Utente:Lorenzosagro/Vecchia pagina "Bumper Rai"

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

{{F|televisione|aprile 2009|commento=Voce che necessita di fonti. La maggior parte delle date e degli orari di trasmissione sono soltanto ipotetici e non fanno riferimento a fonti certe. Anche qualche altra affermazione presente nel testo non può essere dimostrata.}}

I bumper pubblicitari RAI sono delle brevi animazioni utilizzate dalla RAI a partire dal 1977 per annunciare l'inizio e la fine degli spazi dedicati agli spot pubblicitari.

Lo stesso argomento in dettaglio: Bumper pubblicitario.

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º gennaio 1977 furono aboliti Carosello e le varie rubriche simili in onda fino ad allora sulle due reti Rai (Intermezzo, Break, Girotondo, Gong, Tic tac, Arcobaleno, Arcobaleno 2, Doremì e Break 2): cominciava così anche in Italia l'era degli spot.

Gli spazi dei palinsesti dedicati alla trasmissione della pubblicità vennero rinominati utilizzando lettere dell'alfabeto: si partiva con lo spazio A all'inizio della giornata televisiva e si chiudeva con lo spazio H a tarda notte. Il corrispondente di Carosello venne ad essere lo spazio F, tra l'edizione principale del telegiornale e l'inizio della prima serata.

I vari blocchi di pubblicità cominciarono a venir accompagnati da brevissime animazioni per indicarne l'inizio o la fine. Durante i primi anni dell'era "post-Carosello", venivano trasmesse anche delle sigle che facevano da intermezzo tra uno spot e il successivo [1]. L'accelerazione dei tempi della televisione durante gli anni 1980 fece sì che, a partire dal 1984, queste sigle intermedie venissero cancellate[2] in modo tale che, nel giro di due anni, non fossero già più presenti.

Tra il 1977 e il 1993, i disegnatori della Rai produssero decine di filmati di fantasia. Molti di questi proponevano temi presi in prestito dal mondo dei giochi dei bambini e delle fiabe.

In questo periodo, nelle sigle non vi era alcun riferimento al fatto che stesse iniziando o terminando la pubblicità. Soltanto alcuni bumper degli ultimi anni 1970 mostravano una grande lettera "P"[3] (iniziale della parola "Pubblicità") e un paio di filmati dei primi anni '90 contenevano la parola Pubblicità[4].

Altrettanto assenti erano i riferimenti alla Rai, a differenza di quello che succedeva sulle reti Fininvest dove quasi tutte le sigle contenevano il marchio dell' emittente. Le uniche due eccezioni furono un filmato di metà anni ottanta e uno dei primi anni 1990. Protagonista del primo era una slot-machine sulle finestrelle della quale apparivano i simboli delle tre reti RAI nonché quelli degli altrettanti telegiornali[5]. Nel secondo si vedeva di nuovo una coreografia con i tre loghi dei canali RAI[4]. Va citato anche il bumper del carosello-revival trasmesso dal 1988 alla prima metà del 1990, perché il sipario del teatrino assumeva il colore sociale della rete Rai in cui andava in onda la pubblicità.

Durante i suoi primi anni di trasmissione, la terza rete utilizzava una sola animazione, protagonista della quale era un pavone. Altri filmati apparvero su Rai Tre solamente a partire dal 1986[senza fonte].

In occasione dei mondiali di calcio del 1990, la Rai trasmise per la prima volta un bumper legato all'evento, ripetendo questa consuetudine anche nelle grandi manifestazioni sportive degli anni a venire, per le quali verranno create altre sigle speciali.

Nel 1993 vennero invece soppresse tutte le animazioni preesistenti. Furono abbandonati tutti i riferimenti a temi concreti, alla pubblicità e alla RAI e vennero disegnate nuove sigle. Spesso, a causa del carattere totalmente astratto dei disegni, i nuovi filmati venivano e vengono tuttora paragonati ad opere di artisti contemporanei[6][7][8]. Il successo di queste animazioni fu tale che i nuovi bumper rimasero in programmazione per poco più di sette anni.

Per gli europei di calcio del 2000, la Rai trasmise un bumper che aveva come tema musicale un breve frammento strumentale della canzone Natural blues di Moby: si tratta dell'unico caso fino ad oggi in cui la RAI ha scelto come colonna sonora un brano di musica leggera da classifica.

A partire dal 2000, con la creazione del nuovo logo con la farfallina, cominciò gradualmente il restyling della Rai. Nell'estate dello stesso anno, tutti i vecchi bumper astratti furono cancellati e per un breve periodo fu utilizzata una sola sigla che culminava con l'apparizione del nuovo logo accompagnato dalla parola Rai. Di lì a qualche mese apparvero le prime sigle diverse da rete a rete. Dal 2003, la Rai utilizza gli stessi bumper che si vedono oggi, nei quali appare esplicitamente la parola "Pubblicità" e il nome del canale.

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

1977[modifica | modifica wikitesto]

  • Spazio A: su sfondo bianco con righine nere verticali, un'onda entrava da destra dello schermo e si fermava al centro trasformandosi in varie forme di animali e oggetti per poi uscire a sinistra dello schermo. Nell’infro l’onda si fermava al centro e diventava un piccolo quadrato che si ingrandiva, coprendo tutto lo schermo per poi uscire sempre a sinistra, la musica di sottofondo era uno stridìo di violini.
  • Spazio B: stessa onda dello Spazio A, stesso sfondo e stessa musica, ma cambiavano le forme degli oggetti e degli animali, e nell'infro l'onda diventava un triangolo.
  • Spazio E: su sfondo bianco a righine nere verticali, la già citata onda si trasformava in nuove forme di animali e oggetti. Nell'infro, quest’ultima diventava un cerchio (questa sigla era stata già usata nell'era di Carosello e ripresa con qualche piccolo cambiamento).
  • Spazio F: tanti quadratini colorati disposti a scacchiera si scomponevano per collocarsi al centro di uno sfondo nero formando un cubo (giallo in alto e azzurro in basso) che rotolava, esponendo le sue facciate, sulle quali si trovavano disegnati i piedi di un albero dapprima, poi a mano a mano che il cubo ruotava su se stesso verso il basso, apparivano le zone sempre più in alto di questo albero, fino a quando non si arriva alla cima, dove un uccello del paradiso era posato. Il volatile si animava, volando via dal campo di visibilità della facciata, quindi il cubo ridiventava una scacchiera di quadratini colorati. Nell’infro, la scacchiera formava un cubo con il disegno di una primula e poi ridiventava scacchiera. La sigla di testa era uguale a quella di coda.
  • Spazio G: un dado partiva dal lato alto a sinistra dello schermo, percorrendolo tutto in diagonale e uscendo dal lato in basso a destra, poi ripartiva dal lato alto a destra e usciva dal lato basso a sinistra. Nel primo infro, il dado era collocato in alto a sinistra del teleschermo per piazzarsi in basso a destra, mentre nel secondo infro, il dado si muoveva all'opposto avvicendandosi. Lo sfondo era completamente blu.
  • Spazio H: la già citata onda si trasformava in vari oggetti e animali, che però erano differenti da quelli delle versioni precedenti. Nell’infro l’onda si raddoppiava, uscendo dal lato sinistro dello schermo.

Siparietti a cartoni animati[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 2 gennaio 1977, giorno successivo alla chiusura di Carosello su Rete 1 alle 20:30, di "Intermezzo" sulla Rete 2 alle 20:45 e delle varie rubriche pubblicitarie elencate in precedenza andavano in onda i seguenti siparietti:

  • ore 13:25: su sfondo bianco con piccole righe verticali nere, un'onda si formava al centro del teleschermo partendo da destra, dopodiché si trasformava in varie forme di animali e oggetti e poi usciva da sinistra. Nell'infro al centro formava un cerchio, che si trasformava a sua volta in varie forme di animali e oggetti, per poi uscire da sinistra (questa sigletta verra riutilizzata con poche varianti anche nel 1977).
  • ore 17:15: su sfondo bianco con righine verticali nere trovavamo una grossa P al centro, che si trasformava in vari oggetti. Nell’infro si formava un fiore dal centro della P, nel secondo infro si formavano due fiori e nel terzo tre o quattro.
  • ore 18:30: sul teleschermo si formavano delle bande bianche e nere, al centro si apriva un rombo nero e dentro appariva una P in bianco. In un’altra versione, si formava un cerchio bianco che ruotava in senso antiorario diventando una ruota di bicicletta nella sigla iniziale e in quella finale la stessa ruota si muoveva in senso antiorario (in onda prima del telegiornale).

1978[modifica | modifica wikitesto]

Spazi E, G e H: su sfondo azzurro, tanti schermi stilizzati di televisori giallastri, attaccati tutti come pagine di libri, si sfogliavano e volteggiavano in video.

Nello Spazio H la melodia era differente e verrà riproposta per un bumper con un arcobaleno utilizzato negli anni 1980 prima dei TG di mezza sera.

1979[modifica | modifica wikitesto]

  • Spazio A: su sfondo bianco con righine verticali nere, appariva un guscio di noce avanzando contro lo schermo per aprirsi, dopodiché uscivano tante farfalle variopinte.
  • Spazio B: stessa sigla dello spazio A, ma dal guscio di noce uscivano fiorellini colorati.
  • Spazio C: stessa sigla dello spazio A.
  • Spazio D: stessa sigla dello spazio B.
  • Spazio E: stessa sigla dello spazio A, ma dal guscio di noce uscivano palloncini.

Per ognuna delle sigle appena citate, quelle di coda mostravano gli stessi elementi rientrare nel guscio di noce, che si chiudeva ed indietreggiava verso il centro dello schermo. Nei vari infro si trovava invece la noce vicinissima al video, che rimaneva chiusa. Da dietro appariva una foglia verde, che variava a seconda della versione (di noce nella versione con le farfalle, di abete in quella con i fiori e di castagno in quella coi palloncini) e copriva la noce, che indietreggiava al centro dello schermo insieme alla foglia. La melodia della sigla di intermezzo era una versione ridotta di quella della sigla di testa, mentre quella di coda era completamente differente.

  • Spazio F: veniva ancora usata la sigla con la scacchiera che componeva il cubo, creata nel 1977.
  • Spazio G: su sfondo nero tante enormi farfalle di vario colore erano disposte a cornice. Esse dapprima sparivano gradualmente, fino a lasciare visibili solo quelle centrali e alla fine della sigla, quando sparivano tutte, ne appariva in video una sola, collocata al centro dello schermo. Da dietro ad essa ne saltavano fuori molte altre che volavano verso l’alto in concomitanza con un bagliore di luce bianca e la stessa farfalla centrale rimaneva statica. La sigla di coda (outro) era uguale all’intro, mentre l’infro aveva la prima metà uguale, ma nella seconda metà la farfalla centrale volava verso l’alto insieme a quelle che saltavano fuori da dietro ad essa e il bagliore di luce bianca era assente. La melodia di questa sigla era eseguita con un violino.
  • Spazio H: su sfondo bianco con righine verticali nere, si trovava un melograno appeso ad un filo che ciondolava da destra verso sinistra. Al suo passaggio appariva al centro dello schermo una palla con disegnato un albero di melograni posto su una montagna con un cielo nuvoloso sullo sfondo. Quando il frutto passava davanti alla palla per la seconda volta, il disegno dell’alberello risultava più vicino al campo di visibilità della palla e alla terza, quando il melograno usciva definitivamente dal video, il disegno era vicinissimo al campo di visibilità della palla con uno dei suoi frutti, quindi la palla avanzava contro lo schermo. Nell’infro si trovavano due melograni appesi ad un filo ciascuno, che ciondolavano insieme fino ad urtarsi ed incrociarsi. Nell’outro si trovava un solo melograno appeso ad un filo, che si staccava quando il frutto si fermava al centro dello schermo. Alla fine della sigla, il melograno cadeva, si rompeva in due metà e un suo acino si staccava, rimbalzando. La melodia dell’infro era costituita dalle ultime due note della sigla di testa, mentre quella della sigla di coda era completamente diversa.

1980[modifica | modifica wikitesto]

  • Spazio B: due caramelle saltavano, si incartavano e svolazzavano su sfondo nero (le carte cambiavano di colore).
    Questa sigla, usata fino al 1981, è presente nel film Il pap'occhio di Renzo Arbore [9].
  • Spazio F: su sfondo nero tanti disegni caleidoscopici simili a delle stelle partivano dal centro dello schermo per poi espandersi e dissolversi. La sigla di testa vedeva l’apparizione di un disco arancione centrale e intorno ad esso apparivano enormi stelle concentriche formate da molteplici punte triangolari azzurre, gialle e rosastre. Alla fine della sigla, una stella nera si espandeva dal disco centrale arancione e quelle più esterne andavano a dissolversi. L’infro (accompagnato dalla metà inferiore della melodia di apertura e chiusura) vedeva l’apparizione dal centro di un caleidoscopio disegnato in maniera più semplice rispetto alla sigla di apertura, perché era costituito solamente da stelle a pois bianchi con le puntine azzurre che poi divenivano gialle o viceversa. Dal centro si espandeva un enorme spazio nero, che andava a dissolvere il caleidoscopio formatosi nella prima metà della sigla. La sigla di coda presentava un disegno caleidoscopico simile a quello dell’intro, ma che si differenziava da quest’ultimo per via delle stelle concentriche dalle punte azzurre che poi si dissolvevano e per il disco centrale arancione in meno. La sigla di intermezzo veniva utilizzata anche per gli spazi pubblicitari a ridosso delle edizioni principali dei telegiornali dopo il segnale orario, e la domenica pomeriggio prima delle notizie sportive e i risultati dei primi tempi con 90° minuto all'interno di Domenica In.


1981-1982[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1981 fu modificato il palinsesto dei programmi Rai abolendo l'interruzione delle trasmissioni dalle 14:00 alle 17:00 dal lunedì al venerdì (mantenendo però l'orario di apertura alle 12:30) e anticipando l'inizio delle trasmissioni alle 10:00 il sabato e la domenica. A questo cambiamento corrispose anche una modifica degli orari delle pubblicità, introducendo nuovi spazi.

Vennero riconfermate le sigle con il guscio di noce e i relativi orari, ma si poteva trovare la versione con i palloncini anche alle 14 sia sulla Rete 1 che sulla Rete 2, mentre alle 14:55 la si ritrovava sulla Rete 1 prima, e poi sulla Rete 2 alle 15:10.

