Utente:MirrorOfThePast/Sandbox/4

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le streghe
Titolo originaleLe streghe
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia, Francia
Anno1967
Durata107 min
Rapporto1,66:1
Generecommedia, drammatico, grottesco
RegiaMauro Bolognini (Senso civico)
Vittorio De Sica (Una sera come le altre)
Pier Paolo Pasolini (La Terra vista dalla Luna)
Franco Rossi (La siciliana)
Luchino Visconti (La strega bruciata viva)
SceneggiaturaMauro Bolognini, Pier Paolo Pasolini, Age & Scarpelli, Bernardino Zapponi, Luigi Magni, Franco Rossi, Cesare Zavattini
ProduttoreDino De Laurentiis

Georges Laurent (non accreditato)

Casa di produzioneDino De Laurentiis Cinematografica, Les Productions Artistes Associés
Distribuzione in italianoDear Film
FotografiaGiuseppe Rotunno
MontaggioMario Serandrei, Nino Baragli, Adriana Novelli, Giorgio Serrallonga
MusicheEnnio Morricone (dirette da Bruno Nicolai), Piero Piccioni
ScenografiaMario Garbuglia, Piero Poletto
CostumiPiero Tosi
TruccoGoffredo Rocchetti
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Episodi

Le streghe è un film collettivo del 1967 prodotto da Dino De Laurentiis diviso in cinque episodi, diretti da altrettanti registi, che vedono protagonista Silvana Mangano, presente in tutti e cinque i segmenti.

Il film fu proiettato per la prima volta in pubblico il 22 febbraio 1967.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Cinque episodi distinti, tutti con protagonista Silvana Mangano, moglie di Dino De Laurentiis, produttore del film. I titoli di testa sono animati e disegnati da Pino Zac.

Episodio #01: "La strega bruciata viva", regia di Luchino Visconti[modifica | modifica wikitesto]

Una sera una famosa attrice arriva in una località invernale austriaca per trascorrere la serata insieme ad alcuni amici, che non si rivelano però tali: giungono ad approfittare di un malore di lei per toglierle il trucco ed osservare compiaciuti le piccole imperfezioni della diva. Dopo aver scoperto di essere incinta ed avere litigato per telefono col marito, la donna riparte il giorno successivo più turbata di prima, ma nascosta e splendida come una diva per i fotografi.

Il titolo allude alla diva del cinema bruciata dall’idolo del denaro e della fama, come suggeriscono i titoli di testa animati da Pino Zac[1]. Ad una critica marxista ai lati spietati del capitalismo, Visconti unisce valori conservatori nella concezione della famiglia: il prezzo da pagare per la diva, che deve fruttare come “prodotto” dell’industria cinematografica, è la rinuncia alla maternità e alla creazione di un solido nucleo familiare.

Il produttore De Laurentiis impose alcuni tagli all'episodio, giudicato troppo lungo, che così finì per essere ulteriormente appiattito su una contrapposizione tra successo e sentimenti giudicata perfino banale da alcuni critici[2]. Nel cast, esordisce nel ruolo di un domestico un giovane Helmut Berger, destinato poi ad assumere un ruolo di primo piano nel cinema di Visconti.

Episodio #02: "Senso civico", regia di Mauro Bolognini[modifica | modifica wikitesto]

L'episodio più breve, ambientato nella Roma degli anni sessanta. Sordi è un uomo ferito e la Mangano lo aiuta ad andare al pronto soccorso, ma in realtà è solo una scusa per avere la strada sgombra.

