Utente:Kaga tau/Sandbox76

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Eduardo Saavedra

Senatore di Spagna
Durata mandato13 giugno 1896 –
12 marzo 1912

Dati generali
FirmaFirma di Eduardo Saavedra

Eduardo Saavedra y Moragas (Tarragona, 27 febbraio 1829Madrid, 12 febbraio 1912) è stato un architetto, ingegnere, archeologo, geografo ed arabista spagnolo.

[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque il 27 febbraio 1829 a Tarragona da Ignacio Saavedra Dumont, militare in pensione originario di La Coruña, e Francisca Moragas Jenkins, originaria di Riudoms. Studiò a Tarragona, Siviglia e Lleida per poi iscriversi presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Complutense di Madrid, dove si trasferì col resto della famiglia, anche se nel 1846 cambiò idea e si iscrisse presso la Scuola degli ingegneri civili, presso cui si diplomò nel 1851 con ottimi risultati.

Tra il 1854 e il 1862 insegnò meccanica e meccanica razionale presso la Scuola degli ingegneri civili, realizzando inoltre testi che ebbero un'ampia diffusione, come Teoría de los Puentes Colgados (1856), e traducendo diverse opere tradizionalmente presentate agli studenti in inglese o francese, come ad esempio i trattati di William Fairbairn.[2] Dopo il 1862 iniziò a lavorare per la Compañía del Ferrocarril de Palencia a Ponferrada, dirigendo la realizzazione della ferrovia Palencia-León e progettando la successiva tratta León-Astorga, comprensiva delle stazioni e del ponte sul fiume Bernesga per collegare la stazione di León Nord (anch'essa realizzata su suo progetto) al resto della città. Nel 1863 realizzò inoltre un progetto preliminare per la ferrovia Torralba-Soria, realizzata poi nel 1892. Nel 1857 realizzò anche un progetto preliminare per il faro di Chipiona nella provincia di Cadice, divenuto poi il più alto faro della Spagna, oltre che per i fari di Salmedina e Trafalgar. Successivamente progettò una strada di collegamento tra Cudillero e Cornellana (Salas) nelle Asturie oltre che i tratti tre e quattro dell'autostrada Garray-Villar. Nel 1869 guidò la rappresentanza spagnola al Congresso commerciale ed internazionale del Cairo, presente per l'inaugurazione del canale di Suez; diversi anni dopo fu chiamato a far parte della commissione internazionale per l'ampliamento del canale stesso.

Nella sua attività professionale di ingegnere promosse lo sviluppo di una cultura umanista che influenzò le generazioni future di ingegneri, tra i quali numerosi suoi studenti e fu condivisa a diversi colleghi e amici come Gabriel Rodríguez, Pedro Pérez de la Sala y Suárez-Baró e José Echegaray y Eizaguirre.

Durante i suoi incarichi nella provincia di Soria, concernenti la bonifica della laguna di Añavieja e la realizzazione di una strada tra Soria e Burgo de Osma, scoprì i resti di un'antica strada romana che collegava Burgo de Osma (Uxama Argaela) con Saragozza e studiando questi ritrovamenti identificò i resti e la reale localizzazione di Numanzia (prima di allora si credeva che la città si trovasse nella provincia di Zamora). Tale scoperta gli consentì di venir eletto nel 1862 membro della Real Academia de la Historia e nel 1879 pubblicò nel IX volume delle Memorias de la Real Academia de la Historia la sua Descripción de la Vía Romana entre Uxama y Augustóbriga; curò gli scavi di Numanzia nel 1853 e, su commissione della Real Academia, tra il 1861 e il 1867; la sua attività si concluse all'inizio del XX secolo al subentro dell'archeologo tedesco Adolf Schulten, a cui comunque Saavedra non fece mancare un importante appoggio. In campo archeologico collaborò anche con Buenaventura Hernández Sanahuja per la creazione del Museo archeologico nazionale di Tarragona. Fu anche attivo come epigrafista trascrivendo sia iscrizioni latine che arabe, collaborando inoltre col gesuita Fidel Fita alla stesura del libro Epigrafía romana de la ciudad de León. Nel campo dell'arabistica fu discepolo di Pascual de Gayangos y Arce e contribuì attivamente allo sviluppo degli studi arabi in Spagna, realizzando diverse opere sul tema come Estudio sobre la literatura aljamiada (1878) e Estudios sobre la invasión de los Árabes en España (1892).[3]

Nel 1855 sposò María Dolores Forner y Ramírez de Verger, nipote dello scrittore estremadurano Juan Pablo Forner, dalla quale ebbe due figli.

Nel 1868 entrò a far parte anche della Reale accademia delle scienze esatte, fisiche e naturali, di cui divenne vicepresidente e presidente della sezione di scienze esatte, come riconoscimento per il suo importante lavoro scientifico sottolineato nel discorso di benvenuto tenuto dall'amico José Echegaray y Eizaguirre. Parallelamente al suo ingresso nella Reale accademia delle scienze iniziò a studiare architettura, laureandosi nel 1870; il suo primo incarico da architetto fu l'allestimento della sede della Real Academia de la Historia nell'antico Nuevo Rezado, progettato da Juan de Villanueva nel XVIII secolo ed inaugurato come sede dell'istituzione nel 1874. Nello stesso periodo dopo la rivoluzione del 1868 fu assunto al Ministero dei lavori pubblici prima come Direttore dell'Ufficio ferroviario e poi come Direttore dei lavori pubblici, incarico in cui rimase fino alle dimissioni del governo nel 1871 dopo l'insediamento del re Amedeo di Savoia.

Nel 1876 insieme a Francisco Coello e Joaquín Maldonado Macanaz contribuì alla fondazione della Società geografica di Madrid, di cui fu inoltre presidente tra il 1881 e il 1883.

Fu eletto senatore nel 1895, venendo rieletto per i successivi 17 anni, ma già in questo periodo iniziò a soffrire di cecità. Morì il 12 febbraio (o marzo) 1912 nella sua casa di Madrid circondato da famiglia e amici.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

immagine del nastrino non ancora presente
Gran croce dell'Ordine civile di María Victoria
— 1872
Gran croce al merito navale con decorazione bianca - nastrino per uniforme ordinaria
Gran croce dell'Ordine civile di Alfonso XII - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
— 1910

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ bne.es, https://www.bne.es/es/autores/saavaedra-moragas-eduardo.
  2. ^ (ES) Saavedra y Moragas, Eduardo, su museodelprado.es, Museo del Prado. URL consultato il 10 marzo 2024.
  3. ^ Saavedra y Moragas, Eduardo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 marzo 2024.
  4. ^ (ES) José Mañas Martinez, Eduardo Saavedra Moragas, su Dizionario biografico spagnolo, Real Academia de la Historia. URL consultato il 10 marzo 2024.

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