rispetto ad una semplice società di calcio.»

«Mi dimetto da Presidente, ma con il cuore dalla Lazio non mi dimetterò mai.»

La piu' famosa delle sezione della Societa' Sportiva Lazio e' sicuramente quella calcistica. Per questo motivo e' ormai uso comune indicare tale sezione con il nome della polisportiva stessa, abbreviandolo in S.S.Lazio o piu' semplicemente Lazio.

E' riconosciuta ufficialmente come la piu' antica societa' calcistica della capitale italiana in quanto e' la prima a giocare a Roma il calcio secondo le regole della Association football stabilite dall’IFAB nel 1901 in partite tra squadre composte da associati della sezione stessa.

La nascita della sezione si deve all'arrivo di Bruto Seghettini, uno sportivo e socio del Racing Club di Parigi che in un pomeriggio del gennaio 1901 si presentò nella sede della Lazio in Via Valadier. Avendo appreso dai soci laziali che il football non era ancora praticato, decise di raccontare loro gli aneddoti delle origini, di insegnare le regole basilari di quello sport nato in Inghilterra, ma soprattutto mostrò lo strumento con cui si praticava: una palla di corda annodata che rimbalzava ogni qual volta toccava terra.

Le maggiori rivalità sono soprattutto quelle con la Roma, Napoli e Livorno. La tifoseria è invece gemellata con squadre italiane come Inter, Hellas Verona, Triestina e Chieti, mentre i migliori rapporti a livello internazionale sono con il Real Madrid, il Chelsea e l'Espanyol.

Nel corso della sua storia ultracentenaria è arrivata due volte prima in campionato, tre volte seconda e sei volte terza. Tra i trofei più importanti ha vinto quattro Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa Europea, oltre ad una Coppa delle Alpi.

Attualmente, la Lazio è la sesta squadra d'Italia per numero di tifosi, dietro Juventus, Milan, Inter, Napoli e Roma.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi vent'anni[modifica | modifica wikitesto]

Sull'anno della prima partita, sebbene non ufficiale, della Lazio contro un'altra squadra non esistono fonti inconfutabili. Mentre alcune la fanno risalire al 16 maggio 1902 altre riportano si sia svolta 2 anni dopo, esattamente il 15 maggio 1904. Di sicuro l'avversario fu la Virtus, squadra nata da una scissione della stessa Lazio ed il risultato un secco 3 - 0 per i biancocelesti. Lo storico incontro avvenne in Piazza d'Armi (la zona dell’attuale piazza Bainsizza, non distante da piazza Mazzini). Qualche anno dopo, il 1907, la Lazio comincia a competere nei primi campionati organizzati nel centro-sud. In quello stesso anno vincera' il campionato romano, in finale contro la stessa Virtus, e il campionato Interregionale Toscano, battendo in un solo giorno il Lucca, il Pisa ed il Livorno. Nel 1912 viene ammessa nel girone Centro Meridionale del Torneo Peninsulare, parte del campionato di massima serie. Raggiungera' la finale nazionale dove verra' pero' battuta dalla fortissima Pro Vercelli. L'anno dopo la Lazio si ripete vincendo di nuovo il Torneo Peninsulare ma perdendo la finale per lo scudetto, stavolta contro il Casale. La stagione 1914-15 sembra ripetere la stessa storia per la terza volta, sebbene in quell'anno la Lazio giunga solo seconda nel campionato del Laziale, quando il campionato viene sospeso per ragioni belliche. La Lazio occupava la prima posizione del girone semifinale dell'Italia centrale con una sola partita da giocare contro l'ultima in classifica. Gli anni successivi al conflitto mondiale videro la Lazio in declino avendo perso alcuni giocatori nella guerra, mancando diverse qualificazioni anche alle varie finali di Lega Sud e vedendosi retrocedere nel 1926 in seguito alla riforma del campionato (la cosidetta Carta di Viareggio). La seconda meta' degli anni Venti fu un continuo altalenarsi tra retrocessioni e promozioni.

Gli Anni Trenta[modifica | modifica wikitesto]

La decade comincia con il migliore degli auspici, quando la Lazio batte allo stadio della Rondinella il campione in carica Bologna per 3 a 0. Purtroppo il resto di quei primi anni Trenta con la sola eccezione della prima vittoria contro i cugini alla sesta giornata della stagione 1931-32. La seconda meta' vede l'arrivo di uno dei piu' grandi attaccanti della storia del calcio italiano, Silvio Piola, e con lui la Lazio conquista un secondo posto nella stagione 1936-37 ed un quarto nell'ultima stagione della decade.

