Utente:NBD2018groupAbramson/Sandbox

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Caldera Park[modifica | modifica wikitesto]

"Il punto di forza del nostro Data Center è quello di essere la cosa giusta, nel posto giusto e al momento giusto".[1]

In Italia sono presenti 49 data center puri disponibili a ospitare i dati delle aziende, presenti in 20 aree geografiche diverse ma con una evidente concentrazione al nord della penisola, in particolare a Milano, in cui se ne segnalano 18.

Il principale collettore di dati d’Italia è il centro di via Caldera, ospitando praticamente tutti i carrier e gli Internet Service Provider (ISP) che operano nel nostro paese ed è gestito dal MIX - il principale Internet Exchange Point (IXP) italiano.

Convertito a data center nel 1994, il centro di via Caldera appartiene a pieno diritto alla storia informatica del nostro paese.

Milano Caldera è una zona della città meneghina molto famosa anche a livello internazionale, la cui fama è dovuta principalmente alla presenza del campus tecnologico dove è ospitato il MIX, il principale Internet Exchange Point (IXP) della rete Internet Italiana. Il campus è ospitato presso il complesso Milano Caldera di proprietà del gruppo Generali.

Il data center si estende su una superficie di 3.000 m2, può ospitare fino a 400 rack ed è compatibile con lo standard Tier IV.

Lo standard Tier è una classificazione dei data center in quattro livelli, i quali corrispondono a un certo numero di garanzie sul tipo di materiale impiegato utilizzato per assicurare la sua ridondanza. Precisamente il Tier IV è il livello più alto di garanzia che un data center può offrire, con una disponibilità del 99.9%.

Questi data center sono completamente ridondati a livello di circuiti elettrici, di raffreddamento e rete. Questa architettura permette di far fronte a incidenti tecnici gravi senza mai interrompere la disponibilità dei server.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia il primo Internet Exchange Point (IXP) era localizzato in un consorzio di un'università Lombarda nel 1994; non molto dopo una seconda struttura fu redatta in un consorzio simile a Roma.

Un punto di accesso alla rete (Network Access Point - NAP) è una struttura di scambio di rete pubblica in cui i provider di servizi Internet (ISP) si collegano l'un l'altro in accordi di peering. I NAP erano una componente chiave nella transizione dall'era NSFNET degli anni '90 (quando molte reti erano sponsorizzate dal governo e il traffico commerciale era proibito) ai fornitori di Internet commerciali di oggi. Sono spesso punti di notevole congestione di Internet.

La scelta di localizzare NAPs in territori accademici nasce dalla necessità di un terreno neutrale in cui non vengano create aree di competizione tra i singoli membri. In effetti, la neutralità è una caratteristica che distingue tutti i punti di interscambio nel mondo.

Nello stesso periodo, il campus di Via Caldera ha iniziato a diventare sempre più popolato dalla presenza di ISP (Internet service provider), fino a divenire, oggi, il più importante bacino di utenza per gli operatori di reti Internet in Italia.

La spessa concentrazione di ISP nel campus, quindi, ha creato un terreno favorevole per la realizzazione di un NAP. Per questo motivo, nel 1996, su iniziativa volontaria e non a scopo di lucro, è stato creato il secondo NAP di Milano, il primo MIX, definito come servizio di interscambio.

Nel corso degli anni, il MIX del campus è stato arricchito dalla presenza, grazie alla facilità di connessione che si poteva ottenere.

A causa delle grandi proporzioni e dell'elevato volume del traffico di peering, si pone il problema che il MIX deve essere regolato, sia una regolamentazione interna che comprende le specifiche dei livelli di servizio, sia una struttura fisica personalizzata su misura per esso.

Caratteristiche dell'IXP[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto concerne la struttura Internet della sala dati meneghina bisogna rifarsi al MIX, ovvero un Internet Exchange Point (IXP) basato in Italia che interconnette operatori nazionali ed internazionali; è il più grande Internet Exchange italiano e tra i primi in Europa in termini di traffico veicolato. E' un punto di "interconnessione multipla" cui le reti degli operatori Internet in Italia (ISP, carriers, content providers, ecc...) si collegano per scambiare traffico IP tra loro in modo efficiente ed a costi vantaggiosi rispetto ai costi di transito.

"Un IXP è una infrastruttura di rete gestita da un'unica entità allo scopo di facilitare lo scambio di traffico Internet tra diversi Autonomous System. Il numero di Autonomous System connessi deve essere almeno pari a tre e devono esistere politiche chiare ed aperte che consentano la partecipazione di nuovi AS." Associazione Europea degli Internet Exchange[2]

Tipicamente un IXP è basato su una LAN Ethernet disponibile agli Internet Service Providers che, connettendosi, possono scambiare traffico IP con gli altri ISP presenti sull'IXP. Lo scambio di traffico - cosiddetto peering - realizzato tramite un IXP è generalmente realizzato su VLan condivise da tutti gli ISP collegati (peering pubblico) o su VLan dedicate allo scambio di traffico tra coppie di ISP (peering privato). La connessione agli IXP consente ad ogni ISP di utilizzare un unico flusso geografico (circuito fisico) per interconnettersi ad una molteplicità di reti di altri operatori (Autonomous System - AS), evitando di dover realizzare tante connessioni quanti sono gli AS con cui desidera scambiare traffico. Oltre agli evidenti benefici economici e gestionali, la connessione diretta tra gli operatori tramite un IXP diminuisce la "distanza" tra le reti ed ha quindi, come effetto, l'offerta di un servizio migliore all'utenza Internet.

