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Cosimo Rodia[modifica | modifica wikitesto]

Cosimo Rodia

Nasce a Carosino (TA) il 25 febbraio 1960. E' studioso del '900 letterario ed anche cultore di Letteratura per l’infanzia. Ha pubblicato volumi di poesia, narrativa, saggi di letteratura e di letteratura giovanile, laboratori di scrittura creativa.

Ha recensito scrittori come Anna Vivarelli, Fulvia Degl’Innocenti, Roberto Piumini, Daniele Giancane, Domenico Volpi, Giovanna Righini Ricci, Loredana Frescura, Marco Tomatis, Angelo Petrosino, Luigi Garlando, Gabriella Santini, Daniela Palumbo, Emanuela Nava, Patrizia Ceccarelli, Guido Quarzo, Rosa Tiziana Bruno, Simona Dolce, Roberto Morgese; Maurizio Giannini e studiosi come H. A. Cavalera, A. Nobile, D. Lombello Soffiato, B. De Serio ed E. Detti.

All’Università di Bari, nel corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, a.a. 2014/2015, è stata discussa una Tesi di Laurea dal titolo: “Uno scrittore per ragazzi pugliese: Cosimo Rodia”.

Ha diretto le collane di “LG” e “Poesia del XXI secolo” per le Edizioni Pugliesi e per Artebaria Edizioni.

È redattore delle riviste: “Pagine Giovani” (Anicia - Rm) e “L’Aquilone” (Adda – Ba).

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Teatro:Variazione sul tema, Edizioni Green, Grottaglie 1994[modifica | modifica wikitesto]

Teatro – variazione sul tema è un libro composto da due sezioni. Nella prima si analizza l’attività teatrale tra gli anni Trenta e Quaranta svolta a Carosino (Ta), in linea col teatro accettato dal regime fascista. Nella seconda sezione Rodia riflette sulla funzione catartica del teatro, alla luce delle tecniche del teatro povero di Stanislavsky.




Storia del teatro di Carosino, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 1995[modifica | modifica wikitesto]

Storia del teatro di Carosino è la disamina di un’attività amatoriale e periferica, quella delle compagnie del piccolo centro vicino la città di Taranto, ma che insieme a quelle sviluppatesi nelle tante periferie, hanno costituito momenti importanti nella diffusione dell’amore per il teatro.

Sono analizzati i copioni rappresentati, i personaggi caratteristici, l’affluenza di pubblico, il riscontro della critica, le difficoltà logistiche affrontate dai numerosi volontari per realizzare lo spettacolo.




Poesia[modifica | modifica wikitesto]

Stati d’animo, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 1994[modifica | modifica wikitesto]

Pensieri in penombra, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 1994[modifica | modifica wikitesto]

Frammenti, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 1995[modifica | modifica wikitesto]

Queste pagine di prosa lirica, si possono definire dei frammenti. Il frammento non come qualcosa di non compiuto, ma come tocco di una memoria-ricordo che si racconta lungo l’alternarsi dell’avventura. E il frammento non è disorientamento. Anzi. Nel frammento si recupera la lacerazione del tempo e ogni frammento è un tassello di un mosaico che si fa vita.[1] (Pierfranco Bruni)




Scaglie di vita, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 1996[modifica | modifica wikitesto]

Rodia è il cantore di una storia che vive solo nel ricordo. E’ vita anch’essa, s’intende, soprattutto perché l’Autore ne fa un’occasione per ragionare poeticamente attorno al trascorrere del tempo, al viaggio che ognuno di noi compie, al mito, alla consistenza dei sogni, allo svanire degli oggetti e delle persone. Resta da dire che Rodia tenta un difficile (ma riuscito) esperimento: quello di riunire assieme la poesia e prosa … Qui occorre dire che le prose sono in sostanza poesia e che le poesie tendono al racconto"[2] (Daniele Giancane)




Terra di confine, Edizioni del Sole, Carosino 1998[modifica | modifica wikitesto]

Sono liriche già pubblicate dal concorso nazionale città di Veglie. Parlano di sud, di problemi sempre aperti o mai risolti, della civiltà contadina come sintesi di una visione tragica, religiosa e ironica dell’esistenza.