Episodio #03: "La Terra vista dalla Luna", regia di Pier Paolo Pasolini[modifica | modifica wikitesto]

L'episodio è tratto dal racconto di Pasolini mai pubblicato Il buro e la bura[3]. In un cimitero di periferia Ciancicato Miao e suo figlio Baciù (entrambi dai capelli inverosimilmente color rame), che vivono in un imprecisato futuro, piangono la morte della moglie-madre Crisantema, morta per indigestione di funghi avvelenati. Appena terminata la lamentazione funebre i due, constatato che Ciancicato ha ancora "qualche cartuccia da sparare", decidono di intraprendere un viaggio alla ricerca della Donna, madre e moglie che diventi la nuova anima femminile della loro catapecchia, in un paesaggio da bidonville, in cui passano di tanto in tanto due turisti stranieri vestiti da safari.

I due esaminano tutte le donne che incontrano, ma incappano prima in una vedova isterica che li caccia a ombrellate, poi in una prostituta, e infine in un manichino (convinti che quella fosse la bellezza perfetta); i due sono disperati finché non si imbattono in una bellissima donna dai capelli verdi davanti all'altarino di un santo. La donna appare ai Miao come una dea, ma scoprono dopo vari tentativi di comunicarci, che è sordomuta, quindi si rivolgono alla donna (che si scopre chiamarsi Assurdina Caì) con gesti, chiedendola in matrimonio, che si celebra in tutta fretta in una chiesetta da un prete annoiato. Indi padre e figlio la conducono a casa loro, una baracca piena d'ogni cianfrusaglia, compreso un nano cinese che vende cravatte: ma Assurdina, con gesti accelerati come in un film muto, la trasforma in una bicocca graziosa e accogliente. Ma i due vogliono di più, una casa più grande. Quindi convincono Assurdina a simulare un tentativo di suicidio dal Colosseo, minacciando di buttarsi se la società non le darà una mano: sotto il monumento si raccoglie una folla (tra cui dei complici) che iniziano a raccogliere una colletta - incitati dai due Miao - e il trucco pare funzionare.

Se non che la coppia di turisti abbarbicata sopra il Colosseo getta una buccia di banana su cui Assurdina scivola, cadendo nel vuoto. I Miao sono disperati e nuovamente soli. Ma quando stremati dal dolore tornano a casa, i due ritrovano Assurdina vestita da sposa, serenamente intenta ad attenderli. Ciancicato e Baciù fuggono terrorizzati, poi si fanno coraggio e prendono ad interrogare l'apparizione. Constatato che Assurdina, sebbene morta può comunque cucinare, lavare i panni, fare i bisogni e andare a letto con Ciancicato, i due Miao gioiscono entusiasti. L'episodio termina con un cartello, che indica: "Morale: essere morti o essere vivi è la stessa cosa".

Episodio #04: "La siciliana", regia di Franco Rossi[modifica | modifica wikitesto]

Anche questo episodio è un frammento velocissimo come quello diretto da Bolognini. Gli stereotipi del sud tra tragedia ed onore vista con occhi ironici e quasi spietati. Un materiale drammatico e delicato, tra gelosie, tradimenti e vendette, trattato in modo leggero, quasi irrispettoso. E del tutto fulminante nella sua essenzialità.

Episodio #05: "Una sera come le altre", regia di Vittorio De Sica[modifica | modifica wikitesto]

De Sica propone una moglie stanca e annoiata e una crisi "normale" di un rapporto di coppia oramai sempre uguale a sé stesso. Interessante l'Eastwood pistolero senza molte cartucce da sparare, accanto a una moglie annoiata e stanca di lui.

Gli sceneggiatori[modifica | modifica wikitesto]

Cast per episodio[modifica | modifica wikitesto]

La strega bruciata viva[modifica | modifica wikitesto]

Senso civico[modifica | modifica wikitesto]

La Terra vista dalla Luna[modifica | modifica wikitesto]

La siciliana[modifica | modifica wikitesto]

Una sera come le altre[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessandro Bencivenni, Luchino Visconti, Milano, Il Castoro, 1995.
  2. ^ Alessandro Bencivenni, Luchino Visconti, Milano, Il Castoro, 1995.
  3. ^ La terra vista dalla luna, su pasolini.net. URL consultato l'11 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2010).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema