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Fondazione Biblioteca Archivio Luigi Micheletti
AbbreviazioneFLM
Tipono-profit
Fondazione1981
FondatoreLuigi Micheletti
Sede centraleBandiera dell'Italia Brescia
PresidenteBandiera dell'Italia Aldo Rebecchi
DirettorePier Paolo Poggio
Sito web

La Fondazione Luigi Micheletti è un centro di ricerca sull'età contemporanea che nasce nel 1981 e prende il nome dal suo fondatore, Luigi Micheletti.

Il centro è specializzato nella raccolta e comunicazione del patrimonio materiale e immateriale del XX e XXI secolo e ha la finalità di promuovere ed attuare lo studio, la ricerca e la documentazione sulla storia moderna e contemporanea, con particolare riferimento alla tecnica, all’economia, alla società e all’ambiente. Inoltre promuove ricerche di storia delle ideologie e dei movimenti politici e sociali.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sede[modifica | modifica wikitesto]

La sede si trova in via Cairoli 9, nel centro storico di Brescia, in un edificio comunale di circa mille metri quadrati. Complessivamente la struttura è dotata di oltre tremila metri lineari di scaffalature, una sala di lettura che può ospitare quaranta persone, una sala riunioni che dispone di venti posti e gli uffici che servono la presidenza, la direzione, l'editing e l'archiviazione. Oltre alla sede principale dispone di depositi esterni, tra cui il Centro di storia dell'ambiente che si trova nei locali di Palazzo Bargnani di proprietà dell'amministrazione provinciale.[2]

La biblioteca-archivio[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca della Fondazione Luigi Micheletti è specializzata in storia contemporanea. Le collezioni più consistenti concernono la storia del Novecento in tutte le sue principali articolazioni, la storia della tecnica e l'archeologia industriale. Quest'ultima riunisce volumi relativi non solo alla disciplina strettamente intesa, ma anche alla cultura materiale e alla museologia. Ampiamente documentato è il lavoro industriale italiano e l'innovazione tecnologica, con opere scientifiche di particolare pregio editoriale. Nell'emeroteca sono presenti raccolte significative di periodici italiani e stranieri riguardanti la storia politica e delle ideologie e la storia sociale ed economica.

La documentazione[3][modifica | modifica wikitesto]

In base alla tipologia del materiale documentario si articolano le seguenti sezioni: archivio, biblioteca, emeroteca, cineteca (prevalentemente pellicole nel formato 35 mm e cassette di video professionali su vari formati magnetici), fototeca (fondi fotografici, anche digitali), iconoteca (immagini su vari supporti), mediateca (bobine, cassette audio e dischi; cassette video, sia VHS che in altri formati)

L'archivio è articolato in una settantina di fondi, per un totale di oltre 3.500 buste d'archivio, di varia consistenza e con diversi livelli di organizzazione e ordinamento. Le carte provenienti da singoli o istituzioni concernono in prevalenza alcuni periodi storici: il fascismo, la Seconda Guerra Mondiale, la ricostruzione, il "miracolo economico", gli anni Settanta. Degna di particolare nota è il fondo costituito dai "Notiziari della Guardia Nazionale Repubblicana" (1943-1945)[4]

Il patrimonio librario consiste in circa 80.000 volumi e circa 15.000 testate di periodici. Nella biblioteca sono conservati alcune centinaia di volumi riguardanti: le esperienze di schedatura e segnalazione di beni afferenti all'archeologia industriale compiute nelle regioni o province italiane sin dagli anni Settanta, il dibattito circa la museografia in Italia ed Europa ed i materiali prodotti dai musei della scienza o del lavoro, i volumi fuori commercio promossi da banche, aziende ed istituzioni relativi alla storia d'impresa e all'archeologia industriale in Italia, la storia dell'ambiente e della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nell'emeroteca sono presenti molte centinaia di testate specialistiche e di carattere tecnico-scientifico, provenienti principalmente da due lasciti di particolare consistenza: quello della ex Bisider e quello del fondo "Gabriella e Giorgio Nebbia"

La cineteca, comprende circa 6.000 pizze cinematografiche e circa 3.000 cassette. Alcune raccolte sono di particolare importanza per documentare la storia dell'industria cinematografica italiana: un migliaio di pizze cinematografiche provenienti dal Cinestabilimento milanese dei Fratelli Donato[5] e circa 3.500 pizze e 1.800 cassette video che provengono dalla produzione della Gamma Film di Roberto Gavioli, tra cui duemila caroselli realizzati fra il 1957 ed il 1977 sia a cartoni animati che dal vivo (in buona parte digitalizzati), alcuni lungometraggi animati e numerosi documentari e film industriali. Inoltre circa un migliaio di pizze cinematografiche e 500 cassette video provengono dall'archivio della società milanese Cine Executive TV di Remo Grisanti e Sem Bianchi e circa 600 pellicole e altrettanti nastri video magnetico in diversi formati provengono dalla casa di produzione cinematografica milanese "Garage cinematografica", fondata nel 1984 da Valerio Castelli insieme a Renata Prevost.