Poemetti, Edizioni del Sole, Carosino 2000[modifica | modifica wikitesto]

Magie di un lirico canto! Quel lento fluire del periodare in versi di Cosimo Rodia circuisce e sospinge verso edenici lidi di memoria adolescenziale ove raggiante è il sole, tersa l’aria, cristallina l’acqua e radiosa la natura[3] (Roberto Rebuzzi)




Intreccio di mani, La Vallisa, Bari 2000[modifica | modifica wikitesto]


Echi, La Vallisa, Bari 2002[modifica | modifica wikitesto]

"Vi sono autori e opere le cui tematiche immediatamente polarizzano l’attenzione e l’interesse dei lettori e coinvolgono in una misura di rispecchiamento-identificazione totale. E’ questo il caso della poesia di Rodia il cui percorso si snoda attraverso la personale vicenda dell’autore, un intellettuale del Sud di radice contadina con l’esperienza di formazione e militanza civile e politica che, dopo aver pagato un tributo di illusione ai miti marxisti, riscopre una verità non di parte, una via etica personale, anch’essa mitica, che si radica sul versante esistenziale, recuperando in un percorso à rebours i fondamenti umani, le radici, i valori autentici legati al concreto del proprio vissuto”.[4] Enrico Bagnato



Amour, La Vallisa, Bari 2003[modifica | modifica wikitesto]

Se la poesia è sempre un atto d’amore, le poesie d’amore sono sempre atti di poesia. Il chiasmo evidente, come tema costante nell’unicità epifanica del trasporto d’amore, nella parola in assoluta valenza di sentimento e di ragione, di ascesa e di carnalità, trova nel suono dolce alla francese, il titolo sublimato che pone i pensieri privati in scelta cosmica della energia, che “muove il sole e le altre stelle”, congiungendosi direttamente al miracolo del creato, all’appendice divina sulla terra, che trova espressione umana nella compiutezza del sentimento, uguale per ogni religione, per ogni latitudine. Cosimo Rodia connette, tra “complementarità” e “sensualità”, gli aspetti molteplici dell’amore che prevarica regole, convinzioni, consuetudini, per librarsi verso il mistero, l’insondabilità, il trasporto totale, la fusione ideale ed erotica, quella elettiva e spirituale, nella condivisione che fortifica l’unitarietà, quale legame di simbolizzazione affettiva, che opera sui cuori e sulle menti. La poesia di taglio veloce, condensa immagini, metafore, analogie e non spreca parole se queste incidono in profondità, se “rigenerano i sogni” e non restringono postulati regressivi delle pulsioni primordiali, ma al contrario sul dominio del tempo e dello spazio disvelano i più reconditi motivi di appartenenza e di connubio tra persone.Tutti gli elementi, le osservazioni, gli interrogativi, le scoperte confluiscono nell’eloquenza d’amore, linguaggio universale, sulla scia del pensiero di Sartre: “Non si ama niente, se non si ama il tutto”. “Domini dunque Eros, che sta al principio di ogni cosa” se Rodia si accompagna al grande Goethe e con intensi versi, s’iscrive sotto il suo segno, nella dichiarata adesione che distilla emozioni, universalizza e irradia l’amore letterariamente ed esistenzialmente. Divenuto metafisico, eccellente, il suo bisogno di scrivere in alfabeto d’amore, il poeta si arrende alla malìa, all’incanto, ai profumi, ai colori che scopre come componenti riverberanti del suo donarsi in amore e del suo attingere amore da ogni situazione, nell’ideale femminile che lo rappresenta e lo conduce verso le alte vette della purificazione interiore. La silloge “Amour” diviene la “summa” dell’arte poetica, a suggello di tutto il poema di vita e di parola, che resta ingordo d’amore.[5] (Giovanni Amodio)

Il mondo nelle parole, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2004[modifica | modifica wikitesto]

“IL MONDO NELLE PAROLE – Poesie per giovani studenti”  di Cosimo Rodia, è stato pubblicato dall’editore proprio con l’approssimarsi delle feste, quasi a farne una strenna natalizia. I temi trattati sono la fame nel mondo, la violenza della guerra, l’arrivismo umano, i desideri candidi e pieni di slancio dei pre-adolescenti, la loro suggestione emotiva di fronte alla bellezza del creato. Il linguaggio utilizzato è quello semplice, quasi parlato con l’uso frequente di figure retoriche, con cui l’autore rende manifesti i suoi messaggi. Il libro contiene anche un saggio didattico di Daniele Giancane, dell’Università di Bari, dal titolo:“A scrivere poesia si impara”, in cui si affronta il ruolo della poesia nella formazione umana. Entrambi le sezioni si pongono l’obiettivo di rivalutare un genere che, per le sue caratteristiche, rimane fondamentale sia nella formazione spirituale dell’uomo, che nell’appropriarsi dello strumento linguistico. L’idea dei due autori di sottoporre testi poetici ai ragazzi poggia sulla convinzione pedagogica, secondo cui comprendere un testo scritto, stimola processi mentali di relazione tra informazioni, che sono linguistici, ma al tempo stesso processi cognitivi. La lettura di testi poetici, allora, può aiutare a non giocare a ribasso nell’educazione scolastica, ma a stimolare una formazione fatta di conoscenze e di abilità, contraria dunque alla comunicazione abbreviata degli spot e degli sms. Il testo è illustrato da studentesse di scuola secondaria inferiore, ed è prefato dall’Ispettrice del Ministero P.I. Lucia Acierno.

