Utente:Oksana Venzheha/Sandbox2

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Immagine di molfar sulle piastrelle

Molfar — nella cultura ucraina dei hutsuli, indica un uomo a cui sono attribuite capacità soprannaturali. La versione femminile è molfarka.

I molfari combinano le caratteristiche di un guaritore, un mago e uno sciamano che abbia il dono di preveggenza. In una certa misura, i molfar corrispondono ai cosacchi charakternyk. Abitando sulle montagne dei Carpazi, hanno una funzione specifica di scacciare le nuvole e controllare le precipitazioni prima di tutto per fornire il clima benevolo per il raccolto e al fine per garantire un tempo piacevole per le attività sociali.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Per la prima volta, l'etimologia e il significato della parola "molfar" furono studiati dal linguista Bronislav Kobylianskyi in una pubblicazione del 1967.

L'origine della parola non è chiara, esistono due versioni. Secondo la prima la parola "molfar" si è formata della radice dell'antico slavo mol (parlare) + suffisso -ar = molvar, colui che evoca una parola, prega, ordina.[1] Nella seconda versione si presume un prestito dalle lingue romanze malfare - "fare il male".[2] La penetrazione della parola latina nella regione dei Carpazi si può spiegare con il trattato del cattolicesimo Malleus Maleficarum (1487), che era anche il più consultato manuale sulla caccia alle streghe, in cui compaiono parole come "maleficus", "maleferi" ecc.[3] Non è così difficile da immaginare il latino maleferi o l'italiano malfare dai sacerdoti cristiani agli stregoni hutsuli.

I documenti moderni mostrano che durante il XX secolo la parola "molfar" ha subito cambiamenti significativi in ​​​​termini di contenuto. Il molfarismo iniziò ad essere associato sempre più non solo e non tanto alla magia nera, ma anche alla cosiddetta magia bianca, rivolta ad aiutare le persone con problemi di salute, per aiutare nei momenti di bisogno, in circostanze di vita difficili, ecc.[4]

Occupazione[modifica | modifica wikitesto]

Le persone con abilità soprannaturali e conoscenze segrete erano chiamate divinità terrene o "complicati" nei Carpazi. Coloro che erano intermediari tra il mondo quotidiano visibile della gente comune e il mondo parallelo di spiriti mitici, demoni, entità oscure e luminose erano annoverati tra gli "complicati".

Le loro abilità si concentrano sull'erboristeria e su altre magie popolari. Tra i molfari, è considerato impossibile diventare un molfar prima dei 30 anni. Loro hanno le loro leggi e segreti che devono tenere stretti. Se un molfar commette un peccato, viola una legge, rivela un segreto o in qualche altro modo viola il codice, riceve una punizione. E potrebbe anche perdere il suo dono per un po'. Inoltre, non importa a quale campo appartenga il mago. Che sia bianco o nero, la legge e il rito sono gli stessi per tutti e il giovane molfar lo saprà al momento dell'iniziazione.[5]

I maghi dei Carpazi si stabilirono, per lo più, alla periferia dei villaggi, in alta montagna, dove nessuno li conosceva o li vedeva. Fu necessario percorrere notevoli distanze per raggiungere l'eremita. Persone disperate attraversavano i torrenti impetuosi del Tibisco, Prut o Čeremoš, attraversavano strapiombi semidiroccati, vagavano per i cespugli della foresta, si arrampicavano su sentieri pietrosi deserti, e solo allora, proprio in fondo, coperto dalla nebbia di montagna, il viaggiatore vedeva la fanghiglia del molfar. Chiunque abbia attraversato un viaggio del genere era già degno che il venerabile vecchio lo ascoltasse e desse consigli degni. Di solito, i molfar sono descritti come creature stravaganti e spietate, ma spesso erano persone illuminate e indurite, sapevano essere amici fedeli, consiglieri sinceri e compagni, anche se non si lasciavano offendere.

Gli altipiani hanno dato vita a molte favole e leggende sulla lotta di molfar con i demoni, dove molfar non agisce come uno schiavo sottomesso, un servitore, ma come un impavido guardiano, vincitore, padrone delle forze oscure. [6] Essi "leggono" le stelle, controllano tempeste e tuoni, "legano" e "sciolgono" la pioggia ed evocano serpenti. Possono predire il futuro e il passato, guarire i malati gravi.