  • Alle 15:25 sulla Rete 1 e alle 15:55 sulla Rete 2, la pubblicità era introdotta da una sigla su sfondo grigio. Al centro si vedeva apparire con un tratto orizzontale alla volta dal basso verso l’alto un vaso contenente una piantina dai ramoscelli fioriti. Nell’infro, dalla melodia più breve, il vaso e la piantina erano già composti, ma dall’alto verso il basso apparivano con un tratto orizzontale alla volta due fiori rossi pendenti (uno a destra e uno a sinistra). Nella sigla di coda, con la melodia uguale a quella di apertura, il vaso era già composto, quindi si vedeva apparire la piantina dal basso verso l’alto e i due fiori rossi pendenti dall’alto verso il basso.
  • Alle 16:55 sulla Rete 1 e alle 17:25 sulla Rete 2 la pubblicità era introdotta da uno sfondo giallo con un libro dalla copertina rossa. Quando il libro si apriva su di una pagina, da cui sporgevano fuori dalla carta dei fiori con dei funghi, da dietro di essi prendeva vita una farfallina bianca e rosa a pois rossi affiancata da una libellula, che si allontanavano insieme. Nell’infro, il libro si chiudeva di colpo, mentre la farfallina entrava da sinistra e svolazzava, fermandosi sul bordo in alto a destra della copertina rossa. La sigla di coda era uguale all’infro.
  • Alle 18:15 sulla Rete 1 e alle 17:35 sulla Rete 2 la pubblicità era introdotta dal guscio di noce dal quale uscivano le farfalle (con relativi infro e outro).
  • Alle 18:45 sia sulla Rete 1 che sulla Rete 2 la pubblicità era introdotta dal guscio di noce dal quale uscivano i fiori (con relativi infro e outro).
  • Spazio E: veniva utilizzata la sigla con il melograno utilizzata nello Spazio H a partire dal 1979.
  • Spazio F: Nelle profondità di un mare blu con un'alga al centro, attraversava il teleschermo da sinistra verso destra un pesciolino rosso. In seguito un gruppo di pesci leggermente più grandi, bianchi e con sfumature colorate (soprattutto arancione) si staccavano dall’alga dove erano precedentemente ammucchiati e mimetizzati, per seguire la direzione del pesciolino rosso. Ne seguiva un graduale dissolvimento a chiazze nere che si espandevano. Nella sigla di intermezzo, il pesciolino rosso, seguito dai pesci più grandi, passava davanti all’alga da sinistra verso destra e l’immagine sfumava uniformemente verso il nero quando i pesci più grandi erano ancora in video. Nella sigla di coda, il pesciolino rosso passava davanti all’alga per allontanarsi nella zona destra del teleschermo, mentre i pesci più grandi tornavano ad ammucchiarsi nell’alga, fino a mimetizzarsi e l’immagine sfumava per l’espansione delle già chiazze nere. La melodia di apertura e di chiusura erano uguali, mentre quella dell’infro era costituita dalle quattro note finali.
  • Dopo lo spazio F, tra l'annuncio dei programmi in prima serata delle tre reti Rai e l'annuncio del programma in prima serata sulla Rete 1 e sulla Rete 2, la pubblicità era introdotta da una sigla che mostrava uno sfondo nero, con tante picche verdi disposte a lettera X che si sovrapponevano e si ammucchiavano per andare a formare un enorme quadrifoglio. Nella sigla di coda, al posto delle picche verdi trovavamo i quadri rossi che formavano dapprima un enorme quadro che alla fine si trasformava nel quadrifoglio della sigla iniziale.
    • Alla fine del 1982 questa sigla è stata sostituita da una nuova, ambientata su sfondo blu scuro: dal basso entrava una palla decorata da tante righe gialle e blu a sinistra, mentre la metà verticale di destra era ruotante e decorata con tante macchie colorate. Quando la palla si fermava al centro del video, si potevano notare al di sotto di essa tante gocce bianche zampillanti e da dietro la zona colorata della palla avanzava una chiazza nera, quindi la stessa palla si spostava verso il basso. Nella sigla di coda la zona colorata della palla ruotava in senso opposto rispetto a quella di apertura, quindi da sinistra verso destra, mentre l’entrata e l’uscita erano le stesse della sigla di testa, con tanto di gocce zampillanti in basso. Questa sigla introduceva inizialmente un solo spot, ma quando la quantità di questi ultimi è aumentata, potevamo trovare anche la versione infro, che vedeva la palla entrare da sinistra, per poi girare al centro dello schermo e ingrandirsi, mentre non si notavano le goccioline zampillanti in basso. Verso la fine del 1983 e per tutta la durata del 1984, la versione infro fungeva anche da sigla di testa e di coda e in alcuni casi, al posto dell’infro iniziavamo a trovare lo sfondo nero.
  • L'11 ottobre 1982, con la nascita del TG1 e del TG2 di mezzasera, la sigla delle farfalle impiegata per lo Spazio G nel 1979, veniva utilizzata per la fascia pubblicitaria seguente alle edizioni dei suddetti telegiornali. In alcuni casi, la sigla di intermezzo fungeva anche da intro ed outro
  • Prima dei telegiornali di mezzasera, la pubblicità era introdotta da una nuova sigla (ambientata su sfondo nero) in cui si trovava un arcobaleno che si tracciava da destra verso sinistra per poi cancellarsi dall’alto verso il basso e tracciarsi nuovamente dal centro verso sinistra per poi cancellarsi dal basso verso l’alto. Questa sigla, uguale in apertura, in chiusura e anche tra uno spot e l’altro, è stata utilizzata fino al 1986.
  • Tra la fine del primo tempo e l'inzio del secondo tempo di un film oppure prima della fine delle trasmissioni, era possibile trovare una sigla a base di stelline colorate e brillanti, che avanzavano contro lo schermo su sfondo nero. Nell'infro, si vedevano due gruppi di stelle colorate a diverso numero di punte (più grandi rispetto a quelle della sigla di apertura). All'inizio un gruppo si avvicinava allo schermo e l'altro si allontanava; poi un gruppo si spostava a sinistra e l'altro a destra. La sigla di testa era uguale a quella di coda. Nello stesso anno (1981), l'infro fungeva anche da sigla di testa e di coda la domenica pomeriggio prima delle notizie sportive e i risultati dei primi tempi con 90° minuto all'interno di Domenica In. Nel 1984, dopo l’annuncio dei programmi in prima serata di tutte le reti Rai su Rai Uno, la fascia pubblicitaria dopo lo spazio F era ancora introdotta dalla sigla con la palla colorata su sfondo blu, ma dopo di essa appariva il filmato dell’annunciatrice che precisava la messa in onda a breve del programma in prima serata di questa o quella rete (Uno o Due), quindi seguiva un’altra fascia pubblicitaria brevissima, introdotta e chiusa dalla sigla di testa (stelle piccole contro lo schermo) oppure dalla sigla di intermezzo (stelle grandi a due gruppi). Nel 1985 la versione con i due gruppi di stelle introduceva e chiudeva anche lo fascia pubblicitaria successiva allo spazio F perché il bumper della palla colorata è stato soprresso definitivamente. Era possibile trovare questa sigla (con la versione originalmente intro ed outro o con la versione originalmente infro che fungeva anche da intro ed outro) anche nell’intervallo pubblicitario collocato tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo tempo dei film in prima serata di Rai Uno al lunedì (meglio noto come il ciclo Lunedìfilm) oppure negli intervalli delle partite di calcio. Nel 1984, l'infro, con funzione anche di sigla di testa e di coda, veniva utilizzato per la pubblicità in onda prima de La Domenica Sportiva su Rai Uno. A partire dal 1985 le fasce pubblicitarie poste tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo tempo di un film non erano però introdotte, chiuse o inframmentate da nessuna sigla, mentre nel 1986, con l’introduzione dei nuovi bumpers pubblicitari privi di infro, l’usanza delle sigle di testa o di coda negli intervalli pubblicitari dei films è stata ripristinata, anche se in qualche caso sporadico potevamo trovare ancora gli spazi neri prima del primo spot e dopo l’ultimo spot fino al 1988-89 circa.
  • Spazio H: veniva utilizzata la sigla col caleidoscopio utilizzata nel 1980 per lo spazio F.

1983[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 1983, solo su Rai Due, negli spazi pubblicitari della trasmissione Che fai, mangi? condotta da Carla Urban fra le 11:55 e le 13:00 veniva utilizzata una sigla costituita da un bagliore di luce bianca su sfondo nero, seguito dall'apparizione di uno spazio rosa a pois neri, sul quale si apriva (al suono di un “tin” di triangolo) una rimbabel a forma di tanti cuochi che si tenevano per mano con alcune torte alle loro spalle. Questa sigla, identica sia in apertura, sia in chiusura, sia come stacchetto, è stata riproposta nel 1984-85 nelle fasce pubblicitarie antecedenti le edizioni principali dei telegiornali, dopo il segnale orario.
  • Nell’ottobre del 1983, quando le trasmissioni di Rai Uno iniziarono alle 11:55 con il programma di Raffaella Carrà denominato Pronto Raffaella, le fasce pubblicitarie collocate all’interno di questo programma erano introdotte da una sigla ambientata su sfondo nero. All’interno di essa si trovava un aquilone rosso dal bordo bianco luminoso e decorato con festoni gialli che si spostava all'indietro dapprima, poi avanzava contro lo schermo facendolo diventare tutto rosso durante la sigla di testa. Nell’infro l'aquilone svolgeva gli stessi movimenti, ma quando si espandeva a pieno video colorando lo schermo di rosso, subentrava uno sfondo azzurro, infine, si vedeva la traccia dell'aquilone, formata da dei rombi concentrici dal contorno bianco luminoso, venire anch'essa contro lo schermo, facendo lo stesso percorso dell'aquilone. Il rombo più interno diventava da blu scuro a nero e avanzava contro lo schermo, annerendolo. La sigla di coda era una riproduzione al contrario di quella di testa. Questa sigla si poteva trovare anche nelle interruzioni pubblicitarie riservate allo Spazio D. Nel 1986 l'infro fungeva anche da sigla di testa e di coda, con gli spazi neri a inframmezzare gli spot.