Preghiere di un rabdomante, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2009[modifica | modifica wikitesto]

Giovannino sulla giostra dei mesi, Artebaria, Taranto 2012[modifica | modifica wikitesto]

Dissolvenze – Antologia poetica di Cosimo Rodia, Martina Franca 2015[modifica | modifica wikitesto]


Tramonti, Artebaria, Martina Franca 2017[modifica | modifica wikitesto]

Il sentimento che ispira fondamentalmente questa nuova silloge di poesia di Cosimo Rodia è certamente quello della solitudine, lessema che ritorna sovente in questi testi: rammentiamo soprattutto “Mi deflagra”: Deflagrano nel petto/della mia solitudine…,”La solitudine”, “Lo stadio zero”: È lo stadio zero dell’umanità/la solitudine, “Nel mio deserto”: Nel mio deserto/sono incapsulato in un cumulo/di solitudine.

Il tema della solitudine torna - in altre sembianze linguistiche - anche altrove: è il corrispettivo del “deserto”: Attraverso già il deserto…, il cui attraversamento porta in campo la grande metafora del “viaggio”.

Il poeta, bruciato da un amore che lo attraversa e lo distrugge, lo appassiona e lo allontana, si sente sull’orlo di un precipizio, tra la disperazione, il rammemoramento, la speranza che ancora qualcosa possa riaccendersi: Ti potrebbe ancora amare/chi ti ha amato/per i nuovi/sarai una figurina/di un album privato scrive con parole accorate.

Direi che i temi centrali di questa raccolta (la solitudine, il deserto, l’amore, la disperazione, l’inquietudine) riportano in larga misura ad una dimensione ‘mistica’ del rapporto col mondo: il poeta utilizza gli stilemi e gli stati d’animo del cercatore di Dio, che si muove fra fioche luci, improvvise illuminazioni, terribili delusioni, profonde incertezze. L’amore è qui - alla fine - un sentimento totale e assoluto, che appunto, in questa assolutezza, ricorda i poemi dell’iraniano Rumi  e i canti biblici, lo stilnovo e il romanticismo.

Eppure (ma anche in questo non è lontano il ‘Cantico dei cantici’) il Nostro si riferisce spesso alla corporeità: I corpi raccontano storie, sino alla relazione attraverso gli odori, altro elemento assai interessante di questa silloge: “Seguirò l’odore…”,”Gli odori, amore/sono, a volte, come il balsamo…”, ”L’odore del roseto”.

Ora, basterà ricordare gli studi di Galimberti sul corpo come unico strumento di relazione tra sé e il mondo, per scoprire la verità della poesia del Nostro, che d’altra parte si avvale anche di parole come ‘balsamo’: Il tuo balsamo cerco come unica via al superamento dell’angoscia esistenziale. Come forma di terapia.

Certo, nella raccolta fa capolino anche il mare, visto come elemento minaccioso ma anche come metafora di un allontanamento dell’oggetto amato. Eppure, in questo periglioso viaggio alla ricerca della serenità, il poeta intravede – come in una delle ultime poesie del libro, la possibile conclusione (per quanto temporanea, poiché il viaggio è la vita e nessuno può affermare di aver definitivamente terminato l’itinerario verso la verità e la felicità): è certamente il ‘distacco’, quell’atarassia già proposta dai filosofi stoici dell’antichità: lentamente, elaborando il dolore, si può giungere quasi all’indifferenza o comunque a un sentimento di precarietà di tutte le cose.

Noi siamo una meteora, un punto nell’universo e i nostri accadimenti quotidiani sono - alla fine - davvero una piccola cosa. E in questo viaggio verso l’equilibrio di sé nessuno è davvero indispensabile. Siamo noi, con la nostra soggettività, la nostra poesia (in questo caso), la nostra vitalità il vero fulcro della vita. Non si tratta di egoismo, ma solo di presa d’atto che ciascuno deve bastare a se stesso, deve anzitutto  trovare in se stesso le ragioni dello stare al mondo: Ciascuno è solo/sul cuor della Terra/trafitto da un raggio di sole.

Non è pessimismo, è la realtà. Il poeta giunge quindi al distacco o meglio a guardare più a fondo dentro se stesso.

Si tratta davvero di una bella silloge, che si giova di versi splendidi come: “Arrivo amore/anche di notte/e senza luna”,”L’aceto mi brucia le narici”, “È appena l’alba/il cuore cerca/nuovi patimenti”ed altri ancora che resteranno a lungo nella mente del lettore.[6]

Canzoniere, Artebaria, Martina Franca 2018[modifica | modifica wikitesto]



Percorsi di animazione alla scrittura[modifica | modifica wikitesto]

Mamma… una parola un sentimento, Scuola media “R. Da Vinci”, Monteiasi–Ta 1996[modifica | modifica wikitesto]

E’ un libro curato da Cosimo Rodia, in collaborazione con il preside Gian Piero Caradonna; contiene poesie di studenti delle scuole media di Monteiasi e Montemesola, in provincia di Taranto, dopo un concorso sul tematico. Il volumetto fuori commercio, stampato in 1500 copie, è corredato anche di poesie scelte tra i più importanti autori della letteratura italiana, che hanno scritto sulla mamma.