Gli Anni Quaranta[modifica | modifica wikitesto]

In questi anni la Lazio non riesce a ripetere i successi della fine della precedente, con il quinto posto nella stagione 1941/42 il massimo raggiunto in quegli anni. Va inoltre segnalata la perdita di Silvio Piola che si trasferisce a Torino nel 1943/44.

Gli Anni Cinquanta[modifica | modifica wikitesto]

A seguito di una defezione della Juventus, la Lazio torna a giocare in campo internazionale disputando la Coppa Latina, sebbene con scarsi risultati. Nel 1953 termina l'era Zenobi sotto la quale la Lazio era riuscita ad ottenere diversi quarti posti e vincere sette derby su otto. In seguito la Lazio conquistera' due terzi posti nelle stagioni 1955/56 e 1956/57, ma soprattutto conquistera' il suo primo trofeo ufficiale, la Coppa Italia nel 1958.

Gli Anni Sessanta[modifica | modifica wikitesto]

Quello che puo' essere definito uno dei piu' cupi periodi nella storia della Lazio inizia con la prima retrocessione in serie B al termine della stagione 1960/61. Una svista arbitrale l'anno dopo nega alla squadra il pronto ritorno nella massima serie, costringendo ad un'altra stagione nella serie cadetta. Al termine di questa seconda stagione la Lazio guadagnera' la promozione arrivando terza. Dopo un ottavo posto la stagione successiva, e una difficile salvezza nel 1965/66 la societa' viene colpita dall'enessima crisi finanziaria e viene ceduta ad quello che diventera' uno dei presidenti piu' importanti della storia della Lazio, Umberto Lenzini. Gli inizi non sono pero' dei migliori, difatti la stagione 1966/67 vedra' la squadra retrocedere per la seconda volta per ritornare solo due anni dopo, 1968/69.

Gli Anni Settanta[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei periodi piu' gloriosi della storia della Lazio si apre all'insegna della retrocessione al temine del campionato 1970/71. L'anno seguente sara' pero' quello della svolta, con l'arrivo del "Maestro" Tommaso Maestrelli, e del gruppo di giocatori che insieme ai gia' presenti Giorgio Chinaglia e Pino Wilson dara' vita' ad uno dei periodi piu' bella della storia della Lazio. La stagione 1971/72 la promozione in Serie A, in quella successiva , 1972/73, la conquista del terzo posto. Mentre la stagione 1973/74 vede la conquista dello scudetto con una giornata di anticipo. L'anno seguente avviene il primo di una serie di episodi negativi che affliggeranno la Lazio per il resto della decade. All'allenatore Maestrelli viene diagnosticato un tumore al fegato che lo obbliga a lasciare la squadra. Molti dei giocatori erano legati a lui in maniera affettiva e rimasero colpiti fortemente dalla notizia e dalle conseguenze, ed il rendimento della squadra ne risente. Quell'anno arriva quarta, e il successivo lotta fino all'ultimo per non retrocedere fino all'ultimo. Persino Maestrelli decide di ritornare vista la situazione, e visto anche un miglioramento delle sue condizioni. L'allenatore morira', pero', pochi mesi dopo, il 2 dicembre 1976. La fine di questo periodo vede l'arrivo dal vivaio di Bruno Giordano, che rimpiazza validamente Giorgio Chinaglia emigrato negli Stati Uniti, ma anche la tragica fine di Re Cecconi ucciso da un colpo di pistola durante uno scherzo. La squadra viaggia nelle zone medio-alte della classifica, senza pero' avvicinarsi alle vette toccate solo qualche anno prima.

Gli Anni Ottanta[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la scomparsa di Maestrelli e Re Cecconi una terza tragedia coinvolge la Lazio. Il 28 ottobre 1979 poco prima del derby con la Roma, un razzo partito dalla Curva Sud colpisce in un occhio Vincenzo Paparelli che muore sul colpo. Sul finire di quella stessa stagione scoppia il primo "Scandalo calcioscommesse" ed al termine dell'inchiesta relativa la Lazio viene retrocessa in serie B ed alcuni dei suoi giocatori squalificati. La societa' accusa il colpo e riuscira' a tornare massima serie solo 3 anni dopo. Giorgio Chinaglia tra gli artefici del primo scudetto assume la presidenza della societa' nel 1983, ma si rivela essere una delle piu' disastrose portando all'ennesima retrocessione nella sal termine della stagione 1984/85. L'anno dopo la Lazio viene coinvolta nel secondo “scandalo calcioscommesse” e viene penalizzata di 9 punti per la stagione 1986/87.

La squadra, allenata da Eugenio Fascetti raggiungera' una disperata salvezza al termine della stagione battendo il Campobasso in uno spareggio.