Tutte le altre sigle non citate sono state confermate fino al 1986.

1984[modifica | modifica wikitesto]

  • Spazio F: In video era presente una slot machine con le tre finestrelle, che mostravano immagini veloci a base di figure geometriche, che si spostavano verso l'alto. Appena queste immagini si fermavano, si notavano sulle tre finestrelle la sfera blu di Rai Uno, il cubo rosso di Rai Due e il tetraedro verde di Rai Tre. Sulla parte superiore potevamo trovare un pupazzetto raffigurante un uccellino che si girava a guardare le finestrelle. Nel corrispondente infro, in luogo dei loghi di rete si trovavano i fotogrammi delle versioni statiche delle sigle del TG1 delle 13.30 e delle 20.00 (quella con la scritta bianca tG1 circondata dai quadratini gialli e azzurri, disposti a quadrati obliqui concentrici), del TG2 delle 19.45 (quella con la scritta "telegiornale" al di sotto del due bianco, rosso e arancione su sfondo nero) e del TG3 nazionale (quella con il tre formato dai due "3/4" di cerchio azzurri con l'intersezione bianca e la scritta "tg" dello stesso colore). Nella sigla di coda, invece, trovavamo sulle tre finestrelle i loghi di rete affiancati dalle rispettive scritte RAIUNO, RAIDUE e RAITRE con gli appositi colori sociali.
    • Nell’ottobre del 1984, questo bumper verrà sostituito da uno nuovo: su uno sfondo azzurro e porpora, con una mezzaluna al centro, si apriva un ventaglio bianco sul quale c’erano disegni di fiori, una farfalla e delle rondini. Successivamente il ventaglio si richiudeva, ma tutto quello che c'era disegnato sopra (i fiorellini, le rondini e la farfalla) si staccava e iniziava a volteggiare nello schermo. Nella sigla di intermezzo si vedeva il ventaglio aprirsi soltanto al suono di un arpeggio (che si alternava tra il più o il meno acuto). L’outro era identico, ma con una nota in più all’inizio sulla melodia. Questa sigla era possibile trovarla anche dopo Fantastico 5, e nel 1986 anche dopo i telegiornali di mezza sera. Sempre a partire dal 1986 questa sigla verrà utilizzata per gli spot pubblicitari dello Spazio H(prima dei telegiornali della notte), con la sigla di intermezzo a fungere da apertura e da chiusura. Con la nascita di questa sigla, quella della slot machine (con l’infro fungente anche da sigla di testa e di coda) andò a rimpiazzare quella del melograno, in onda negli spazi pubblicitari antecedenti le edizioni principali dei telegiornali.
  • La sigla delle farfalle utilizzata per la pubblicità dello spazio G e dopo i telegiornali di mezzasera è stata sostituita da una in cui si vedeva, su sfondo blu (più chiaro al centro) a puntini bianchi, un fiore sbocciare con la corolla che si apriva espandendosi a pieno schermo. Dal bulbo centrale si formavano altre corolle concentriche di colori diversi. La sigla di intermezzo vedeva lo sbocciare rapidamente delle corolle concentriche e l’apparizione di uno sfondo rosso (accompagnato da un arpeggio che si alternava tra il più e il meno acuto) e la sigla di coda era una riproduzione al contrario di quella di testa: le corolle si chiudevano, diminuivano fino a sparire, come pure lo stelo del fiore, che diminuiva fino a sparire.

Nel 1984, alcune sigle di infro inizieranno a non essere utilizzate, per essere rimpiazzate da sfondi neri di tre secondi, altre ancora utilizzeranno solo gli stacchetti espletanti la funzione di apertura e di chiusura e in alcuni casi anche di intermezzo.

  • Rai Tre, invece, per le sue fasce pubblicitarie (a partire dal 1981) utilizzava soltanto una sigla in cui si vedeva, su sfondo nero, un pavone dal corpo in ombra e dalla ruota formata da tante piume stilizzate simili a petali disposte a semicerchio, che si apriva. Successivamente, dopo un lampo di luce bianca, lo sfondo diventava colorato (precisamente azzurro, con qualche striscia orizzontale in basso di diverso colore), mentre, al centro dello schermo, il corpo del pavone si illuminava e si poteva notare che l’uccello si reggeva su una zampa sola, mentre la ruota appariva con un disegno molto più dettagliato. L'infro era uguale alla sigla di testa, mentre nella sigla di coda il pavone richiudeva la ruota e lo sfondo tornava nero, anche se poco tempo dopo la sigla di testa assunse anche la funzione di sigla di coda. La musica accompagnatrice era la stessa della sigla con l'aquilone rosso e giallo in onda su Rai Uno e Rai Due. Le fasce pubblicitarie di Rai Tre contenevano soltanto da un minimo di uno ad un massimo di tre o quattro spot pubblicitari ciascuna. Nel 1986, l’infro fu abolito e questo bumper fu riconfermato fino al 1990. Nel 1986-87, Rai Tre decise di introdurre più pubblicità nel suo palinsesto e di utilizzare i nuovi bumpers utilizzati da Rai Uno e Rai Due, con gli infro aboliti definitivamente.

1986-1987[modifica | modifica wikitesto]

  • Spazio A: Un orsetto messo di profilo si avvicinava ad un alveare dal quale uscivano le api. Nell’outro c’era il viso in primo piano dell’orsetto e una sola ape gli girava attorno.
  • In seconda serata su Rai Uno e Rai Due, dopo i telegiornali di mezzasera, dopo l'Almanacco del giorno dopo o all’interno delle pause dei programmi del mezzogiorno o del pomeriggio si trovava una sigla che vedeva un pennello rosso che, su sfondo nero, dipingeva un paesaggio con un paese arroccato su una collina, le montagne sullo sfondo e un prato in primo piano nell’intro. Nell’outro, lo stesso pennello copriva di nero lo stesso paesaggio e su di esso rimanevano elementi diversi a seconda della stagione e precisamente due farfalle bianche in primavera e in estate e foglie secche di platano cadenti in autunno. Il paesaggio cambiava a seconda la stagione (paese e prato imbiancati dalla neve in inverno, foglie cadenti in autunno, prato verde e farfalline bianche in primavera-estate). Nella sigla di chiusura in versione invernale, il pennello copriva il paesaggio con il colore blu, dove la neve continuava a cadere; quindi lo schermo andava a nero e la sigla finiva. Nel 1986, la melodia dell’intro e quella dell’outro differivano, ma nel 1987, queste ultime sono state rimpiazzate da una nuova musica più lenta. Questa sigla ha subito delle mutazioni nel 1987-88: nella prima schermata della sigla di testa si vedeva subito il paesaggio, ma con l'aspetto della stagione precedente a quella in cui viene trasmessa l'animazione (ad esempio, in primavera-estate la neve, in autunno il prato verde e le farfalline, in inverno le foglie cadenti). Successivamente, il pennello ridipingeva il paesaggio disegnando le caratteristiche meteorologiche della stagione effettivamente in corso, fino a quando la stagione non era ufficialmente iniziata. Nella sigla di chiusura si vedeva, nella prima immagine, l'ultimo fotogramma della sigla di apertura, con l’immagine della stagione in corso. In seguito, il pennello copriva il paesaggio con il blu in tutte le versioni (d'inverno la neve cadente continuava ad essere visibile, così come le foglie secche in autunno e le farfalline in primavera-estate), quindi lo schermo andava a nero. Nell'estate del 1988 è stata creata anche la versione estiva della sigla col pennello rosso. Il paesaggio corrispondente aveva il cielo azzurro molto chiaro, il prato con l'erba secca e gialla, gli alberi di colore verde più scuro e due uccellini bianchi al posto delle farfalle.
  • Nelle fasce orarie pomeridiane si vedeva un gattino tigrato che faceva alcuni balzi (il tutto su sfondo bianco) e, infine saltava in un cestino di vimini pieno di gomitoli di lana colorati, che andavano a finire in tutte le direzioni. Nell'ultima schermata si vedeva il muso del gatto, con tutti i baffi scompigliati, che usciva dal cestino. L’outro mancava dell'ultima immagine e delle ultime note musicali.
  • Dopo Che tempo fa della sera si trovava, su sfondo bianco, un ombrellino giallo, arancione, viola, rosa, azzurro e blu, sul quale cadevano tante goccioline di pioggia. Quando la pioggia finiva, i colori dell’ombrellino si scioglievano, quindi diventava bianco e dietro ad esso appariva un arcobaleno, con gli stessi colori precedentemente posseduti dall’ombrellino. L’intro e l’outro erano uguali.
  • La domenica pomeriggio su Rai Uno si poteva trovare una coppia di gatti grigi, che si baciavano seduti su di un tetto con un comignolo ed un'antenna; sul cielo serale c'era la falce di luna. Nell’outro si vedeva la stessa scena, ma sul cielo apparivano tante note musicali e nel finale, i due gatti formavano un cuore con le loro code. La melodia dell’outro era più breve rispetto a quella dell’intro, essendo costituita da sole tre note. Questo bumper è stato riconfermato per la stagione 1988/89, con l'outro a fungere anche da intro, ed è stato usato anche nel 1990 per le parodie della pubblicità di Massimo Lopez, Anna Marchesini e Tullio Solenghi nella parodia de I Promessi Sposi.