Officina 1, Comune di Lizzano 1998; Officina 2, Comune di Lizzano 1999; Officina 3, Comune di Lizzano 2000[modifica | modifica wikitesto]

I tre volumi sono la sintesi di un lavoro di scrittura con gruppi di studenti della scuola media, in tre anni scolastici diversi e stampati dal Comune di Lizzano (Ta). Dei tre, in particolare il terzo, contiene  un percorso di animazione alla scrittura in prosa e in versi poggiato sulle esperienze e i metodi già sperimentati da Kenneth Koch, Daniele Giancane e Gianni Rodari.


Officina 4, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2001[modifica | modifica wikitesto]

Officina 4 è un altro volume che sintetizza il metodo con cui l’animatore ha fatto produrre ragazzi della scuola dell’obbligo. Oltre alla sezione delle immagine poetiche, scaturite dall’analisi e dalle libere associazioni di figure retoriche, sono presenti sezioni di racconti rimodellati (sull’esperienza di Rodari), di short stories, di racconti verosimili, di pagine di diario (strumento ideale per catturare sensazioni e sentimenti).





Come scrivere – Laboratorio di scrittura creativa, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2002[modifica | modifica wikitesto]

Rodia presenta con questo libro il suo metodo di animazione alla scrittura. Un metodo che interessa sia la scrittura in versi che in prosa. Indica la strada dei generi più confacenti ai giovani e infine fa scrivere delle schede editoriali dei romanzi letti, facendo seguire ai giovani studenti una scaletta uguale per tutti.




Scrivere insieme, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2009[modifica | modifica wikitesto]

Scrivere fantasticando, Artebaria, Taranto 2011[modifica | modifica wikitesto]


Saggi[modifica | modifica wikitesto]

Lettura e Libro – tra abitudini e condizionamenti, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2001[modifica | modifica wikitesto]

Lettura e libro è un saggio sulle abitudini di lettura dei preadolescenti rilevate con un’indagine empiriche su più scuole della provincia di Taranto, appartenenti a diverse realtà territoriali con alunni di diversa estrazione sociale. Dalle tabelle si evince cosa piace leggere, che tipo di racconto trovano accattivante, in quale protagonista immedesimarsi. Il libro contiene poi saggi tematici svolti da Domenico VOLPI, Maria Lucia ACIERNO, Daniele GIANCANE. Un libro importante per molti: educatori, genitori, semplici lettori.





Il sommerso letterario – Romanzi di fine Novecento a confronto, Besa, Nardò 2004 [modifica | modifica wikitesto]

Il volume si propone di avvicinare docenti, critici, diplomandi, lettori vari alla letteratura dell’ultimo Novecento, un secolo percorso da sperimentazioni e da proposte di nuovi temi e di nuovi modi d’intendere la letteratura. Lo studio presenta un panorama di opere narrative che contrassegnano, al contrario dei luoghi comuni, la vitalità della letteratura agganciata all’etica. Recupera e valorizza una produzione sommersa, lontana dal grande pubblico, quindi estranea alle politiche editoriali di ampio respiro. Richiama l’attenzione su alcuni romanzi (di Saviane, Berto, Sgorlon, Fabbri, Ulivi, Chiusano, Pomilio, Santucci) con temi tendenzialmente afferenti allo spirito e alla religione, pubblicati, nella quasi totalità, negli ultimi trent’anni, che danno conto di un sommerso letterario capace di assolvere al compito delle sane lettere: coinvolgere l’immaginazione del lettore, stimolare la capacità di sognare, sollecitare la comprensione e la programmazione di sé, rispetto ai grandi temi della vita.Il lavoro è strutturato secondo l’analisi in cui a parlare è il testo, con una visione “dal di dentro”; passi antologici si alternano a riflessioni sia di contenuto che della struttura linguistica.