Punto di forza è la presenza in sala dati del cosiddetto Point of Presence (POP). Trattasi di un punto di accesso alla rete Internet da un luogo lungo la rete stessa, fornito da un ISP in grado di instradare traffico agli utenti finali connessi ad esso.

Servizio di housing[modifica | modifica wikitesto]

Il servizio di housing consiste nella concessione ad un utente di uno spazio fisico all'interno di un rack nel quale inserire il server di proprietà del cliente. Il servizio di housing erogato nel centro meneghino è direttamente collegato al MIX. Qui oltre al normale servizio di housing sono offerti anche servizi di managed housing con la quale viene offerta assistenza dei sistemi operativi ed eventualmente delle applicazioni. Infatti il managed housing è un servizio attraverso il quale, oltre al normale mantenimento di una piattaforma hardware, il cliente è accompagnato nella gestione dell’hardware, dell’ambiente di virtualizzazione, del sistema operativo ed eventualmente delle applicazioni checerogano i servizi dedicati al web.

Elementi distintivi di questa struttura sono:

  • Colocation da poche unità rack fino a Private Suite
  • Doppia linea di alimentazione differenziata e compartimentata
  • PDU intelligenti con gestione remota da parte del cliente
  • Energia IT da 7kW fino a 24 kW per rack
  • Due Carrier Room ridondate, ciascuna con il proprio cavidotto per fibre ottiche
  • Accesso differenziato al ring di fibra ottica del campus
  • Connettività in fibra verso l’ecosistema del MIX: +200 Carrier e ISP
  • MIX on net nella Meet-Me-Room con la LAN di peering

Servizio di data recovery e backup[modifica | modifica wikitesto]

Gli incidenti di natura disastrosa sono più comuni di quanto si pensi a causa del crescente numero di virus, infrazioni di sicurezza, criticità software e hardware, perdita dei dati inseriti nei sistemi aziendali. Per questo motivo qui è offerto un servizio di data recovery e backup, con il quale è possibile effettuare copie automatiche dei dati sul server centrale, scegliendo la frequenza desiderata dei salvataggi, anche a distanza di 10 minuti. La quantità di spazio offerto per questo tipo di privilegio è illimitata. Per la virtualizzazione delle risorse hardware e software sono utilizzati server multi-socket equipaggiati con potenti processori che permettono di ottenere un alto livello di astrazione.

Connettività[modifica | modifica wikitesto]

Grazie alla connettività di Caldera Park dedicata esclusivamente alle imprese, le aziende potranno usufruire delle risorse Internet così come dei servizi IP avanzati, di Videoconferenza e VoIP con efficienza e senza interruzioni. Di seguito le specifiche tecniche

  • Reti di accesso
    1. MAN in fibra ottica
    2. Wireless mediante partner
  • Internet
    1. 20 Gbit/s di backbone nazionale
    2. 40 Gbit/s di backbone internazionale
    3. DDoS
    4. BGP, IPv4 e IPv6
  • VoIP
    1. Centralini virtuali
    2. SIP Trunk
    3. Mail to Fax

La connettività assicura un pieno e facile utilizzo delle potenzialità della rete, spaziando dalla piccola-media impresa alla grande azienda con esigenze superiori. Le tecnologie XDSL permettono la trasmissione di dati in banda larga limitando l’uso del rame agli ultimi metri del tratto finale potendo beneficiare di una connessione broadband anche laddove non è ancora arrivata la fibra ottica. Oltre a garantire elevati valori di capacità massima, la qualità delle linee è assicurata da un alto parametro di banda minima garantita (MCR).

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Le caratteristiche strutturali sono quelle che rendono Milano Caldera il più importante nodo di scambio Internet Italiano, da cui passa oltre l’80 percento del traffico dati italiano. Qui sussistono tutta una serie di tecnologie pensate per garantire le massime performance possibili e l’opportunità di interconnettersi con numerosi operatori alternativi disponibili nei locali attigui, per cui le corrispondenti infrastrutture sono raggiungibili con basse latenze e con un risparmio economico (non si paga la banda, non dovendo transitare per reti esterne).

Al fine di ottimizzare la gestione e la precisione sia l'intervento programmato su un apparato che l'arrivo di un nuovo operatore la struttura è suddivisa in 4 aree diverse:

  • Ala Rossa (DC): Area dedicata agli operatori che forniscono servizi di trasporto dati sui propri apparati (es. ADM, *WDM o altro). Per quest’ala sono predisposte quattro stazioni di energia completamente ridondate a -48V DC. Le stazioni incorporano un sistema di batterie che garantisce un' autonomia supplementare di 6 ore anche in caso di completa assenza dei sistemi di UPS e gruppo di continuità.
  • Ala Verde: Quest’area è dedicata agli operatori presenti all'interno del Campus che terminano le loro dorsali in propri cassetti ottici alloggiati in rack appositamente predisposti in Sala. Tali rack sono allestiti con appositi pre-cablaggi verso gli Switch del MIX in fibra ottica multimodale e monomodale. Non è prevista, in questa area, l'installazione di apparati attivi.
  • Ala Blu (AC): Quest'area e’ dedicata all'installazione delle apparecchiature di peering (router) degli afferenti al MIX. L’ala è equipaggiata di rack dotati di barre di alimentazione 230V AC ridondate e cablaggi certificati in fibra ottica e rame verso gli switch del MIX. All'interno di quest'area, inoltre, MIX ha ricavato una zona che viene espansa in base alle reali necessità e internamente conosciuta come Ala Gialla, dedicata all'installazione di apparati Layer2 (OSI) per gli operatori che offrono servizi di Lan Extension verso il MIX.
  • Ala Arancione (AC/DC): Quest'area è pensata per gli operatori e/o ISP che necessitano al loro rack di alimentazione in continua o anche in alternata.
  • Ala Gialla: Ospita gli switch e gli apparati alimentati in corrente alternata per la fornitura del servizio di accesso a MIX tramite LAN extension. La consideriamo un punto strategico al cui interno si snodano le diverse informazioni/dati che viaggiano nella rete grazie a qualunque persona abbia necessità di utilizzare Internet.

Generatore di energia[modifica | modifica wikitesto]

Il generatore usato dal Data Center è un motore Perkins 4012 TWG2[3] che ottempera ai più recenti standard di emissioni ambientali, riuscendo allo stesso tempo a garantire alte prestazioni e alta affidabilità.

Le principali caratteristiche di questo motore sono:

  • Il regolatore elettronico che permette una eccellente load response.
  • Un comodo servizio di accesso per facilitare le operazioni di manutenzione.
  • Consumo di carburante competitivo per applicazioni sia stand-by che prime.
  • Capacità di lavorare ad un'alta altitudine e fino ad una temperatura di ambiente di 50°C.[4]

L'azienda certifica la qualità del prodotto attraverso uno standard de facto denominato DCC (Data Center Continuous Rating). Questo tipo di classificazione permette di superare alcuni limiti riportati dai ratings definiti dall'ISO8528-1. L'ISO Prime rating è definito sotto l'assunzione che il generatore possa lavorare in maniera continua solo se il carico medio non ecceda la soglia del 70% della potenza media del generatore in un periodo di 24 ore. Questa è una limitazione rilevante che sottostima i carichi di lavoro a cui i server sono sottoposti e quindi la domanda di energia per funzionare a regime. In Figura 3 è presentata un'analisi che mette a confronto le soglie dei due standard e da cui si può evincere come, in ambito reale, solo il rating DCC garantisca una potenza sufficiente per soddisfare il carico richiesto dal server.[5]

Questo motore è tra i migliori, in termini di rating DCC, tra tutti i possibili motori progettati per l'uso all'interno di data centers. Questa certificazione di qualità è molto importante per dei possibili clienti per cui un periodo di inattività nell'accesso ai dati potrebbe portare a grosse perdite finanziarie e ad un danno di reputazione per il proprio business. Nella Figura 4 viene riportata una comparazione tra tutti i motori disponibili in ambito Data Center e quello di Caldera si pone tra i migliori sul mercato.[4]

Clienti del Data Center[modifica | modifica wikitesto]

La clientela del Data Center comprende imprese, OTT, carrier, rivenditori di connessione a banda ultralarga e servizi di co-location.[6] La posizione geografica è stata cruciale per lo sviluppo del business, infatti la collocazione nella parte settentrionale della penisola italiana permette da una parte di essere il punto di riferimento per le medie e grandi imprese del nord nella gestione dei loro sistemi informativi e da una parte riesce ad essere un nodo nevralgico per i grandi player TELCO nazionali ed europei. I servizi offerti dal colosso di Via Caldera vengono usufruiti da circa 300 operatori e tra i più importanti si annoverano sia i provider di connettività del mercato di massa come Fastweb, TIM, Tiscali, Vodafone, Wind Tre per quel che concerne il mercato italiano e Orange Telecom, Tunisie, Telecom Austria per il mercato europeo, oltre ad operatori come Aruba, OVH, Verizon Italia ed altri.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corrado Del Po, Caldera21, in IlSole24Ore.
  2. ^ Cos'è un Internet Exchange Point, su www.mix-it.net. URL consultato il 29 giugno 2018.
  3. ^ Produttore server del data center, su netsons.com.
  4. ^ a b Peculiarità del motore Perkins, su s7d2.scene7.com.
  5. ^ Data Center Continuous (DCC) Ratings: A Comparison of DCC Ratings, ISO Definitions and Uptime Requirements (PDF), su power.cummins.com.
  6. ^ Il business che si appoggia sul data center, su infracom.it.
  7. ^ Clienti interconnessi alla struttura di Via Caldera, su kqi.it.