Utente:Pvlon/Rina Macrelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Rina Macrelli assieme a Alberto Pacifici, Alessandro Blasetti e Sergio Giordani nel 1963

Rina Macrelli (Santarcangelo di Romagna, 2 settembre 1929) è una sceneggiatrice, scrittrice e conduttrice televisiva italiana.

Ha ricevuto anche incarichi come aiuto regista (per Liliana Cavani e altri), assistente alla regia (per Michelangelo Antonioni), traduttrice (per la RAI e per Editori Riuniti), interprete (sul set di alcune produzioni italo-francesi) e direttrice del doppiaggio.

La formazione

[modifica | modifica wikitesto]

In gioventù dà vita, assieme ad altri giovani intellettuali santarcangiolesi, al sodalizio che in seguito divenne noto come E' circal de' giudéizi.

Studentessa presso l'Istituto di Economia e Commercio nella sezione di Lingue e Letterature Straniere dell'Università Ca' Foscari di Venezia, nel 1952 si reca a Parigi con una borsa di studio per svolgere la ricerca della tesi presso la Faculté des Lettres de l'Université de Paris. Torna in Italia all'inizio del 1954, e si laurea nel luglio di quell'anno con una tesi sui racconti e romanzi di Voltaire assegnata da Italo Siciliano.[1]

Roma, la RAI, il cinema

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la laurea si trasferisce a Roma, dove comincia a lavorare come insegnante per la scuola interpreti, ma presto inizia anche a collaborare col cinema e con la televisione.[2] I suoi primi incarichi sono legati alla necessità di avere un assistente che sia anche un buon interprete sul set di film in cui lavorano addetti di varie nazionalità, in particolare francesi. In questo ruolo lavora con René Clement ne La diga sul Pacifico (1957)[3] e con Roger Vadim in Et mourir de plaisir (1960).[4] Successivamente passa alla traduzione e alla direzione del doppiaggio, come fa per La Messe sur le monde (1963) e Edith Stein (1963) di Dominique Delouche.[5]

La frequentazione del set per l'interpretariato la porta ad avvicinarsi alla regia: è assistente alla regia di Dominique Delouche in Béatrice ou la servante folle (1958) e aiuto regista di Jaqueline Audry in Le Secret du chevalier d'Éon (1960).[5][6] In seguito la sua attività cinematografica si slega dall'interpretariato e inizia a lavorare sul set di opere televisive: è assistente alla regia di Alessandro Blasetti ne La lunga strada del ritorno (1962), collabora con Leandro Castellani per Angelo Roncalli (1964), con Sergio Giordani per La casa Guanella (1964) e Galileo Galilei (1964).[7] Nel 1964 inizia la sua collaborazione con Liliana Cavani; dapprima con mansioni minori in opere televisive come La casa in Italia (1964), La donna della Resistenza (1965), Gesù mio fratello (1965) e Il giorno della pace (1965);[7] poi segue la Cavani come aiuto regista per il cinema in Francesco d'Assisi (1966) e in Galileo (1968)[8][9][5]. In seguito sarà anche assistente alla regia di Michelangelo Antonioni in Zabriskie Point (1970).[10][5]

Ha lavorato diversi anni per la TV dei ragazzi della RAI. Anche qui riceve inizialmente incarichi di traduzione e adattamento, ma realizza anche delle interviste, e fra il 1962 e il 1964 conduce spesso la rubrica scientifica Mondo d'oggi.[11][7]

Ha scritto soggetto e sceneggiatura dei film TV di Silvio Maestranzi Bernadette Devlin (1971) e Il numero 10 (1972), facenti parte del ciclo "Teatro inchiesta". Ancora soggetto e sceneggiatura degli sceneggiati televisivi Astronave Terra (1971), Aut aut. Cronaca di una rapina (1976) e la sceneggiatura dello sceneggiato Il passatore (1977-78).[12] Collabora inoltre con Liliana Cavani alla sceneggiatura de Il caso Liuzzo (1976).[7] Sono suoi anche il soggetto e la sceneggiatura de L'olandese scomparso (1974), ma da questa regia la Macrelli decise di ritirare la firma.[7]

L'attività di saggista

[modifica | modifica wikitesto]

Come scrittrice e saggista si è occupata soprattutto di temi storici, politici e sociologici. Nel 1964 raccoglie assieme ad Alberto Pacifici delle testimonianze dirette dei reduci della seconda guerra mondiale da cui traggono un libro intitolato Il coro della guerra, con una introduzione di Alfonso Gatto.[13]

Collabora anche col movimento femminista, e nel 1981 scrive L'indegna schiavitù, su Anna Maria Mozzoni e la sua lotta contro la prostituzione di Stato sul finire del XIX secolo.[14]

La letteratura dialettale

[modifica | modifica wikitesto]

