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Il Palazzo Foscolo

Fu innalzato sul finire del Cinquecento dal procuratore di San Marco Alessandro Contarini. Situato in via Garibaldi, si inserisce all'interno del nucleo urbano, tuttavia presenta caratteristiche simili a quelle delle tradizionali ville venete essendo stato concepito come palazzo da villeggiatura. Nei secoli ha subito numerose manomissioni, ma si può ancora percepire la magnificenza descritta da Jacopo Agostinetti nel 1679.

La casa padronale e il lato corto della barchessa si affacciano sulla strada, mascherando l'ampio parco retrostante. Il suo aspetto originale non era certamente povero come l'attuale: esso era abbellito da statue e viali lastricati, nonché di una peschiera contornata da un colonnato (l'attuale vasca di acqua stagnante); non rimane traccia della cedraia, né delle due fontane (unico resto, la statua di Nettuno che oggi orna la fontana dei Cavalli di Conegliano).

La facciata principale della casa padronale presenta la tipica tripartizione dei palazzi veneziani, impostandosi su un ampio porticato ad archi ribassati. Le aperture si sviluppano verticalmente ma sono equilibrate dalla presenza di fasce marcapiano che dividono i tre livelli. Al centro del piano nobile si apre una quadrifora con parapetto del poggiolo molto elaborato, ripetuta al secondo piano ma con altezza ridotta. Il tutto è concluso da una cornice dentellata su cui poggia il tetto a padiglione. Il palazzo ospita numerosi eventi culturali e conferenze, ed è inoltre sede permanente della pinacoteca "Alberto Martini", contenente una collezione di quadri del pittore opitergino donati dalla moglie, nonché di altri pittori della città e della zona.

La barchessa è proprietà della parrocchia del duomo. Nel 1994 ha subito un restauro per modificarne la destinazione d'uso: l'assetto planimetrico ne è risultato stravolto ma, d'altro canto, è stata l'occasione per il recupero delle finiture a bugnato ref>Scheda di Palazzo Contarini, Foscolo dal sito dell'IRVV.</ref>.