La fototeca consta di oltre 140.000 immagini, l'iconoteca consiste in una vasta raccolta ordinata di immagini tratte da una pluralità di supporti. I temi sono molto vari e riguardano gli ultimi due secoli con una prevalenza dell'iconografia di tipo politico e tecnico-industriale.

La mediateca comprende un insieme eterogeneo di documenti e materiali audiovisivi, su diversi supporti: l'archivio sonoro conserva circa 1.500 pezzi tra bobine, cassette audio e dischi con numerose testimonianze orali di personaggi della storia locale bresciana mentre la videoteca comprende circa un migliaio tra cassette video (VHS e altri formati) sulla storia, la società e l'economia lombarda.

Pubblicazioni e progetti[modifica | modifica wikitesto]

A partire dagli anni Ottanta e con le collezioni dall'inizio degli anni Novanta oltre 1700 tra macchine, apparecchiature, strumentazioni. Reperti industriali che coprono i settori cinematografico e televisivo, metalmeccanico, tessile, conciario, tipografico...

Luigi Micheletti Award[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1994, dopo la morte di Luigi Micheletti, Kenneth Hudson decise di aprire una specifica sezione dedicata a musei della tecnica, dell'industria e della scienza all'interno dell'European Museum of the Year Award. Nel 1996 venne così assegnato, oltre all'EMYA Award, il primo Luigi Micheletti Award conferito al DASA di Dortmund, esposizione unica in Europa dedicata alla salute sul lavoro). Il premio è diventato oggi il più importante riconoscimento europeo per musei di storia contemporanea, dell'industria e della scienza. I vincitori delle diverse edizioni:

ANNO MUSEO VINCITORE LUOGO
1996 DASA Deutsche Arbeitsschutzausstellung Dortmund (Germany)
1997 Idrija Municipal Museum Idrija (Slovenia)
1998 Ekomuseum Bergslagen Smedjebacken (Sweden)
1999 Verdant Works Dundee (United Kingdom)
2000 Industrion Museum Kerkrade (Netherlands)
2001 Museu da Cortiça da Fábrica do Inglês Silves (Portugal)
2002 Museu de Cerâmica Sacavém (Portugal)
2003 Uhrenindustriemuseum Villingen-Schwenningen (Germany)
2004 Herring Era Museum Siglufjörður (Iceland)
2005 Città della Scienza Napoli (Italy)
2006 Tom Tits Experiment Södertälje (Sweden)
2007 Brunel’s ss Great Britain Bristol (United Kingdom)
2008 Museu da Ciência Universidade de Coimbra (Portugal)
2009 Jærmuseet Nærbø (Norway)
2010 Museu Agbar de les Aigües Cornellà de Llobregat (Spain)
2011 TIM Textile and Industry Museum Augsburg (Germany)
2012 Riverside Museum Glasgow (Scotland)
2013 Military History Museum Dresden (Germany)
2014 MUSE Museum of Sciences Trento (Italy)
2015 National Archives of The Netherlands Den Haag (Netherlands)
2016 Den Gamle By Aarhus (Denmark)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fabio Ghidini per la Fondazione Luigi Micheletti, Fondazione Luigi Micheletti, su www.fondazionemicheletti.eu. URL consultato il 30 novembre 2017.
  2. ^ Bruna Micheletti, Daniele Mor, Pier Paolo Poggio (a cura di), 20 anni della Fondazione Micheletti, Brescia, Fondazione Luigi Micheletti, 2001.
  3. ^ Fabio Ghidini per la Fondazione Luigi Micheletti, Fondazione Luigi Micheletti, su www.fondazionemicheletti.eu. URL consultato il 3 dicembre 2017.
  4. ^ Fabio Ghidini, Notiziari della Guardia Nazionale Repubblicana, su www.notiziarignr.it. URL consultato il 3 dicembre 2017.
  5. ^ Edizioni Brescia S.p.A., Musil, l’Olmi ritrovato e i progetti con il «Luce», in Bresciaoggi.it. URL consultato il 3 dicembre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Corsini, Pier Paolo Poggio, Gianfranco Porta (a cura di), Fondazione «Biblioteca Archivio Luigi Micheletti». Centro di ricerca sull'età contemporanea, presentazione di Luigi Micheletti, introduzione di Nicola Tranfaglia, Brescia, 1984, ISBN non esistente
  • Bruna Micheletti, Daniele Mor, Pier Paolo Poggio (a cura di), 20 anni della Fondazione Micheletti, Brescia, stampa 2001, ISBN non esistente

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]