Domenico Volpi – Una vita per la letteratura giovanile, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2005[modifica | modifica wikitesto]

Il fine dei due studiosi di letteratura per l’infanzia è mostrare la poliedricità di Domenico Volpi che batte da quasi sessant’anni diverse piste narrative ed ha la grande abilità di sapersi offrire a lettori di diverse fasce d’età. È ferratissimo, infatti, nella produzione per preadolescenti e adolescenti, non meno per bambini. Rodia, infatti, mostra come i romanzi di Volpi si caratterizzano per la leggerezza, la rapidità, azione, richiami a situazioni fantastiche e una forte dose di ironia; ma in “ogni avventura, in ogni circostanza, in ogni microstoria, l’Autore romano crea situazioni simboliche capaci di dare ai giovani identità, senso della vita ed equilibrio”. Volpi, infatti, non si allontana dalla realtà perché la sua forte eticità gli impone di guardarla in faccia senza mai voltarle le spalle; e con la sua azione spesso scanzonata, tentare di migliorarla. Giancane, invece, precisa il ruolo instancabile di Volpi nella sua azione di animatore culturale e di saggista sia nella leggendaria direzione de “Il Vittorioso” che nei saggi “Didattica dei fumetti” e “Didattica dell’umorismo”, assolutamente di riferimento che offre sia ad un pubblico di esperti, che a semplici lettori, la ragione formativa del fumetto e le potenzialità educative, e persino terapeutiche, del riso. Il saggio mostra la determinazione di Volpi nel dedicare la propria vita al mondo dell’infanzia, utilizzando l’intera gamma delle possibilità offerte dal settore; infatti, ha scritto più di cento volumi, ha diretto collane di narrativa di prestigiose case editrici (SEI, La Scuola, Armando), è consulente del TG ragazzi della RAI e già presidente della Commissione Internazionale Stampa e Letteratura Giovanile. “Domenico Volpi - Una vita per la letteratura giovanile” contiene un racconto inedito di Volpi: “L’isola misteriosa del tesoro del giorno dopo che non c’è”; il riferimento è evidentemente all’opera e ai personaggi di Robert L. Stevenson, ma il modo in cui si articola, il tono e lo stile utilizzati danno la cifra letteraria di uno degli scrittore per ragazzi più importanti del secondo novecento.

La narrazione formativa – Dai classici ai nuovi indirizzi di scrittura, Pensa Multimedia, Lecce 2010[modifica | modifica wikitesto]

Esperienze di educazione sessuale nella scuola media, di Giovanna Righini Ricci, Artebaria, Taranto 2011[modifica | modifica wikitesto]

L’evoluzione del meraviglioso – Dal mito alla fiaba moderna, Liguori, Napoli 2012[modifica | modifica wikitesto]


La poesia per l’infanzia in Italia – Dal Novecento ad oggi, Pensa Multimedia 2013[modifica | modifica wikitesto]

La narrativa di Giovanna Righini Ricci – Indagine critica sulla produzione in prosa, Artebaria, Taranto 2013[modifica | modifica wikitesto]

Sulla lettura – Tra gioco e impegno personale, Levante editori, Bari 2015[modifica | modifica wikitesto]


Narrativa[modifica | modifica wikitesto]

Il mondo che non c’è, Mandese, Taranto 1998[modifica | modifica wikitesto]

Il mondo che non c’è è un libro destinato ai ragazzi che amano la lettura delle fiabe e dei racconti della terra del sud, spesso sconosciuti o noti a un pubblico ristretto.

In queste pagine si succedono, come davanti ad uno specchio, la magia, la religiosità, la fede, la superstizione, l’ironia: le radici, insomma, dell’antica civiltà jonico-salentina.

Tre sono le sezioni del libro: le FIABE, i RACCONTI POPOLARI, ALTRE STORIE, ognuna con un gran numero di letture. Significativa, per gli addetti ai lavori, il saggio introduttivo dello stesso autore che guida il lettore nel mondo fatato di ieri e di oggi.



I ragazzi di Don Raffaele e altri racconti, Besa, Nardò 2003[modifica | modifica wikitesto]

“Cosimo Rodia ci regala tre romanzi o se si vuole racconti lunghi, in un solo libro; in più due piccole chicche tratte dalla tradizione orale della terra di Puglia. Questi cinque racconti sono cinque gioiellini da gustare dalla prima all’ultima parola, tanto sono densi di avvenimenti, di colpi di scena, di disavventure e di avventure, di dialoghi e di descrizioni puntigliose”. [7](Maria Marconi)




La Commedia di Dante – la poesia si racconta, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2007[modifica | modifica wikitesto]