  • Dopo le previsioni del tempo serali su Rai Due o su Rai Uno prima de "Il mondo di Quark": Tante vele nel mare con il cielo arancione ed il sole rosso in alto. Ad un certo punto, al suono di tre note, apparivano tre mongolfiere di diversi colori, mentre le vele, il mare ed il cielo sparivano per lasciare il posto ad uno sfondo arancione astratto. L’intro e l’outro erano uguali.
  • Su uno sfondo nero, si vedevano tanti semini, dai quali sbocciavano corolle di fiori rossi e porpora. Nell’outro i fiori si chiudevano e ridiventavano semini.

Tutte queste sigle sono state utilizzate fino ai primi mesi del 1988.

1988[modifica | modifica wikitesto]

  • In prima serata su Rai Due si trovava una palla a strisce bianche, rosse e blu che rimbalzava su uno spazio blu scuro con una sfumatura rosa in basso e, avvicinandosi allo schermo, si apriva per trasformarsi in una rosa, mentre lo sfondo si anneriva, poi diventava azzurro con una sfumatura blu. Esisteva anche un'altra versione di questa sigla (in onda all’interno di Big! su Rai Uno), in cui si vedeva la stessa animazione che vedeva protagonista una pallina da tennis che rimbalzava su un campo azzurro per poi trasformarsi in una coppia di gigli. Per tutte e due le sigle appena descritte, l’outro era costituito da una riproduzione al contrario dell’intro (i fiori si chiudevano ridiventando palle e gli sfondi ritornavano come a inizio sigla). Ogni melodia di queste sigle era costituita da due soli accordi suonati con uno strumento elettronico.
  • Spazio F: Il disegno elettronico di un teatro posto su sfondo nero con un sipario blu su Rai Uno, rosso su Rai Due e verde su Rai Tre che si avvicinava e si apriva nella sigla di testa, (scoprendo uno spazio luminoso che poi si spegneva) mentre si chiudeva e s'allontanava nella sigla di coda. La musica che animava questa sigla era costituita dalle prime note della melodia di Carosello. La stessa sigla introduceva la pubblicità anche prima dei TG di mezzasera.

Queste sigle sono state utilizzate fino alla primavera del 1990.

1990[modifica | modifica wikitesto]

  • Su sfondo bianco appariva una matita rossa e blu, che nell’intro tracciava linee blu oblique unite, lasciando al centro di esse dieci spazi bianchi (incontaminati dal colore) a forma delle lettere della scritta Pubblicità. Nell’outro la stessa matita disegnava semplicemente strisce di diversi colori senza niente in mezzo e la musica era diversa da quella di apertura. Questa sigla introduceva spesso la pubblicità su Rai Due dopo il telegiornale delle 13:00, su Rai Tre in seconda serata o la mattina presto sempre su Rai Due tra Patatrac e L'albero azzurro o all’interno di Mattina 2, su Rai Uno invece fu trasmesso il sabato nella fascia oraria del mezzogiorno a cavallo tra l' edizione flash del TG1 e la rubrica di medicina Check-up, nella fascia pomeridiana nel corso della trasmissione Big! e prima del notiziario parlamentare Oggi al Parlamento.
  • Una fisarmonica blu e rossa che, aprendosi e chiudendosi, lasciava una traccia celeste, coperta da note musicali nere e colorate sullo schermo grigio a puntini grigi chiari. Nell’outro, la fisarmonica si muoveva al contrario e nello sfondo rimanevano alcune note. Questa sigla andava in onda in prima e in seconda serata su Rai Uno, (dopo lo spazio F c'era un promo e una fascia pubblicitaria introdotta e chiusa da questo bumper) su Rai Due in seconda serata e su Rai Tre al pomeriggio.
  • Su sfondo nero, due trottole colorate (una gialla, blu e rosa e una verde, arancione e azzurra) giravano e si scontravano facendo apparire alcuni raggi bianchi e lo sfondo diventava per un istante rosa con tanti coriandoli a forma di stelle, cerchi, semicerchi, quadrati, rettangoli e triangoli. Nell’outro si vedeva una sola trottola (quella verde, arancione e azzurra) girare un po’ e per due volte lo sfondo da nero diventava rosa con i coriandoli, che però, a differenza della sigla di testa, erano completi di ombreggiatura. Questa sigla andava in onda prima e dopo l’Almanacco del giorno dopo, dopo Che tempo fa, dopo il TG2 delle 19:45, al pomeriggio dopo le cartoline dell’Intervallo e su Rai Tre tra il tg nazionale e quello regionale.
  • In un riquadro bianco con una cornice azzurra decorata con contorni neri di palme, un tucano percorreva una tastiera di pianoforte (si sentivano le note suonate in scala) e i tasti diventavano fiori rossi uno dopo l'altro; a questo punto, arrivava un altro tucano, che salutava, togliendosi il suo cappello cilindrico. Nella sigla di coda, il primo tucano toglieva con le zampe l'immagine dei tasti divenuti fiori e al posto di questa si scopriva una spiaggia tropicale con le palme, mentre la cornice decorata con contorni neri di palme diventava da azzurra a bianca. A questo punto, trovavamo il secondo tucano, che si toglieva il cappello e sulla sua testa appariva un ananas. Questa sigla andava in onda su Rai Tre in prima serata, su Rai Uno e Rai Due per la pubblicità di mezza giornata. Inoltre, la trasmissione Avanzi nel 1992 e nel 1993 la utilizzava per le parodie delle pubblicità.
  • Sole ridente (su sfondo giallo) e Luna ridente (su sfondo azzurro) che si rincorrevano e si sostituivano vicendevolmente sullo schermo per due volte, portandosi appresso i loro sfondi. Nell’ultima schermata dell’intro c'era la falce di Luna con le stelle, i cerchietti, i rombetti ed i cuoricini, ma nell'ultima schermata dell’outro c'era il sole con le nuvole, che si allontanavano assieme ad una stellina, un cuoricino ed un cerchietto verde. Anche questa sigla veniva utilizzata dalla trasmissione Avanzi per le sue parodie delle pubblicità. Dal 1992, il video dell’outro terminante con il sole fungeva anche da intro. Questa sigla andava in onda prima di tutte le edizioni del TG1, su Rai Due all’interno del programma I fatti vostri, prima del film in prima serata e su Rai Tre dopo il TGR.