La societa' ancora una volta in pieno dissesto finanziario viene rilevata da Gianmarco Calleri che attuera' un piano di risanamento economico e riportera' la Lazio in Serie A gia' la seguente stagione.

Gli Anni Novanta[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un paio di stagioni di media classifica, la Lazio viene acquistata da Sergio Cragnotti che porra' le basi per un ciclo di successi come mai nella storia della societa'. Sebbene la prima stagione non sembra portare nulla di nuovo in termini di piazzamento, la campagna acquisti lascia gia' intravedere cio' che sara' la gestione del nuovo presidente con nomi quali Gascoigne e Signori, ai quali l'anno dopo si aggiungera' un giovane dal vivaio, Alessandro Nesta, vera bandiera della Lazio per i successivi 10 anni. La squadra conquista un quinto posto in quella stessa stagione sotto la guida di Dino Zoff ritornando cosi a competere in Europa dopo quasi vent'anni. La squadra si migliorera' l'anno dopo raggiungendo il quarto posto in campionato, e i sedicesimi in Coppa UEFA. I tre anni successivi vedono la Lazio primeggiare sotto la guida di Zdeněk Zeman che con il suo gioco estremamente spregiudicato alterna eccellenti risultati ad altri molto deludenti. Tutto cio' costa al tecnico Boemo la panchina nel corso della stagione 1996/97 che la squadra terminera' alla guida di Zoff. Lo stesso verra' poi sostituito l'anno dopo da Sven Goran Eriksson con il quale la squadra conoscera' il periodo piu' avvincente e glorioso di sempre. Le campagne acquisti saranno sempre ricche di grandi nomi e i risultati confermano la Lazio come una delle squadre piu' forti del momento. Il decennio si concludera' con la conquista del secondo scudetto all'ultima giornata della stagione 1999/2000. Un successo che, arrivato in concomitanza con i festeggiamenti del centenario, sembra suggellare l'intero ciclo.

Dal 2000 ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante il periodo si apra con la vittoria della Supercoppa Italiana e un inizio spumeggiante in campionato, la prima stagione del nuovo millennio vede la Lazio arrivare "solo" terza in campionato ed uscire ai quarti in Coppa Italia, complice anche la posizione dell'allenatore, Eriksson, che a stagione in corso accetta il ruolo di selezionatore della nazionale Inglese, e viene rilevato da Zoff. L'anno successivo vede l'inizio della discesa che di li a poco diventera' un tracollo della societa'. Molti giocatori importanti vanno via per risolvere gli ingenti, ed ennesimi, problemi di cassa. E i nuovi acquisti, a volte costosi, si rivelano veri e propri bidoni. Sulla panchina si susseguono Dino Zoff che verra' esonerato e rimpiazzato da Alberto Zaccheroni che, esonerato a sua volta al termine della stagione, viene sostituito da Roberto Mancini. I problemi, soprattutto finanziari, pero' non sembrano avere fine. Cragnotti lascia la presidenza, cosi come molti giocatori vengono venduti e mal rimpiazzati, anche se la squadra riesce a viaggiare nelle zone alte della classifica, ma male fa nelle coppe. Ormai la societa' in amministrazione controllata sembra avviarsi inesorabilmente verso il baratro del fallimento e del Lodo Petrucci. Nell'estate del 2004 l'annuncio dell'amministratore Ugo Longo scaccia ogni paura. Claudio Lotito ha appena acquistato la societa', immettendo nuova liquidita' nelle casse, ma soprattutto riesce a concludere la trattativa con l'Agenzia delle Entrate per la rateizzazione del debito accumulato di 110 milioni di euro. Il primo anno della nuova gestione e' all'insegna dell'emergenza, anche se si conclude con la conquista dell'Intertoto. Ma qia' dal successivo la Lazio comincia a mostrare segni di ripresa conquistando l'ingresso diretto in Europa. Tale diritto le verra' tolto a seguito dell'ennessimo scandalo nel mondo del calcio, "Calciopoli". La Lazio si vede condannata a partire con 11 punti di penalizzazione, poi ridotti a 3, la seguente stagione ed esclusa dalla Coppa UEFA. Nonostante cio' la squadra ragiungera' il 3 posto ed i premilinari di Champions League. La stagione in corso si apre all'insegna della contestazione per una campagna acquisti incentrata piu' sul cammino del risanamento economico che sull'entusiasmo di entrare nella massima competizione europea. Complici anche una serie di infortuni l'inizio di stagione e' decisamente pessimo. Superati i preliminari a meno di 45 minuti dalla fine del doppio incontro con la Dinamo Bucarest, la squadra non brilla in campionato dove naviga nelle zone basse della classifica mentre in Champions League non riesce a superare la fase a gironi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]