Utente:Kaga tau/Complesso impiantistico di Malagrotta

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Il complesso impiantistico di Malagrotta è un complesso industriale di trattamento e smaltimento dei rifiuti gestito dal consorzio COLARI composto da una discarica (chiusa nel 2013), due impianti di trattamento meccanico-biologico (denominati Malagrotta 1 e Malagrotta 2) e un gassificatore (chiuso nel 2011[1]).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia del complesso iniziò nel 1975 con l'apertura della discarica di Malagrotta per lo smaltimento dei residui di lavorazione del Centro carni di Roma, che era stato recentemente delocalizzato in zona Tor Sapienza. Nell'area all'epoca erano presenti solo cave di breccia e sabbia, utilizzate per le materie prime delle piste dell'aeroporto di Fiumicino, e la Raffineria di Roma, anch'essa recentemente delocalizzata dal quartiere Portuense.

Nei primi anni 2000 seguì l'inaugurazione dei due impianti di trattamento meccanico-biologico, denominati rispettivamente Malagrotta 1, aperto nel 2003, e Malagrotta 2, aperto nel 2008.

La discarica, soprattutto nel corso degli anni 2000, è stata al centro di numerose polemiche vista la sua prevista chiusura per il 2007.[2] Dopo l'apertura di una procedura di infrazione europea a carico dell'Italia nel 2011

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Gassificatore[modifica | modifica wikitesto]

Nel novembre 2008 i Carabinieri del Nucleo operativo ecologico hanno posto sotto sequestro il gassificatore su richiesta della Procura di Roma poiché l'impianto risultava privo della certificazione di prevenzione degli incendi così come di altri requisiti previsti dalla legge.[3][4]

Procedura di infrazione europea[modifica | modifica wikitesto]

La discarica è stata al centro di una procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea nel 2011 per la non conformità dell'impianto[5] (così come delle discariche site a Colle Fagiolara, Cupinoro, Montecelio-Inviolata, Fosso Crepacuore e Borgo Montello) alle direttive comunitarie in materia di gestione dei rifiuti. Nel 2014 l'Italia, in qualità di Stato membro dell'Unione europea, è stata condannata dalla Corte di giustizia.[6]

Incendio 2017[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 maggio 2017 un incendio ha interessato un deposito di combustibile derivato dai rifiuti ma è stato prontamente domato dai presidi antincendio dell'impianto.[7][8]

Incendio 2022[modifica | modifica wikitesto]

Nel pomeriggio del 15 giugno 2022 divampò un incendio all'interno del gassificatore che si è poi espanso al TMB Malagrotta 2.[9] In seguito all'incendio fu disposta la chiusura delle scuole materne e degli asili nido oltre che della sede del Consiglio regionale del Lazio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ylenia Sina, L'inceneritore che doveva "salvare" Roma è spento. I lavoratori sono a casa, in RomaToday, Citynews, 14 giugno 2012. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  2. ^ Cecilia Gentile, "Ora bisogna chiudere la discarica di Malagrotta", in la Repubblica, 17 gennaio 2008. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  3. ^ Roma, sequestrato il gassificatore discarica di Malagrotta, in Sky TG24, 11 novembre 2008. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  4. ^ Patricia Tagliaferri, Malagrotta Il gassificatore non è a norma: sequestrato, in Il Giornale, 12 novembre 2008. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  5. ^ Ue apre procedura d'infrazione contro Malagrotta, in RomaToday, Citynews, 16 giugno 2011. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  6. ^ Corte Ue condanna Italia su Malagrotta e altre 6 discariche Lazio, su altalex.com, Altalex, 15 ottobre 2014. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  7. ^ Malagrotta: in fiamme deposito di rifiuti, Vigili del Fuoco sul posto, in RomaToday, Citynews, 25 maggio 2017. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  8. ^ Rogo deposito Malagrotta,vigili a lavoro, in ANSA, 25 maggio 2017. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  9. ^ Marco Tribuzi, Roma, l'incendio a Malagrotta si allarga anche al Tmb più grande. E rispunta l'incubo emergenza rifiuti, in DIRE, 15 giugno 2022. URL consultato il 24 gennaio 2023.