1991-1992[modifica | modifica wikitesto]

I quattro bumpers stagionali con il pennello rosso sono stati riconfermati nel corso della stagione 1990-91, ma poi sono stati sostituiti uno alla volta dai seguenti:

  • Nell'intro si vedeva il disegno di un campo da calcio e in particolare, del cerchio di centrocampo tracciarsi al momento. Un pallone colpiva il centro del cerchio e, a quel punto, il campo si apriva in due metà orizzontali, scoprendo l'immagine di tanti tifosi (stilizzati e di colore nero), con i riflessi verdi bianchi e rossi. Nell’outro, questa stessa immagine che si sgranava in quadratini verdi, bianchi e rossi (che cambiavano colore in continuazione) veniva sovrapposta dal disegno nero di un calciatore, che calciava un altro pallone verso lo schermo (il pallone dapprima era nero, poi diveniva bianco a pentagoni neri e poi tornava nero quando colpiva lo schermo). La musica dell’intro era diversa da quella dell’outro. Questa sigla, che ha preso il posto di quella primaverile con il pennello rosso nel giugno del 1990, è stata utilizzata durante i mondiali di calcio di Italia '90, ma introduceva anche la pubblicità durante le partite della squadra nazionale italiana di calcio dal 1991 fino al 1993.
  • Gli allora loghi delle tre reti Rai (la sfera, il cubo ed il tetraedro), di colore verde ripetuti tante volte in colonna, in fila per tre e con ordine sparso entravano in video dall’alto verso il basso insieme a scritte orizzontali bianche ripetute AUGURI BABBO e AUGURI ALBERO, mentre dalla parte opposta entrava una scritta verticale "buon NATALE", sempre in bianco ma che si colorava di righe verdi, rosse e blu, quando si sovrapponeva alle scritte orizzontali. Questi elementi, dopo essersi sovrapposti, uscivano dallo schermo da direzioni opposte (i loghi e le scritte orizzontali verso il basso e le scritte verticali verso l’alto) su sfondo nero. L’outro era uguale all’intro. Questa sigla, in onda dalle vacanze di Natale fino alla vigilia all'interno di Mattina 2, in prima serata e al pomeriggio, ha preso il posto della sigla estiva con il pennello nel dicembre del 1990 ed è stata trasmessa per l'ultima volta il 25 dicembre 1992.
  • Bumper identico al precedente, ma in luogo della scritta buon NATALE si leggeva buone FESTE. Questa sigla, in onda agli stessi orari della precedente tra il giorno di Santo Stefano fino all'Epifania, ha preso il posto di quella autunnale il 26 dicembre 1990 e verrà trasmessa per l'ultima volta il 6 gennaio 1993.
  • Spazio F: un enorme cubo cavo azzurro con dei buchi poligonali di varie forme, nel quale giravano al suo interno tante figure geometriche solide. Nell’intro, uscivano la sfera blu dal buco rotondo, il cubo rosso da quello quadrato e il tetraedro verde da quello triangolare (gli allora loghi delle tre reti Rai) e i vari solidi di colore azzurro come il cubo grande andavano a tappare dall’interno i buchi con le forme delle loro sezioni. Nell’outro, gli stessi solidi rientravano nel cubo e il buco del cubo grande a forma di esagono si avvicinava per allargare uno sfondo nero, che chiudeva la sigla. Durante questa animazione, in un angolo azzurro chiaro in alto a destra dello schermo, si potevano vedere le lettere della parola PUBBLICITA’ che apparivano molto velocemente una alla volta e si rimpiazzavano l’una con l’altra e sullo sfondo c'erano gruppi di cinque linee ondulate, orizzontali e verticali. Questa sigla ha preso il posto di quella invernale con il pennello rosso il 7 gennaio 1991.

Questi bumpers sono stati utilizzati fino alla primavera del 1993.

1993-2000[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristica comune di questi bumper, era la chiara ispirazione astrattistica. In essi troviamo 2 soli temi musicali.

  1. Tante onde verticali di vari colori con i bordi e i ghirigori gialli che entravano alternativamente dall'alto e dal basso. La melodia di accompagnamento era la stessa della sigla numero uno per l'intro, mentre per l'outro veniva usato il tema della sigla numero due. Il bumper era ispirato al pittore Gustav Klimt. L'animazione introduceva nei primi tempi la pubblicità dopo le edizioni principali dei telegiornali (ex Spazio F).
  2. Su sfondo nero si allargavano scacchi grigi che poi assumevano diverse colorazioni. Il bumper era ispirato al pittore Paul Klee. Questa sigla andava in onda inizialmente su Rai Due di pomeriggio, e poi su Rai Uno in prima serata.
  3. Su di uno sfondo nero a chiazze bianche si tracciavano rettangoli verdi, neri e porpora, in mezzo ai quali ve ne era uno dello stesso colore dello sfondo. In seguito apparivano tre strisce bianche non rettilinee, che andavano ad incrociarsi, un arco rosso nella parte inferiore destra del teleschermo, e due piccoli ghirigori gialli. La sigla, accompagnata dalla stessa melodia della sigla numero 2, andava in onda su Rai Tre in seconda serata.
  4. Su sfondo color bianco sporco si tracciava una linea curva (simile ad un uncino) nera con righe incrociate ed un semicerchio. Apparivano inoltre delle macchie di colore arancione, verde, azzurro e magenta. L'unione di tutti questi elementi ricorda il disegno di un'ampolla. Il bumper era ispirato al pittore Vassily Kandinsky. Quest'animazione, accompagnata dal tema musicale della sigla 1, andava in onda in seconda serata, o su Rai Uno il tardo pomeriggio.
  5. Su sfondo nero si tracciavano spirali azzurre in alto e segni obliqui gialli in basso. L'animazione, che dal disegno ricorda un quadro di Van Gogh andava in onda inizialmente la mattina su Rai Due e su Rai Uno dopo le previsioni del tempo serali, mentre negli ultimi tempi veniva trasmessa in prima serata, sempre su Rai Uno.
  6. Su sfondo di color bianco sporco a puntini giallastri, si tracciavano ghirigori neri e chiusi, molto simili alla forma di un polipo. All'interno dei ghirigori comparivano inoltre un triangolo viola, macchie nere, gialle, verdi, rosse, una azzurra con due palline nere ed un archetto sopra ed un incrocio di rette nero cerchiato in bianco. Questa sigla, che ricorda l'immagine di un quadro di Mirò[6], andava in onda su Rai Tre in seconda serata o dopo il telegiornale regionale pomeridiano, oppure su Rai Due all'interno della trasmissione I fatti vostri o dopo le previsioni del tempo serali. Il tema musicale era lo stesso della sigla numero 2.
  7. Su sfondo nero comparivano ruotando, dall'angolo in alto a sinistra dello schermo, tanti segnetti azzurri, gialli e rossi che formavano delle chiazze simili a delle foglie. Il bumper era ispirato al pittore Jackson Polloc. La sigla veniva trasmessa inizialmente su Rai Uno in prima serata, poi su Rai Tre allo stesso orario.
  8. Alcune linee curve bianche su sfondo nero, sopra le quali comparivano delle chiazze formate da puntini bianchi, azzurri e verdi che si spostavano verso l'alto. Quest'animazione, in onda su Rai Tre in prima serata, su Rai Uno in seconda serata e su Rai Due prima dell'edizione principale del TG2, era accompagnata dalla stessa melodia della sigla numero 2.
  9. Su sfondo nero si tracciavano spirali gialle, rosa, azzurre, verdi e bianche. Il tema musicale di questa sigla, usata su Rai Due in seconda serata, era lo stesso della sigla numero 1.