Una volta all'anno si recano in grotte sconosciute per trascorrere dodici giorni e dodici notti in uno stato embrionale senza vedere il sole, per purificarsi e rinascersi spiritualmente come desiderano.

In base al tipo di energia, i molfar possono essere classificati in "solari" e "lunari", e in base ai tipi di attività, in:

  • divinatori — coloro che indovinano il passato e predicono il futuro;
  • coloro che evitano grandine e tempesta;


Le loro conoscenze esoteriche si passano da insegnante a discepolo, di generazione in generazione. Non trasmettere la conoscenza per un molfar è un terribile tormento. Ad esempio, si sa del caso di Mykhailo Nečai, famoso come l'ultimo molfar, che non aveva passato le sue capacità a nessuno ed è stato ucciso dal coltello di un schizofrenico che sarebbe andato da lui per chiedere aiuto. Come ammette molfar Mykhailo in una delle interviste[7]:

"Mia nonna era una molfarka. Anche se sono nato nei Carpazi, la mia famiglia proviene dalla regione di Zaporižžja. Uno dei miei antenati era il leggendario cosacco, colonnello Danylo Nechay, che aveva capito l'occulto e praticava la medicina popolare e la magia. Era molto battagliero, e le persone avevano paura di lui. Tra l'altro, anche Sirko e Vyshnevetsky (cosacchi capi militari) sono i miei antenati. Quelle erano persone che avrebbero potuto fare i miracoli. Dio mi ha dato dei poteri unici. All'età di sette anni io potevo già fermare e far coagulare il sangue.

[...] Posso fare splendere il sole in una giornata piovosa o viceversa. Quando una nuvola carica di grandine arriva al villaggio con tuoni, fulmini e vento ululante, e può distruggere il raccolto, mando questa nube alla foresta e nei luoghi rocciosi... Caccio via degli spiriti maligni. Sono un maestro di medicina ermetica , è una scienza che conserva la storia di ogni pianta e i metodi di raccolta di erbe. Se soffriamo di una malattia, dobbiamo avere infranto le leggi della natura. Io tratto le persone non solo con le parole, ma anche con la musica, suono la drymba. Le vibrazioni sonore sono vibrazioni cosmiche, influenzano il subconscio e curano il sistema nervoso. Ma una persona può curare se stessa. Tutto ciò che serve è credere. Non importa quale sia la malattia di cui si soffre... I pensieri possono materializzarsi.

[...] Io non ho intenzione di passare le mie conoscenze ai miei figli. Chiedo a Dio di darmi un discepolo al quale potrei trasmettere tutto quello che so. E ho così tanto potere che, quando giungerà per me il momento di morire, ci saranno grandi tempeste qui che si strappa i tetti dalle case."

Nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Володимир Гнатюк, Етнографічний збірник. Знадоби до галицько-руської демонології, 1897.
  • Іван Франко, Галицько-руські народні приповідки, 1901.
  • Володимир Шухевич, Гуцульщина, 4-й том, Львів, 1904.
  • Антін Онищук, Матеріали до гуцульської демонології, 1909.
  • Броніслав Кобилянський, Східнокарпатські міфоніми, 1980.
  • Наталія Хобзей, Гуцульська міфологія. Етнолінгвістичний словник, 2002.
  • Громовиця Бердник, Знаки карпатської магії. Таємниця старого Мольфара, Київ, 2007, ISBN 978-966-2938-89-0.
  • Павло Чубинський, Праці етнографічної-статистичної експедиції в Західно-Руський край, 1872.
  • Володимир Ятченко, Український шаманізм, 2011.
  • Михайло Коцюбинський, Тіні забутих предків, 1911.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Мѣлваръ, Malfare та Мольфар, su xn----7sbabirvo2ammddtcfe8b2a.xn--j1amh.
  2. ^ Онлайн-бібліотека Горох, su goroh.pp.ua.
  3. ^ Мѣлваръ, Malfare та Мольфар, su xn----7sbabirvo2ammddtcfe8b2a.xn--j1amh.
  4. ^ Ті, які щось знають. Хто такі мольфари, su localhistory.org.ua.
  5. ^ Громовиця Бердник/ Hromovytsya Berdnyk, Знаки карпатської магії..
  6. ^ Володимир Шухевич, Гуцульщина.
  7. ^ Мудрість карпатського мольфара (2007). URL consultato il 18 maggio 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]