Il libro è la trascrizione in prosa dell’opera dantesca, con il richiamo di versi più significativi. Il Racconto di Rodia contiene una introduzione, con cenni sulla vita del poeta fiorentino, alcune notizie preliminari spiegando il perché del titolo, la lingua scelta, il senso allegorico del viaggio; la funzione delle tre guide, la legge del contrappasso, la visione del mondo; nonché alcuni cenni sulla metrica e un glossario sulle figure mitologiche, presenti nel testo. Le tre cantiche sono passate al setaccio per rappresentare i luoghi attraversati da Dante, gli incontri fatti, il dolore dei dannati, la speranza degli spiriti del purgatorio e la gioia dei beati. Il tutto con una prosa lineare e fresca. I versi più belli e famosi, poi, intercalati nella narrazione, servono a dare l’idea della bellezza poetica e della ricchezza figurale tipiche dell’opera più importante della letteratura italiana, conosciuta in tutto il mondo. Il libro di Rodia è rivolto ad una fascia giovanile di lettori, ma che può essere utilizzato da chiunque voglia avere rapidamente sotto mano la fabula della Divina commedia, i personaggi narrati, i luoghi attraversati dal poeta, la topografia dei mondi ultraterreni. Inoltre, il libro è arricchito da un corredo iconografico di oltre cinquanta tavole di autori diversi, che richiamano personaggi, fatti o ambienti narrati dal poeta. Un buon libro di divulgazione e di esemplificazione il cui obiettivo, oltre che incuriosire per far amare la Commedia,  è di fissare quei valori sociali, umani e religiosi che sono alla base di tutta la civiltà occidentale.



Fiabe dell’alto Salento – tra contaminazione e fantasia, Edizioni Pugliesi Martina Franca,  2008[modifica | modifica wikitesto]

“Fiabe dell’alto Salento – Tra contaminazione e fantasia”, dello scrittore tarantino Cosimo RODIA, è un libro che contiene cinquanta racconti della tradizione orale recuperati in un’area sub-regionale compresa tra Taranto e Lecce, e trascritti in italiano con uno stile letterario medio-alto. Una ricerca che ha coinvolto almeno tre generazioni di studenti, che sono stati agenti straordinari nel raccogliere materiale presso parenti, vicini, conoscenti, consegnando al Curatore tante perle di una civiltà affascinante, dura  e magica al contempo, con dei modi stabili d’essere nel mondo, prima di cadere nell’oblio. Nel leggere il libro di Rodia, chi conosce già le fiabe popolari di altre regioni o subregioni meridionali, noterà somiglianze e richiami; e sarà la dimostrazione dell’identità culturale del sud e ancor più della koinè mediterranea. Il libro è arricchito da un preciso saggio introduttivo di Giuseppe Capozza, col titolo: “Alla ricerca dell’immaginario salentino” che individua, analizzando e confrontando i racconti di Rodia, gli archetipi delle fiabistica meridionale. Infine, come appendice, il libro contiene un originale e dotto saggio di Daniele Giancane, col titolo: “Fiabe e multiculturalità: verso un mondo nuovo”, in cui si indicano degli itinerari  per utilizzare la fiaba come strumento nella costruzione di pensieri interculturali.

Un bel libro anche nella veste grafica, arricchito oltre che da quindici tavole a matita realizzati da giovani studenti, da una sezione finale di schede di lavoro per coloro che vogliono trasformarlo in strumento didattico.


Racconti Giovani, a cura di, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2008[modifica | modifica wikitesto]

L’antologia contiene ventidue racconti di alunni della scuola media “C. Sylos” di Bitonto, che hanno partecipato alla Seconda edizione del Premio nazionale di narrativa Under 21 “Giovanna Righini Ricci”, organizzato dall’Associazione “L’AQUILONE”.

Racconti di genere diversi che vanno dal civile, al fantasy, al giallo, al realistico, a quello adolescenziale.

Sono delle belle prove che danno ossigeno a chi ha qualche titubanza nella scrittura; e dare qualche spinta motivazionale nella scuola della trasmissione dei saperi in cui si fatica, spesso, a scrivere una lettera, non è poca cosa.

Una bella iniziativa editoriale che invita indirettamente la Scuola a svolgere fino in fondo il suo compito educativo: far crescere ragazzi all’altezza di un mondo complesso. Un mondo in cui l’alto livello di interrelazioni spingerà ai margini coloro i quali non avranno strumenti tecnici, e principalmente intellettivi, per fronteggiarli.

Il libro, inoltre, contiene in appendice un robusto saggio del curatore Cosimo Rodia, in cui si affrontano i problemi legati all’educazione della lettura, agli elementi che la favoriscono, alla tipologia di libri adeguati ai giovani, i soggetti promotori della lettura e il ruolo indifferibile della famiglia nel creare il lettore forte.