Convinta che la letteratura dialettale sia un momento importante del movimento neorealista, ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo della poesia neodialettale santarcangiolese. Nel 1973 organizza il Seminario popolare su Tonino Guerra e la poesia romagnola, a cui partecipano anche studiosi di fama nazionale e internazionale, come Tullio De Mauro, Alfredo Stussi, Augusto Campana e Friedrich Schürr.[15] In quegli anni segue e sostiene Nino Pedretti e Raffaello Baldini che muovono i loro primi passi, scopre la poetessa Giuliana Rocchi, cura la pubblicazione della prima raccolta di Gianni Fucci, e lei stessa scrive in dialetto, traducendo alcuni poeti americani della beat generation e il Miles Gloriosus di Plauto.[16][17]

Per alcuni di questi autori Macrelli è rimasta un importante punto di riferimento, anche quando erano ormai celebri. In particolare Baldini e Fucci erano soliti inviarle le bozze dei loro componimenti per avere impressioni e suggerimenti.[18] Baldini fra la fine del 1984 e l'inizio del 1985 le invia le bozze delle poesie che saranno poi incluse in Furistír (Premio Viareggio 1988) e quando le dona una copia del libro scrive la seguente dedica autografa: «A Rina amica cara consigliera preziosa».[19] Anche durante la preparazione di Ad nòta (Premio Bagutta 1996) Baldini le invia i suoi versi fra il 1991 e il 1994[20] e, una volta pubblicata la raccolta, nella dedica autografa le scrive: «Cara Rina, questo libro senza te non sarebbe quel che è».[21] Fucci in una lettera del 31 gennaio 1991 la definisce «preziosa di consigli»[22].

Sceneggiature

[modifica | modifica wikitesto]
  • Rina Macrelli, La situazione dell'emigrato nella repubblica federale tedesca, in Rivista di Sociologia, 1972.
  • 3. Pizarro tra gli incas. Lungo il Rio delle Amazzoni. Magellano intorno al mondo, in La scoperta del mondo a fumetti, traduzione di Maria Jatosti Memmo e Rina Macrelli, Roma, Editori Riuniti, 1981.
  • 7. Il cavallo di ferro. Darwin nelle Galapagos. La traversata dell'Asia, in La scoperta del mondo a fumetti, traduzione di Rina Macrelli, Roma, Editori Riuniti, 1981.
  • Jean-Luc Godard, Introduzione alla vera storia del cinema, traduzione di Maurizio Ciampa e Rina Macrelli, Roma, Editori Riuniti, 1982.

Nel 2012, assieme a Gianni Fucci e Flavio Nicolini, le è stato conferito l'Arcangelo d'Oro dal Comune di Santarcangelo di Romagna.[17]

  1. ^ Ricci, pp. 25-26
  2. ^ Gori, pp. 8-10
  3. ^ Nel 1956 Tonino Guerra presentò Macrelli a uno dei fratelli De Laurentiis, che erano i produttori del film, e nell'ottobre dello stesso anno Macrelli firmò un contratto come segretaria interprete. Cfr. Ricci, p. 54
  4. ^ Gori, pp. 10, 36
  5. ^ a b c d Gori, p. 36
  6. ^ Ricci, p. 58
  7. ^ a b c d e Gori, p. 38
  8. ^ Liliana Cavani, Galileo, su lilianacavani.it.
  9. ^ Liliana Cavani, Francesco d'Assisi, su lilianacavani.it.
  10. ^ Tassone, p. 200
  11. ^ Radiocorriere, numeri da 2-26 e dal 41-52 del 1962 e numeri 1, 2, 11-14, 18 del 1963
  12. ^ Per le fonti si vedano le voci relative alle varie fiction.
  13. ^ Leggiamo insieme il setaccio della guerra, Radiocorriere n. 14 del 1964
  14. ^ A.A.A. Offresi un secolo fa, l'Unità, 9 aprile 1981
  15. ^ Seminario, passim
  16. ^ Ricci, pp. 120-246
  17. ^ a b Comune di Santarcangelo, A Gianni Fucci..., in Comunicati stampa, 15 dicembre 2012.
  18. ^ In Ricci c'è un ampio carteggio in proposito
  19. ^ Ricci, p. 231
  20. ^ Ricci, pp. 244-245
  21. ^ Ricci, p. 245
  22. ^ Ricci, p. 232
  23. ^ La scheda OPAC riporta R. Macrelli solo come autrice dell'Introduzione, ma sulla copertina è scritto "a cura di Rina Macrelli"


  • E' circal de giudéizi. Catalogo della mostra: letteratura, a cura di Manuela Ricci, Bologna, CLUEB, 2000.
  • E' circal de giudéizi. Catalogo della mostra: cinema e televisione, a cura di Gianfranco Miro Gori, Bologna, CLUEB, 2000.
  • Aldo Tassone, I film di Michelangelo Antonioni, Roma, Gremese, 2002.
  • Lingua. Dialetto. Poesia. Atti del seminario popolare su Tonino Guerra e la po­esia dialettale romagnola. Santarcangelo di Romagna 16-17 giugno 1973, Ravenna, Edizioni del Girasole, 1976.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]