Nelle rispettive sigle di coda, l'animazione era velocizzata, mentre la melodia di accompagnamento era una versione ridotta di quella della sigla di testa. Queste sigle andavano in onda in qualsiasi canale (non esistevano più quindi sigle che andavano in onda in un solo canale, come quelle con il sipario del 1988, trasmesse sulla rete con il corrispondente colore del sipario), e in qualsiasi periodo dell'anno (non esistevano più quindi sigle come quella con il pennello, in onda durante la stagione raffigurata, o come quelle in onda durante le festività natalizie).

2000-2003[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2000, con l'introduzione del nuovo logo della Rai, sono state soppresse tutte le nove animazioni di disegni astratti ed è apparso un nuovo bumper, valido sia per le reti terrestri, sia per quelle satellitari, e trasmesso in tutte le fasce pubblicitarie. Su sfondo blu, appariva un'ala di farfalla bianca (logo istituzionale ancora in uso oggi), con un bordo a forma di profilo umano. Successivamente, quest'ala si capovolgeva obliquamente per scoprire quella opposta, quindi appariva la scritta bianca Rai a sinistra. Questa sigla non era accompagnata da nessuna musica: si potevano sentire solo due note accompagnate da altrettanti suoni indefiniti (il primo somigliava ad un effetto speciale per cartoni animati che simula il rumore di un oggetto che cade). Questa sigla, identica sia in apertura sia in chiusura, viene ancora oggi utilizzata dai canali Rai Sport Satellite e Rai News 24, mentre sulla tv terrestre è stata soppresa nell'ottobre dello stesso anno quando, in corrispondenza del lancio dei nuovi loghi in sovrimepressione (con la farfalla e le scritte Rai a sinistra e la cifra di rete per esteso a destra), vengono introdotte tre nuove sigle usate fino al 21 settembre 2003:

Rai Uno[modifica | modifica wikitesto]

Si trovava uno sfondo grigio con sfumature bianche e la farfalla logo blu al centro. A questo punto, lo sfondo diventa da grigio a blu con riflessi rotondeggianti e la farfalla diventa bianca. A sinistra compare la scritta Rai, mentre a destra compare la scritta Uno (entrambe le scritte bianche). Il primo suono e l’ultimo della melodia d’accompagnamento sono quelli che componevano l’audio della sigla del 2000, ancora in uso su alcuni canali satellitari.

Rai Due[modifica | modifica wikitesto]

Si aveva uno sfondo rosso a riflessi rotondeggianti (in alto) e bianco (in basso). Dal basso entrava la farfalla bianca con le scritte Rai a sinistra e Due a destra, che si collocava sullo spazio rosso. Questa animazione era accompagnata da un giro di note elettroniche.

Rai Tre[modifica | modifica wikitesto]

Si trovava, su sfondo verde, l'ala destra della farfalla talmente vicina allo schermo che lo spazio verde sembrava un profilo umano, a motivo della forma del bordo dell’ala. A questo punto, la farfalla batteva le ali e si collocava al centro del video, mentre compariva la scritta Rai a sinistra e Tre a destra. La musica era composta da sei note di clavicembalo. Questa sigla aveva anche una versione natalizia (in onda nel 2001-02), durante la quale si vedeva una stellina bianca e la scritta Buone Feste prendere il posto di Rai Tre.

Per tutte e quattro di queste sigle appena descritte, l’outro era uguale all’intro (tranne nella variante natalizia di Rai Tre, la cui descrizione riguardava la sigla di coda, mentre quella di testa era uguale a quella standard).

Nell’agosto-settembre 2003 le fasce pubblicitarie pomeridiane avevano dei bumpers di apertura simili a quelli sopraccitati, ma con in più l’apparizione della scritta Pubblicità (bianca per Rai Uno e Rai Tre e rossa per Rai Due) in basso, letta da una voce maschile.

Quando le interruzioni pubblicitarie andavano in onda nel corso dei films, queste sigle standard potevano essere precedute da bumpers più espansi:

  • Rai Uno mostrava una bobina cinematografica rotante e la scritta Rai Uno a tra poco (con la farfalla) più in basso.
  • Rai Due aveva gli stessi elementi del bumper pubblicitario ordinario, ma davanti al logo di rete scorreva una pellicola, mentre più in basso si leggeva in nero a tra poco.
  • Rai Tre aveva il primo fotogramma del bumper ordinario (preceduto da un bagliore bianco, la farfalla con l’ala che si muoveva lentamente lasciando impresse le tracce), con la farfalla dall’ala vicinissima allo schermo, lo sfondo verde a forma di profilo umano e la scritta dello stesso colore A tra poco sull’ala.

2003-2010[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 settembre 2003, in occasione del restyling generale della grafica delle reti RAI, vengono introdotte delle nuove sigle pubblicitarie, trasmesse dal 1 novembre 2009 in 16:9, che verranno utilizzate fino al 18 maggio 2010 :

Rai Uno[modifica | modifica wikitesto]

L’intro ha il logo di rete, che compare con un effetto a espansione dal centro di un rettangolo invisibile. Successivamente il logo ruota su se stesso sull'asse verticale, trasformandosi poi nella scritta “Pubblicità”. Nell’outro è invece visibile solamente la prima scena della sigla di testa, ovvero la comparsa del logo con l'effetto «occhio di bue».
Questa animazione è ambientata su sfondo blu, mentre i loghi e le scritte sono bianchi. La melodia di accompagnamento è il jingle della Rai in versione ridotta, suonato con note di pianoforte elettrico.
Fino al 2006, quando l’interruzione pubblicitaria era collocata all’interno dei film, c’era un bumper con una delle nuove annunciatrici, che "toccava" con il dito lo schermo. Successivamente compariva la farfalla bianca, e a sinistra di essa la scritta "Rai", che mutava in "A Tra Poco", mentre a destra della farfalla compariva la scritta "Uno".
Dopo la suddetta sigla era possibile trovare il bumper ordinario della rete. Nelle fasce pubblicitarie pomeridiane è possibile sentire la voce di Piero Bernacchi che legge la parola "Pubblicità" all'apparizione di questa scritta.

Rai Due[modifica | modifica wikitesto]

L’intro è composto da uno sfondo rosso con al centro la farfalla bianca, con la scritta "Rai" a sinistra in bianco, che si capovolge verticalmente, tornando misteriosamente con le ali nella medesima posizione iniziale, ma la scritta "Rai" a sinistra sparisce e appare la scritta "Due" a destra. La scritta "Due" e la farfalla ruotano dal basso verso l’alto, trasformandosi nella scritta "Pubblicità".
L’outro è invece composto solo dalla prima parte della sigla di apertura, senza la trasformazione nella scritta "Pubblicità". La melodia è composta dal jingle della Rai in versione integrale, suonato con strumentazione rock.
Fino al 2006, quando l’interruzione pubblicitaria era collocata all’interno dei film, c’era un bumper simile quello ufficiale, con funzione di autopromozione della rete, con alcune modifiche: era possibile vedere dietro ai sedili di una sala cinematografica Janet De Nardis in ombra che rubacchiava scherzosamente un berretto ad un uomo. Su di un riquadro rosso dai bordi arrotondati appariva la farfalla con scritto "Rai" a sinistra, poi questo si capovolgeva, quindi spariva "Rai" a sinistra e appariva "Due" a destra, poi quando il riquadro si capovolgeva per l’ultima volta, si poteva notare la scritta "Pubblicità" dalla facciata opposta.
Dopo la suddetta sigla era possibile trovare il bumper ordinario della rete. Nelle fasce pubblicitarie pomeridiane è possibile sentire la voce di Piero Bernacchi che legge la parola "Pubblicità" all'apparizione di questa scritta.

Rai Tre[modifica | modifica wikitesto]

L’intro mostra uno sfondo verde con al centro la farfalla bianca che compie un giro su se stessa sull'asse verticale, con conseguente apparizione della scritta dello stesso colore "Rai" a sinistra e "Tre" a destra, per poi trasformarsi nella scritta "Pubblicità".
L’outro mostra la stessa farfalla che fa la stessa rotazione, seguita dall’apparizione della scritta "Rai" a sinistra, che poi scompare, mentre appare "Tre" a destra. La musica di sottofondo è il jingle della Rai in versione ridotta, suonato con note di clavicembalo e preceduto da tre suoni di organo ad acqua.
Fino al 2006, quando l’interruzione pubblicitaria era collocata all’interno dei film, c’era un bumper a base di uno sfondo verde, con una cinepresa che girava su se stessa con davanti scritto "A tra poco", la farfalla al centro, e "Tre" dopo.
Dopo questa sigla, specialmente nella fascia pomeridiana, potevamo trovare sequenze di promo introdotte da questi bumper, ma senza nessuno spot pubblicitario.

Nelle fasce pubblicitarie pomeridiane è possibile sentire la voce di Piero Bernacchi che legge la parola "Pubblicità" all'apparizione di questa scritta.

Bumpers speciali[modifica | modifica wikitesto]

A partire dagli anni novanta la Rai ha incominciato a mandare in onda dei bumpers particolari in occasione di grandi eventi sportivi o particolari ricorrenze. Queste sigle prendevano il posto del bumper del pavone in onda su Rai Tre fino al 1990. Tutte queste sigle avevano la versione outro uguale a quella di intro.

  • Durante i mondiali americani del 1994, si poteva vedere, in una sigla, un campo con un uomo che tagliava l'erba con un trattore, lasciando al naturale alcuni spazi a forma delle strisce della bandiera statunitense e del riquadro con le stelle, da dove spuntavano i palloni da sottoterra, gonfiandosi e occupando il posto delle stelle. Questa sigla era accompagnata dalle prime note dell'inno statunitense, suonate con la chitarra.
  • Per celebrare i quaranta anni di Carosello, Rai Due ha mandato in onda nel 1997 delle sigle speciali che riportavano la grafica dei siparietti della rubrica pubblicitaria, accompagnata da uno squillo di tromba.
  • Durante i mondiali del 1998 andava in onda un'animazione computerizzata dove si vedeva una bandiera bianca con il logo della manifestazione (il disegno di un pallone stilizzato con la scritta FRANCE '98), agitata e gonfiata dal vento. La bandiera volava via scoprendo tantissimi monitor che trasmettevano partite, quindi l'immagine sgranava fino a divenire a rettangoli e quadrati verdi. Il tema musicale era ottenuto sovrapponendo quello della sigla 7 con quello della sigla 9.
  • Durante gli europei del 2000, si vedeva nella metà inferiore dello schermo una serie di riquadri blu con raffigurata l'immagine statica di un calciatore che faceva la rovesciata (molto probabilmente ispirata a quella di Carlo Parola, comparsa anche sulle copertine di alcuni album di figurine della serie Calciatori Panini). Una di queste immagini, che scorrevano verso destra, si staccava, andando contro lo schermo che andava a blu, quindi apparivano due riquadri bianchi in cui vi era la scritta UEFA EURO 2000 e il logo della manifestazione. La melodia di accompagnamento era un frammento strumentale del brano Natural Blues di Moby.
  • Durante il Giro d'Italia, esisteva una sigla speciale con dodici ruote di bicicletta, quattro in larghezza e tre in altezza, che ruotavano, all'intero di quadrati colorati. Questa sigla, usata fino al 2002, era accompagnata dallo stesso tema di accomapagnamento della sigla 8.
  • Durante i mondiali di calcio del 2002, si vedeva un bumper speciale (uguale sia in apertura che in chiusura) accompagnato dal fischio di un arbitro e urla dei tifosi, che consentivano al logo della manifestazione di comporsi al centro di uno sfondo bianco. Più in basso compariva la scritta FIFA WORLD CUP KOREA-JAPAN 2002.
  • Durante le partite della stagione 2002-03 della Coppa UEFA, in onda su Rai Due, si vedevano scene di partite di calcio, le scritte relative agli anni e ai luoghi dove si sono disputate le finali di Coppa UEFA e le immagini reali sfumavano verso una scala di rossi. La melodia era quella del bumper pubblicitario standard di Rai Due del periodo 2000-2003.
  • Per gli europei di calcio del 2004, il tema musicale riprendeva quello che introduceva le partite e compariva un cuore che poi "batteva", in seguito era presente il bumper ordinario della rete.

A partire dal 2006 le versioni speciali dei bumpers RAI sono state realizzate sulla base delle sigle standard:

  • Alla vigilia delle Olimpiadi Invernali di Torino del 2006, sono stati aggiunti ai bumper abituali dei contatori che indicavano quanti giorni mancavano all'evento e il logo della manifestazione.
    Durante la stessa manifestazione, è stata creata una versione speciale della sola sigla di Rai Due.
  • Per i Mondiali di calcio del 2006, la Rai addottò alle rispettive sigle un contatore, oltre al logo dei Mondiali.
    Durante la manifestazione è stata creata una versione speciale della sola sigla di Rai Uno, identica a quella standard, ma con in aggiunta il logo.
  • Alla vigilia della trasmissione della fiction Guerra e Pace su Rai Uno, durante il bumper intro della medesima rete appare un fotogramma del film con in basso titolo e contatore dei giorni rimanenti. Questa sigla è stata introdotta il 14 ottobre 2007 durante una pausa pubblicitaria della fiction La baronessa di Carini.
  • Dal 15 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008 furono inseriti dei bumper in versione natalizia, raffiguranti un albero di Natale con in cima la farfalla della Rai, con le palline colorate del colore di ogni rete, i rispettivi loghi e la scritta Pubblicità in basso a sinistra. La sigla, accompagnata da uno xilofono, è stata riproposta anche per il Natale 2008.
  • Per i campionati europei di calcio del 2008, oltre ai bumper di rete, ve ne era un altro che, come nel 2004, riprendeva parte della musica che introduceva le partite, e aveva il logo della manifestazione (tre cime sopra un pallone).
  • Alla vigilia delle Giochi delle Olimpiadi di Pechino 2008 veniva utilizzato come bumper intro per tutte le reti quello di Rai Due (rete Olimpica) leggermente modificato, caratterizzato da un contatore a display che indicava quanti giorni mancavano all' evento.
    Il 7 agosto, vigilia dell'evento, appariva la scritta DOMANI. Il bumper outro rimaneva invariato solo per Rai Uno e Rai Tre. Su Rai Due c'era solo il logo della rete e il contatore. Sulle altre due reti c'era solo la scritta Olimpiadi di Pechino 2008.
    L'8 agosto 2008 Rai Due ha utilizzato un bumper caratterizzato da 5 cerchi che simboleggiano i 5 continenti, il logo della rete e la dicissitura Olimpiadi di Pechino 2008.
  • Durante la Confederations Cup, le pubblicità venivano introdotte e chiuse dal logo della manifestazione.
  • Dal 18 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010 furono introdotti dei bumper natalizi identici alle versioni ordinarie delle sigla recanti in basso una cartolina che, spostandosi in basso a sinistra, si apriva mostrando la scritta Buone feste con un nastro e una coccarda del colore della rete in questione.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In questa sequenza di pubblicità, registrata l'8 maggio 1984, si possono vedere gli intermezzi.
  2. ^ In questa sequenza del 3 dicembre 1984 non ci sono intermezzi.
  3. ^ Questo frammento di Blob ripropone un bumper della Rai degli anni 1970 con la lettera P.
  4. ^ a b Questa sequenza di pubblicità, registrata il 14 giugno 1991, è introdotta da una sigla nella quale si vedono i loghi delle tre reti RAI. Appaiono in alto a destra le lettere della parola "Pubblicità".
  5. ^ Questo sito mostra il bumper con la slot machine.
  6. ^ a b A questo bumper è stato dato il titolo (non ufficiale) di Miró; i commenti presenti nella pagina fanno riferimento anche all'Impressionismo.
  7. ^ Anche i commenti presenti in questa pagina mettono a confronto una sigla con lo stile di Miró.
  8. ^ Nei commenti a questo bumper, viene citato Klimt.
  9. ^ Il bumper con le caramelle compare in questo spezzone del film Il pap'occhio.
  Portale Televisione: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di televisione
Categoria:Programmi televisivi
Categoria:Pubblicità in Italia
Categoria:RAI TV