I Promessi Sposi, a cura di, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2008[modifica | modifica wikitesto]

Fiabe e leggende di terra d’Otranto, Progedit, Bari 2014[modifica | modifica wikitesto]

Non ci posso credere! – Racconti e misteri dell’Altrove, Progedit, Bari 2016[modifica | modifica wikitesto]

Ti racconto il Sud – Fatti, fiabe e leggende della tradizione orale, Adda, Bari 2018[modifica | modifica wikitesto]

Racconti di vita e di avventura, Adda, Bari, 2020[modifica | modifica wikitesto]


Racconti in volumi di autori vari[modifica | modifica wikitesto]

La storia di Giovanni in D. Giancane, a cura di, Al bullo? Mi ribello, Adda, Bari 2011, pp. 109-125[modifica | modifica wikitesto]

Amal in D. Giancane, a cura di, La rosa di Damasco – racconti sui migranti, Adda, Bari 2016, pp. 148-170[modifica | modifica wikitesto]

Valentino in D. Giancane, a cura di, Legalità – 11 racconti per ragazzi , Adda, Bari, 2018, pp. 121-136[modifica | modifica wikitesto]

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

Congiunzioni mediterranee – Incontro con i poeti contemporanei, a cura di, Mandese, Taranto 2001[modifica | modifica wikitesto]

Congiunzioni mediterranee è un’antologia curata da Cosimo Rodia, per le Edizioni Mandese (Ta). Racchiude trenta poeti dell’Italia centro-meridionale e cinquanta poeti dei paesi che si affacciano al mar mediterraneo. Tutti hanno pubblicato negli ultimi vent’anni ed è una testimonianza di percorsi realizzati, lontanissimi da qualsiasi forme di intellettualismo in doppiopetto. In questo lavoro si potrà leggere in filigrana una peculiarità che accomuna gli autori: la forte presenza, a volte, tangibile, tragica, della storia; proprio quella variabile esautorata da tanta poesia italiana sostenuta dai grandi editori del nord. Su questa base, il curatore, ci invita a cogliere le somiglianze tra la produzione poetica meridionale e quella dei poeti sloveni, montenegrini, serbi, kossovari, albanesi, bulgari, turchi, maltesi, corsi, spagnoli, francesi. Le liriche sono state divise in tre sezioni: la poesia d’amore, lirico - esistenziale, impegnata. Due almeno sono gli aspetti connotativi di questa poesia: il ritorno dell’io lirico e la narrativa. Il mediterraneo ne esce come luogo arrovellato, con forti chiaroscuri; ragioni forti, che hanno condizionato, probabilmente, la poesia a non aprirsi né all’eleganza, né agli aspetti futili della vita. Gli ottanta poeti contemporanei costituiscono una sorta di poetica di opposizione al mondo d’oggi e connotano una poesia fortemente etica perché affronta problemi civili e ribadisce i veri significati dell’esistenza; come scrive Cosimo Rodia nell’introduzione “solo facendo leva sui valori, sul rispetto della vita, sulla nobiltà del sentimento [diffusi dalla poesia mediterranea] si potrà sperare in un rapporto pacifico di integrazione e interculturalità”. L’antologia è prefatta da Luigi Reina e Daniele Giancane, rispettivamente dell’Università di Salerno e Bari. C’è un puntuale indice  biobibliografico degli autori. Congiunzioni mediterranee è un valido strumento, sia didattico che puramente conoscitivo, che aiuta a fare il punto sulle linee e tendenze letterarie degli ultimi anni che hanno chiuso secolo e millennio.



Under 21 – La narrativa dell’ultima generazione, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2005[modifica | modifica wikitesto]

La Narrativa dell’ultima generazione è un’antologia che raccoglie diciotto racconti, più uno collettivo, selezionati tra quelli che hanno partecipato al Premio nazionale di narrativa under 21 denominato Giovanna Righini Ricci tra il 2004 e il 2005. Un libro con un robusto saggio introduttivo del curatore e con racconti di qualità, a volte lirici, spesso ironici, altre ancora introspettivi.







Alla fine del sentiero di Giovanna Righini Ricci; Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2008[modifica | modifica wikitesto]

Ombre sul Nilo di Giovanna Righini Ricci, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 2008[modifica | modifica wikitesto]


Una rosa bianca per Hans di Domenico Volpi, Artebaria, Taranto 2010[modifica | modifica wikitesto]

Nunzio Scalera e Palagiano – Ricordi, fatti, volti, foto, documenti dal secondo dopoguerra ai primi anni Novanta, Artebaria, Taranto 2012[modifica | modifica wikitesto]

Atti del convegno di Conselice – Ra per il ventennale della scomparsa della scrittrice, in F. RENZI, Giovanna Righini Ricci, Artebaria, Martina Franca 2013[modifica | modifica wikitesto]

-         Viaggio tra i righi – Scrittori di classe dell’I.C. “A. Manzoni”, Artebaria, Martina Franca 2016.

Saggi in volumi collettanei[modifica | modifica wikitesto]

-         Leggere e scrivere – ruolo e funzioni dei racconti popolari; in Dal Sud, a cura di Daniele Giancane, Besa, Nardò 2000;

-         Giovanna Righini Ricci – Un quarto di secolo per la letteratura ragazzi in G.R.R. Monografia a cura di Daniele Giancane, ed. La Vallisa/Besa n. 64, 2003;

-         Lettura e dintorni, in LeggoRaccontoScrivo, San Paolo, Torino 2009;

-         Fiabisti d’autore pugliesi, in D. Giancane, a cura di, Letteratura per l’infanzia in Puglia, Levante, Bari 2011;

-         Marino Cassini critico e saggista, in A. Nobile, Marino Cassini – Scrittore per ragazzi, animatore, critico e saggista, Liguori, Napoli 2011;

-         I valori di denuncia, solidarietà, multiculturalità nelle favole di Giovanna Righini Ricci, in F. RENZI, Giovanna Righini Ricci, Artebaria, Martina Franca 2013.

