Utente:Kaga tau/27

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Kaga tau/27
NascitaKavajë, Bandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano, 5 maggio 1900
MorteTirana, Bandiera dell'Albania Albania, 12 aprile 1981
Dati militari
Paese servitoRegno d'Albania
Protettorato italiano del Regno d'Albania
Movimento di Liberazione Nazionale
Repubblica Popolare Socialista d'Albania
Forza armataUshtria Mbretërore Shqiptare
Esercito di Liberazione Nazionale
Ushtria Popullore e Shqipërisë
Anni di servizio1919-1946
GradoMaggior generale
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Spiro Theodori Moisiu, noto anche come Spiro Koxhobashi (Kavajë, 5 maggio 1900Tirana, 12 aprile 1982), è stato un generale albanese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque il 5 maggio 1900 a Kavajë, allora parte dell'Impero ottomano, da Theodori Moisiu e Ana Stavri; era imparentato da parte di padre con l'attore Alessandro Moissi, essendo i nonni di entrambi fratelli. Nel 1913 il padre Theodori fu ucciso dai ribelli durante la rivolta contadina contro il governo albanese e quindi il giovane Spiro fu cresciuto dalla madre.

Terminati gli studi elementari in due scuole diverse a Kavajë e Durazzo è stato poi mandato a Vienna per completare gli studi superiori; nel 1919 tornò in patria, seguendo una carriera militare e venendo istruito da ufficiali austriaci e tedeschi a Tirana. Entrato nelle Forze armate albanesi col grado di tenente, fu assegnato al corpo di sicurezza del congresso di Lushnjë per poi essere promosso a capo di una brigata che combatteva le forze serbe nei pressi di Martanesh. Durante la rivoluzione democratica di Fan Noli del 1924 supportò i rivoltosi e nel dicembre dello stesso anno si oppose al ritorno di Ahmet Zog; quest'ultimo tuttavia risultò vittorioso ma Moisiu poté rimanere in Albania grazie all'amnistia concessa da Zog a gran parte dei rivoltosi. Fu reintegrato nell'esercito e proseguì la sua carriera venendo promosso prima capitano e poi maggiore; durante un'insurrezione anti-monarchica a Fier nel 1935 rimase fedele a Zog.

In seguito all'invasione italiana dell'Albania del 1939 Moisiu, allora comandante delle forze di frontiera della prefettura di Scutari, tentò di organizzare la resistenza a San Giovanni di Medua ma constatando la superiorità numerica italiana decise di esiliarsi insieme alle proprie truppe in Jugoslavia, dove rimase fino al 1940. Accettò l'invito di essere reintegrato nelle forze armate albanesi e fu messo a capo del battaglione Tomorri, assegnato al fronte italo-greco; insieme ad un altro ufficiale albanese, Prenk Pervizi, Moisiu lasciò il fronte spingendo molti suoi uomini a disertare. Per queste sue azioni Moisiu fu arrestato e imprigionato a Laç in attesa del giudizio di un tribunale militare che successivamente lo condannò a morte; tale condanna fu tuttavia commutata in un semplice congedo, poiché le autorità italiane temevano una possibile rivolta tra i soldati albanesi.

Nel 1943 divenne comandante generale dell'Esercito di Liberazione Nazionale, riorganizzandolo e resistendo sia alle offensive tedesche tra il 1943 e il 1944 sia ai conflitti con gli altri movimenti di resistenza ossia Balli Kombëtar e Legaliteti. Nel 1946 fu congedato nuovamente dal servizio in seguito ad alcune testimonianze che affermavano che fosse pronto a portare avanti un colpo di Stato.