-         La fantastica come gioco e sviluppo intellettivo – Prima e dopo Rodari, in Hervé A. Cavallera, a cura di, La ricerca storico-educativa oggi - Un confronto di Metodi, Modelli e Programmi di ricerca (II tomo), Pensa Multimedia, Lecce 2013, pp. 375-388.

-         La letteratura per l’infanzia fra gli anni Trenta e gli anni Sessanta, in AA. VV., Giana Anguissola – Alla riscoperta di una grande scrittrice per ragazzi, Mursia, Milano 2015, pp. 47-57.

-         L’impegno interculturale nell’opera di Giovanna Righini Ricci, in Rossella Caso (a cura di),  Giovanna Righini Ricci – La donna, l’insegnante, la scrittrice (a cura di), Aracne editrice, Roma 2017, pp. 93-119.

-         La pedagogia dei generi nella letteratura giovanile, in G. Armenise, a cura di, Dal pensiero alla formazione II Tomo, Pensa Multimedia, Lecce, 2018; pp. 123-143.

-         Capitoli II, IV, V. VI del volume Muovere il sud: Daniele Giancane – studioso e scrittore di letteratura per l’infanzia, Ed. La Vallisa, Bari 2019, pp. 41-128.

Articoli su riviste[modifica | modifica wikitesto]

-         L’importanza pedagogica dell’avventura nella crescita umana, in “Pagine Giovani”, n. 116, 2003;

-         La letteratura giovanile strumento di crescita e di educazione: Domenico Volpi, in “L’Aquilone”, n. 0, Adda 2007.

-         Le fiabe dei Grimm tra pedagogismo, ricerca demologica, letterarietà, in “Pagine Giovani”, n. 3, 2007;

-         Leggere perché?, in “L’Aquilone”, n. 1, Adda 2008.

-         Il pedagogismo in CUORE, in “Pagine Giovani”, n. 3, 2008;

-         Libri per ragazzi tra vecchio e nuovo, in “L’Aquilone”, n. 2, Adda 2009;

-         Scrivere fantasticando, in “Pagine Giovani”, n. 1, 2010.

-         L’avventura nella crescita umana, in “L’Aquilone”, n. 3, Adda 2010;

-         La fiaba d’autore pugliese, in “L’Aquilone”, n. 5, Adda 2011;

-         Spigolando su la Fiera di Bologna, in “L’Aquilone”, n. 5, Adda 2011.

-         Le paure infantili, in “Pagine Giovani”, n. 3-4, 2012.

-         L’epistemologia della creatività, in “L’Aquilone”, n. 8, Adda 2013.

-         La poesia tra ritmo, parole e gioco, “Pagine Giovani”, n. 4, 2013.

-         La formatività della poesia, in “LG Argomenti”, n. 2-3-4, 2013.

-         Libri, lettura e riscatto sociale: testimonianze, in “Pagine Giovani”, n. 1, 2014.

-         Filastrocche filanti, in “Pagine Giovani”, n. 3, 2015.

-         Dopo la 52° edizione della Fiera di Bologna, in “Pagine Giovani”, n. 3, 2015.

-         Il teatro lirico di Enrico Bagnato, in “La Vallisa”, n. 104, Gagliano edizioni 2016, pp. 30-35.

-         Autorialità, eticità, stile – Epistemologia della letteratura per l’infanzia, in “Pagine Giovani”, n. 3, 2016.

-         Valenze formative della poesia, in “Pagine Giovani”, n. 03, 2017, pp. 26-30.

-         Il teatro strumento di formazione: esperienze nel Sud, in “L’Aquilone” (Adda), n. 2, 2019, pp. 63-67.

-         La mimesi della fiaba nei racconti di Perrault, Grimm, Perodi, in “Pagine Giovani” (Anicia), n. 173, 2019, pp. 9-16.  

  1. ^ Frammenti, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 1995.
  2. ^ Scaglie di vita, Edizioni Pugliesi, Martina Franca 1996.
  3. ^ Poemetti, Edizioni del Sole, Carosino 2000.
  4. ^ Echi, La Vallisa, Bari 2002.
  5. ^ Amour, La Vallisa, Bari 2003.
  6. ^ Tramonti, Artebaria, Martina Franca 2017.
  7. ^ I ragazzi di Don Raffaele e altri racconti, Besa, Nardò 2003.